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Due volte cornuto 1


di iltiralatte
07.09.2024    |    7.793    |    2 6.3
"Ogni errore di Călin veniva punito severamente, e il ragazzo imparò presto a nascondere le sue emozioni e i suoi pensieri..."
Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale.

Romania, qualche anno fa.
-Valentin, non ne posso più. Questa non è vita: devo lavorare fuori casa, in casa, accudire il bambino e non posso neppure riposare la notte perché tu, costantemente cerchi di mettermi nuovamente incinta.
-Larisa, tu sei mia moglie e come tale mi devi obbedienza. Se io decido che tu debba darmi un altro figlio devi solo accontentarmi. IO SONO L'UOMO DI CASA!
-Mamma, perché litighi col papà? Ho paura!
-No Călin, tranquillo. Sto per salutare il tuo papà. Vai in camera che più tardi vengo a prenderti e ti porto in un bel posto assieme a me.
I due coniugi guardarono il bambino allontanarsi quindi ripresero la discussione
-Cosa volevi dire a Călin con quella storia del nuovo posto bello?
-Esattamente quanto ho detto Valentin. Sono stanca di questa vita e mi sono fatta un amante. Lui è un baron (barone) non un poveraccio come te.
-Tu quindi vorresti portare mio figlio dal tuo amante? Cosa ti passa per la testa?
Valentin cominciò a slacciarsi la cintura dei pantaloni facendosene un'arma.
-A cinghiate ti prendo e ti tolgo i grilli dal capo! Altro che portare Călin dal Baron, neppure lui vedrai più.
Valentin staffilò la moglie sul viso con la cinghia e questa, terrorizzata, si dimenticò completamente del figlio.
Così com'era aprì la porta di casa e corse in strada.
La sua famiglia non la rivide mai più.

Per i successivi 10 anni Valentin si occupò da solo della crescita e dell'educazione del figlio.
Memore dei rigidissimi sistemi con cui suo padre lo aveva allevato cercò di trasferire gli stessi sul figlio Călin che crebbe solitario e desideroso unicamente di rifugiarsi nei suoi giochi.
La figura paterna lo affascinava: quell’uomo forte, sempre sicuro di sé e che sapeva sempre cosa si doveva fare, divenne in breve il suo idolo. Crescere a sua somiglianza divenne il suo più vivo desiderio.
Valentin, con il passare degli anni, divenne sempre più rigido e intransigente.
Ogni errore di Călin veniva punito severamente, e il ragazzo imparò presto a nascondere le sue emozioni e i suoi pensieri.
La paura di deludere il padre lo spingeva a cercare la perfezione in ogni cosa che faceva.
Călin, nonostante tutto, ammirava profondamente Valentin: vedeva in lui un modello di forza e determinazione, e sognava di diventare altrettanto forte e rispettato.
Tuttavia, dentro di sé, avvertiva un vuoto che non riusciva a colmare, una mancanza di affetto e comprensione che lo rendeva sempre più introverso e distante dagli altri.

-Ben trovata doamnă Madalina, in cosa posso esservi utile?
-Ben trovato a voi Valentin.
-Sono troppo curioso se vi domando per quale motivo mi avete avvicinato?
-Voi siete un uomo fortunato Valentin. In questo nostro mondo di miseria siete riuscito ad elevarvi un po’, Noi tutti facciamo la fame mentre dal vostro aspetto si capisce che voi mangiate tutti i giorni.
-State forse chiedendomi la carità doamnă Madalina?
-No signore, vorrei proporvi un affare.
-Dite allora, non tenetemi sulle spine.
-So che voi non avete più una moglie. Non vedo più da anni doamnă Larisa quindi deduca che siete solo.
-Si, sono solo con mio figlio ma a voi cosa importa? Volete forse proporvi? A me risulta che voi abbiate ancora un marito.
-Eh sig. Valentin, magari non avessi più quell’ubriacone sulle spalle, ma tant’è: c’è e non posso liberarmene. Ma coi avrete certamente bisogno di una donna; di qualcuno che rassetti la casa, che cucini, che tenga ordine nei vostri abiti: di una donna insomma.
-Vero, ho perso mia moglie anni fa e non la ho mai sostituita. E allora?
-Io ho una figlia sig, Valentin: Alina. Ha solo 16 anni ma è già formata come donna. Io non posso più mantenerla, non ce la faccio proprio ed avrei pensato di vendervela. Avreste in questo modo a vostra disposizione una donna da adibire a tutte le funzioni femminili che vi vengono in mente e vi costerebbe solo il suo mantenimento.
-E quanto mi costerebbe questo tesoro?
-Per soli 10.000 lei avrete una servetta personale a vostra disposizione.
-Troppi 5000 e facciamo l’affare: per me è comunque un grosso sacrificio.
-Accetto per il bene di mia figlia: sono certa che con voi starà molto meglio che non con me. Avete con voi i contanti?
Ad un cenno affermativo del’uomo la donna si allontanò un istante riapparendo dopo pochissimi minuti accompagnata da una bella ragazza dai capelli corvini cui facevano da contrasto due occhi azzurro cielo.
-Eccola sig. Valentin: le presento Alina. Ella d’ora in poi sarà di sua proprietà.

