trans
Padrona Ramona, la transex bodybuilder 7
di Strapps
23.10.2024 |
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"Lei si sistemò meglio, mi spiaccicò al muro, le sue braccia sulla mia schiena, la sua presa salda sopra, le sue tette così vicine, le sue gambe muscolose..."
il giorno seguente raggiunsi in albergo Serenona che non fece domande sulla mia serata, presa come era dal suo nuovo amore: Jully, si era presa una sbandata per lui. Mi raccontò tutta la cena e la notte, poi ci riposammo tutto il pomeriggio. A letto mi ero messo creme e avevo preso due antidolorifici per come era ridotto il mio culo dopo la monta della notte prima. Il giorno dopo partimmo per Roma.
Riprese il solito proseguire della mia vita con la Padrona Ramona, la quale era ancora via, ma ovviamente mi chiamava, smessaggiava e tutto quanto: lavoro, occuparmi di Serenona, il venerdì andare in Liguria a sistemare la casa a Luis e Jy, il mattino dopo tornare a Milano. Ramona sempre in giro.
Certo avevo il mio cellulare segreto per contattare Paolitas ci scambiavamo foto di culi e cazzi, ci parlavamo, ma era lontana, così come la padrona. Era umiliante essere schiavo di una padrona che non c’era più.
Un mattino Serenona mi comunicò che sarebbe partita per il Brasile per rivedere Jully. “Ti accompagnerò?”(pensavo a Paolitas)
“Non occorre cuoricino...Yeex e Ramona sanno tutto, starò un po’ dai miei fratelli.” e mi baciò sulla fronte.
Così ricevetti nuove istruzioni da Ramona, adesso avrei dovuto occuparmi della casa in Liguria per tutto il weekend. Luis e Jy erano felici di ciò: casa ordinata, biancheria lavata e pulita, camice stirate, pranzi sani e abbondanti. Sgobbavo a tempo pieno per loro. Certo non era come con la padrona, Luis e Jy erano gentili con me, mi lasciavano in pace, potevo mangiare a tavola con loro e non ai piedi di esso, per terra, con una catena che terminava nelle mani di Ramona, giocavo con loro a carte o alla play, ci sbronzavamo, ma io ero sempre l’ultimo nella catena della Comune della Padrona Ramona, dietro di loro e dovevo sudditanza ai fidanzatini 1 e 2 della padrona. Per quanto loro due scopassero davanti a me tranquillamente, non mi coinvolgevano mai nei loro giochi e a me stava bene, non mi piacciono gli uomini.
In quelle serate morte invernali chiesi a loro due cosa ne pensassero della assenza di Ramona.
“Cazzo se mi manca! Mi manca la su forza, il suo corpo, i suoi muscoli..
“Il suo uccello!” dissi io
“Certo a Luis manca di sicuro…
“Se mi manca quel cazzone? Diamine certo, ma anche come è dolce volte con me, vero Jy?”
“Vero, baby”
“Perchè non la pregate di tornare?”
“Oh lo sai come è Ramona si incazzerebbe a morte e…
“Dai Luis tu sai meglio di tutti noi come parlarle….fallo per noi...fallo per te….pensa al suo cazzone….da quanto tempo non te lo sbatte in culo?”
“Uhhhmmmm ci penserò, uhhhmmmm”
E lo fece. Pregò Ramona di tornare e lei sotto Natale disse che sarebbe tornata a Milano per qualche giorno. Accogliemmo la notizia con giubilo e una festicciola nella casa in Liguria, fra alcool, baci e abbracci affettuosi, poi Jy e Luis scoparono sul divano mentre io andai a letto.
Ramona aveva però posto delle condizioni: 15 giorni prima del suo arrivo ognuno di noi avrebbe dovuto smettere di fare sesso o masturbarsi, voleva che le nostre palle fossero piene, dovevamo prepararci al suo ritorno con depilazione totale, puliti e profumati, purghe di acqua calda per liberare lo sfintere, (io mi ero ripreso dalla monta con Paolitas non avevo più scopato da allora, la padrona avrebbe trovato tutto in ordine, quindi in ordine di casta nella casa della padrona:10 giorni prima del rientro io avrei dovuto indossare la cintura di castità, a 5 Jy e a Luis 3. così facemmo in attesa del rientro di Ramona. Ovviamente ero eccitato dal suo rientro e dal modo come aveva organizzato la cosa: la nostra preparazione fisica, l’astinenza e la cintura di castità. Certo era fastidiosa, ma a casa da solo pensavo alla Padrona, dopo mesi tornava a comandare!
