tradimenti
Il Volpone
di iltiralatte
13.09.2024 |
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"-Minchia, e c’erano moltissime persone anche dal fruttivendolo vero?
- No amore! Ti giuro che veramente neppure li era possibile muoversi..."
Non ho mai guardato i suoi film ma, al momento della sua morte, ho appreso cose che mi hanno fatto molto rivalutare la sua figura. Ecco quindi la mia decisione di liberamente ispirare questo racconto al film “Il gatto mammone” di Nando Cicero in cui Lando Buzzanca ha avuto il ruolo del protagonista. E come non ricordare tra gli interpreti Gloria Guida e Tiberio Murgia.
-Ciao a tutti!
-Mi chiamo Lollo: Ho 22 anni, altezza 1,85, corporatura robusta, con spalle larghe e muscoli ben definiti.
-I miei capelli sono castani, leggermente brizzolati e sempre un po’ spettinati.
-Ho gli occhi azzurri, con uno sguardo che dicono essere piuttosto penetrante mi piace indossare abiti pratici e comodi.
–Minchia, non ho un lavoro fisso, ma mi piace godermi la vita. Passo le giornate con i miei amici, facendo quello che ci va. Partecipiamo a feste e eventi locali, sempre alla ricerca di divertimento e nuove avventure.
–Un giorno, mentre passeggiavo per il mercato con i miei amici, mi venne in mente uno scherzo da fare al fruttivendolo locale, Mario. Mario è un tipo simpatico,ma un po’ distratto.
–Minchia ragazzi, ho un’idea! – dissi ai miei amici con un sorriso malizioso. – Vedete quelle banane lì? Facciamo uno scherzo a Mario.
–Come pensi di farlo? – chiese Marco, uno dei miei amici, curioso.
-Stai a vedere! Intanto tu procurami uno sgugnizzo, di quelli che bazzicano regolarmente nei mercati
-Mario quanto vuoi per due banane?
-Proprio perché sei tu 5 € Lollo.
-Minchia così tanto? Che son fattte d’oro?
-No Lollo ma in giro c’è il virus delle banane. Stanno diventando carissime.
-Minchia, va bè, per questa volta eccoti il denaro.
-Minchia! Tu chi saresti?
-Luigino signò! Mi avete chiamato?
-Eccoti 10 € Luigino. Appena noti che Mario ti osserva, rubagli una mela e scappa.
-Tutto qui signò? Per 10 € posso rubare tutta la cassa e consegnarvela,
-Minchia! No tranquillo Luigino, ruba la mela, scappa e poi magia tela pure.
Il monello annuì e si mise in posizione. Non appena Mario si voltò un attimo, il ragazzo afferrò una mela e iniziò a correre. Mario, notando la scena, si lanciò all’inseguimento.
Colsi l’occasione e gettai una buccia di banana davanti ai piedi di Mario.
Mario scivolò e cadde a terra, mentre io e i miei amici scoppiammo a ridere. Ci allontanammo velocemente, ancora ridendo per lo scherzo riuscito
Più tardi quella sera, decidemmo di andare in discoteca.
–Ragazzi, stasera ci divertiamo!
Dissi ai miei amici mentre entravamo nel locale.
Ballavo e, mentre mi divertivo il mio sguardo vagava oltre le spalle della mia compagna.
Lei era la, bella, elegante e, all’apparenza, sola.
Per osservarla meglio guidai la mia compagna fino ad un passo da lei.
Vidi una donna di circa 20 anni: Minchia che donna!
Alta, slanciata, con una figura elegante e aggraziata.
Lunghi capelli castani le cadono in morbide onde sulle spalle ed suoi occhi sono di un verde intenso, con uno sguardo dolce ma penetrante.
La pelle è chiara e luminosa, e un sorriso le illumina il viso.
Non ci penso troppo e, prima che qualcuno mi soffi quel fiore, lascio sui due piedi la mia dama e la abbordo.
–Ciao, mi chiamo Lollo. E tu?
–Ciao Lollo, io sono Rosalia. Piacere di conoscerti.
–Minchia! Che ne dici di ballare un po’? – le domandai.
–Con piacere! – rispose lei, sorridendo.
Mentre danzavamo parlavamo e scoprii in lei una persona davvero interessante.
Passammo la serata a ballare e a chiacchierare, scoprendo sempre più cose in comune.
