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Lui & Lei

Le occasioni sono fugaci -1- L'incontro


di Membro VIP di Annunci69.it giorgal73
01.08.2023    |    6.434    |    4 9.9
"Purtroppo, non hanno interagito molto con il pubblico, quindi, si molto belle da vedere, ma alla fine noia totale..."
Ieri sono stato invitato da una mia vecchia amica di Roma ad un evento in un Club di Ravenna. Incuriosito, soprattutto perché sono passati più di 20 anni dal nostro ultimo contatto, ho deciso di partecipare.
Faccio un giro di telefonate per trovare qualche amica disposta ad accompagnarmi, ma purtroppo erano già tutte impegnate.

Decido comunque di partecipare all’ evento, consapevole che sicuramente l’invito mi è stato fatto perché presente in una mailing list e non perché effettivamente mi volessero li; anche perché poi l’ho chiesto alla mia “amica” organizzatrice ed effettivamente era così, non si ricordava assolutamente chi fossi.

L’evento è stato un po’ noioso e purtroppo non c’erano tante persone oltre ai vincitori dei premi. Come al solito tanti singoli, una decina di coppie e una singola con la quale ho parlato per una decina di minuti, ma poi anche lei annoiata, ha deciso di andare a casa.
Certo le ragazze che hanno fatto gli spettacoli erano bellissime, ma è naturale per una ventenne che fa l’attrice porno. Purtroppo, non hanno interagito molto con il pubblico, quindi, si molto belle da vedere, ma alla fine noia totale.

Solamente due ragazze trans hanno ottimizzato il tempo e si sono concesse ai singoli presenti. Pompini come se non ci fosse un domani e per alcuni anche qualcosa in più. Essendo le uniche, sono praticamente state assalite. C’era una fila che neanche alla posta si è mai vista. Io mi sono tenuto in disparte a giocare con il telefono, anche perché non mi interessava partecipare.

Decido di contattare una coppia conosciuta in spiaggia al lido di Dante per vedere se la serata poteva cambiare direzione. Gli mando un messaggino, ma rispondono che si trovavano a Firenze, ma l’indomani erano liberi e potevano vederci al Certe Notti di Minerbio già dalla mattina alle 11. Rimaniamo d’accordo che ci saremo aggiornati questa mattina.

Sono rimasto a Ravenna, perché anche se annoiato al club ho bevuto alcuni cocktail e non era salutare tornare a Bologna in macchina. Questa mattina appena svegliato, controllo se ho ricevuto qualche messaggio sia su A69 che su altri portali, ma silenzio assoluto, allora mentre aspetto la conferma da parte di Gianpaolo, decido di andare in spiaggia.

Faccio una colazione veloce e mi dirigo verso il Lido di Dante, è prestissimo sono le 7:30, ma voglio andare sulla spiaggia per godere del fresco e della natura.
La spiaggia è vuota, ci nono pochissime persone: chi passeggia, chi corre, un paio di persone che nuotano e le cicale che fanno da sfondo musicale insieme alle piccole onde di un mare quasi calmo.

Inizio a passeggiare lungo la riva del mare a piedi nudi, ogni tanto calpesto qualche conchiglia e i miei piedi inveiscono contro di me, ma sopporto il lieve fastidio e proseguo. Essendo quasi vuota la spiaggia, è facile notare cosa stanno facendo i pochi avventori.
Mi colpisce una donna intenta a raccogliere delle conchiglie che sta utilizzando per scrivere un messaggio. Ha dei capelli neri molto lunghi, alcuni tatuaggi di animali e un seno spettacolare, molto bello con 2 grandi capezzoli.
Non è completamente nuda, porta un piccolo perizoma fuxia che le valorizza un lato b tonico e marmoreo alla vista.

Non la voglio disturbare, anche perché sicuramente da qualche parte c’è un uomo che prima o poi arriverà e non mi piace fare il terzo incomodo. Le passo accanto facendo attenzione a non calpestare la sua opera, lei alza il viso e mi augura il buongiorno che io subito ricambio.
Proseguo il cammino, ogni tanto mi giro e mi accorgo che anche lei mi guarda.

