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PRIGIONE TRANSEX II - CAPITOLO 8 - L'ANELLO AL NASO. LO SCHIAVO DEFINITIVO.


di Strapps
10.07.2022    |    1.061    |    0 8.0
"“Ummm vedo che sei proprio carino con il mio seme sul nasino nuovo..."
Dopo 6 mesi in prigione nel padiglione T.avevo visto varie cose impressionanti: un uomo che si era ribellato ad una transex alla quale era stato assegnato venne frustato per un intero giorno da mezza prigione con le guardie che stavano a guardare divertite e lasciato legato ad un palo per un giorno intero. Più di una volta avevo trovato uomini appesi per le gambe o per le braccia in celle, altri erano trattati come sgabelli umani o stavano con enormi ceri infilati su per il culo mentre la loro padrona leggeva una rivista lì accanto. Più volte ero stato sculacciato o costretto a subire schiaffi o violenze anali da transex della prigione mentre sbrigavo commissioni per Trix per uno sguardo di troppo, perché magari alla tipa andava di fare così oppure perché non se la dicevano tanto con la mia padrona. Ero stato preso e spinto nelle docce da due uomini che mi avevano tenuto fermo fino all'arrivo di una transex nera altissima, con dei capelli fino al culo, un volto molto femminile ma rovinato dalla chirurgia plastica, le labbra erano come serrate e il volto come bloccato inespressivo. Mentre i due uomini mi tenevano lei aveva preso a colpirmi con schiaffi rapidi e a dirmi cose sulla mia padrona, ma dato che non muoveva neppure le labbra non capivo niente, quindi i due uomini mi avevano voltato, sbattuto contro il muro, aperto il culo e si erano messi a sputarci dentro. Quindi avevo sentito un affare puntare al mio culo e poi entrarci dentro con facilità. Lei mi prese ai fianchi, era alta almeno venti centimetri più di me e mi sbatteva con forza, ma il suo cazzo non era poi così grosso, i due uomini mi lasciarono e lei mi sollevò i fianchi per scoparmi meglio. Mi montò con forza in quel posto umido e sporco, quindi mi venne dentro e mi lasciò a terra.
Al ritorno in cella raccontai tutto alla padrona.
“Quella troia di Vanilla, ci odiamo a morte noi due, da anni, fanculo...mi sa che prima ti metto l'anello al naso e meglio sarà, non mi va che Vanilla si scopi il mio schiavo nelle docce! Brutta troia senza faccia!”
La cosa di mettermi l'anello al naso tornava spesso, io da una parte lo speravo perché sarei salito di grado, ma un poco la temevo anche. Trix lasciava passare i giorni, tanto per lei non cambiava niente. Mi aveva a disposizione 24 ore il giorno, facevo tutto quello che mi ordinava, clisteri, bere la sua urina al mattino, tenere pulita la cella, cucinare, servirla, spompinarla, essere preso da lei quando si annoiava sul letto alla tv. Per il resto però potevo mangiare bene, dormire bene, lei spesso non si curava di me per ore ed infine, dovevo confessarlo, farmi sbattere dalla padrona mi stava pure piacendo, mi riempiva il culo col suo cazzone nero e mi cavalcava e sentivo la schiena percorsa da brividi di piacere e il mio cazzo indurirsi, il mio culo trovare piacere in quel modo di fare sesso e poi il cazzone della padrona mi scopava bene, con forza, esperienza e quando veniva mi riempiva tutto di seme caldo.
Chiesi a Cregg mentre mi stava curando una gamba e controllava che non ci fossero peli, dell'anello al naso: se era doloroso. “Oh, un forte bruciore iniziale, ma passa subito. Poi ci vogliono alcune settimane per abituarti, dopo lo dimenticherai pure di averlo” “Dici che posso chiedere alla mia padrona? Sarebbe una mossa pericolosa?”
“Beh, potrebbe, magari si arrabbia, ma di certo le passerà subito, penso che sia questione di poco tempo, da quanto racconti, poi deciderà per l'anello. Stai tranquillo.”
