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Lui & Lei

Le occasioni sono fugaci -2- L'orgasmo affamato


di Membro VIP di Annunci69.it giorgal73
02.08.2023    |    4.209    |    4 9.0
"Fortuna per te che io sia una troia e che non mi tiro mai indietro..."
Il concetto del dopo riprendiamo può avere diverse interpretazioni.
Dico questo perché, dopo 5 minuti che ero dentro la doccia arriva Marica e mi dice:” Ho sabbia ovunque, guarda: qui sulle tette, e qui sul sederino. Mi aiuti a toglierla?”

Fortunatamente la doccia è molto grande, è una di quelle senza cabina, con una grande parete di cristallo a dividerla dal resto del bagno.
Mary mi passa una spugna e del bagnoschiuma. Io però voglio sentire i suoi seni sotto le mie mani; pertanto, faccio cadere la spugna a terra, metto il sapone sulle mie mani e posizionandomi dietro di lei, inizio a massaggiare e a lavare le sue tette. Non lascio un solo centimetro senza sapone.

I suoi capezzoli sono molto duri e grandi, si insinuano tra le mie dita mentre la lavo, allora io le stringo delicatamente come se fossero una molletta e dei gemiti si uniscono al rumore dell’acqua.
Il suo seno è fantastico, mi piace molto, è pieno e prorompente. Non mi da assolutamente fastidio che non sia completamente naturale. Mi farò dare il numero del dottore che ha creato queste due meraviglie per fargli una statua.

Pizzico i capezzoli; lei mi poggia le mani sulle mie e fa in modo che io stringa più forte. Prende poi la mia mano destra, la porta sulla sua fica e fa in modo che io inizi anche a masturbarla.

“Ti prego mettimi le dita dentro, sto godendo come una liceale troia che si vuole fare tutti i maschietti della scuola. Ne voglio almeno due e non aver timore, non mi rompo, quindi mettici vigore.”

Eseguo gli ordini, mi piace sentire il suo corpo nudo e bagnato che tocca il mio. La sua schiena è sexy, sensuale, muscolosa, ma non esagerata.
Mentre la tocco e la faccio godere, le lecco e bacio il collo. Ogni tanto lo succhio, ma con delicatezza senza lasciare il segno. Lei di rimando appoggia il suo sedere sul mio cazzo, si limita a strusciarlo, non chiede altro.
E’ troppo concentrata sul piacere che le mia dita le stanno procurando.

Sento la sua vagina umida e non per colpa dell’acqua della doccia. Le sue labbra si sono gonfiate, il suo clitoride è diventato un bottoncino di marmo che litiga con l’anellino che fa da padrone a quella meravigliosa e succosa fica.
Vorrei leccarla di nuovo, ma ora non voglio fermare la sua estasi.

Percepisco con la mano sinistra, che si trova sul suo seno, l’aumentare del battito cardiaco. Il suo cuore inizia a scalpitare come un treno in corsa. Le mie dita, quelle dentro di lei, vengono abbracciate da piccoli spasmi.
I muscoli delle sue gambe, prima lentamente, poi sempre più velocemente cominciano a tremare fino a quando un urlo di puro piacere rompe il silenzio del bagno.
La mia mano destra è completamente zuppa di un denso nettare.

Esco da lei, ma posiziono la mano a conchiglia sulla sua vagina e la stringo fino al cessare di ogni tremolio e rimaniamo così per alcuni minuti.

Marica si gira e vedo i suoi meravigliosi occhi azzurri socchiusi e pieni di eccitazione e appagamento. Mi fissa per alcuni secondi e poi inizia a giocare con le mie labbra. Le morde, le lecca, le succhia, insomma le coccola.
Continua per un tempo infinito.

Ora è delicata, non come prima a letto dove era impetuosa come un fiume in piena. Le mie labbra si stanno gonfiando come 2 gommoni, neanche il suo chirurgo estetico riuscirebbe a farle diventare come sono ora.
Afferra le mie natiche e con energia le stringe attirandomi verso il suo corpo e la sua lingua inizia a cercare la mia, fermando così la dolce tortura.
Anche in questo caso il bacio è soft, calmo e coccoloso. Cinque minuti di infinito piacere.

“Dai adesso faccio la brava, laviamoci e togliamo tutta la sabbia rimasta, mi devo assolutamente lavare i capelli, sono uno schifo”

“Scusa Marica , non noti che il mio amichetto la sotto sta chiedendo attenzioni? Lo hai praticamente torturato strusciandoti su di lui.”

Marica con tono divertito:” Fai il bravo anche tu, ora finiamo di lavarci e se ti comporti bene dopo di faccio un bel regalino.”

Dovrei abbassare la temperatura della doccia fino allo zero assoluto per calmare il piccolo Joe e farlo rientrare nei ranghi. Però la promessa di un regalino più tardi a doccia finita riesce ad addomesticarlo.
Pochi minuti e torna in letargo, grazie anche al fatto che Marica ha terminato di farsi la doccia e si è allontanata per asciugarsi i capelli.

Da lontano Marica mi domanda se mi va qualcosa da bere o da mangiare, perché a lei è venuta un po’ di fame. Io le rispondo che gradisco solo un bicchiere di acqua fresca e la raggiungo in cucina.

La trovo intenta a prepararsi un toast al prosciutto e formaggio. Indossa un accappatoio rosso che sembra un babydoll e oltretutto un seno sta cercando di fuggire all’ esterno. Secondo me lo fa di proposito a provocarmi, oppure, magari è solo deformazione professionale.

“Sicuro che non vuoi un toast anche te? Ci impiego veramente poco a farlo. A me viene una fame mostruosa dopo che ho goduto. Per fortuna quando lavoro al club faccio finta, altrimenti starei sempre a mangiare e ora sarei una botte.”

“No, ti ringrazio, mi basta l’acqua. Lo sai che mi hai confessato qual è la tua Kriptonite? Quindi se fai finta di avere un orgasmo non ti viene fame. Devo escogitare un modo per sfruttare questa occasione!”

Marica mi sorride e va verso il frigorifero a prendere una bottiglia, io intanto mi siedo. Una volta riempito il bicchiere viene verso di me. Si avvicina un po’ troppo e la mia mano destra si insinua sul suo bellissimo sedere, mentre con la sinistra prendo il bicchiere e inizio a bere.

Marica non si muove, si fa tastare senza problemi e io ne approfitto bevendo con molta calma. La carezza diventa un massaggio. Il maialino che è in me mi suggerisce un modo alternativo di usare l’indice.
Inizio a farlo scorrere lungo la fessura interglutea, ogni qual volta il dito si avvicina al buchino del peccato si sofferma con una piccola pressione.
Intanto l’accappatoio si apre completamente e davanti a me ritorna a manifestarsi il messaggio tatuato. Le do un bacino quasi casto sul piercing e alzo gli occhi per vedere il suo viso.

Ha un’espressione rilassata, i suoi occhi sono chiusi e si nota che sta apprezzando ciò che le sto facendo. Le do un altro bacio sull’ anellino, questa volta un po’ più ardito, lo prendo tra le labbra e applico un leggero risucchio su tutta la parte a contatto con la mia bocca.

Sento appoggiare la sua mano sulla mia testa, con delicatezza mi allontana e fissandomi con un sussurro mi dice: “Non riesci proprio a comportarti bene, sei veramente un porco e ogni occasione non te la lasci sfuggire. Fortuna per te che io sia una troia e che non mi tiro mai indietro. Tuttavia, ora fermati così possiamo tornare in camera per il tuo regalino. E visto che mi hai stimolato, sarà ancora più divertente.”








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