incesto
La mia famiglia 2
di iltiralatte
29.07.2023 |
12.052 |
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"A parte il fatto che il membro che usa e mi introduce in vagina non è il tuo, debbo riconoscere che la cosa è piuttosto piacevole..."
Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale.Rividi Sara solo la mattina seguente, scarmigliata, con la camicia da notte semiaperta, pur in quelle condizioni era bellissima ai miei occhi.
-Mai avrei pensato finisse così Rino. Ti ho sposato perché ti amo e voglio essere tua moglie.
-Per questo hai passato la notte con mio padre, vero?
-Non potevo rifiutare amore. C’eri anche tu quando mi ha chiesto di diventare la nuova padrona di casa. Perché non mi hai fatto dire di no?
-Sinceramente Sara? Ignoravo del tutto cosa volesse mio padre con quella sua offerta. Aveva chiesto anche a me di sposarti, immaginavo che avrebbe voluto passare a me il timone. Ora mi rendo però conto di quanto mi illudessi. Ancora non guadagno un centesimo: come potevo pretendere di essere io il padrone?
-E allora cosa facciamo Rino? Lui non ha torto quando mi richiama ai miei doveri di padrona: li abbiamo accettati assieme. Semplicemente si sono rilevati più gravosi di quello che ambedue immaginassimo.
-Non so proprio cosa dirti Sara: io sono stato più spiazzato di te. Almeno ti tratta bene? Non ti fa male?
-Assolutamente no Rino. A parte il fatto che il membro che usa e mi introduce in vagina non è il tuo, debbo riconoscere che la cosa è piuttosto piacevole. Mi riempie completamente col suo pene, mi friziona all’interno un modo superbo e quando eiacula avverto un senso di piacere che fatico a descriverti,ma ancora prima sa scaldarmi in modo superbo. Mi ha sverginata, credimi, ma questo mi è costato una sola goccia di sangue. Quando ho il mestruo ne perdo molto di più.
-Credo che per il momento dobbiamo adattarci Sara, lui ha il coltello per il manico, Io posso solo impegnarmi a rimanerti fedele nonostante tutto e restare ad attendere che tu possa liberarti.
Il boccone era amaro da digerire: vivere nella stessa casa della donna che ami, poterle parlare, baciarla, toccarla per poi vederla la notte andare a letto con un altro e limitarti solo a sentire i suoi mugolii di piacere stavano abbattendolo.
Le relazioni poi che ogni mattina gli faceva erano ulteriori pugnalate al suo cuore. Ma se l’uomo è stato in grado di issarsi sopra tutte le altre specie animali, più forti e feroci di lui fu perché è un essere adattabile. Piano piano il dolore sordo e la gelosia che provava che provava si attenuarono e Rino riuscì quanto meno a recuperare un po’ di lucidità.
Ancora non vedeva una possibile soluzione ma quando la moglie, un mattino gli disse:
-Sai Rino? Credo che anche quando saremo riusciti a renderci indipendenti dovremmo valutare la possibilità di mantenere a Luca il ruolo di mio amante. Oramai il mio sesso si è abituato a lui e farne a meno mi mancherebbe troppo, mi sembrerebbe di tradirlo, cosa che contrasterebbe con le mie convinzioni religiose..
Rino riuscì a rispondere negativamente ma pacatamente senza dare in escandescenze. Del resto non poteva certo addossare a lei ogni responsabilità. Però …
-Forse potrebbe essere la strada per abbattere il primo bastione ed aprire una breccia al nostro rapporto Sara.
-Cosa intendi?
-Digli che credi di aver bisogno di due uomini: un marito e l’amante: che sei giovane e vogliosa e che lui da solo non ti basta.
- È un po’ contrario alle mie idee ma può funzionare. Del resto non può andare peggio di così
La sera Sara attese di essere penetrata prima di intavolare il discorso con Luca-
-Luca, sei molto bravo. Mi scopi proprio bene ma non mi basti. Del resto non puoi pretendere di avermi in esclusiva, tu non sei mio marito.
-Dunque uno che ti chiava non ti basta? Puoi aver ragione, a te serve anche del sangue giovane e fresco perché meglio ti esplichi. Ci penserò sopra e ti farò sapere la mia decisione ma posso anticiparti che io non sono irragionevole: se vuoi un secondo fallo che ti penetri e ti tenga ben allagato l’utero probabilmente te lo concederò
Giunse il giorno del compleanno di Franco il fratello minore di Rino giunto alla maggiore età.
18 anni tutti uno sull’altro capite?
Mancava meno di un mese all’evento e Luca, a pranzo, toccò l’argomento:
-Allora anche tu sei quasi maggiorenne, ma hai una fidanzatina?
Temendo di dover assistere ai preliminari di un secondo possibile stupro obbligatorio Rino si alzò di scatto da tavola e scusandosi si ritirò in camera sua.