Inoltre portare l'anello al naso aveva anche un altro vantaggio: indossare dei vestiti, pantaloni, maglie, tute, ecc. io era un anno che andavo in giro nudo a parte delle mutande logore e larghe che la padrona mi faceva indossare quando stavo in giro per la prigione, ma che mi faceva togliere quando ero al suo cospetto nella cella. Ormai mi ero abituato a quella quasi totale nudità, l'imbarazzo dei primi giorni era calato, ma l'idea di indossare dei vestiti dopo tanto tempo mi piaceva molto.
Quella sera mentre stavo succhiando il cazzo nero della mia padrona sul letto provai a parlarle della cosa: “...ummm slap slap...ummm...signora...umm slap slap...posso….slurp slap ummm slap ummmm...chiederle del….umm slap summmmslapsss...mio...ummm...slurp slurp slurp...anello...summslup...ummm...slap...signora?”
“Troietta come ti permetti?” mi afferrò per i capelli, mi allontanò dal suo cazzo e prese a schiaffeggiarmi, ma si fermò dopo poco. Mi fissò negli occhi, sputò un paio di volte sulla mia faccia, quindi mi prese per un orecchio e mi spinse sul suo cazzone gocciolante. “Troietta bianca...di cosa hai paura? Ti proteggo io, Vanilla non si è fatta più vedere mi pare...ma te lo concedo...oramai sono mesi che ti comporti da schiavetto diligente, bevi la mia urina mattutina senza fare una piega, i miei clisteri...sei bravo a fare da mangiare, sei diventato un bravo succhiacazzi – e mi affondò il suo nella bocca scopandomi con forza e poi sborrando dentro e riempiendomi tutta la gola - ...il tuo culetto bianco mi piace...lo ammetto… - e si puliva il cazzone gocciolante sulla mia faccia -..e forse è venuto il momento anche per te dell'anello al naso...sei contento?” finì di pulirsi sulla mia faccia, mi sputo nella bocca che mostrai colma del suo seme caldo. “Oh...vedo che sei sempre più brava...troietta...adesso butta giù tutto culobianco...sborra e sputi...avanti...” buttai tutto giù e poi le mostrai la bocca vuota.
“Brava puttanella bianca...adesso vai a prepararmi da mangiare.”

L'idea di passare di grado all'interno della prigione sembrava buona e alcuni uomini con l'anello al naso coi quali riuscii a parlare una volta alla mensa me lo confermò. “Beh, piccolo stronzetto almeno sarai più protetto questo è sicuro...” disse uno spilungone biondo dopo avermi rubato del riso con uova che avevo preso dopo una lunga fila. La mensa era frequentata solo da uomini ovviamente e c'era solo una guardia a controllare. “Quindi devo insistere con la mia padrona, che dici?”
“Stai in guardia, quelle troie sono pazze magari la fai arrabbiare… - disse uno tarchiato e mulatto- ...una volta perché ho chiesto una volta di troppo il permesso per una visita la mia mi ha legato al letto per 2 giorni con le sue mutandine ficcate in gola e un plug nel culo, fottuta bastarda..”
“Merda...un supplizio...e cosa dovrei
Una manata sul collo mi impedì di terminare la domanda, un uomo con anello al naso piuttosto grosso mi fissò infuriato: “Cazzo ci fai novellino qui con gli uomini come noi? Vai a mangiare da un'altra parte!” poi prese la carne dal mio piatto e la buttò per terra, prese anche la lattina di soda e se la mise in tasca. Mi rifilò ancora un colpo sul collo e mi buttò a terra. “Pulisci e vattene, novellino del cazzo!”e mi dette un calcio. La guardia appena alzò lo sguardo: “Problemi lì, Jeremy?”
“No Signora, nessun problema...il novellino ha fatto cadere il cibo, adesso pulisce tutto quanto non si preoccupi..”
“Ok, Jeremy.”
Presi la carne pulii per terra e scappai in cella.
