Lui & Lei
Felicemente cornuto 3
di iltiralatte
09.08.2023 |
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"Ad esempio tu non potresti accidentalmente contaminare il suo seme visto che siamo arrivati al punto che scoperemmo 24 ore al giorno e poi potrei sfruttare il..."
Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale. Partimmo per il viaggio di nozze mano nella mano.
Solo sull’aereo ci ricordammo di possedere anche una voce per comunicare tra noi
-Ho apprezzato molto la balla che hai inventato per accontentarmi.
-Ho scoperto che adoro farti mia quando sei appena appartenuta ad un altro maschio, è come una riaffermazione assoluta di proprietà. Ti amo veramente e proprio in quei momenti ti considero e ti sento veramente mia.
-Allora la mia malattia non viene per nuocere del tutto, se fa felice anche te!
-Proprio no! Però questa volta mi sono mosso io, ho organizzato il coito e sono rimasto a guardarti mentre un altro ti possedeva. Vuoi la verità? Non mi è assolutamente piaciuto. Dobbiamo essere noi soli quando ti faccio completamente e totalmente mia.
-Va bene Elia, cercherò di accontentarti come tu hai fatto con me. Proseguiremo col sistema che abbiamo adottato a casa nostra: ti avvertirò in anticipo e poi godrò con gioia delle tue manifestazioni d’affetto
Giungemmo quindi all’albergo scelto per la nostra vacanza.
All’accettazione ci accolse un discreto ragazzo.
Nadia mi diede di gomito:
-Che ne pensi di lui?
-Non mi sembra speciale (risposi) ma è a te che deve piacere. Io devo essere soddisfatto da te subito dopo esserti accompagnata a lui.
-Resta qui allora, nella hall, dammi il tuo passaporto ed attendi il suo ritorno,
Nadia si avvicinò al bancone
-Sono la signora ***, ho una prenotazione per una camera.
L’uomo controllò il registro:
-Si oggi effettivamente ho una prenotazione per **** e signora.
-Siamo noi, porgendogli i documenti da registrare: mio marito giungerà tra poco intanto ha lasciato a me tutta la parte burocratica.
-Camera 211 signora: secondo piano in fondo al corridoio a destra..
-Potrebbe aiutarmi con i bagagli? Sono ingombranti. Le darò un compenso che neppure si sogna.
L’uomo si guardò attorno: non c’era neppure un facchino. A malincuore uscì dalla sua postazione ed a questo punto mi vide: mi si avvicinò.
-Scusi signore, posso chiederle una cortesia?
Lo guardai con aria interrogativa.
-Devo aiutare una cliente. Non dovrebbe arrivare nessuno ma se qualcuno suonasse il campanello di richiamo, può riferire che tornerò al più presto?
-Si certo, stia tranquillo. Faccia pure con comodo, controllerò io la sua postazione (risposi)
Sorridendo vidi l’uomo coi bagagli in mano allontanarsi verso l’ascensore seguito da Nadia.
In effetti non venne nessuno per cui lo vidi tornare dopo circa tre quarti d’ora colla divisa sgualcita e con la testa scarmigliata.
-Grazie dell’aiuto (mi disse). Mi spiace di averci impiegato tanto ma c’è stato un imprevisto.
Mi strizzò un occhio e continuò:
-Detto tra uomini: che donna quella cliente! Che pantera! Che tigre! Io non avrei voluto perdere tanto tempo ma quando mi è saltata addosso ho perso il limite della ragione. Sentivo che dovevo proprio scoparmela e l’ho fatto. Mi spiace per il marito che ora si massaggerà un bel paio di corna. Posso fare qualche cosa per ringraziarla della sua pazienza?
-Beh potrebbe dare a me il numero della camera della signora.
-Mi spiace, questa è l’unica cosa che non posso fare: la privacy comprende? E poi lei sta attendendo il marito: io sono stato fortunato che non si sia presentato finora, ma potrebbe arrivare da un momento all’altro.
-Allora mi dia la camera a me riservata: sono il sig ****
L’impiegato controllò il registro e all’improvviso divenne di tutti i colori, disimparò persino a parlare.
-Mmi peperdodoni sig ****. Iiio priprima mmi vavanta vovo a a vuvuoto. La la la susua sisignognora è momolto sisimpapatitica mama iiio nonon lala ho totoccacata. Cacamemera duduecencentounundidici.
-Camera 211, che ci voleva a dirlo? Io salgo: non voglio essere disturbato.
-Ssi sisignognore. Cici coconti.
Ridendo mi diressi a raggiungere Nadia, chiaramente ci chiudemmo in camera e, come al solito facemmo all’amore.
-Sai Elia? (mi comunicò quando avemmo finito) questa volta è diversa da tutte le altre! Ho avvertito come un senso di sazietà: non mi era mai successo prima.
Ignorando cosa fosse successo ne presi mentalmente nota, la baciai colla solita passione, mi girai su un fianco e mi addormentai.
Il giorno successivo era dedicato alla spiaggia. Nadia era molto vistosa come ragazza e come mi aspettavo, fu presto circondata da tutti i maschioni del luogo che, incuranti della mia presenza, presero a corteggiarla ostentatamente.
Nadia era cortese e cordiale ma sembrava stesse sulle sue.
Non mi chiese permessi e quando la sera ci ritirammo nella nostra camera fece l’amore con me in modo, se possibile, ancora più appassionato del solito.