Dopo circa 15 minuti di passeggiata, anche perché la spiaggia non è molto lunga, torno indietro. Leggo sulla spiaggia la scritta: “Le occasioni sono fugaci”. È un messaggio particolarmente strano soprattutto scritto con le conchiglie sulla spiaggia, chissà che storia si nasconde dietro.
Decido di stendere il telo mare proprio davanti alla scritta. Controllo il telefono, ma a parte la batteria che muta in continuazione la sua carica, non c’è altra variazione o messaggio all’orizzonte.

La spiaggia si sta popolando velocemente. Accanto a me arriva un uomo altissimo e pieno di muscoli che inizia a piantare un ombrellone e a sistemare vari teli e tutto il resto dell’attrezzatura da mare che si è portato.

Terminato il lavoro lo vedo allontanarsi per andare a fare un bagno per togliersi il sudore di dosso. Anche io decido di andarmi a bagnare perché la temperatura ora inizia a essere molto alta.
Finito di rinfrescarmi torno a controllare il cellulare, ma nulla, perciò decido di fare un ulteriore passeggiata per far passare il tempo più velocemente.

Come un miraggio all’orizzonte, rincrocio la donna dal perizoma fuxia che mi sorride e questa volta mi saluta con un Ciao, però non si ferma e neanche io. Però, a differenza di prima, non continuo più il mio percorso, ma mi giro e inizio a seguirla. Per due volte lei si gira, come se controllasse che effettivamente io sia dietro e continuo a seguirla.

Purtroppo, l’inseguimento finisce sotto l’ombrellone dell’uomo che poco prima si era posizionato vicino al mio telo.
Lo sapevo, la bella signora è accompagnata e io a confronto con il suo uomo sono Peppa Pig.

La mia dea provocatrice si spoglia lentamente, ovvero si toglie il perizoma e ciò che prima era celato, ora viene mostrato. Ha la vagina completamente depilata e tatuata, ma non con dei disegni, bensì con delle scritte.
Sul monte di venere in corsivo nero “For Deposit Only” con una grande A Rossa appena sotto e allineata allo spacco.
Lateralmente alle grandi labbra: a sinistra “Fuck” e a destra “Slut”. Infine, a decorare il tutto: un meraviglioso anellino d’argento proprio nel centro.

Mi sorride ancora una volta, consapevole che la sto fissando e che il mio timido pisellino ora è sull’ attenti.
Prende dalla borsa una maschera subacquea e va a nuotare. Preso dallo sconforto e dall’ammirazione per il marito, forse più che ammirazione è gelosia, controllo se la mia coppietta preferita si è fatta viva, ma ancora nulla.

Sono arrivate le 11, è ora che inizi a rivestirmi per incamminarmi, visto che Minerbio non è proprio vicinissimo. Mentre indosso i pantaloncini, la bella signora torna dal mare e con spiccato accento milanese mi fa:” Ma come vai già via? Non ti piace il mare e quello che vedi?”

Io seriamente disorientato le rispondo: “Certo il mare mi piace ma ho un appuntamento al Certe Notti tra un po’, visto che è lontano inizio a incamminarmi”

Lei di rimando: “Cos’è il Certe Notti?”

Allora le spiego che tipo di locale sia, come è fatto, cosa si fa normalmente e il motivo per il quale sto andando li. Lei mi chiede altre informazioni del locale: ad esempio i costi, se ci sono donne fisse che intrattengono e tante altre cose.
Alla fine, mi fa: “quindi se ho capito bene, ora tu vai via perché ti vai a scopare una che hai conosciuto qui in spiaggia giusto? Insomma, ti fai tanti km quando potresti fare la stessa cosa qui senza tanto sbattimento”.

