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Lui & Lei

Polvere di Stelle


di Membro VIP di Annunci69.it giorgal73
29.08.2024    |    17.071    |    1 5.3
"Il pollice continuò a roteare e a spingere , mentre l’indice e il medio entravano e uscivano..."
Era una donna unica, straordinaria in ogni aspetto. La sua femminilità emanava da ogni poro della sua pelle, forte e potente come una divinità. Ci eravamo incontrati per caso a Mediaworld, il grande negozio di elettrodomestici. Lei era lì per acquistare una lavatrice, mentre io stavo passando di lì al momento giusto.

Quando la vidi, notai subito la sua espressione persa, come se avesse bisogno di aiuto. Non c'erano dipendenti nelle vicinanze, quindi decisi di avvicinarmi: "Hai bisogno di aiuto? Sembri un po' confusa." Il negozio era caotico, con le luci fluorescenti che scintillavano sulle file di elettrodomestici. Ma in mezzo a tutto quel trambusto, lei sorrise grata e annuì, i suoi occhi gentili brillanti di apprezzamento.

Indossava un vestitino rosso che non lasciava spazio all'immaginazione. Le sue curve erano enfatizzate al massimo, con il seno pieno e prosperoso che sembrava voler uscire dai limiti del tessuto. Il suo sedere, un capolavoro per pochi intenditori, attirava l'attenzione di ogni uomo nelle vicinanze. I suoi occhi vivaci sembravano timidi ed inesperti ai piaceri della vita, ma le labbra carnose e rosse come il peccato trasmettevano sensualità e perversione. Un ventilatore vicino soffiava delicatamente sulla sua gonnellina, facendo ondeggiare il tessuto e rivelando le grazie della fanciulla. Io, da perfetto gentiluomo, le misi subito una mano sul fondoschiena per aiutarla a tenere bene il vestito. Lei strabuzzò gli occhi e si avvicinò ancora di più alla mia mano.

Con un sussurro seducente mi disse: "Andiamo!"

Il suo nome era Paola e in realtà non era proprio una sconosciuta per me. Ci eravamo conosciuti su un sito famoso per gli incontri e lo scambio di coppie.
Il suo profilo aveva catturato la mia attenzione fin da subito, con la sua aura di femminilità e fascino irresistibile. Osservando le sue foto, non potevo fare a meno di essere attratto dalla promessa di una forte sessualità e avventura. Le fragole strategicamente posizionate tra i suoi seni, le ciliegie coccolate dalle sue labbra, i giochi di trasparenza della sua lingerie... tutto ciò alimentava la mia fantasia e accendeva il desiderio di conoscerla meglio.

Ci scambiammo alcuni messaggi e decidemmo di incontrarci di persona per conoscerci meglio. Decisi che l'incontro doveva essere particolare e fantasioso, quindi le proposi un piccolo gioco di ruolo. Così Mediaworld divenne la nostra oasi peccaminosa, dove potevamo conoscerci senza pericoli e nel caso di non compatibilità, potevamo fuggire.

Fissai l’appuntamento per le 20:50, dieci minuti prima della chiusura, per avere meno gente intorno e aumentare la privacy.
Il gioco, fortunatamente, volse a mio favore.

Sentire quel” Andiamo” accese il mio sguardo e fece pulsare il mio amichetto timido nei pantaloni. Spostai la mano dal sedere, facendola scivolare tra le sue gambe. Non indossava biancheria intima e subito percepii la sua umidità sulla punta delle dita. Lei emise un leggero gemito, il suo corpo tremava di desiderio.

"Dove?" chiesi a mia volta con voce bassa e roca.

Si sporse in avanti, sfiorandogli l'orecchio con le labbra. "Portami proprio qui", sussurrò, il suo respiro caldo contro la sua pelle. "Voglio che mi scopi sulla lavatrice".
Mi guardai intorno, assicurandomi che nessuno ci stesse guardando. Poi le presi la mano e con decisione la condussi fuori dal negozio. Entrammo nella mia macchina e dopo alcuni minuti arrivammo nelle vicinanze del Parco Nord, lontano da ogni occhio indiscreto. Non ebbi il tempo di parcheggiare che la sua lingua affondò nella mia bocca.

La sensazione delle labbra carnose, calde e umide sulle mie, mi eccitò al massimo. Ci baciammo appassionatamente mentre le sue mani correvano su tutto il mio corpo. Le nostre lingue danzavano in una sinfonia erotica, mentre le mie mani esploravano ogni curva del suo corpo perfetto.
Continuammo a baciarci appassionatamente per un po' prima di uscire dalla macchina.

"Qui siamo stretti", le proposi di uscire fuori con un tono ricco di desiderio e aspettative.
Appena fuori dalla macchina, mi slacciai i pantaloni e tirai fuori il suo cazzo duro. Paola non perse tempo e avvolse la mano intorno iniziando ad accarezzarlo lentamente.