Il giorno dopo tornammo in spiaggia. I mosconi si ripresentarono, questa volta pure facendo pesanti allusioni di natura sessuale … e nuovamente fecero un buco nell’acqua.
Il terzo giorno neppure si ripresentarono.
Mentre le spalmavo la crema solare sulla schiena le domandai:
-Cosa ti è successo? Non hai respinto nessuno ma mai ti avevo visto ignorare tanto ostentatamente tanti fustoni.
-Ti dispiace? (mi rispose) Ti ho ben detto l’altra sera di aver provato uno strano senso di sazietà! Sazietà che si è accresciuta in queste due notti in cui ho fallo l’amore solo con te.
Mi prese il viso tra quelle sue bellissime mani:
-Proprio ti spiacerebbe se d’ora in poi il mio unico amante fossi tu?
Avevo accettato la trasgressione per amor suo ma non impiegai nulla a tornare nei panni di un uomo normale:
-Dispiacermi? Non desidero altro dalla vita! Per te ho rinunciato all’idea di possedere una donna, ma se è la donna che decide di essere posseduta da me non può che spianarmi il Paradiso in terra.
Trascorremmo quella vacanza sulle nuvole. Ogni tanto le domandavo:
-Sei certa che ti basti io come amante?
-Più che certa amore. Ogni volta che mi accoppio con te sono sempre più sazia e più desiderosa di avere un solo moschetto che mi impallini li sotto! Insomma, voglio te e non altri.
La vacanza terminò e tornammo a casa nostra.
Riprendemmo la vita normale solo che ora Nadia frequentava solo il mio letto: eravamo felici ma qualche cosa ancora ci mancava.
Un giorno Nadia mi disse:
-Sai? Comincio ad avvertire un forte desiderio di maternità.
-Sfondi una porta aperta amore: mettiamoci seriamente all’opera e molto presto sono certo che il tuo desiderio si avvererà
-Non proprio amore! Ti amo tanto che, nella mia fantasia, ti faccio io. pezzo per pezzo. Ti partorisco, ti allatto e ti allevo per farti esattamente come sei.
- È un bel sogno amore, ma temo sia irrealizzabile: io sono già qui.
-Anche tu sei nato come tutti Elia, un bellissimo uomo amorevole e gentile derivato da un piccolo spermatozoo. Siamo stati tanto a lungo trasgressivi ma pure in quelle condizioni siamo riusciti ad amarci: io dico alla follia.
-Vero (constatai) ma dove vorresti andare a parare?
-Chi quello spermatozoo ha prodotto è ancora vivo. Permettimi di sedurlo e di ottenere da lui quanto mi serve per questa gravidanza speciale! Noi per conto nostro, potremo avere infiniti figli in futuro.
-Sai che non so negarti nulla: ti sei già fatta un piano d’azione?
-Beh, se tu fossi d’accordo potresti organizzarti un giro turistico, che ne so a Roma per una ben precisa settimana. Per quella settimana potremmo domandargli di venire a casa nostra per il mio timore di restare sola. A questo punto potrei sedurlo. Forse poi a lui verrebbe qualche rimorso per aver cornificato proprio suo figlio ma, secondo me, questo ci darà tanti vantaggi. Ad esempio tu non potresti accidentalmente contaminare il suo seme visto che siamo arrivati al punto che scoperemmo 24 ore al giorno e poi potrei sfruttare il suo senso di colpa nel caso non rimanessi incinta è fosse necessario ripetere l’inseminazione senza bisogno di altri viaggi a Roma..
-Sei diabolica: hai proprio previsto tutto. Vuoi assolutamente darmi un fratellino prima di un figlio, e chi sono io per contrastare un così bel desiderio? Ho pazientemente sopportato 1000 amanti, uno in più, anche se speciale, non farà differenza. Naturalmente lascio a te la responsabilità di sedurlo, mi sembra evidente che io non potrò essere presente ad aiutarti.
-Ti amo Elia, e non vedo l’ora di poterti doppiamente amare.
Domani porteremo per la prima volta Michele a passeggio. È un bel bambino, firte e robusto che sa usare i polmoni per farsi sentire quando desidera qualche cosa (essenzialmente le tette di sua madre).
Mio padre si diverte a fare il nonno: è molto in imbarazzo con me quando mi vede. Io so il perché ma non posso dirgli che ero d’accordo su quel paio di corna che mi ha messo scopando a sangue sua nuora per una settimana. Ignora la sua nuova paternità ma ne io ne Nadia abbiamo intenzione di comunicargliela.
Nadia ha fatto quanto doveva. Mi ha riferito di aver addirittura vinto il disgusto durante l’atto e, ottenuto quanto desideravamo ha respinto il suocero nei suoi successivi tentativi di mettermi ulteriori corna (la carne è debole). Ora lei dichiara di volere essere penetrata solo da me, ed io le credo. Non avrebbe proprio motivo di mentirmi. Ha impiegato un po’ a raggiungere quella consapevolezza che porta la felicità ma ora è solamente e totalmente mia.
Dimenticavo tristezza, malinconia e depressione, irrequietezza sono assolutamente svanite in lei e, dal modo in cui mi accudisce mi blandisce, in parole povere dimostra di amarmi credo di poter affermare che la sua svalutazione di sé si sia trasformata nell’assoluta gioia di una mamma e moglie felice
Fine
Come sempre mi succede mendico critiche motivate (anche negative) e pareri, indispensabili per migliorarsi)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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