Prime Esperienze
Le storie di Giulia - La donna perfetta
di giorgal73
16.08.2024 |
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"“Cazzo, sei così dura", le dico guardandola con occhi pieni di desiderio..."
Dopo una settimana di relax al mare, sono finalmente tornato a casa. Ho scelto di non allontanarmi troppo dalla mia città, soprattutto perché a soli 45 minuti di distanza si trova un bellissimo campeggio naturista dove spesso si possono incontrare persone audaci e birichine. Con un po' di fortuna, si possono anche vivere momenti piccanti e divertenti, ma questa è un'altra storia.
Chiuso nel mio studio con l'aria condizionata a palla, visto il caldo, sto pubblicando l'ultima parte di un racconto che ho iniziato più di un mese fa e che è ambientato al famoso Certe Notti di Minerbio.
Il mio cellulare, silenzioso fino a tarda mattinata, improvvisamente riprende vita e mi notifica l'arrivo di un messaggio.
"Ohi, ma che fine hai fatto? È da secoli che non ti vedo in palestra. Mi chiami quando puoi?"
Leggo il messaggio immaginando la voce seducente di Giulia e decido di chiamarla immediatamente.
"Ciao Giulia, non sono scomparso. Fa solo troppo caldo per allenarsi in palestra e quest'estate ho deciso di praticare attività fisica in piscina o al mare. Mi scuso se non ti ho chiamato prima, ma ho avuto diverse emergenze lavorative che mi hanno tenuto occupato. Se vuoi possiamo vederci per il nostro solito aperitivo e fare quattro chiacchiere”
Alle 18:00 precise, ci incontriamo nel nostro bar preferito lungo la Via Emilia.
Ordino un Gin Tonic Bulldog con pepe rosa e una fettina di pompelmo , mentre Giulia preferisce un calice di Gewurztraminer . Ci sediamo a un tavolo accogliente lontano da occhi e orecchie indiscreti, avvolti dai ritmi fluidi della musica deep-house in sottofondo. L' atmosfera è intima e vivace, l'ambiente perfetto 4 chiacchere ‘innocenti’ tra amici.
"Mi dispiace se prima ti ho disturbato, ma ero preoccupata quando non ti ho visto” La voce di Giulia si insinua nell' aria come un coltello affilato, le sue parole indicano un lieve di senso di colpa.
“Comunque, anche io sono stata distratta. Ho trascorso l'ultima settimana a Milano per un corso di attività fisica rivolto alla terza età. Mi sono annoiata a morte, soprattutto perché i miei compagni di classe erano tutti noiosi, insensibili e soprattutto inutili sia per l’avvenenza fisica che per la mentalità abbastanza ottusa".
Gli occhi di Giulia lampeggiano di frustrazione e delusione mentre parla, il suo tono trasmette un senso di rabbia e risentimento per aver dovuto sopportare un'esperienza così noiosa.
"Tuttavia, devo confessarti una cosa." sibila Giulia, i suoi occhi brillano con emozione e sensualità "Sono stata in un posto incredibile, dove ho incontrato una donna meravigliosa e particolare".
Un brivido di eccitazione si diffonde nella sua voce, lasciando intravedere un lato lievemente perverso e malizioso che prima era sopito.
Incuriosito, ascolto attentamente mentre Giulia descrive il locale, le sensazioni che ha provato e soprattutto, come ha incontrato questa donna misteriosa. La sua voce è seducente mentre racconta di averla notata subito dopo essere entrata nella discoteca.
Ora vi lascio a Giulia che vi racconterà lei i dettagli della sua avventura.
Appena entrata in sala, una voce cattura i miei sensi. E' la vocalist della serata. L' atmosfera pulsa di energia mentre la mia visione domina il palco con la sua voce sensuale. Ogni movimento sembra calcolato e seducente, attirando l’attenzione di tutti nella sala.