Ma la padrona non era certo una che si lasciava convincere facilmente. Dopo altre 2 settimane l'argomento anello al naso non tornò fuori. Provai ad accennarlo ma mi beccai un paio di schiaffi fortissimi e la sera lei fu molto sadica, mi costrinse ad un altro clistere della sua piscia e mi torturò a lungo prima di concedere al mio stomaco di liberarsi.

Una mattina incrociai di nuovo la transex Vanilla. Tenni lo sguardo bassissimo e accelerai il passo, ma lei mi prese per un braccio e mi fermò: “Dove vai stronzetto...la tua padroncina si è lamentata del fatto che ho abusato di te...” parlava con la faccia e la blocca quasi immobili, era difficile afferrare tutto. Mi sovrastava e la mano che mi teneva fermo era ossuta e piena di anelli, mentre le unghie era lunghissime e colorate di blu elettrico. “...ma ancora non vedo l'anello al tuo nasino...che c'è non sei pronto?”
La guardai senza rispondere. Lei strinse la presa e poi mi graffiò sul braccio facendomi urlare, lei mi mollò due schiaffi. “Allora stupido?! Rispondimi!”
“...ecco non lo so signora...”
“Stupido! Ad ogni conto...hai ancora la fascia rossa e basta...quindi posso ancora fare quello che voglio con te...” e sorrise appena. Il suo lungo naso dritto era veramente sottile, la sua bocca bloccata era viola di colore.
“...ma si tratta solo di giorni...signora...poi anche io...avrò l'anello al naso...signora...”
“Ma intanto non ce l'hai, culobianco...ah ah..” mi afferrò per il collo e mi condusse in una cella vicina. “Ehi tu lega questo stronzetto al cesso, voglio scoparmi la sua boccuccia...” un uomo mi prese e mi condusse al cesso della cella, mi legò al palo della doccia con delle manette e poi se ne andò. Vanilla arrivò poco dopo. Era nuda adesso a parte dei lunghi stivali neri. La pelle del corpo era molto più scura del viso che pareva quello di una donna bianca. Venne alla doccia e mi sbattè il cazzo sulla faccia. Pensai di doverlo succhiare e aprii la bocca. “Prima mi devo liberare...” fece lei e iniziò a pisciarmi sulla faccia e sul corpo. Mi riempì di urina e poi aprì la doccia calda facendomi urlare di dolore, quindi passò alla fredda ridendo sadicamente. Dopo mi ordinò di succhiare il suo cazzetto ancora odoroso di piscia in cima. Presi a succhiarlo ma legato e tutto bagnato, in quella posizione scomoda non fui molto bravo, il suo affare mi usciva di bocca e lei mi mollava schiaffi ogni volta. Il gioco perverso di Vanilla andò avanti a lungo. Schiaffi e sputi, il suo cazzo che cercavo di succhiare ma mi sfuggiva sempre. Lei rideva e si divertiva. Ad un tratto sentii del trambusto. “Ehi brutta gallina vecchia di una Vanilla Regina di stocazzo, cosa stai facendo al mio schiavo?” urlò Trix piombando nel cesso.
“Fanculo Trix, questo culobianco non ha nessun anello del cazzo al naso e le regole della prigione le conosci bene anche tu!”
“Ok, fanculo! Ma adesso sono qui...LUI è MIO e ME LO RIPRENDO!”
“Oh, puttana di una Trix, ah ah riprendilo pure, non mi pare granchè a fare i pompini...ah ah..” e mi mollò ancora uno schiaffo. La padrona mi fece liberare e tutto gocciolante mi trascinò nella nostra cella.
Dentro mi fece pulire e asciugare. Quindi mi prese per il collare e mi legò al letto.
“Ok, troia, alza il tuo culo!” lo feci e lei prese a sputarci dentro, quindi ci affondò un plug di medie dimensioni. “Adesso fammi vedere...” mi prese la faccia e la tenne con una mano: “Proviamo questo...” e prese un anello e lo applicò al mio naso sulla parte superiore, faceva male, ma era chiaro cosa significasse quel gesto.
“Ummm...questo no...proviamone un altro….questo?”
“...grazie signora...” dissi.