–Sai, Lollo, mi piace il tuo spirito libero. Ma hai mai pensato di mettere la testa a posto? – mi chiese Rosalia, con un sorriso malizioso.
–Forse, con la persona giusta, potrei pensarci, – risposi, guardandola negli occhi.
Continuammo a parlare e a conoscerci meglio, e quella serata in discoteca fu solo l’inizio di qualcosa di speciale.
Già da quella sera gli amici tornarono a casa da soli: io e Rosalia avevamo fatto coppia fissa.
Bello vedere Rosalia tutti i giorni!
Lei durante la giornata era impiegata come commessa presso un ottico ed io restavo solo ad annoiarmi. Solo alla sera potevo raggiungerla e, vicino a lei, raggiungevo il paradiso.
Minchia , il paradiso per me e il nulla per gli amici che si sentivano abbandonati proprio nel momento della giornata in cui il divertimento poteva essere maggiore. Fatale quindi il distacco.
Ora ero solo per tutto il giorno. Mi annoiavo. Che fare nell’attesa della mia dolcissima sera?
–Ciao papà, non ti servirebbe una mano?
–Che ti succede, Lollo? Non stai bene o stai cercando di scucirmi più denaro?
–No papà, sono serio. Minchia, tu fai pasta ed io voglio imparare. Ho capito cosa significa avere un esempio
Sono oramai due mesi che lavoro anch’io come il babbo.
Non lo avrei mai sospettato ma, dopo qualche comprensibile incomprensione iniziale ho ingranato ed ho scoperto che il lavoro mi piace, Non voglio proprio perdere tempo: domanderò a Rosalia di sposarmi. Sono certo che mi risponderà di si.
Siamo appena tornati dal viaggio di nozze.
La nostra vita comune inizia ora e, purtroppo, inizia con un dramma.
-Come stai oggi papà?
-Oggi un po’ meglio Lollo grazie, ma non mi illudo, Il mio viaggio è terminato.
- Non parlare in questo modo papà, cerca di reagire per favore.
-Dobbiamo essere realisti Lollo. Già una volta mi hai sorpreso chiedendo di lavorare assieme a me. Adesso stupiscimi una seconda volta. Accetta il fatto che io non ci sarò più. Io sono stato un arco e tu la mia freccia scagliata nel futuro. Tramutati in arco tu stesso e scaglia le tue frecce: i tuoi figli e miei nipoti. Io non potrò neppure conoscerli ma, da lassù, certo vedrò e gioirò.
-Minchia! Si papà: te lo giuro. Ma perché rantoli?
I funerali si svolsero 2 giorni dopo. Lollo era tanto turbato da non udire neppure il pianto delle prefiche.
La vita è crudele ma per fortuna il tempo spesso cancella tutti i mali.
Come nell’ordine naturale delle cose anche questo luttuoso evento quasi passò nel dimenticatoio.
-Rosaria, vieni facciamo l’amore,
-Anche questa notte Lollo? Credo che i miei giorni fertili al momento siano lontani.
-Minchia me lo hai detto e ripetuto amore, ma io ho fatto un giuramento a mio padre sul suo letto di morte e voglio rispettarlo il prima possibile.
-Ma Lollo, anch’io ti amo ma qualche notte vorrei potere dormire.
-Dici di voler dormire ma oggi sei andata dal macellaio e ci hai impiegato un’ora! Minchia avresti certo potuto riposare in questo tempo,
-C’era parecchia fila amore te lo ho già detto.
-Minchia, e c’erano moltissime persone anche dal fruttivendolo vero?
- No amore! Ti giuro che veramente neppure li era possibile muoversi.
Lollo abbracciò disperatamente la moglie.
-Minchia amore perdonami ma sono gelosissimo, Ho promesso a mio padre un nipotino perché lu possa ancora sorridere, lassù nel cielo.
-Lo so Lollo: non devi giustificarti. Io pure vorrei restare incinta ed accontentarlo. Gli volevo bene, davvero! Ti giuro però che non faccio nulla per evitare di restare gravida. Forse è solo tutta questa ansia che mi metti che mi blocca l’ovulazione.
-Minchia! In questo caso dobbiamo trovare una soluzione ma, se ricordo bene, subito dopo il matrimonio, non eri nervosa e ti donavi a me con gioia assoluta.