Una figa così, raramente mi è capitata di poterla ammirare. Indossa un vestitino argento con ricami in pizzo, composto semplicemente da un top, da un paio di slip e una fascia che funge da minigonna. Il vestito non nasconde nulla del suo corpo, anzi evidenzia il suo bel culo scolpito e coperto da una sottilissima strisciolina di tessuto per evidenziare i marmorei glutei. Le sue scarpe sono sandali con i tacchi e zeppa alti, realizzati in materiale trasparente per una dose extra di sensualità. Praticamente è quasi nuda.
Sono due gli elementi che mi colpiscono: il tatuaggio sul braccio destro che raffigura un girasole gigante con grandi petali che ricordano un'astronave, accompagnato da una fila di pianeti che marciano in orbita. Il secondo elemento, però un po’ negativo per me, è la totale mancanza di seno, forse non porta neanche una prima, peccato!
Ha capelli lunghi e lisci tinti di un rosa acceso che le incorniciano il viso. I suoi occhi sono delineati da un trucco scuro e drammatico, con eyeliner spesso e ciglia folte che accentuano lo sguardo. Le sopracciglia ben definite, meticolosamente modellate per creare un arco netto e preciso.
Le labbra sono dipinte con un rosso intenso, che risalta nettamente sulla sua pelle diafana. E a proposito di pelle, la sua appariva liscia e impeccabile, molto probabilmente grazie al trucco applicato con cura e alle tecniche di evidenziazione che le conferivano un aspetto radioso e levigato.
Mi avvicino alla mia visione. È come guardare un dipinto di una dea greca, ma più reale e tangibile. Appena mi nota ci scambiamo uno sguardo intenso che sembra durare per un tempo infinito, ma in realtà è durato solo pochi secondi.
La musica techno risuona nelle mie orecchie, invitandomi a muovermi con lei. Il mio corpo ondeggia con movimenti sensuali e provocanti, seguendo il ritmo della musica. Ogni volta che i nostri sguardi si incrociano, sento un brivido correre lungo la mia schiena e la mia patatina si bagna al solo pensiero di toccare questa magnifica creatura.
Ad un certo punto, si gira verso di me e mi chiede se mi va di bere qualcosa insieme a lei. Ovviamente le dico di sì e ci spostiamo verso il bar dove iniziamo a parlare.
Il suo nome d’arte è L.S. mentre quello vero è Francesca. Mentre beviamo mi tocca la mano destra e mi regala un bacio. Rimango un tantino spaesata, ma intrigata da quella che sembra una promessa di piacere e desiderio.
“Giulia ti va se ci spostiamo in un posticino più intimo, tanto io ho finito di lavorare e posso andare via.”
“Si, mi farebbe piacere!” Le rispondo con un po' di emozione e aspettativa.
Una volta fuori dall'edificio, ci ritroviamo in un vicolo buio e isolato. Francesca si appoggia al muro e mi fa cenno di avvicinarmi. In pochi secondi, mi ritrovo tra le sue braccia e iniziamo a scambiarci baci appassionati. La sua lingua esplora ogni angolo della mia bocca, facendomi perdere il controllo. Senza pensarci due volte, le prendo per mano e la porto fino all'albergo dove soggiorno.
Fortunatamente è situato a pochi passi dalla discoteca e nessuno ci nota mentre entriamo nella camera d'albergo.
Senza perdere un secondo, i nostri vestiti si smaterializzano. Francesca, nuda davanti a me è ancora più spendita. Capisco anche il perché della sua mancanza di seno: tra le gambe ha un bellissimo cazzo!
Francesca si ferma un attimo, notando la sorpresa sul mio volto e mi dice: “Sono una donna nel corpo di un uomo, ti crea qualche problema?”
La domanda di Francesca non ottiene risposta, non la lascio neanche finire di parlare. Schiaccio le mie labbra contro le sue, assaporando la dolcezza della sua lingua. La mia mano destra si avventura sul suo corpo, fino a trovare il suo magnifico cazzo che si indurisce rapidamente sotto il mio tocco.
Lo accarezzo e lo studio, sento il calore che viene irradiato dalla sua erezione dura come l'acciaio. Lei emette un gemito al mio tocco, i suoi fianchi si sollevarono contro la mia mano. Posso sentire la sua eccitazione crescere, il suo cazzo sussultare e pulsare nella mia presa.