“Ah ah la troietta qui mi ringrazia...ok..puttanella...benvenuta al livello più alto che un uomo come te può ambire al padiglione T.domani ti metterai l'anello al naso e Vanilla o un'altra troia come lei non potranno toccarti almeno che io non voglia...”
“...grazie signora” e mi inchinai più volte e poi le baciai i piedi.
Lei mi accarezzò la testa. “Brava cagnolina...adesso fammi scegliere l'anello giusto per te...”
Quando ne ebbe provati svariati optò per uno tutto sommato piccolo e la ringraziai di nuovo. Mentre ero inginocchiato ai suoi piedi con il plug nel culo pensai di farle un pompino per ingraziarmela del tutto e allungai le mani sul suo cazzo a riposo e lo baciai in punta. Lei mi guardò beffarda, quindi mi mollò un paio di schiaffi molto forti. “Eh troietta...non si fa...decido io quando voglio usare la tua boccuccia...”
“...scusi signora..”
e mi spedì a fare da mangiare, mi fece tenere il plug nel culo per tutta la sera e poi, prima di andare a letto, mi fece prima bere la sua urina speziata dopo una cena a base di chili piccante e mi mise un plug più piccolo per tutta la notte, quindi mi legò al suo letto. “Domani sarai un altro uomo qua dentro...avrai il tuo anello al naso...contento?”
“Sì signora.”
L'indomani dopo colazione la padrona mi condusse da Cregg che mi preparò per l'operazione. La cosa durò un paio di minuti e mi fece malissimo, ma sparì quasi subito. La padrona mi mostrò lo specchio e mi guardai in faccia: due curve dorate uscivano dal mio naso e terminavano in campanelline bianche. Erano fastidiose ma erano un passo avanti in quella prigione assurda. La padrona mi prese per il collare e mi portò in giro per le celle: ero il suo trofeo con l'anello al naso. Fummo accolti con indifferenza o applausi, chi faceva domande, chi ci diceva di sloggiare via subito, ma Trix se ne fregava alla grande tirando la catena e mostrando a tutte quante la novità al mio naso. Quando giungemmo alla cella di Vanilla la trovammo che stava giocando con un suo slave. Era seduta su una poltrona alta e teneva le lunghe gambe sulla schiena dello slave che era a terra inculato da una macchina che pompava un fallo finto nero molto lungo e massiccio nel culo dell'uomo, uno con la fascia bianca al braccio, che urlava di dolore e piangeva disperato.
“Ehi troia, guarda qua...” fece Trix. Indicado il mio naso. Vanilla alzò appena lo sguardo. “Oh finalmente hai fatto il passo...puttana...ok...è tutto tuo...chi se ne frega...ho appena ricevuto forze fresche come puoi vedere e me la spasso...” “Vedo..” fece Trix mentre l'uomo si disperava ed era devastato dal cazzo finto dentro di lui.
Trix allora mise un piede sulla faccia a terra dello slave e poi ci sputò sopra. “Regole della prigione, brutta troia...”
“Ah regole della prigione...ha capito stupido?” e urlò al tipo a terra che era quasi svenuto. Trix lo mollò e mi strattonò via. In cella chiesi se voleva pranzare.
“Sì ma prima dobbiamo battezzare la novità...vieni qua!” e mi afferrò per i capelli sbattendomi in ginocchio e poi mi ficcò il suo cazzo in bocca e prese a fotterla con forza. Mi scopò in gola e quando fu il momento di venire lo tolse e mi sborrò sulla faccia puntando al naso. Mi riempì di sborra calda e il naso mi bruciava per il piercing.
“Ummm vedo che sei proprio carino con il mio seme sul nasino nuovo...bene...adesso puliscimi e vai a lavorare troietta!”

