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LA PUTTANA DELLE MONTAGNE 8 - NUOVA VITA DA TROIA DI CITTA'.
di Strapps
20.06.2023 |
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Prese delle pinze e dal ciotolino caldo estrasse un affare incandescente lungo almeno 6 centimetri con una scritta sopra PUTTANELLA SPECIALE DI SUGARCHUBBY,..."
il giorno dopo ripartimmo per la città, Sugar si fermò a vendere qualche provvista avanzata ad amici papponi e dopo un lungo viaggio arrivammo in città, Sugar mise la roulotte in un parcheggio e poi finalmente fummo nel suo appartamento. Eravamo stanchi entrambi, mangiammo qualcosa di pronto dal frigo e andammo in camera. Vidi Sugar mettersi a scaldare qualcosa e mi ricordai del marchio:“noooooo Sugar caro ti prego, non oggi, sono stranchissimo….dai...domani...”
“Meglio adesso, così puoi dormirci sopra stanotte e domani già starai meglio…
“...nooo...ma ...sug
Una manata mi mandò al tappeto.
“Ehi se decido che si fa adesso, si fa adesso! O non vuoi più essere la troietta di SugarChubby? Prendi i tuoi documenti e vai pure...quella è la porta...” piangendo mi trascinai ai piedi nudi di Lei ed iniziai a baciarli scusandomi.
“Voglio stare con te Sugar...solo con te...sono la tua puttana….”
“Brava. Andiamo...un attimo che finisce di riscaldare...”
Prese delle pinze e dal ciotolino caldo estrasse un affare incandescente lungo almeno 6 centimetri con una scritta sopra PUTTANELLA SPECIALE DI SUGARCHUBBY, mi fece distendere sopra le sue ginocchia, mi massaggiò un punto sopra il culo, mi dette la sua mano da mordere e premette il marchio arroventato sul mio fondoschiena. Bruciava da morire e provai ad alzarmi, ma Sugar premette una sua possente braccia sulla mia schiena ed io pingendo strinsi forte la sua mano nella bocca. Lei lasciò il marchio per alcuni secondi atroci. Poi lo tolse. “Ohhhh adesso sei veramente una delle PUTTANE della scuderia di Sugar!” fatti guardare bellezza!
Quando tolse la mano urlai di dolore piangendo disperato, ma lei mi tenne fermo sulle sue ginocchia, soffiò sulla pelle marchiata a fuoco e poi ci mise sopra della crema lenitiva. Io piangevo dal dolore, ma piano piano andò scemando e rimasi a letto abbracciata alla mia pappona fino a quando non mi addormentai.
Il giorno dopo Sugar mi condusse a fare il giro del quartiere, mi mostrò la strada dove avrei battuto “C'è una tavola calda vicina sempre frequentata e la stazione di polizia è a solo due isolati...è un buon posto….”mi presentò ad amici e conoscenti, alle poliziotte di quartiere alle quali allungava una stecca e poi mi portò ad un lago fuori città per pescare. Venne fuori che Sugar era appassionata di pesca e si piazzò lì con le sue canne, i sigari e la bottiglia di rum. Io un po' stetti con lui in riva al lago, parlando fra noi, poi gli feci un massaggio ai piedi e poi chiesi se voleva altro.
“No, baby, tieni…- e getto la mia ID per terra – prendila, vai a fare un giro sa sola, qua è tranquillo, ma se passa una poliziotta hai i tuoi documenti...” raccolsi la ID, non l'avevo mai vista, c'era la mia foto, il mio nome, la mia età 25 e un sacco di scritte strane. Mi emozionai e poi decisi di fare un giro attorno. Era la prima volta che potevo andare dove volevo, senza che qualcuno mi indicasse la strada, ero libero! In realtà avrei potuto anche scappare, ma pensai che non avevo soldi, non avrei neppure saputo dove trascorrere la notte...e poi volevo stare con Sugar. Anzi pensai che quella era una prova di fedeltà...così bighellonai per strade e stradine respirando aria di libertà e feci una lunga passeggiata attorno al lago, quindi tornai da Sugar.
“Divertita baby?”
“Sì, grazie Sugar...per questo momento di libertà...ma io...lo sai…- e mi inginocchiai davanti a lei e gli baciai i piedi neri nudi sull'erba del lago -...lo sai...sono la tua puttana, voglio stare con te...”
“Lo so dolcezza...lo so.”
Tornammo a casa e ad attenderci c'erano tre transex, tutti simili a Sugar, con grosse tuniche dorate e colorate, mazze di legno, anelli, cappelli, due neri e una bianca.
“Ehi Sugar abbiamo saputo che sei tornato e volevamo festeggiare!” e agitarono bottiglie di rum. Sugar era felice di vederli, abbracci, baci, manate sul culo.
“E questa è la tua nuova puttanella? Dritta dalle montagne...”