"Ti piace?" le domando, con voce bassa e roca. "Ti piace quando ti tocco il cazzo?"
Lei geme nuovamente, annuendo con la testa. Io sorrido, le mie dita si stringono attorno al suo membro. Voglio dominare il suo corpo e la sua anima. Voglio sentirla implorare di più.
La spingo sul letto, mi sdraio sopra di lei unendo i nostri corpi. Percepisco il cazzo duro contro di me, allora mi allontano per dare uno sguardo all’ attrezzatura: è sull'attenti, il glande gonfio e luccicante di pre-eiaculato. Mi lecco le labbra, la mia bocca sta praticamente sbavando a quella vista.
Le avvolgo le dita attorno al cazzo, pompandolo lentamente. Lei continua a gemere, i suoi fianchi si sollevarono ancora di più per incontrare la mia mano e godere del mio tocco. Mi chino, facendo roteare la lingua attorno alla cappella prima di prenderla in bocca.
Percepisco un sapore salato e dolce. Le succhio il cazzo avidamente, le guance si incavano mentre lo prendo più in profondità nella mia gola. Lei si contorce sotto di me e le sue dita si aggrovigliano nei miei capelli.
"Cazzo, sei brava in questo", ansimò, con voce roca. "Sei proprio una succhiacazzi."
Sorrido attorno al suo cazzo, la mia lingua stuzzica la parte inferiore sensibile. Amo il modo in cui mi parla, rude e gentile allo stesso tempo. Posso sentire la mia stessa eccitazione crescere, la mia figa è diventata un lago e pulsa desiderosa.
Libero il suo cazzo dalla mia bocca con uno schiocco, la mia mano destra si abbassa fino a trovare la mia figa, infilo due dita nel mio sesso entrando e uscendo lentamente mentre le fisso gli occhi. È bellissima, le sue labbra sono gonfie per i baci e le sue guance arrossate dall'eccitazione.
"Succhiami la fica", le ordino, con voce bassa e roca. Francesca esita, i suoi occhi incontrano i miei con un misto di incertezza e lussuria. Cade in ginocchio, le sue dita tremano mentre mi solleticano, sono pronta per lei e ne è consapevole.
Il profumo della sua e della mia eccitazione riempie l'aria, mi bagno ancora di più tra le gambe.
Francesca trattiene il respiro mentre si avvicina alla mia figa, il suo sguardo indugia sul mio clitoride gonfio. Si sporge in avanti e la sua lingua si avventa fuori per assaggiarmi.
"Ecco fatto," ora sono io a impartire gli ordini e ad essere rude, le mie dita si aggrovigliano nei suoi capelli e l’attirano ancora più vicino. "Fammi vedere quanto sei brava e fammi sentire quanto sei porca."
Francesca obbedisce, la sua lingua rotea intorno al mio clitoride, stuzzicandomi senza pietà. Sento il mio corpo godere del contatto e delle attenzioni che gli donano piacere. Le mie mani, senza pietà, spingono la testa di Francesca sempre più vicino mentre sento il mio orgasmo crescere.
Con un ultimo grido disperato, vengo. Il mio corpo si contorce mentre un'ondata dopo l'altra di piacere mi travolge. Francesca continua a divorarmi, la sua bocca si muove furiosamente mentre beve i miei succhi, il mio nettare che esce solo per lei per dissetarla e farla sempre più mia.
Il terremoto di lussuria termina e le mie mani abbandonano la testa della mia amante. Francesca alza lo sguardo verso di me, e io vedo le sue labbra gonfie e rosse, i suoi occhi vitrei di desiderio. "Brava ragazza," mormoro, la mia voce è appena più di un sussurro.
L’orgasmo è stato intenso, ma non sono pronta ancora a riposarmi. Allungo un braccio verso il trolley che sta alla mia destra e tiro fuori il mio amico fidato per le serate noiose: un bel cazzone finto nero e bitorzoluto.
"Allarga il culo per me", il mio tono è duro e imperioso. "Ti scoperò finché non urlerai pietà".