i primi tempi l'anello al naso mi dava fastidio ma poi mi abituai. Potevo girare per la prigione con dei vestiti addosso e gli altri uomini smisero di guardarmi male o farmi scherzi o soprusi. Le guardie mi guardavano diversamente e non dovetti più andare a soddisfare le voglie di Margot o di altre stronze. In mensa mangiavo senza problemi e con tutta calma. In cella però ero sempre lo schiavo personale della mia padrona. Ero sempre nudo, qualche volta con un plug infilato su per il culo, ma sempre con il collare addosso. Nella cella l'anello al naso non mi dava nessun potere, ma mi stavo abituando ad essere l'ancella sessuale e servo di Trix. Ormai godevo come un pazzo quando mi possedeva certi caldi pomeriggi nella cella sbattendomi sul letto, mentre mi tirava il collo con la catena e affondava il suo pezzo di carne nera nel mio culo. Spesso venivo senza toccarmi, mi prendevo poi schiaffi e sculacciate dalla padrona per quello, ma ne valeva la pena. Fare da cameriera personale alla padrona non era poi difficile e così gravoso, potevo mangiucchiare spesso e lei mi lasciava sempre avanzi. Spesso potevo stare sdraiato sul letto con lei a massaggiarle i piedi vedendo la tv, qualche volta mi lasciava persino dormire sul letto con lei, ma la cuccia di soffice coperte che avevo ai suoi piedi era comunque ottima.
L'amico Cregg se ne andò assieme ad uno che era arrivato quando lui. Era la prima volta che vedevo andare via qualcuno. Ci una festa e la padrona mi concesse di andarci. I due se ne stavano seduti su delle poltroncine tutti sorridenti e beati, da una settimana avevano potuto togliersi l'anello al naso e dormivano in celle private senza transex. La festa fu l'occasione per ridere, ballare, ubriacarsi un poco e per assistere ad uno spettacolo incredibile. Ad un certo punto infatti arrivò la mitica Hoanna assieme a Wag e un altro uomo. Cregg fu felicissimo di vederla: “Oh Signora! È venuta? Grazie! Grazie, si accomodi signora...fate largo...togliti tu...qui...signora...la prego….grazie..” Hoanna era altissima e bellissima, capelli a caschetto grigi, un volto femminile e potente, due labbra rosse, occhi neri e profondi, superbamente truccata, si adagiò sulla poltrona e i due uomini si misero ai suoi piedi a baciarli. “Cregg caro volevi che mi perdessi la tua uscita di prigione? Con tutte le volte che hai curato il mio corpo divino?”
“Oh. Grazie...non so che dire…
“Brindiamo e poi giochiamo un po', voglio lasciarti un bel ricordo della tuo addio al padiglione T. Cregg saltò di gioia e tutti brindammo, poi Hoanna dette avvio alle danze, dalla sottana estrasse il suo bastone nero: impressionante, trenta centimetri buoni, grosso, massiccio. Subito Wag e l'altro si misero all'opera di bocca iniziando un pompino alternato che dette spettacolo per noi a guardare estasiati, poi la tranex fece un segno a Cregg di unirsi al duo e i tre uomini si spartirono quel cazzone enorme leccando, baciando, succhiando quel mostro nero gigantesco. Wag era il migliore, ma Cregg sembrava molto abile. Io guardavo senza posa quel cazzone, avrei certo voluto unirmi a loro, ma sapevo che Trix lo avrebbe saputo e preso a sberle per giorni. Dopo che il pompino andò avanti a lungo, Cregg si spostò su una panca, degli uomini lo legarono sopra e gli prepararono il culo con dosi abbondanti di gel. Quando Hoanna decise che era il momento si alzò e andò dal culo bianco e depilato di Cregg e ci sbattè la sua anaconda nera sopra. Quindi iniziò a penetrarlo lentamente, con Cregg ci si apriva e intanto urlava e piangeva di dolore. La transex prese sempre più a spingere e presto fu dentro con un urlo di dolore dello schiavo. Poi montò sopra di lui ed iniziò a cavalcarlo con inaudita potenza. I colpi contro il culo del suo ventre erano fortissimi e quelli del cazzo che affondava ancora di più. Hoanna prese a fottere Cregg che piangeva ma dal dolore passò presto al piacere con quel coso che lo riempiva tutto. Cregg urlava di dolore e piacere e la transex lo martellava duro dietro. Poi gli venne dentro mentre anche Cregg godeva sotto.

(Che ne dite debbo continuare? per consigli e critiche a [email protected])
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