tradimenti
L'adultera fedele 1
di iltiralatte
24.11.2023 |
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Lui sorride
Iva “Mi creda, non siamo tanto tirchi da negare un acino o un intero grappolo ad una fanciulla assetata, questa regola la abbiamo stabilita..."
Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale. Giorgia
Sono Giorgia, 22 anni, single.
Parlando di me potrei aggiungere che sono bella. Ma le donne di oggi sono tutte belle.
Mary Ann Bevan oramai è divenuta un anacronismo anche se in passato è riuscita a sfruttare le sua deformità per campare.
Amo molto passeggiare per la campagna veneta e, quando nulla me lo vieta, passeggiare tra i vigneti destinati al prosecco!
Già, questo vino ci sta rendendo famosi in tutto il mondo e la Franciacorta è divenuta all’improvviso una terra sotto gli occhi di tutti.
Una voce
“Signorina, lei non può stare qui. È vietato camminare tra i filari.”
Io mi volgo.
Davanti a me sta un giovane uomo, forse di una decina d’anni più anziano di me.
Lo riconosco: è Ivan ****, il figlio del proprietario della tenuta.
Io “Mi perdoni, amo la campagna ed amo i filari. È vero, qualche volta rubo un acino ma non faccio altri danni, mi creda.”
Lui sorride
Iva “Mi creda, non siamo tanto tirchi da negare un acino o un intero grappolo ad una fanciulla assetata, questa regola la abbiamo stabilita per la sua stessa sicurezza.
Questo vigneto è immenso: se lei dovesse mettere un piede in fallo perdendo la capacità di camminare potrebbero passare dei giorni prima di essere ritrovata … e nel frattempo lei sarebbe morta di fame e di sete.”
Io “Naturalmente avete ragione.”
Assumo un’aria triste
Io “Le chiedo ancora di perdonarmi, lascerò immediatamente il vigneto. Mi sa indicare la via più corta?”
Iva “No signorina, non se la prenda in questo modo! Le ho spiegato il motivo del divieto ma, se lei è in compagnia, il divieto cade. Mi consenta di accompagnarla, magari potrei darle informazioni o raccontarle aneddoti che possono rendere la visita interessante.”
Il ragazzo è decisamente belloccio, io non ho impegni per cui accetto.
Mi piace ed io, come ho anticipato prima, non sono proprio brutta,
In capo a due mesi le campane del paesello suonano a festa per annunciare il nostro matrimonio,
Mia suocera è morta da tempo, Ivan non ha altri fratelli Qualche anno prima di conoscermi ha avuto una relazione con una ragazza del posto. Alla notizia della gravidanza lei, che solo voleva accalappiarlo, ha preteso immediatamente un matrimonio riparatore ed il mantenimento.
Qui è intervenuto il papà di Ivan che è riuscito, non so come, a farla fuggire a gambe levate.
Ivan però ha voluto riconoscere la bambina e darle il suo nome. Cosa che, quando ne sono venuta a conoscenza, me lo ha fatto maggiormente apprezzare.
Ivan è proprio un fiore tra gli uomini, ce ne sono pochi come lui.
Dopo il matrimonio mi inseriscono in azienda.
Anche qui ci comportiamo come una famiglia coesa.
Suocero, marito e nuora sono sempre in contatto e prendono tutte le decisioni congiuntamente,
Suo “Ragazzi, penso sia il momento di espandere la nostra attività.”
Iva “Cosa intendi dire papà?”
Suo “Solo che siamo giunti ad un punto di svolta: o cresciamo o chiudiamo.”
Iva “Non mi sembra che ci sia una scelta: è naturale che dobbiamo crescere.”
Suo “Allora noi abbiamo la fortuna di avere un vino che ha incontrato il favore dei clienti ovunque lo abbiamo commercializzato. Io pensavo di aprire una filiale negli Stati Uniti che sono da sempre dei grandi consumatori di alcolici. Se sfondassimo li diverremmo i padroni d’Italia,”
Iva “D’accordo papà, come proponi di procedere?”
Suo “Come sempre dobbiamo seguire di persona sia il lancio che la commercializzazione del vino. Io penserei di trasferirmi negli States e da li seguirei dal posto tutti i nostri interessi. Lascerei a voi la responsabilità della nostra ditta: so che è in buone mani e che potrete supportarmi al meglio nonostante la distanza.”
Potevamo non aver fiducia nel fondatore della ditta?
Certamente no. Mio suocero partì. Ahimè per non fare più ritorno.
Andò in California, in un paesino vicino alle montagne.
Costruì una farm in cui piantò i nostri vitigni e li imbastì magistralmente i semi della nostra nuova zona di espansione.
Il lavoro era buono, ma lui era pure anziano.
Lo trovarono una mattina esanime. La nostra società aveva perso il suo membro più importante.
A parte il comprensibile dolore per la perdita subita io ed Ivan dovemmo prendere una decisione relativa al nuovo ramo della azienda
Iva “Dobbiamo decidere Giorgia. O vendiamo tutto o ci dedichiamo allo sviluppo come aveva progettato mio padre.”
Io “Non credo che abbiamo scelta Ivan. Tuo padre aveva previsto: crescere o sparire. Noi avevamo optato tutti per la crescita e, anche solo per onorare la sua memoria, dobbiamo muoverci in quella direzione.”
Iva “Ma ti rendi conto che per questo io dovrei a mia volta trasferirmi in California? Tutta la ditta qui ricadrebbe sulle tue spalle: un grossissimo sacrificio.”
Io “Amore, ho conosciuto emigranti che dalla Germania trascorrono solo un mese all’anno in compagnia della famiglia. Noi saremmo dei fortunati. Con i jet che ci sono oggi sarebbe più veloce un viaggio dalla California a qui che non dalla Germania a Lecce.
Noi poi saremmo sempre in contatto via internet, potremmo non accorgerci neppure di essere separati.”
Iva “Hai ragione Giorgia, la nuova fattoria è ad un punto critico. Dobbiamo curare e far crescere bene le viti, organizzare la cantine e provvedere all’imbottigliazione prima di poter semplicemente cominciare a pensare di poter vendere il prodotto. Sarà un sacrificio ma potremo lasciare ai nostri figli un vero valore.”
Io “Siamo ancora giovani Ivan. Questo è il momento dei sacrifici. Tu potresti tornare un paio di mesi all’anno, trascorrere con me le vacanza estive e quelle di Natale.
Nel frattempo Katia crescerà. Ora è ancora piccola ma sono certa che non appena potrà collaborerà in azienda e poi …. Chissà? In una delle tue visite potresti mettermi incinta ed alla fine ci ritroveremmo una bella famiglia.“
Si congedò con un bacio sulla bocca.
Iva “Tornerò vincitore.”
E mi lasciò unica responsabile a condurre l’azienda in Italia.
Fine ?
Come sempre mi succede mendico critiche motivate (anche negative) e pareri, indispensabili per migliorarsi.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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