Finalmente arrivò il giorno, io dovevo andare a prenderla a Milano e condurla in Liguria. Noi tre quel mattino eravamo 3 pazzi rinchiusi in una casa, isterici, eccitati, frustrati dalle cinture di castità, con le palle gonfie di astinenza, piangemmo e ci tenemmo per mano fino a quando io non li salutai per andare a Linate.
La padrona uscì dal gate con una pelliccetta marrone lunga e un vestito di jans. Stivali eleganti e vintage e i capelli leggermente più lunghi del solito, orecchini dorati giganti, truccata con stile. Mi inginocchiai davanti a tutti e dissi: “Bentornata Regina!” mi abbracciò e mi mollò il suo bagaglio. Nel garage, in auto. “Sono così felice. Siamo così felici del suo ritorno Padrona, Luis e Jy fremono a casa…”
“Bene andiamo allora….sono stanca...parti”
“...ehhh non vuole che prima le faccia un lavoretto di bocca così riposerà tranquilla fino a casina?”
“Ti piacerebbe puttanella! - e mi arrivò uno schiaffo in faccia potente, non ricordavo bene le mani pesanti della padrona, mi fece malissimo - ...ma ho un programma preciso per i prossimi giorni...parti bellezza!|”
“...subito” piagnucolai io.
Lei dormì fino a casa, io rimasi eccitato dalla sua presenza e dal fatto che la padrona sapeva bene come trattarmi, finalmente la padrona di casa e della mia vita era tornata! Mi mancava.
A casa Luis le saltò addosso per baci e abbracci, brindammo e poi Ramona ci spiegò: “Dunque procederò in ordine di casta...giusto?”
“Sì” urlammo in coro. Adesso inizierà Luis, il numero 1, pranzo assieme, rientro pomeridiano e altro...poi tu preparerai una cenetta per due, noi due…
“E noi?” fece Jy, si prese una sberla e si sedette.
“Ecco tu te ne starai lì seduto fino a quando non sarà il tuo turno. Lui è il mio schiavo personale, fa quello che dico io. Dopo la cena il fortunato Luis si farà scopare dalla sua fidanzata…
“Yeeeeeeeeeeeeeeehhhhhhhhh” fece Luis
“Domani mattina tu Jy verrai a svegliarci e farai colazione con noi...così è il tuo turno...contento?”
“Sì, signora…”
“Bene mi sembra semplice, andiamo…!”
mi legò al collarino e mi trascinò di sopra per aiutarla a fare il bagno, il suo corpo nudo, bellissimo, muscoloso, nero, sexy da toccare per lavare e frizionare, ero eccitatissimo, le palle gonfie mentre toccavo quel capolavoro di muscoli e la cintura di castità mi ricordava di lei con dolore.
Vestizione, trucco.
Uscirono lei e Luis per pranzare.
Jy si chiuse in camera di Luis ed io sistemai la casa e pensai alla cena.
Feci spaghetti al pesce e polpette di maiale col sugo, abbondante vino per entrambi, mentre a Luis fu concesso di bere del vino da solo al tavolino fuori a me niente, ma ero vicino alla padrona, adoravo i suoi piedi, venivo strattonato e sculacciato. Era tornata la vera padrona di casa!
Dopo cena Ramona mi fece la cortesia di non assistere al sesso con Luis. Fui messo legato fuori dalla stanza, per terra, nudo, al freddo(anche se la stanza era molto ben riscaldata) con Jy di sotto alla tv. Non vedevo ma potevo sentire tutto.
Scoparono e Luis si ricordò bene del cazzone di Ramona. Mi addormentai fuori dalla stanza, Jy mi liberò e mi porto a dormire con lui al caldo.
Il mattino dopo lo vidi prepararsi col gel, darsi sistemata ai capelli e un pochino di trucco e verso le dieci raggiunse i due nella stanza da letto. Dopo poco mi fu ordinato di prepara la colazione, la consumarono a letto serviti da me. A Luis era stata tolta la cintura di castità. Dopo la colazione Ramona mi legò al letto e si fece fare un pompino da Jy. Questa volta ero lì e non potevo non vedere come la bocca di Jy si lavorasse quel pezzo di carne che tanto desideravo, ma la cintura mi ricordava della sua presenza con fitte al ventre.
