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Sharon 5 (fine)


di iltiralatte
20.06.2024    |    1.538    |    4 7.8
"Silenziosamente rintraccio le mie cose e, nella penombra, le indosso..."

Non sono passati più di due giorni: i capitoli inviatimi sono 4 e ricevo una mail dal mio Apollo (tra gli altri attributi Capo delle Muse).
“Sabato sarò a Firenze per affari. Alloggerò all’hotel Stella Lucente, via *******. Avrei piacere di conoscerti, se verrai a trovarmi ti consegnerò personalmente l’ultimo capitolo del racconto che ho creato per te”.
Sono sbigottita: ancora non sono riuscita a leggere il quarto e lui già ha finito tutto.
A questo punto la mia curiosità è all’apice e decido di andare assolutamente all’appuntamento.
Trascorro la settimana in ansia, neppure da ragazzina mi trovavo in queste condizioni.
Persino Paolo se me accorge:
-Che hai Sharon? Sembra ti manchi la terra sotto i piedi.
-Nulla amore, non farci caso, è solo un trascurabile problema in ufficio.
Gli mento ma non posso certo rivelagli il mio segreto.
La settimana vola in un lampo.
Venerdì lo dedico al parrucchiere, voglio una espressione eterea perfetta.
È sabato, mi vesto coi miei migliori abiti e mi reco allo Stella Lucente
Mi accoglie il portiere:
-Buongiorno signora, posso esserle utile?
-Si vorrei vedere il sig. Enio. Può indicarmi la sua camera?
-Mi spiace signora le privacy dei nostri clienti per noi viene prima di tutto. Si accomodi un momento che provo a sentire se il signore è in camera.
-Li, nella hall, sto friggendo. Firenze è la più grande delle città provinciali anche se è stata capitale d’Italia.
Non voglio essere vista. Qui tutti sanno tutto di tutti, è un ciacolio continuo, un ficcanasare l’altrui esistenza colla speranza di poterti tagliare i panni addosso a parole.
È un tormento che dura poco, per fortuna,
il portiere depone la cornetta:
-Il sig. Enio l’attende al secondo piano, stanza 212 e mi indica l’ascensore che,magicamente, ha aperto la sua porta.
Salgo e finalmente conosco Enio:: è la prima volta che lo vedo.
È un uomo di media altezza con un accenno di pinguedine e con tutti i capelli. Il suo naso non reca segni di occhiali. Ci abbracciamo e ci baciamo: i classici 3 baci sulle guance.
-Ho veramente piacere di conoscerti, mi immaginavo una bella ragazza ma tu sei uno splendore.
-Vale lo stesso per me solo che tu hai un po’ imbrogliato. Mi hai detto di avere ottanta anni, te ne do a malapena sessanta.
-Si, un po’ ho esagerato
Ridacchia lui, vieni accomodati.
L’albergo non è un grand hotel e la camera, tutto sommato, è modesta.
La cosa mi mette a mio agio, neppure io navigo nell’oro.
-Vieni scendiamo nella hall, qui non ci sono neppure le sedie a disposizione.
-Preferisco di no. Hai un letto, potremmo usare quello per posare i nostri posteriori. Tanto che dobbiamo fare? Leggere un racconto! A proposito lo hai portato?
Lui silenziosamente me lo porge e, mentre leggo, si siede sul letto a rispettosa distanza da me.
Il racconto è bello ma il suo finale è fantastico e inaspettato.
Termino di leggerlo e gli faccio i miei complimenti.
Lui, si schernisce.
Capisco che è un gran timidone.
-Sei stato bravissimo. Mi piacerebbe ricompensarti per la tua fatica ma io non ho molti soldi.
-Non importa cara, io non scrivo per denaro ma per passione. Tu sei la mia musa, la mia fonte d’ispirazione. Perché mai dovrei domandarti del denaro?
-Grazie, sono onorata da questa tua dichiarazione. Ma come posso averti ispirato se questa è la prima volta che mi vedi?
-Semplice da spiegare: io del corpo femminile, amo soprattutto una parte: il seno. Tu mi avevi scritto di avere un terza abbondante, ed io, nella mia fantasia, ti ho visto e ad esso mi sono ispirato.
Lo ascolto stupita.
-Vuoi proprio ripagarmi? Consentimi di ammirarlo da vicino e di accarezzarlo in modo che la mia ispirazione possa trarre origine non da una fantasia ma da un ricordo.
Cosa potevo perdere? Lo conoscevo, sia pur epistolarmente,sapevo che era un bravo uomo anche se più giovane di quanto mi aveva annunciato.
Posso certamente fidarmi di lui: un topless oramai può anche essere considerato comune
Con un sorriso tolgo la camicetta e slaccio il reggiseno.
Le mie mammelle sbocciano impetuose e libere.
Enio mi guarda ammirato.
