tradimenti

Sharon 3


di iltiralatte
18.06.2024    |    2.370    |    2 9.2
"Potremo poi a quel tavolo consumare caffè ed eventualmente liquori..."
Achille: il marito di Marisa è un tipo simpatico.
Già frequentava colei che sarebbe poi divenuta sua moglie quando ci provò con me.
Sono riuscita a respingerlo senza neppure troppo faticare: all’epoca neppure mi piaceva ed ero tutta presa dal mio amore per Paolo.
Però, dopo che ho reagito al suo tentativo di baciarmi con un sonoro ceffone, ha saputo mettersi in riga.
Mi ha scongiurato di non rivelare mai a Marisa quanto era successo. Io, valutando la possibilità di una possibile futura arma di ricatto per dissuaderlo completamente, ho accettato.
Non me ne sono mai pentita: lui ha saputo mettere la testa a posto e, da quanto mi dice Marisa, la loro è una coppia felice.
Nando è suo primo cugino.
Alle presentazioni la prima sorpresa Achille è in tiro mentre Nando indossa un perfetto thigt azzurrino molto elegante.
-Nando ha organizzato la serata al Regina Iris
Mi confida Marisa ed io trasecolo.
Quello è il locale più caro e più scic della città.
I due uomini si accomodano sui sedili anteriori mentre io e Marisa andiamo ad occupare quelli posteriori dando vita ad un fitto chiacchiericcio tra noi.
-Sai?
Mi confida Marisa:
-Nando ha avuto fortuna. Non so con quali soldi sia partito ma era più o meno della nostra classe sociale. Ha saputo gestirli ed ora è praticamente sempre in giro per il mondo in cerca di affari. Ha una vita forse avventurosa ma, quando lo ho rivisto ieri, mi sono resa conto che è rimasto il ragazzo semplice e simpatico di sempre.
Con un leggero sospiro penso a me ed a Paolo in perenne lotta con le bollette e che fatichiamo a giungere a fine mese. Devo godermi assolutamente questa serata, certamente non mi capiterà mai più nella vita di andare al Regina Iris.
Achille posteggia la macchina ed i due uomini, galantemente, aprono ciascuno una delle portiere posteriori.
Ora siamo nel ristorante del complesso: lusso e camerieri ovunque.
Assaggio un antipasto.
Nel piatto c’è del carpaccio di manzo sposato ad una tartare di tonno.
Io queste cose le cucino nei giorni di festa e qui me le presentano come uno sfizio per mettere appetito.
In breve ci viene servito il primo: tagliatelle al tartufo nero ed io penso con rincrescimento al mio Paolo che ho abbandonato con un minestrone casalingo da scaldare e che, a quest’ora, è certamente alle prese coi capricci dei bambini che non vogliono mangiare verdure.
Nando: -Consiglierei di rinunciare al secondo a favore di una bella ostricata, come pure di rinunciare al dolce. La sala da ballo ci sta attendendo ed è bene essere un po’ leggeri quando la si affronta. Potremo poi a quel tavolo consumare caffè ed eventualmente liquori.
Non possiamo che concordare con lui, del resto la notte è ancora giovane (per la verità siamo solo alla sera) ed è giusto centellinare le forze.
Il pranzo è terminato e ci trasferiamo nel locale sottostante, interamente adibito a discoteca. Le coppie saranno naturalmente formate da me e Nando e da Marisa ed Achille.
Nando è un ballerino provetto, sa muoversi correttamente qualsiasi sia il ritmo della musica: mi accorgo che sta affascinandomi, non ho mai conosciuto un uomo come lui.
Mi ritrovo ragazzina, quando ancora sognavo dell’amore puro e mi accorgo con stupore che lui è il mio vero principe azzurro.
Paolo passa in secondo piano: potrà, se vorrà, tornare ad essere il mio confidente asessuato ed i bambini … quali bambini? Scompaiono del tutto lì, in una coppa di champagne.
Si sono fatte le ore piccole, già il locale comincia a vuotarsi.
Nando:
-Marisa ed Achille sono stanchi: che ne diresti se li congedassimo? Io poi ho una stanza al piano superiore potremmo trascorrere li la notte
Ho perso completamente il controllo di me stessa. L’alcol mi mostra il mondo attraverso una nebbiolina cui non ho abitudine.
Appoggio la testa sulla sua spalla ed accetto.
Vedo i miei amici abbandonarci mentre io resto li, abbracciata a quell’uomo stupendo.
Lo seguo nella sua camera, anche questa addobbata con estremo buon gusto.
Nando:
-Per fare l’amore nulla meglio di un piccola dose di cocaina
E mi porge una bustina al cui interno avverto le presenza di polvere.
Ero ubriaca e di colpo rinsavisco: questo sarebbe il mio uomo perfetto? Uno squallido drogato?
- È il momento di tornare a casa per me
-Eh no, bella mia. Oramai siamo ad un punto in cui non ti consento di ritirarti
Mi prende per le spalle e mi spinge verso il letto.
-Ho speso ma ora tu mi ripagherai, volente o nolente
Mi agito e mi sbatto nel tentativo di liberarmi. Mi viene un forte colpo di tosse: qualche goccia d’acqua mi è andata di traverso raggiungendo i polmoni.
Di colpo mi sveglio.
Il tepore dell’acqua mi ha fatto appisolare ed ho sognato tutti gli avvenimenti,
Credo al destino: questa è stata una visione.
Neppure ci penso, mi asciugo velocemente e, con addosso il solo accappatoio, sollevo la cornetta e compongo un numero
-Pronto Marisa?
-Ciao Sharon, sei pronta per questa sera?
-Per questo ti chiamo. Mi sono arrivate le mie cose, non mi avevano mai causato dolori simili. Mi spiace ma non posso essere della compagnia
-Mi spiace veramente Sharon, Nando aveva prenotato al Regina Iris, pazienza, faremo semplicemente gruppo in 3. Riguardati cara!
Dopo aver sentito quelle parole rabbrividisco
Di certo qualcuno stava vegliando su di me e mi ha impedito di compiere uno sbaglio fatale.
-Sei pronta Sharon? È quasi l’ora di andare e tu sei ancora nuda.
-Ho deciso di non andare Paolo, cosa potrei trovare altrove che già non ho qui?
E gli faccio un bacio.
-Ma tu hai bisogno di un po’ di svago amore. La casa ed i bambini ti assorbono tutto il tempo che non trascorri lavorando.
Paolo non lo sa, ma io ho appena trascorso una notte danzando felice, non ho più bisogno di un doppione reale.
-Questa è la mia vita amore, e ti ringrazio per avermela offerta, non la cambierei con nessun’altra.
-Senti, visto che al momento i bambini sono dai nonni, perché nell’attesa che mia mamma ce li riporti non mi raggiungi in camera da letto? Avrei una certa piccola idea ….
Nonostante tutto ero ancora eccitata e, questa volta, sono stata io ad assumere ogni iniziativa con sua grande sorpresa.
La mattina ci trova ancora avvinti.
Paolo,, spremuto come un limone, cerca di sottrarsi: io non stavo proprio tenendo conto della fisiologia maschile.
-Più tardi cara, facciamo colazione prima: questa notte mi ha messo appetito.
Comprensiva mi alzo, mi dirigo in cucina e … tragedia:
-Paolo. Il caffè è terminato ed il latte solo mi fa un po’ senso, non sono più una bambina.
Mio marito non attendeva altro.
-Vado io a prenderlo amore, tu prepara per la colazione che se poi vorrai proseguire la nostra battaglia mi troverai certamente disponibile.
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