"Succhialo", ordinai con voce dura e imperativa.
Lei obbedì immediatamente, le sue labbra si avvolsero attorno al mio turgido amichetto. Gemetti quando sentii la lingua roteare attorno alla punta, stuzzicando la carne sensibile. Allungai la mano per afferrare una manciata di capelli e la tirai più vicina.
"Prendi tutto", ringhiai con voce piena di lussuria.

Lei obbedì, la sua bocca scivolò lungo la lunghezza del membro finché non sentii il fondo della sua gola. Spinsi i fianchi in avanti, scopandole la bocca in modo rude. Lei ebbe un leggero conato di vomito, ma non mi fermai. Volevo capire i suoi limiti, per vedere fin dove era disposta ad arrivare.

Le tirai i capelli più forte, costringendola a guardarmi. "Ti piace, vero?" chiesi, con voce piena di soddisfazione. "Ti piace essere la mia piccola succhiacazzi."

Lei annuì, gli occhi vitrei per il desiderio. Potevo vedere l'eccitazione crescere in lei, il modo in cui il suo corpo tremava a ogni spinta.

La feci alzare per poterla baciare. Contemporaneamente la mia mano scivolò tra le sue gambe e le mie dita ritrovarono quell'umidità di prima che la rendevano estremamente viscida e lubrificata. Le strofinai delicatamente il clitoride, stuzzicando il nodulo sensibile finché non si contorse di piacere. Il pollice continuò a roteare e a spingere ,mentre l’indice e il medio entravano e uscivano. Rivoli di dolce nettare colavano a terra. L’ansimare uniti ad dei sommessi “sii” saturarono la natura attorno a noi.

Non ero ancora soddisfatto.

La presi per le spalle e la spinse verso un albero vicino, piegandola in avanti. Sollevai il suo vestito fino alla vita, rivelando il suo bellissimo culo. Lo afferrai con entrambe le mani, ammirando la sua pelle liscia e perfetta.
Senza indugio, sfiorai il suo clitoride con la punta del mio pene e poi la penetrai senza pietà. Sentii i suoi muscoli vaginali contrarsi intorno a me, trattenendo ogni centimetro del mio cazzo.
Iniziai a spingere dentro e fuori di lei, sapendo che stava godendo ogni momento. I nostri corpi si univano in una danza erotica, mentre io continuavo a scopare sempre più forte e profondo.

Lei gemette più forte e mi chiese di prenderla ancora più forte. Le obbedii volentieri, aumentando il ritmo finché non sentii che stava per venire. Tirai fuori il mio cazzo all'ultimo secondo.

“Noo, ti prego rimettilo dentro, stavo per venire”, mi gridò contro.

“Allarga le gambe”, le dissi senza ascoltare le sue proteste.

Mi inginocchiai, davanti a me la sua figa si mostrava leggermente aperta e gocciolante di umori orfani di un meritato orgasmo. Avvicinai le dita e divaricai quella meravigliosa fessura, poi iniziai a succhiarla.
Lei emise un gemito di sorpresa e piacere, mentre le mie labbra e la mia lingua si concentravano sul suo clitoride duro e sensibile. La sua eccitazione era palpabile, il suo respiro accelerò mentre le mie dita si allungarono per entrare in lei.
La penetrai con due dita, muovendole dentro e fuori nel suo interno bagnato. Lei ansimò e gemette sempre più forte, avvinghiandosi a me con le mani.

"Si, fottimi con le tue dita", sussurrò tra i gemiti di piacere.

Continuai a spingere dentro di lei sempre più profondo, curvando le mie dita per toccare il suo punto G. Lei urlò quando sentì l'incredibile piacere che ne seguì.
Non mi fermai finché non sentii i suoi muscoli contrarsi intorno alle mie dita, segno che stava per venire. Mi alzai in piedi di fronte a lei.

"Mettiti a quattro zampe", le ordinai.

Senza esitazione, lei si girò e si mise nella posizione da cane. La sua figa era ancora aperta e bagnata dalla mia saliva e dai suoi umori. Non potevo resistere alla tentazione di leccarla ancora una volta, prima di penetrarla di nuovo da dietro.

"Si, continua così", gemeva lei sotto i miei colpi decisi.

La presi per i fianchi e iniziai a spingere sempre più forte dentro di lei. I nostri corpi si muovevano all'unisono, il suono dei nostri gemiti e la pelle che sbatteva l’una contro l’altro riempiva l'aria.
Le mie mani scorrevano lungo la sua schiena, afferrando i suoi capelli mentre la scopavo con passione. Lei aveva la testa abbassata, godendo dell'intensità del nostro sesso selvaggio.
Iniziai a spingere dentro di lei ancora più forte, sentendo i suoi muscoli contrarsi intorno al mio cazzo pulsante. Il suo respiro diventava sempre più affannato mentre ci avvicinavamo entrambi all'orgasmo.

"Voglio venire, ti prego, sto esplodendo", sussurrò tra i gemiti.