Forse ho capito male, probabilmente sta giocando e si sta divertendo a provocarmi, visto che il marito non c’è e lei magari si sta annoiando. Ma sto al gioco e le rispondo: “In realtà ora vorrei rimanere, ma ho preso un impegno e non è corretto dare buca così”. Neanche termino la frase che mi arriva un messaggio.

Che sfiga: Eva mi scrive che si è svegliata con un gran mal di testa e che preferisce rimanere a casa. Allora guardo la mia vicina di telo e mi rispoglio dicendole che i programmi sono saltati.
Sta tornando il marito. Ma non è solo, accanto a lui c’è un travestito con un parruccone biondo e un costume argento con milioni di paillettes come il carnevale di Rio.

Mr. Muscolo: ”Mary ho appena fatto amicizia con Amanda, mi ha invitato a casa sua a mangiare. E ti devo dire che ho molta fame e sete e Amanda mi vuole dissetare al meglio; quindi, non so a che ora tornerò”.

Mary :”non ti preoccupare Riky, anche io vado a pranzo con un nuovo amico, adesso glielo chiedo, ma non credo che rifiuterà.”

Se prima ero disorientato, ora non sto campendo un cazzo. Appena Riky si allontana mi rivolgo a Mary: “Il tuo nuovo amico sono io?”

La risposta affermativa non tarda a manifestarsi, per scrupolo mi chiede se mi va e io le rispondo che, se vuole possiamo andare a mangiare al ristorante del campeggio che è praticamente dietro di noi.

Per risposta inizia a vestirsi, cosa che faccio anche io. Ora che un pareo la copre mi porge la mano:” Intanto direi di presentarci: piacere io sono Marica”.

“Piacere assolutamente mio, io mi chiamo Giorgio. Ti posso fare una domanda, forse stupida? Perché il tuo amico ti ha chiamato Mary?”

"Perché è pigro e secondo lui il mio nome è troppo lungo. Poi afferma che Mary è più esotico come appellativo e mi fa più Figa."

"A me piace di più Marica. All'università avevo una compagna di corso molto bella con lo stesso nome e tu non sei da meno!"

"Grazie Giorgio per il complimento. Allora da oggi sarò io la tua nuova Marica, se ti intriga l'idea."

Finite le presentazioni ci dirigiamo al ristorante. Durante il pranzo mi racconta che Riky è una amico Gay che la ospita a casa e che di giorno lavora come commessa, ma di notte lavora in un Club a Monza come intrattenitrice per uomini soli.
Parliamo un po’ di noi, di cosa ci piace, delle nostre vite ecc. ecc. Io però curioso come una scimmia in astinenza da noccioline le chiedo perché mi ha rivolto la parola. Visto il lavoro che fa di notte, ipotizzo che semplicemente sta cercando un cliente.

Sempre sorridendomi Marica mi risponde: “Questa mattina eravamo praticamente soli in spiaccia, ti sei avvicinato, ma non mi hai rivolto parola. Cosa molto strana per me, però ho poi notato che mi guardavi mentre andavi via. Mi è piaciuto molto il fatto che non mi hai dato fastidio anche se evidentemente mi stavi scopando con gli occhi.
Sei stato molto carino e mi sono detta, ora gli lascio un messaggio, se lo legge e rimane qui ad aspettarmi me lo scopo tutto il pomeriggio”.

Ora sono io che sorrido, per ben due motivi: il primo è che ora ho capito la scritta sulla spiaggia e il secondo, ma non meno importante motivo: è che qualcuno mi vuole bene in cielo.

Terminato il pranzo, Marica mi porta a casa. Le chiedo se posso farmi una doccia veloce per togliere la sabbia e il sale. Mi prende per mano e mi conduce in bagno.
Appena arrivati non resisto, le stringo i fianchi con le dita, lei appoggia le mani sulle mie spalle emettendo un sospiro languido che riempie il poco spazio rimasto tra noi. Mi dice di avvicinarmi di più con voce roca, sposto una mano sulla sua schiena e una dietro la testa.