Suo padre lo osservò allontanarsi con occhio vacuo mentre Franco rispondeva:
-Non prendermi in giro papà, sai benissimo che nessuna ragazza mi guarda. Ho sempre seguito i tuoi consigli e tu mi hai sempre giudicato troppo giovane per le donne.
-Bravo figliolo! Così si fa. Si deve dare retta ai genitori che avendo più esperienza di te ti sanno ben consigliare. È giunto il momento del tuo premio.
Franco guardò il padre:-Il mio premio??
-Certo Franco. È ora che tu impari a ciulare. Stasera seguici in camera e ti farò vedere come si fa.
-Ma stai scherzando Luca? Vuoi dare spettacolo a Franco mentre scopiamo? Già mi trovo a disagio perché non sono la tua vera moglie, questo poi andrebbe contro il mio credo religioso. (insorse Sara)
-Ma Sara, non hai mai pensato che se il tuo Dio avesse tanto amato il pudore avrebbe fatto nascere tutti già vestiti?
-Si ma mettersi i vestiti è quanto ha reso l’uomo diverso dagli animali.
-Di giorno è vero Sara, ma di notte deve vigere il principio “crescete e moltiplicatevi”. Lui stesso ci impone la copula ma si sa che per tale atto benedetto non si può essere vestiti, (come facevano nell’800) e non credi che se i genitori insegnassero ai figli a chiavare sarebbero tutti più contenti?
-Io non sono la mamma di Franco!
-Appunto, sei la moglie di Rino, quindi neppure sei parente di Franco, pur essendo tu la padrona di casa e lui un semplice componente della famiglia. Quindi può guardarti con occhi puri, scevri dall’incesto che avrebbe potuto verificarsi se al tuo posto ci fosse stata la mia povera Emma.
Nuovamente quindi Luca riuscì ad irretire la nuora che dovette acconsentire a che il cognato assistesse alla sua monta notturna.
La sera, a letto. Luca esordì: -Guarda bene Franco. Se hai dei dubbi domanda pure, senza vergogna e se vuoi tocca pure tutto quello che vuoi, quando vuoi. Dopotutto è il tuo regalo di compleanno.
Quindi Luca iniziò il solito petting accurato che avrebbe spinto Sara a bagnarsi a sufficienza per essere facilmente penetrata.
Franco non esitò ad obbedire agli ordini del padre e, mentre Luca le impastava un seno si trovò colla bocca del cognato che le succhiava l’altro. Poi Luca e Franco le toccarono contemporaneamente la vagina. Avvertì due dita cercare di penetrarla da due diverse direzioni. Per il piacere quasi perse i sensi riprendendosi un po’ solo quando Luca cominciò a ciularla mentre Franco osservava il pompaggio in religioso silenzio.
Da quella sera, sino al giorno del compleanno di Franco, questa fu l’attività notturna di Sara che, per non far soffrire ulteriormente il marito, pur raccontandogli tutto dei suoi amplessi con Luca, si astenne dal comunicargli quella variazione.
Giunse la sera del compleanno di Franco.
Il terzetto si comportò come al solito e Franco osservò suo padre che copulava sino a scaricarsi nel grembo di Sara, poi si alzò per tornare in camera sua.
-Dove vai? (lo fermò Luca)
-In camera papà, mi sembra sia giunta l’ora di andare a letto.
-Ma hai imparato bene quello che ti ho mostrato fin’ora?
-Credo di si papà, dopotutto chiavare comporta movimenti istintivi … credo!
-Dai fammi vedere (levandosi da sopra a Sara per fargli posto)
-No Luca! (protestò debolmente Sara) Non chiedermelo per favore
-Zitta donna, da quando le lezioni sono solo teoriche? Oggi è il compleanno di Franco e da stasera gli studi saranno anche pratici. Volevi un secondo cazzo che ti scopasse? Eccotelo!
Resa esausta dalla piacevole monta appena subita, nuovamente vinta e a scarso di argomenti ostativi, la donna spalancò al massimo le gambe per accogliere il membro del cognato.
-Bene Franco, ben fatto (constatò Luca) da stasera dopo me sarai tu ad inseminare Sara. Lei vuole essere completamente allagata di sperma, facciamo un buon lavoro!
Da quella sera Rino dovette ricevere un doppio rapporto sulle evoluzioni notturne della moglie e cominciò a provare un vero sentimento di odio verso il padre.
Sentimento che raggiunse l’apice quando una mattina Sara gli comunicò:
-Rino, sono incinta.
-Maledetto! (esclamò lui riferendosi al padre) Lo odio come non mai ma sembra proprio che il primo ad odiare sia lui
-Povero amore. (rispose Sara carezzandogli lievemente il volto) Hai ragione. Mai ho sentito di suoceri che si comportino così. Suoceri che scopano le nuore ce ne sono ma sempre con la nuora consenziente e mai in queste condizioni.
-Almeno sai chi sia il padre?
-No Rino, sia tuo padre che tuo fratello si scaricano regolarmente dentro di me, quindi sono ripiena del seme di due maschi contemporaneamente. È impossibile sapere di chi sia lo spermatozoo che ha raggiunto l’ovulo.