La mia mano destra si mosse verso il suo ventre, sfiorando la pelle calda e sensuale sulla sua strada verso il suo clitoride. Con movimenti circolari e delicati, iniziai a massaggiarlo, facendola gemere di piacere. La mia mano sinistra afferrò uno dei suoi giganteschi seni. Sfiorai il capezzolo turgido con le dita, stritolandolo e tirandolo delicatamente, mentre lei si contorceva di piacere sotto di me. Il suo corpo era già invaso dal mio pene, ma questa aggiunta di piacere fisico sembrò amplificare ogni sensazione per entrambi. Le sue urla furono un mix di dolore e piacere, rendendo l'aria intorno a noi carica di desiderio e passione. In quel momento, eravamo due amanti avvinghiati nella passione più intensa e selvaggia che l'universo potesse offrire.

Sopra di noi, le stelle erano testimoni del nostro intenso momento di passione. Le urla di piacere provenienti dalla bocca di Paola mi facevano impazzire e ogni cellula del mio corpo tremava. Sentivo la sua figa contrarsi sempre di più attorno al mio cazzo, come una morsa pulsante che non voleva lasciarmi andare.
Ma io non ero ancora soddisfatto, il mio desiderio era ancora troppo forte. Appena Paola ritrovò un po' di tranquillità dopo l'orgasmo, la feci girare su se stessa e le ordinai di mettersi in ginocchio davanti a me.

"Ora prendimi in bocca", le dissi con voce roca.

Senza esitazione, Paola prese il mio cazzo in mano e lo portò alla sua bocca aperta. Sentii i suoi caldi e umidi baci lungo tutta la mia lunghezza mentre lei si muoveva avanti e indietro con la lingua sulla mia pelle sensibile. Il suo corpo si contorceva leggermente mentre cercava di ingoiare tutto il mio cazzo duro dentro di sé.
Il piacere che lei mi stava dando era incredibile e non riuscivo a trattenere i miei gemiti di goduria. Iniziai a muovere lentamente i fianchi avanti e indietro, spingendo il mio membro sempre più profondamente nella sua bocca calda e accogliente.

Le sue mani afferrarono i miei glutei e cominciarono a strizzarli con forza mentre continuava ad andare avanti e indietro con la bocca.
Sentivo il suo respiro sulle mie palle, mentre le sue labbra si muovevano su e giù sulla mia lunghezza.
I nostri corpi erano in perfetta sintonia, muovendosi insieme in una danza di piacere. Le sue mani si spostarono dalle mie natiche al mio petto, afferrando i miei capezzoli duri tra le dita mentre continuava a succhiare e leccare il mio cazzo.
Non ci volle molto prima che io raggiungessi il punto di non ritorno. I miei gemiti si trasformarono in un grido di estasi quando sentii l'orgasmo esplodere dentro di me. Il mio corpo tremò violentemente mentre Paola inghiottiva ogni goccia del mio sperma.

Mentre il mio corpo si rilassava dal piacere dell'orgasmo, Paola mi guardò negli occhi con un sorriso soddisfatto. Si alzò in piedi e mi baciò appassionatamente, ancora con il sapore del mio sperma sulla sua lingua.
Raccogliemmo i nostri vestiti e ci rivestimmo silenziosamente, come se non volessimo rompere la magia dell'intimità appena vissuta. Ci alzammo entrambi dal prato e ci baciammo ancora una volta prima di dirigersi verso la macchina parcheggiata poco più avanti.

L’accompagnai a casa. Accesi la radio che in quel momento le note di Polvere di Stelle, cantata da Ligabue, invasero l’abitacolo.

“La luna è quasi piena, il sangue nelle vene
C'è un cerchio che si chiude
Ho bisogno di te che hai bisogno di me
Diamo senso ad un giorno”

Sembrò un messaggio dall'universo stesso, diretto a noi. Era come se conoscesse i nostri desideri e ci stesse dando il permesso per un nuovo incontro. Forse avremmo finalmente potuto abbandonarci alle nostre perversioni condivise, forse anche in un club Privé dove avremmo potuto condividere i nostri spiriti ardenti con gli altri. Le possibilità hanno acceso l'eccitazione dentro di me.

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A volte, la mia mente divaga in direzioni imprevedibili. Ciò che avete appena letto è un racconto di pura fantasia, senza alcuna correlazione con le mie esperienze di vita. Piuttosto, è il frutto di una mente maliziosa e e talvolta perversa. Nasce da uno dei profili su questo intrigante e stimolante sito.
Naturalmente, mi piacerebbe che questa fantasia diventasse realtà, ma a volte è anche piacevole avere un'avventura immaginaria che solletichi la nostra mente. E se ciò ha suscitato anche eccitazione in voi, sarò felice di leggere i vostri commenti a riguardo.
Non sono uno scrittore professionista e la mia presenza su questa piattaforma è solo un modo per esibirmi. Per questo motivo, apprezzo molto ricevere feedback e commenti.
Se desiderate contattarmi, potete farlo qui su A69 o su T G con lo stesso nickname, giorgal73. Sono aperto a proposte, suggerimenti, commenti e inviti a serate o club per dar vita alla nostra storia o semplicemente per un incontro trasgressivo
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