-Anche ora lo faccio Lollo, credimi ti amo e farei proprio di tutto per accontentarti, Mi impegno a trovare una soluzione e ad accontentarti … ma ora lasciami dormire.
♪Driinn ♪ ♪Driinn ♪
-Buon giorno Signuruzza, sono Marietta. Mi ha fatto chiamare?
- Oh si cara, accomodati. Come stai?
-Molto affaticata Signuruzza. Vossia sa che aggio avuto un bambino?
-Si cara, lo so. Mi spiace che ti sia capitato un simile inconveniente. Ma il padre?
-Mi perdoni Vossia, ma a lei cosa importa?
-Certo sono fatti tuoi Mariuzza ma non voglio dare l’impressione di intromettermi nella tua vita, volevo solo sapere se ci fosse una possibilità che ti sposasse.
-QUEL DISGRAZIATO! Vergine mi prese e dopo avermi messa incinta ha avuto il coraggio di domandarmi chi fosse il padre sbattendomi poi in faccia la porta di casa.
-Ma credo non sia stato l’unico a tradire le tue attese vero?
Mariuzza abbssò gli occhi al suolo:
-No Vossia: anche i miei genitori mi hanno voltato le spalle. Mio padre da casa mi cacciò.
-Povera bambina ed ora come te la passi?
-Male Signuruzza, molto male. Incinta ho dovuto lavorare per mantenermi, qualche cosa risparmiai ma ora i soldi sono terminati ed ancora sto allattando lu picciriddu. Non posso lavorare, non posso mangiare e dovrò decidermi a fare adottare il mio amore.
-Vorrei proporti un affare cara: se lo accetterai molte tue preoccupazioni potrebbero essere risolte.
-Veramente Vossia? Sono a sua disposizione, anima e corpo.
-Questa è giusto l’ora del te, posso offrirtene una tazza?
-Si vossia, grazie, ma ditemi della vostra offerta,
Rosalia versò una tazza della bevanda alla ragazza e, quando la giudicò cotta a dovere, cominciò la sua proposta:
-;Hai avuto cero i tuoi problemi cara, eppure ti invidio.
-Che dice mai signuruzza? Vossia che invidia me?
-Si carissima, pur nella tua disgrazia tu almeno hai una certezza, quella di non essere sterile. La stessa cosa non si può dire di me.
-Mi spiace moltissimo Signuruzza, ma non comprendo dove vuole andare a parare.
-Mio marito soffre moltissimo per questa mia infertilità. Vuole un erede, a tutti i costi ed io ho capito che, se non voglio perderlo, devo in qualche modo risolverli il problema.
Lui non lo sa ma è parecchio che lo studio, Lo vedo regolarmente divenire più ombroso, geloso e sospettoso. Il mio matrimonio non può resistere a lungo.
-Molto mi spiace Vossia, ma che c’entro io?
-Non ha capito Marietta? Io sono sterile ma certamente non lo sei tu.
-Io!
-Si tu. Se ci mettessimo d’accordo potremmo agire in questo modo. Io potrei fare in modo che mio marito ti ingravidi. Quando il fattaccio sarà avvenuto partiremo assieme, io e te.
-Andremo lontano, dove nessuno ci conosce, e ti aiuterò durante tutta la gravidanza.
-Al momento del parto tu dichiarerai al medico il mio nome ed in questo modo sarà come se, ad aver partorito, sia stata io.
-Però a questo punto io pretendo che tu mi sgombri completamente il campo. Lollo è mio marito e tale deve restare,
-Bedda madre Signuria! Ed avete pensato anche al compenso?
-Naturalmente si Mariuzza. Avevo pensato ad una cifra attorno ai duecentomila euro,, più tutte le spese a mio carico.
-Con una cifra simile riuscirei a sistemarmi autonoma per sempre, Grazie Signuruzza. E come procediamo per il fattaccio?
-Direi nel modo più semplice Mariuzza: ti assuno come cameriera. Sei una donna molto bella mente Lollo è un uomo.
-Se faccio finta di non vedere non ti dovrebbe essere difficile sedurlo.
-Signuruzza, io non amo suo marito e non mi interessa come uomo
-Si Mariuzza, io contavo proprio sul tuo senso di lealtà.
-Il fatto è che già da un mese mi accoppio con suo marito, ma anche oggi mi è arrivato il ciclo.
