Lui & Lei

L'ANGELO


di iltiralatte
13.07.2023    |    3.587    |    1 8.0
"Sin da bambino mi hai messo il tuo imprinting e tu sei superiore agli altri..."
Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale

Quando incontrò Gabriele, Marta era decisamente fuori dagli stracci.
-Uomini, tutti uno schifo! (lo salutò).
Gabriele non si offese. Era abituato a lei.
Amici sin da bambini, cresciuti insieme senza mai restare troppo lontani l’uno dall’altra, col grosso favore delle famiglie avevano iniziato una relazione giovanile. Già all’età di 14 anni e con curiosità reciproca avevano provato il sesso ed era piaciuto ad entrambi.
Tutti pensavano che si sarebbero sposati prima o poi.
Invece, giunti attorno ai vent’anni, il fuoco, se mai c’era stato, si era spento e Marta aveva conosciuto Marco, veleggiando con lui verso la felicità.
Nonostante questo i due erano rimasti molto amici.
Gabriele era stato addirittura il testimone di nozze per Marta ed era rimasto il suo confidente personale.
Marta poteva permettersi quell’insulto perché, per lei, lui non era un uomo. Era un angelo, superiore a tutto il resto dell’umanità: marito compreso.
-Mi ha tradito
Cominciò con una voce alta ed un po’ stridula: - Con la sua segretaria: capisci?
-Calmati Marta, siamo in pubblico, non dare spettacolo-
Le rispose pacato l’uomo: - Io abito qui vicino. Trattieniti fino a casa mia, poi potrai sfogarti quanto vorrai: te lo prometto.
E, presala per un braccio, la condusse velocemente fino alla sua abitazione.
Aveva ancora la chiave nella toppa della serratura che Marta, non riuscendo più a trattenersi ricominciò:
-Ero andata da lui per fargli una sorpresa, a quell’ora sapevo che non avrebbe dovuto esserci nessun altro nel suo ufficio.
La porta era aperta e Marta entrata a passo spedito andò a sedersi sul divano che troneggiava nel soggiorno: -Sono entrata con passo leggerissimo; volevo proprio sorprenderlo, spaventarlo, magari, ed alla fine fare all’amore con lui lontano dalle nostre mura domestiche-
Gabriele, intanto, aveva chiuso la porta ed era andato a sedersi accanto a lei, attirandola nell’incavo del suo braccio.
-Appena entrata l’ho visto alla scrivania, mentre fingeva di interessarsi ad alcuni fogli.
Continuò imperterrita Marta.
Gabriele, con la mano libera, cominciò ad accarezzarle il seno e lei si slacciò un paio di bottoni della camicetta per facilitarlo nella manovra. Mentre lui le impastava le tette continuò: -Mi sono avvicinata alla scrivania e, accucciata li dietro c’era quella schifosa di Claudia, la sua segretaria, che gli aveva aperto la patta e stava spompinandolo.
Il tono di voce stava salendo e Gabriele comprese che quel massaggio al seno, che tanto a Marta piaceva, non sarebbe stato sufficiente a calmarla per cui la rovesciò supina sul divano e corse con la mano a toglierle le mutandine:
-Lui è avvampato.
Lei sollevò leggermente il sedere per favorire la manovra di Gabriele mentre continuava a parlare:
- Ha cominciato a proferire mille scuse, ha giurato che era la prima volta … ma chi gli crede?
Col bacino Marta si mosse leggermente per favorire la penetrazione poi, mentre lui stantuffava proseguì:
-Come osa tradirmi? Sa che l’amo e che praticamente vivo per lui.
Il tono finalmente si stava abbassando e proprio mentre Gabriele stava eiaculando lei concluse:
-Io gli sono sempre stata fedele, tu stesso puoi testimoniarlo.
-Marta, guarda che anch’io sono un uomo con tutti i limiti che questo comporta
La interruppe Gabriele: - e già qualche volta, in questi anni, ho dovuto giungere all’eiaculazione, come ho fatto ora, per calmarti.
-Ma tu non conti (ribatté lei) Tu sei il mio angelo in forma umana. Sin da bambino mi hai messo il tuo imprinting e tu sei superiore agli altri. Quando a 15 anni mi hai sverginato, mi sono resa conto che la tua sborra, per me, è una panacea. Quando mi scopi io in quel momento, ritrovo me stessa e sapere che il tuo seme sta allagando il mio utero mi da calma: una calma assoluta”