- È sempre stato un padre affettuoso: non capisco proprio perché stia facendomi tutto questo.
-Parlando d’altro, sai che ho rinvenuto nel suo comodino delle medicine per il cuore? Sembra che lui assuma regolarmente la digitale. Da quanto ne so, anche se in qualche modo aiuta il cuore, è un medicinale tossico.
-Abbiamo quindi la possibilità che muoia? Ciò che sto dicendo è orribile, certo, ma spero proprio che lo faccia!
Il tempo trascorse fin quando (Sara era di 5 mesi) in effetti Luca ebbe un improvviso mancamento e, nonostante una disperata corsa all’ospedale morì.
Rino e Sara, dopo i funerali, si abbracciarono strettamente: liberi finalmente.
Alla sera durante la cena Rino pregustava il momento in cui avrebbe potuto finalmente condurre sua moglie nel suo letto.
-Vieni Sara, andiamo a letto! (comandò Franco) Stasera, in memoria di Luca voglio scoparti come faceva lui.
-Proprio no Franco (insorse Rino) Luca si era imposto come capofamiglia ma adesso il più anziano sono io. Quel titolo spetta a me e non intendo più dividere Sara con nessuno.
-Ti sbagli fratello. Luca ha fatto testamento conferendo a me tutto quello che possedeva, incluso il titolo di padrone di casa. Se non farai storie ti concederò di scopare qualche volta tua moglie, ma questo dipende solo dalla mia volontà.
-Ma devi essere impazzito! (mentre Sara si stringeva disperatamente a lui) Non accetterò mai il tuo primato! Piuttosto io e Sara ci trasferiamo sotto un ponte in attesa di trovarci un lavoro che ci consenta un’abitazione ma mai ti riconosceremo come padrone.
-Daccordo Rino, preparate pure le valigie. Io ho sempre seguito i consigli di papà e lo farò pure questa volta.
Quando Sara partorirà le sottrarrò legalmente il bambino. Farò in modo che la legge me lo assegni e ci penserò io ad allevarlo. Dopotutto è figlio mio!
-Nooo! (insorse Sara) Lascia MIO FIGLIO fuori da questa storia. Lui non c’entra nulla e non è neppure nato.
-Luca si è tanto raccomandato di obbligarti ad accettarmi come amante. Se tu non vorrai farlo io ti sottrarrò il bambino, semplice, se mi accoglierai te lo lascerò tenere e consentirò ad entrambi voi di allevarlo. Questa era la volontà di Luca.
-Ma come puoi affermare di essere il padre? (domandarono in coro)
-Facile: in quei giorni papà non si scaricava in Sara, si toglieva al momento opportuno, spingendo invece me ad eiaculare nel suo grembo. Quindi sono assolutamente certo: sono stato io ad impregnarti Sara.
Nuovamente i due coniugi erano stati battuti: dovevano loro malgrado accettare la situazione.
Sara si alzò da tavola andando alla camera da letto per ubbidire al nuovo padrone. Se necessario era disposta a prostituirsi ma nessuno l’avrebbe mai separata da suo figlio!
Rino tristemente la guardò dirigersi a quel letto cui ancora non aveva mai avuto accesso.
-Franco non sai dirmi perché papà mi odiasse tanto?
-Perché non era tuo padre Rino! Potevi immaginarlo (rispose)
-NON ERAA MIOOO PADREEEE!!!!!!! Cosa stai dicendo?
-Certo Rino. Ha scoperto che la mamma lo aveva tradito quando è rimasta incinta di te! Per questo ha messo la sua digitale in una bottiglia d’acqua offrendogliela mentre stava uscendo per la spesa. Questo ha causato quel fatale mancamento. Da quel momento ti ha odiato visceralmente. Ti ha umiliato in tutti i modi e, pur fingendo di essere dalla tua parte, ha agito in tutto contro di te. Sapeva di dover morire e pregava ogni sera di fare in tempo a compiere la sua vendetta.
-Ci è riuscito direi (constatò Rino)
-Vedi? Lui voleva che tu non avessi figli. La tua dinastia doveva estinguersi con te. Io gli ho giurato che anche dopo la sua morte avrei agito in tal senso. È quello che faccio. Tu sei mio fratello e sono disposto a lasciarti chiavare liberamente con tua moglie ma voglio da te una promessa.
-Quando vorrai un altro figlio me la porterai tu stesso nel letto chiedendomi di ingravidarla e, naturalmente, mi consentirai di scopare Sara, senza lamentartene, ogni volta che vorrò.
Rino abbassò il capo: -Hai vinto LUCA esclamò e tu, mio fratello, hai la mia parola: se mi consentirai di trattare Sara da moglie te la concederò sempre come amante e ti consentirò di tener fede alla tua promessa..
Fine
Come sempre mi succede mendico critiche motivate (anche negative) e pareri, indispensabili per migliorarsi
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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