Le nostre labbra si toccano, si dischiudono, mi sembrano due petali di rosa soffici e carnosi. Finalmente sento il suo sapore; le nostre lingue ballano un walzer lento.
Ci esploriamo e nel mentre mi stringe il cazzo tra le mani e io le afferro i glutei.

Marica si stacca dalla mia bocca e decide che ora le sue labbra devono conoscere un’altra parte del mio corpo. Si mette in ginocchio, e mi dice fissandomi dal basso:” Il tuo amichetto non è lunghissimo, ma porca troia è largo, non so se la mia bocca riuscirà a prenderlo”

Evidentemente mi sta prendendo in giro perché fa un affondo che le sue labbra arrivano a contatto con i miei testicoli.
Ritorna verso la cima e con la lingua inizia a dare dei colpetti sul glande. Con le unghie mi accarezza tutto il pene provocandomi dei brividi e facendolo crescere ancora di più. Mi dice parole sconce, tra un gemito e l’altro.
Le sue unghie ora si divertono anche sui miei testicoli.

Riprende il cazzo in bocca e cerco di fermarla dicendole che, se continua le verrò in bocca. Invece di fermarsi aumenta il ritmo. Io non resisto e il mio sperma la gola.

“Mmm che buono, è dolce. Ne voglio ancora, ma ora tocca a me godere”

Continua ancora un po’ a giocare con la lingua ripulendo tutto. Si alza e mi mette la lingua dentro l’orecchio destro e inizia a spompinare anche lui. Io le sussurro che forse è meglio se ci facciamo la doccia prima.

Lei di rimando: “Sti cazzi la doccia, voglio che mi lecchi la fica fino a farmi godere, è inutile lavarsi tanto ti sporcherò tutto di nuovo.”

Mi porta in camera. Si sdraia e apre le gambe: “Ora mi devi leccare la fica, me la devi succhiare. Voglio sentire la tua lingua. Deve essere un cazzo ingordo che non si ferma mai. Usa anche le dita, tutto quello che vuoi. Non ti staccare finché non ti verrò in bocca. Io ho bevuto il tuo seme e tu devi bere il mio nettare.”

Non ho mai conosciuto una donna così porca e non mi sembra giusto non accontentarla. Inizio così a giocare con le sue grandi labbra e sono veramente grandi. Molto spesse e carnose. Le inumidisco con la lingua e poi succhio tirandole. Poi passo la lingua sul clitoride, spostando l’anellino he ha tra le gambe. Una sensazione strana, ma erotica. L’anellino è freddo, mentre tutto il resto è caldo e umido. Il duro con il morbido.

Le inserisco prima un dito e poi l’altro dentro. Lei mi afferra la mano e mi fa affondare ancora di più dentro di lei con forza bruta. Geme e grida, mi dice porco fottimi.
Io esco da lei che protesta, ma con le mani prendo le labbra e le apro, le tiro verso l’esterno aprendola tantissimo e le inserisco la lingua dentro, su e giù più volte come fosse un cazzo. Serro le mie labbra sulla sua fica e succhio, creo un vuoto e poi mi allontano generando il tipico rumore di una bottiglia stappata.

Dopo tre volte, inizio ad avvertite un leggero tremolio delle gambe di Marica. Poggio la mano sinistra sul monte, mentre l’indice e il medio della mano destra tornano dentro la fica e inizio a pompare velocemente premendo contemporaneamente con la mano sinistra. Il lavoro manuale dura neanche un minuto che un orgasmo dirompente e umido arriva sulla mia faccia.

Marica mi prende la testa con le due mani e mi riporta la bocca sulla vagina, spingendola e togliendomi il respiro. Continua a venire su di me e dentro la mia bocca fino a quando non è soddisfatta. Allora mi allontana il viso e inizia a baciami.
Mi lecca la faccia, mi asciuga e mi bacia. Continua fino a quando la sua saliva non sostituisce il suo succo.

Effettivamente ora sono più sporco di prima e Marica mi dice: “Ora possiamo fare la doccia, poi dopo riprendiamo”
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