Francesca si accende e con uno sguardo perso nuovamente nella depravazione più assoluta, si mette in ginocchio sul letto e spalanca le gambe. Riesco a vedere il suo buco stretto, arricciato e invitante. Lubrifico il cazzo finto con la mia saliva, partendo dalla punta e la faccio colare lungo tutta la lunghezza dell’asta.
Premo la testa del cazzo contro il suo bel buchetto, spingendo lentamente dentro. Lei ansima ed emette altri suoni di estasi, il suo corpo si irrigidisce all'intrusione, ma ne gioisce anche. Posso sentire la sua tensione, i suoi muscoli che si contraggono attorno all'intruso e lo accettano con desiderio e aspettativa.
Spingo più a fondo, fino a quando il finto cazzo è completamente dentro di lei. Francesca geme, il suo corpo ondeggia a ogni movimento. La sento, percepisco la sua goduria scalpitare sotto i miei affondi, le sue mani afferrano il lenzuolo mentre cerca di reggere alla penetrazione profonda.
La mia mano libera scivola giù sul suo cazzo, l’afferro con una presa ferma e inizio a muovermi dentro di lei in sincronia con la mia mano. Francesca geme sempre più forte con mugolii di apprezzamento sempre più evidenti, il suo corpo si agita sotto il mio tocco esperto. La mia mano avanti e indietro sul suo membro causando un piacere doppio.
“Cazzo, sei così dura", le dico guardandola con occhi pieni di desiderio.
"Francesca Ti piace prenderlo nel culo proprio come piace a me, voglio sentire il tuo cazzo nel mio culo.”, le sussurro. "Voglio essere la tua piccola sgualdrina". Smetto di incularla selvaggiamente, il suo corpo protesta, ma voglio che ora sei lei a condurre il gioco.
Il cazzo di Francesca sussulta alle mie parole e sento la mia eccitazione crescere. Esco da lei che si alza davanti a me e mi guarda con gli occhi appena aperti e un espressione da gran zoccola. Mi afferra i capezzoli con violenza, pizzicandoli e torcendoli finché non ansimo di piacere.
"Ti piace, vero, piccola puttana?" mi chiede con tono ansimante.
Annuisco, il mio respiro si fa corto e affannoso mentre lei continua a giocare con i miei capezzoli.
"Sì," gemo. "Ti voglio dentro di me. Voglio sentire il tuo cazzo nel mio culo."
Francesca sorride con un ghigno quasi malefico e mi spinge giù sul letto.
"Mettiti in ginocchio con la testa sul letto", ordina. "Voglio vedere quel tuo bel culetto che si offre a me."
È il mio turno di obbedire, quindi mi metto a quattro zampe e allargo le chiappe. Sento le dita di Francesca tracciare il bordo del mio buco, mi stuzzica e mi fa impazzire di desiderio.
"Per favore," piagnucolo. "Scopami. Ne ho bisogno." , imploro.
Francesca ridacchia cupamente. "Stai già supplicando? Non ho ancora iniziato."
Mi spinge dentro due dita, allargandomi. poi quando ne aggiunge una terza, il mio corpo trema per l'anticipazione.
"Ti piace?" mi chiede spingendo le dita sempre più in profondità. "Ne vuoi ancora?"
Annuisco freneticamente, desiderosa di essere riempita. Francesca tira fuori le dita e le sostituisce con la testa del suo cazzo. Spinge dentro di me lentamente, centimetro per centimetro, finché non sento i testicoli sbattere contro il mio culetto sodomizzato, dolorante e felice.
Ecco che ora inizia a entrare e uscire con foga, emetto un grido ad ogni colpo. Mi scopa forte e velocemente, le sue dita sono conficcate nei miei fianchi mentre mi usa per il suo piacere.
"Sei così stretta", geme. "Potrei incularti tutta la notte."
La mia gola non riesce neanche più a emettere dei gemiti, il mio corpo è in fiamme e il mio culo è un campo da battaglia conquistato dal nemico. Sento il mio orgasmo crescere, i miei muscoli stringersi attorno al suo cazzo mentre mi spinge sempre più in alto.
"Vieni per me", ordina Francesca che si accorge del mio stato di beatitudine .