-Ecco sono a tua disposizione. Fai ciò che vuoi, solo ti prego di non lasciarmi segni che potrebbe essere difficoltoso giustificare col mio uomo.
Enio, timidamente prova ad accarezzarmi un seno.
Un tocco lieve, gentile ma che mi provoca un brivido lungo la schiena.
Paolo non è mai stato capace di tanto.
Mi soppesa un istante le poppe tra le mani e poi mi strizza delicatamente i capezzoli.
Sarà un timido ma è pure un maestro: cado nel deliquio.
Lo avverto appena prendere in bocca i capezzoli e cominciare a succhiarli.
Non mi accorgo neppure che mi ha tolto le mutandine.
So solo che ad un certo punto, in un breve attimo di lucidità, avverto il suo membro all’opera dentro di me.
Per un istante penso di protestare, ma quella situazione è tanto piacevole! E se poi volesse smettere? Sto zitta e mi adeguo . Mai ho provato a questi livelli il piacere dell’accoppiamento.
Avverto le sue contrazioni: sta scaricando il suo piacere dentro di me, poi si toglie e si sdraia al mio fianco.
Mi sento completa come mai mi è capitato
Lui si addormenta ed io faccio lo stesso con la testa sulla sua spalla.
Mi sveglio che già sta albeggiando.
Il sole fa capolino tra gli scuri della camera ma mi accorgo di uno strano fenomeno:il sole non fa più luce!
D’un tratto mi rendo conto di cosa ho fatto: ho tradito mio marito e, con lui, tutta la mia famiglia.
Penso a Paolo che ora sarà preoccupato a morte per il fatto che non sono tornata a casa.
Cosa potrò mai dirgli? Confessare il tradimento è fuori discussione.
Poi penso alla mia piccola, pura ed innocente come un angelo,
Con quale coraggio potrò ancora guardarla negli occhi? Con quale coraggio in futuro quella puttana di sua madre potrà consigliarla perché non si tramuti nel giocattolo di un qualsiasi maschio in cerca di avventure?
Enio sta ancora dormendo.
Silenziosamente rintraccio le mie cose e, nella penombra, le indosso.
Ho il sospetto di aver indossato il vestito a rovescio ma non mi importa: l’importante è fuggire da quella stanza.
La strada è già molto trafficata ma non vi faccio caso.
Zoppico giù dal marciapiedi nell’illusione di fuggire più velocemente”
-CRETINA!!!
Mi urla un automobilista inchiodando con un forte stridio i freni.
Io lo guardo, mi sento in pericolo ed istintivamente faccio un balzo di lato.
Finisco sotto le ruote di un camion che in quel momento stava sopraggiungendo.
Sono morta sul colpo.
Un momento prima ero in piedi in una strada trafficata, il momento successivo ero avvolta in una oscurità silenziosa.
Cerco di guardarmi attorno: sono in un mondo nero ed ovattato in cui nulla si muove.
Metto alla prova i sensi.
Non il più piccolo fruscio giunge alle mie orecchie,
In compenso avverto la gola riarsa: scopro di avere sete. Una sete infinita ma ignoro come trovare l’acqua.
Comincio ad aver paura ed emetto un grido strozzato che non raggiunge le mie orecchie.
Un senso funziona ancora: il tatto.
Avverto il mio braccio afferrato da due mani forti che lo scuotono vigorosamente,
-Svegliati Sharon, devi aver avuto un incubo.
In seguito a quelle scosse tutti i miei sensi sono tornati al loro posto.
Apro gli occhi e vedo Paolo, preoccupatissimo che mi sta scuotendo vigorosamente.
Non ho neppure nulla di rotto. Allungo le braccia e lo attiro verso di me,
-Paolo sei il mio salvatore, ma ora completa l’opera: facciamo l’amore.
Lui, immediatamente tranquillizzato mi accontenta mentre io finalmente comprendo che, grazie al cielo, sono ancora nelle condizioni di poter fare la mamma per la mia bambina.
Quella mattina abbiamo tardato entrambi in ufficio ma, anche se ci assegnassero una penalità credo proprio che saremo contenti così.
Al mio computer c’è un messaggio di Enio
“Ho terminato il racconto ti invio l’ultima parte”
E vedo il file corrispondente allegato.
Non lo apro neppure: lo cancello senza leggerlo e rispondo alla mail
“2♠”
Non aggiungo altro
Penso:
-Scervellati pure un po’nel capire la risposta seduttore infingardo.

FIN….

N d. A.: Sharon è sempre stata sollecita nelle sue risposte ad anche questa volta mi attendevo, se non delle congratulazioni dopo tanti bravo che mi aveva inviato almeno un Grazie.
Invece dopo quella mail contenente solo “2♠” non mi ha più risposto.
Qualcuno sa e può spiegarmene il motivo?

FINE
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