Dopo il servizietto anche Jy fu liberato dalla cintura di castità. Rimanevo solo io a non aver assaggiato di nuovo il bastone di Ramona ed essere liberato dalla cintura.
I tre uscirono a pranzo.
Tornarono solo a tarda sera, io nudo legato al letto di sopra.
La padrona mi liberò e mi spedì a preparare la cena. Ma quando la servii a tavola c’era solo la Padrona, Luis stava poco bene e Jy era con lui.
Lei era seminuda, i suoi muscoli scoppiavano come il mio desiderio. La servii e poi rimasi per terra ai suoi piedi con la catenella che terminava nelle sue mani. Dopo cena mi condusse di sopra. Mi tolse la cinturà di castità e le baciai i piedi devoto e grato per quel gesto.
“Bene puttanella, è arrivato il tuo turno...contenta?”
Iniziai a piangere di felicità e mi buttai ai suoi piedi per baciarli. Baciai e leccai e poi lei mi fece risalire le sue gambe muscolose e mi fece fermare davanti al suo cazzone pronto per me. “Lo vedi?”
“Come no? Lo AMO: LO AMO LO AMO...lo voglio….lo voglio, posso? Posso padrona? Posso??”
“Si puttanella bianca, avanti serviti il tuo pranzo, sei stata brava tutto questo tempo, con Serenona, la casa e il resto...è il tuo turno, lo sai baby tu sei l’ultima…
“Sì lo so, conosco bene la mia posizione nella scala sociale di questa setta della Padrona Ramona e sono felice di essere l’ultimo, perché è la posizione che merito e che mi permette di essere vicino alla mia padrona ugualmente…”
“Brava la mia troia, così si parla e adesso succhia!!” e mi sbattè il suo cazzone in gola e lo presi ad adorare e baciare e leccare e succhiare e spompinare e la guardavo bellissima, la mia padrona bodybuilder nera, con i suoi muscoli e il suo cazzo gigante nella mia bocca. La fissavo negli occhi mentre mi scopava la bocca fra rivoli di saliva e umori del cazzo padronale, quando fu abbastanza eccitata mi fece girare e mi attaccò al muro con un solo braccio: amavo la sua forza, lei era la Padrona Ramona, la bodybuilder transex che possedeva la mia vita, mi possedeva. Con l’altro braccio mi prese i polsi e li unì assieme, quindi strinse a tenaglia con la mano. Ero contro il muro pressato da Ramona, sentivo il suo profumo, il suo corpo, i suoi muscoli neri e potenti, mi sbattè l’uccello sul culo un paio di volte, quindi si fece spazio fra le mie natiche e mi infilò il suo cazzone nero dentro.
“Ahhhhhhhh…..ohhhh….maleeeeee….ohhhhh….ahhhhsssssssììììì” gridai, ma era solo per nascondere la gioia di riprendere quel caro bestione nero nel mio culo. Lei si sistemò meglio, mi spiaccicò al muro, le sue braccia sulla mia schiena, la sua presa salda sopra, le sue tette così vicine, le sue gambe muscolose che divaricavano le mie per scoparmi meglio. Erano mesi che la padrona non me lo sbatteva dietro. E dopo un paio di colpi prese a fottermi con forza, con la passione e l’amore di una padrona mentre si scopa la sua troia. Io godevo come un pazzo preso dalla mazza enorme, gonfia, calda della mia Ramona. Lei era tutto, ero tornato suo completamente in quel momento. Ero sempre stato suo pensavo mentre il suo cazzo mi scopava duro. Mi mollò le braccia e mi sollevò con agilità per le gambe divaricate. Intanto il suo amichetto in basso mi fotteva senza fermarsi. Sopra le sue gambe muscolose mi sbattè con forza per qualche momento, quindi grazie alla sua potenza camminò verso il letto senza smettere di scoparmi e si distese su esso. Io ero sempre impalato dal suo cazzo. Lei mi ordinò di muovermi su e giù come una puttanella bianca ed io in preda agli orgasmi davanti e dietro, lo feci senza neppure accorgermene. Cavalcai il cazzone della padrona fino a quando lei non mi fece fermare e mi eruttò nel culo la sua sborra calda.
Dopo la doccia si fece servire del rum a letto mentre le massaggiavo i piedi. Vero mezzanotte mi ordinò di chiamare Luis e Jy e dormimmo tutti e 4 nel lettone, la padrona in mezzo ai due, io ai piedi di loro.
Così trascorremmo il periodo natalizio tutti assieme fra cene e feste.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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