-Capisco Mariuzza. Devo trovare il modo di lasciarvi solo in modo che possiate essere completamente disinibiti, Domani parto, vado a Roma da mia sorella e ci resterò un mese. Lascio a te la conduzione della casa e del mio letto.
-Eccomi di ritorno Mariuzza. Tutto bene? Ha avuto successo il nostro piano?
-No Signuria, il ciclo avevo quando partiste ed ora il ciclo ho. Ma io sono stanca, sono due mesi che mi faccio montare da don Lollo ma qui non si batte un chiodo.
-Hai ragione Mariuzza. Tu hai rispettato il patto. Ci hai messa tutta la tua buona volontà mase non hai ottenuto risultati non deve essere colpa tua, Ti sei comunque guadagnata la mercede pattuita ora sei libera, però … prima di lasciarmi mi faresti un favore?
-Bedda madre bene ormai vi voglio, chiedete.
-Stasera accoppiati con Lollo per l’ultima volta solo fa in modo che io possa scoprirvi. Il resto toccherà a me.
-LOLLO, MARIUZZA! Cosa state facendo? Una tresca alle mie spalle vedo!
Lollo abbassò vergognosamente gli occhi, a reagire fu invece Mariuzza:
-Signurìa come avete potuto lasciare solo per un intero mese un uomo focoso come il sig Lollo?
-Stai zitta puttanella: sei licenziata. Prendi il tuo marmocchio e lascia immediatamente questa casa!
Senza dire una parola Mariuzza si rivestì con calma ed uscì dalla stanza.
Un attimo dopo si udì pure sbattere la porta di casa.
-Mariuzza perdonami, non so cosa mi abbia preso, però ti giuro, questa era la prima volta.
-Non ti credo Lollo. Hai sentito Mariuzza? È stata estremamente chiara lei ha parlato di un mese, forse di più, traditore.
-Amore non voglio mentirti. Tu non c’eri, lei già aveva avuto un bambino, ho pensato di usare una fattrice valida.
-Sempre questa scusa del bambino vero? In questo caso potrei anche perdonarti e dimmi, l’hai messa incinta? In un mese ne avresti avuto tutto il tempo e tutte le possibilità.
-No Rosalia, Mariuzza non mi ha detto nulla, credo che una notizia simile me la avrebbe comunicata.
-Allora Lollo qui i casi sono due: o mi stai imbrogliando, ed in questo caso scordati il mio perdono,oppure hai qualche cosa che non va. Io voglio essere sicura che non mi tradirai ancora per cui domani vai subito dal medico.
-Lollo è arrivato il responso del medico,
“ Gentile sig Lollo],
A seguito delle analisi e degli esami effettuati, siamo giunti alla seguente diagnosi:
Diagnosi:Infertilità
Descrizione:L’infertilità è definita come l’incapacità di concepire un figlio dopo un anno di rapporti sessuali regolari e non protetti. Nel vostro caso, sono stati identificati i seguenti fattori che possono contribuire a questa condizione:
Fattori Maschili:[ scarsa qualità del seme, spermatozoi quasi assenti e pigri
Probabilità procreativa 0,01%”
-Tu addossavi a me la colpa se non restavo incinta vero? Io ero quella nervosa che non riusciva a concepire, vero? Ho deciso Lollo, ti lascerò. Io merito un uomo vero e soprattutto sincero.
-Minchia Rosalia! Ti prego Rosalia, non farlo io ti amo veramente. Credimi davvero cercavo di mantenere il giuramento che feci a mio padre.
-Già tuo padre. Anch’io avrei voluto rendere felice quel pover’uomo.
-Vorrei accontentarlo in modo da renderlo felice almeno nella morte, ma in questo caso sai che fine farebbe la tua gelosia?
-Si Rosalia. Certamente soffrirò come un cane ma un erede è troppo importante per me.
-Ti prego! Scegli almeno un uomo che mi somigli, Quello dovrà essere nostro figlio.
Un anno è passato. Bene o male i due coniugi sono riusciti a rappacificarsi ed ora Rosalia si stringe al seno il piccolo Rocco-
♪Driinn ♪ ♪Driinn ♪
Lollo va ad aprire:
-Buongiorno Vossia, sono Calogero, il padre del figliio di sua moglie. Sono qui per reclamarlo, lo voglio con me, Se volete facciamo immediatamente la prova del DNA …
FINE
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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