"Voglio sentirti venire sul mio cazzo".
Sentire quelle parole sono come un detonatore per me. Esplodo, urlo il mio piacere che finalmente è giunto al capolinea. Il mio corpo si contorce dal piacere mentre Francesca continua implacabile a scoparmi il culo. Ma per mia fortuna anche lei è arrivata al culmine. Appena il mio sederino si contrae sul suo cazzo esplode anche lei con un ruggito profondo, ma sensuale.
"Sto per venire", ansima. "Ti riempirò tutto il culo e mi supplicherai di volerne ancora e ancora!"
Io continuo a gemere, il mio corpo ancora sta tremando mentre lei si tira fuori e si svuota tutta sulla mia schiena.
Francesca si è china e mi sussurra all'orecchio: "Sei stata fantastica, non ho mai scopato con una donna come te e pensare che a me piacciono gli uomini, ma per te diventerei lesbica per sempre.”
Mi sento lusingata del suo complimento e appagata nei sensi. Le sue mani iniziarono a massaggiarmi la schiena, spalmando il caldo sperma come se fosse un olio profumato. Il massaggio termina e sento la sua lingua che lecca e mi ripulisce da ogni traccia del suo seme dalla mia pelle.
Poi sento due dita entrare nella mia fighetta ancora umida e finora poco usata. Il desiderio di avere un altro orgasmo si impadronisce e accolgo con favore le nuove attenzioni. Francesca si muove dentro di me con abilità, mi fa gemere e desiderare la sua mano.
"Ti piace, vero?" fa le fusa, il suo respiro caldo contro il mio orecchio. "Ti piace se ti scopo così?"
Gemo in risposta, i miei fianchi si sollevano mentre lei continua a spingere le sue dita dentro e fuori da me. Aggiunge il terzo dito, emetto un grido di soddisfazione per la pienezza improvvisa.
"Ecco fatto", canticchia, con voce suadente mentre inizia a strofinarmi il clitoride con il pollice.
Sento il nuovo orgasmo avanzare, il mio corpo trema mentre Francesca mi masturba con foga. Le dita di Francesca sono una macchia instancabile mentre pompano dentro e fuori di me, il suo pollice circumnaviga il mio clitoride con precisione esperta e ogni tanto lo picchietta e lo spinge.
"Vieni per me", pretende con voce dura. "Voglio sentirti venire sulla mia mano."
Il mio corpo si contorce mentre vengo con impeto bagnando il letto e la sua mano. Continua a toccarmi durante l'orgasmo, prolungando così il mio piacere finché non smetto di godere, ritrovandomi quasi sull’ orlo dello svenimento.
Sono in uno stato di trance, ma riesco a riprendermi velocemente. Francesca tira fuori le dita da me e se le porta in bocca, succhiandole per pulirle. La guardo intensamente mentre lecca ogni goccia dei miei succhi dalle sue dita, il mio corpo ancora vibra di piacere.
"Delizioso," mormora, con i suoi occhi fissi nei miei. "Ma non ho ancora finito con te."
Ci prendemmo una pausa e Francesca prende del whisky dal frigo. Scola una bottiglia, il suo pomo d'Adamo ondeggia mentre deglutisce. Il suo cazzo è già di nuovo duro e mi punta come un cane da caccia che ha avvistato la sua preda. LA mia 'Lesbica con il pene' si sporge verso di me, sento il suo respiro caldo contro il mio orecchio.
"Lo vuoi, vero? Vuoi che ti scopi?"
Annuisco per la terza volta, incapace di parlare per l’eccitazione ritrovata. Lei ridacchia perversamente e mi fa scorrere un dito lungo la guancia. Poi, senza avvertirmi, mi fa scivolare dentro la figa il suo bel cazzo, centimetro per centimetro. Ansimo mentre mi riempio, il suo grosso cazzo mi allarga più di quanto non fossi mai stata prima. Inizia a spingere, lentamente all'inizio, ma poi più velocemente e più forte. Gemo e mi contorco sotto di lei, il mio corpo risponde a ogni suo movimento.
