tradimenti
Il parcheggio 3
di iltiralatte
02.11.2023 |
2.423 |
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"La riempio d’acqua e comincio a cercare..."
Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale. Enrico
Questa mattina ho proprio voglia di un caffè.
Gilda è uscita per la sua quotidiana gita al supermercato.
Questa mi sa che sia solo una scusa valida per aggirare i divieti del COVID. Fortunate le donne che possono godere di questa giustificazione. Credo che anche Marietta stia invidiandola in questo momento. Di fatto la ha esautorata togliendole il compito della spesa e lei si lamenta sempre per la scarsa qualità delle scelte. Del resto Gilda non è mai stata una massaia, di certo qualche acquisto lo toppa. (e mi viene da ridere)
Sono in cucina, prendo la moka deciso a non tormentare inutilmente Marietta. la riempio d’acqua e comincio a cercare.
Nulla! Il caffè è irreperibile.
Devo cedere:
Enr “MARIETTAAAA!” Chiamo.
Mar “Eccomi, cosa vuole signore?”
Enr “Sto cercando il barattolo del caffè e non riesco a trovarlo!”
Mar (brontolando) “Tutti uguali questi uomini, vogliono comandare il mondo e non sanno trovare neppure il barattolo del caffè.”
Marietta si avvicina alla credenza e senza neppure guardare prende un barattolo e me lo porge.
Io già lo avevo notato quel contenitore:Senza parlare tolgo il coperchio e lo rovescio.
Naturalmente non cade nulla sul pavimento.
Mar “Credo che il caffè sia terminato!”
Enr “Veramente? Non ci sarei mai arrivato senza la tua osservazione.”
Lei, offesa,mi volge le spalle tornando alla sua occupazione,
Prendo il telefono e compongo il numero di Gilda che so essersi diretta proprio li, ma all’ultimo istante mi fermo.
Gilda potrebbe prendermi in giro all’infinito.: pascià, viziatone, pigrone e chi più ne ha più ne metta.
Possibile che io non sappia acquistare un barattolo di caffè? Oltretutto uscire mi farebbe prendere una boccata d’aria. Da troppo vivo come un recluso.
Enr “Marietta esco!” grido e scendo al garage a prendere la mia vettura.
Giungo al supermercato e posteggio. Scendo e mi guardo attentamente attorno.
Ci sono poche macchine ma quella di Gilda non è tra esse. Sono perplesso: chissà dove è andata!
Enr “La ho mancata, pazienza.” Ed entro nel mercato a completare la mia commissione.
Quando torno a casa lei non è ancora arrivata, eppure non la ho vista ferma lungo la via.
Giunge poco dopo mentre sorseggio il caffè che sono finalmente riuscito a prepararmi.
Gil “Come mai sei in cucina? Vuoi forse far piovere?”
Enr “Avevo voglia di un caffè.” Rispondo stizzito.
Credo proprio che lei non abbia notato il mio tono:
Gil “E Marietta non era in grado di fartelo?”
Enr “Proprio qui sta il punto: no. La polvere era esaurita. Ho dovuto recarmi io al super mercato per acquistarlo e tu non c’eri. Dove sei stata finora?”
Gil “ Dove vuoi che sia stata? Sarò stata in giro per gli scaffali. Il supermercato è grande e spesso ci si perde i vista, figurati se non sai se qualcuno ti cerca! Dovevi farmi chiamare.”
Enr “E la macchina? La tua non era nel parcheggio.”
Gil “Non hai guardato bene! C’era libero un posteggio sulla via e mi sono fermata li invece che davanti all’ingresso: ho fatto due passi in più e mi sono goduta due minuti in più della frizzante aria del mattino.”
La spiegazione era logica, non aveva dato risposte sbagliate o improbabili.
Mi tranquillizzo.
Enr “Però hai avuto una idea fantastica: andando a far la spesa aggiri i divieti del COVID. Ha ragione Marietta a brontolare- Anch’io vorrei poterla sfruttare, domani andrò io al tuo posto per gli acquisti.”
Gil “Non se ne parla caro! Tu non sei abituato a fare acquisti e finiresti per sbagliare la spesa. Concluderesti acquisti sbagliati e porteresti a casa cose sbagliate od inutili ed io dovrei uscire io a mia volta per correggere gli errori.”
Enr “Mi hai preso per un deficiente? In tal caso perché mi hai sposato? Quale sarà mai la difficoltà nell’acquisto di due etti di prosciutto, di un chilo di zucchero o sei uova?”
Mi risponde addentrandosi in motivazioni sempre più improbabili.
Per non rischiare litigi lascio perdere l’argomento. Ma i sospetti, appena sopiti, tornano velocemente a farsi vivi.
Finalmente la quarantena dura terminò.
Ora si poteva uscire con la mascherina, che quando inutilizzata doveva fare bella mostra di se appesa ad un orecchio, d’accordo, ma la prigionia dura era finalmente terminata.
Gilda per tutto il periodo aveva insistito per essere essa sola ad approvvigionare la famiglia ed i sospetti erano cresciuti quel giorno che avevo notato, tra gli acquisti, caramelle all’eucaliptolo. Non solo noi non ne facevamo uso ma, in quelle rare occasioni in cui guardavamo assieme la televisione, ridevamo congiuntamente di quella pubblicità trasmessa delle stesse.
Cosa stava succedendo?
Non pensavo certo ad un tradimento ma, che qualche cosa non funzionasse, era diventato ormai una certezza.
Lasciai che Gilda uscisse e senza por tempo in mezzo la seguii.
La vidi salire sulla sua vettura e partire,
Non le diedi più di 5 secondi di vantaggio: avviai la mia automobile e la pedinai.
Sapevo dive stava andando e mi sentivo ridicolo.
Cosa avrei potuto scoprire di irregolare in un supermercato?
Fui fortemente tentato di tornare indietro ma la destinazione era troppo vicina: eravamo già li.
La vidi imboccare la rampa che portava al posteggio superiore.
Lei era dove doveva essere, su questo non c’erano dubbi.
Non volendo rendermi ridicolo voltai la macchina e tornai a casa.
Gilda
Come tutte le mattine vado al posteggio del supermercato.
Sono tranquilla, ho trovato la soluzione perfetta per i miei appuntamenti clandestini.
Oramai non ne posso più fare a meno: Loris mi è entrato nel sangue.
Fermo la macchina al solito posto.
Mentre facciamo l’amore un progetto mi sboccia in testa.
Lo approfondirò un po’ e domani glie ne parlerei. Chiudo gli occhi e mi godo l’amplesso.
Fine ?
Come sempre mi succede mendico critiche motivate (anche negative) e pareri, indispensabili per migliorarsi. In caso di racconti a puntate, la successiva sarà pubblicata unicamente se qualcuno lo chiederà.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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