In effetti ora il tono della voce era tornato normale.
-Quando sono con te e sento le tue mani sul mio corpo, riesco a ragionare più pacatamente: con te non posso tradire mai mio marito, tu sei comparabile ad un calmante per i miei nervi scossi, capisci?
-Ma allora perché hai voluto lasciarmi?
Domandò con voce triste lui mentre lei gli guidava la mano ad accarezzarle il pube: -Io ti ho sempre amato e piangendo ti ho vista volare via da me! A quel tempo avremmo dovuto sposarci, lo dicevano tutti, ed invece ho dovuto rassegnarmi al ruolo dell’amico pur di non perderti.
-Un gran bel ruolo, non trovi? (ribatté lei) Sei diventato il padrone della mia anima, se ho un problema mi rivolgo a te, non a Marco. Solo non andiamo nello stesso letto tutte le sere. Del resto, se avvenisse, mi trasformeresti in una anestetizzata: sai l’effetto che mi fa il tuo seme che anche ora ha colpito (e finalmente sorrise) Già me ne ero resa conto quando ti ho lasciato ma riconosci: non ho mai voluto interrompere i rapporti e, a mia volta, ti ho sempre dato tutto di me stessa, anche se forse ho troppo sfruttato la tua angelitudine-
Aveva superato da tempo il trauma dell’abbandono ed in quegli anni le era sempre stato vicino, pronto ad intervenire col suo fluido magico ogni volta che lei ne aveva avuto bisogno. Sospettava inoltre che se le avesse chiesto di fargli un figlio, lei avrebbe acconsentito di corsa, pur senza attribuire le necessarie copule ad un tradimento del suo partner. Insomma, non si poteva proprio lamentare. Con un sospiro l’attirò a se continuando ad accarezzarle il seno.
-Continui a darmi dell’angelo, ma non lo sono (disse Gabriele).
-Invece si! (ribattè lei veloce). Anzi, sospetto che tu sia lo stesso angelo che inseminò la Vergine Maria per cui, se deciderai che io dovrò avere un figlio; eccomi, sono pronta!
Gabriele capì, a questo punto, che era meglio lasciar perdere: la devozione della sua protetta lo commuoveva ma insistere avrebbe significato solo farle del male.
Mentre continuava ad accarezzarla Marta ricominciò:
-Vedi dunque che io non ho mai tradito Marco, esattamente come Maria non ha mai tradito Giuseppe. Il fatto di farsi trovare col cazzo nella bocca di Claudia è gravissimo e devi aiutarmi a punirlo. Mentre mi scopavi, man mano mi sono venute in mente mille vendette, le ho scartate tutte, una ad una ed una sola si è dimostrata degna di essere realizzata.
Lei lo guardò diritto negli occhi: -Dente per dente: devo rendergli la pariglia. Devi aiutarmi a trovare un amante che mi scopi non per il mio bene come fai tu, ma che mi aiuti a realizzare la mia vendetta.
-Quando lo avremo trovato andrò a letto con lui. Tu farai in modo che Marco possa sorprendermi e, solo a questo punto, chiederò il divorzio: dal letto del mio amante.
Oramai Marta era partita in quarta, Con un ultimo piccolo pizzicotto sulla figa Gabriele l’aiutò a rialzarsi ed a ricomporsi.
Conosceva bene la sua amica ed era certo che la cosa non sarebbe finita qui. Sorridendo dedicò un pensiero a quel povero cornuto di Marco che ora avrebbe pagato cara la sua imprudenza.
-Ora torna a casa (le disse congedandola) Se vuoi vendicarti così devi prenderlo di sorpresa, quindi comportati come se avessi deciso di perdonarlo. Sii affettuosa e gentile con lui, accetta le sue giustificazioni e … NIENTE SESSO. Fai però in modo che questo non sembri una ritorsione, ma un normale avvenimento che può capitare nella vita di qualsiasi coppia. Ancora una cosa: se vuoi vendicarti avrai bisogno di essere molto calma, per cui non esitare a venirmi a trovare anche spesso-
Grata per i consigli Marta sculettò via e Gabriele rimase ad osservarla con un enigmatico sorriso sul volto: lui era sempre innamorato della donna, forse ora avrebbe potuto reclamarla per sé.

FINE?

Come sempre mi succede mendico critiche motivate (anche negative) e pareri,indispensabili per migliorarsi-



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