"Ti piace? Ti piace quando ti scopo così?" sento ripetere la stessa domanda di prima, ma questa volta emetto solo un verso di approvazioni, un “SIIII” infinito. Lei ridacchia e mi morde il lobo dell'orecchio.
"Bene. Perché non mi fermerò finché non urlerai il mio nome e mi supplicherai di smettere o anche di continuare."
È implacabile, il suo cazzo mi martella dentro. La mia vagina è un lago, ha perso quasi ogni tipo di sensibilità, solo le spinte mi sconquassano l’anima e il corpo. Sono in fiamme, la cappella sbatte con forza sulla mia cervice. E' una trivella che scava e perfora senza pietà.
Sto raggiungendo il limite, il mio orgasmo crescere come uno tsunami. E poi, con un'ultima spinta, esplodo. Come una reazione a catena anche Francesca gode, tira fuori il cazzo e mi schizza ovunque sulle tette e sul viso.
Scopro che le piace il sapore dello sperma, perché riprende a leccarlo sul mio corpo, creandomi ancora dei momenti di libidine assoluta ad ogni passaggio della lingua, specialmente sui capezzoli. Poi ci baciamo come due fidanzatine.
Rimaniamo lì sdraiati per un momento, ansimando e sudando, con i nostri corpi intrecciati.
Giulia finisce il racconto. Per tutto il tempo il suo sguardo ha studiato il mio e le mie emozioni. Mi sono sentito prigioniero della sua sensualità. In alcuni momento ho sospettato che stesse inventando tutto solo per vedere le mie reazioni e ancora ora ho qualche dubbio in merito. Poi, la sua voce squillante mi desta dal torpore erotico.
“Hmm, mi chiedo cosa stai pensando, Giorgio ?”
“Giulia, devo confessarti che ogni parola della tua storia mi ha eccitato e non solo. Non vedo l'ora di tornare a casa e farmi una dozzina di docce gelide. Credo anche di essere venuto senza rendermene conto, visto che mi sento bagnato” Rispondendo con un sorriso malizioso, guardandola negli occhi.
Lei di risposta mi dà un bacetto sulla guancia e mi saluta, abbandonandomi da solo nel bar in compagnia del conto da saldare e di una maestosa erezione.
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Grazie per aver letto la mia storia fino a questo punto. Spero che ti sia piaciuta. Ti invito a votarla e magari anche a lasciare un piccolo commento se ti va.
Non sono uno scrittore professionista e la mia presenza su questa piattaforma è solo un altro modo per essere un po' esibizionista. Per questo motivo, apprezzo molto il fatto di ricevere un feedback.
Le mie storie sono basate sulle mie esperienze e possono essere considerate come dei diari, ma non sono semplici resoconti. Di tanto in tanto li arricchisco con un po' di fantasia per renderli più accattivanti.
“Il racconto originale di Giulia della sua prima e unica esperienza von un Trav è un po' più corto e con meno dettagli. L'ho rielaborato in base alla mia immaginazione e poi l'ho chiamata per farlo leggere. Il suo feedback è stato positivo, anzi direi che le mie parole l'hanno resa felice. Mentre leggeva, ho notato dei movimenti della sua mano molto espliciti sul suo corpo. Purtroppo per me, continuiamo a essere solo amici platonici. Tuttavia, la mia indole è positiva e prima o poi sono sicuro che il nostro rapporto cambierà. In caso contrario, c'è sempre la mano amica!”
Ps: sono stato molto combattuto sulla categoria del racconto, tra Lesbo, e Trav. Ma alla fine ho deciso che quella più adeguata è l'etero. Aspetto da voi un feedback su questo argomento.
Mi piace sperimentare e conoscere nuove persone per cimentarmi in nuove esperienze. Prediligo al 99% il mondo femminile, ma l'1% è dedicato ad un altro tipo di femminilità che ovviamente avrete potuto capire leggendo i miei racconti passati.
Se vuoi, puoi contattarmi qui su A69 o su T G con lo stesso nickname, giorgal73, per proposte, suggerimenti, commenti o inviti a serate o club per creare la nostra storia.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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