-Călin vieni!
-Dimmi papà.
-Ti presento Alina che d’ora in poi sarà la nostra serva.
-Bene papà, come al solito sai fare bene gli affari della famiglia.

Per i due anni successivi Alina, obbediente agli ordini del suo padrone e di suo figlio, mantenne immacolato il gabinetto, pulì i pavimenti fino a consumarne le piastrelle, fece il bucato e stirò alla perfezione tutti gli abiti dei due uomini che la trattavano con aria di evidente superiorità vestendola di stracci e nutrendola poco e male.
Eppure, nonostante tutte queste difficoltà la fanciulla fiorì aprendosi come un fiore profumato.
La cosa non sfuggì all’occhio attento di Valentin che immaginò facilmente cosa sarebbe successo se quella stupenda ragazza avesse deciso di prendere il volo.
La cosa doveva essere prevenuta a tutti i costi.
-Călin cosa pensi di Alina?
-È una ragazza normale papà, come ce ne sono tante.
-Non sono d’accordo Călin, è giovane, bella, volenterosa ed obbediente. Io voglio introdurla in famiglia legandola a noi. Ho deciso di farne la mia amante.
-Ottima scelta papà, come sempre. Ma perché mi fai questo discorso?
-Tu non hai una fidanzata vero?
-No papà. Nulla del genere.
-Neppure un piccolo amorino in vista?
-No papà: dopo che la mamma ci ha abbandonato voglio essere certo che le donne portino la felicità osservando te. Quando ti vedrò felice con una donna prenderò in considerazione l’idea di cercarmene una a mia volta.
-Ecco allora cosa dobbiamo fare. Io non posso muovermi dato che quella gran puttana di tua madre non mi ha mai concesso il divorzio quindi tocca a te legarla alla nostra famiglia. Tu devi corteggiarla un po’ ed infine chiederle di sposarti, Subito dopo il matrimonio me la cederai ed io finalmente potrò rifarmi di tutta l’astinenza cui tua madre mi ha condannato. Ti peserebbe una soluzione simile?
-No papà, che dici? Questa sarebbe la soluzione perfetta: per te che tanto hai bisogno di una femmina e pure per me che potrò così seguire da vicino gli effetti di un tuo congiungimento ad una donna.
-Allora è deciso: sono certo che tenderai bene la tua rete.
-Potrebbero esserci delle difficoltà però papà. Ho trovato lavoro come camionista. Domani partirò per il mio primo viaggio che presumo sarà almeno di una settimana.
-Un po’ di soldi in più faranno certo comodo.
-Si papà, non vedo l’ora di poterti consegnare il mio primo stipendio.
-Sei un bravo figliolo rispettoso Călin, troverò il modo di ricompensarti, magari proprio facendoti scopare qualche volta Alina visto che, dopotutto, sarà tua moglie.
-Questa la prendo come una vera promessa papà. So che tu le mantieni sempre e questa volta mi sa che sono riuscito ad incastrarti. L’amante sarebbe tua ma a chiavarla sarei io! eheheh
Il giorno successivo Călin partì lasciando Alina sola col padre.
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