“Sì è lei…- e mi tirò un ceffone – loro sono Jim, Priscilla e Summie salutali come si deve, sono Pappa pure loro….ed i miei migliori amici...” feci un inchino a tutti ed entrammo in casa. Sugar mi mandò a preparare del cibo per la festa, mi fece però prima spogliare, accomodai gli ospiti sulle sedie e servii loro da bere. Priscilla era una biondazza grassoccia, matura, con un mascherone come volto, super-truccata, occhi dipinti di celeste, bocca grossa e rossa, voce acuta, un grosso seno, Summie era muscolosa e portava i ricci, la testa era piccola, ma aveva una bella bocca rosa e lunghe ciglia, Jim invece assomigliava molto a Sugar per corporatura, volto, pelata lucente in testa, ma sotto la grossa bocca color marrone scuro aveva denti d'oro, tutti denti d'oro.
Facevo la spola fra la cucina dove cuoceva la pasta e la sala a servire bicchieri di rum e prendermi manate sul culo e sputi in bocca dalle amiche di Lei, la mia boss si divertiva, rideva, beveva e era rilassata.
Servii loro la cena e per fortuna gradirono. Poi si misero a bere e raccontare vecchie storie fra di loro. Storie di papponi, vecchie troie, lame, colpi di pistola. Io quando non ero sulle ginocchia di Sugar avvinghiata a lei servivo le ospiti riempiendo i bicchieri. Sculaccioni, tastate, sputi in bocca erano frequernti e verso le una di notte erano tutti e 4 ubriachi fradici.
“Ehi, non è il momento di testare la nuova troia di Sugar adesso?” fece Jim con i denti dorati che brillavano sadici ed eccitati. “Vero! Questa tua nuova puledra va cavalcata!” fece Summie. “Permetti vero cara?” fece Priscilla e senza attendere l'approvazione del mio pappa mi prendeva per un orecchio e mi faceva mettere su una sedia, mi legò le mani con una corda lenta e poi le gambe. “E' tutta vostra...ragazze! Spaccategli il culo...” fece Sugar mettendosi accanto a me e abbracciandomi, mentre sentivo il grosso cazzo di Jim che colpiva le mie natiche nude. L'affare di Jim era proprio grosso e pesante ed infatti ebbe difficoltà all'inizio a farsi strada fra le mie chiappe, ma qualche bello sputo di Sugar e Priscilla e le dita di Summie il cazzone della transex mi penetrò. Era bello grosso, duro, caldo, io urlai di dolore, ma Sugar mi prese a schiaffi facendomi piangere proprio mentre Jim iniziava a stantuffarmi in culo la sua bestia, le lacrime si trasformarono presto in goduria mentre Lei ameumentava i colpi.
“Ohhhh sssììììììì…..bel culetto questa baldracca! La sfondo….” urlava Jim spingendomi dentro la sua spada di carne nera. Sugar mi teneva la faccia con le lacrime e il sudore, mi tirava i capellli, mi sputava in bocca seguita da Priscilla che mi toccava anche il sesso. Jim mi scopò duro e poi mi venne dentro. Solo un attimo per riprendere fiato e mi ritrovai con Summie che mi scopava in culo e Priscilla che mi faceva succhiare il suo cazzo. Sugar era di fianco a me incitandomi a soddisfare i suoi amici ed io lo feci: per più di un'ora fui usata dai tre, mi scoparono, mi riempirono la bocca di sborra calda e poi mi slegarono. Mi trascinai sul letto mentre i quattro, dopo vari ultimi bicchieri, uscivano dal nostro appartamento.
Sugar venne da me nel letto. Mi abbracciò e baciò in bocca con passione.
“Sei stata brava anche stasera puttanella...i miei amici pappa sono importanti per me….mi sei veramente piaciuta troietta...e sei piaciuta anche a loro...”
“Tutto per te, baby...TI AMO SUGAR...ti AMO BabyChubby...sono tua...la tua puttana...la puttana delle tue amiche...quello che vuoi baby….sei tua la mia Pappa, la mia Boss...io voglio restare con te...per sempre...”
Lei mi abbracciò commossa e poi ci baciammo a lungo. Quindi io allungai le mani sul suo cazzone che era bello duro e mi misi a succhiarlo adorandolo come la puttanella speciale di Sugar Chubby deve saper fare.
Il giorno dopo incontrammo Marky e Lou, lui era vestito da pompiere, lei sempre più bella, praticamente una donna, si buttarono fra le braccia di Sugar fra baci e carezze, ma mentre Marky era molto attivo e presente, Lou era appariva lontana e meno presa dal suo Pappa. Mangiammo tutti assieme ad una tavola calda, quindi Sugar chiarì le cose: “Adesso siete in 3, a voi si è aggiunta la mia nuova puttanella-fidanzatina...qualche problema?”
“...ummm nessuno per me...come vuoi tu Sugar..”
“Che ci troverai in questa troietta...” commentò Lou. Sugar si arrabbiò un po' quindi fece uscire me e Lou e rimase con Makey. Fuori Lei era altezzosa e fumava parlando al telefono con un amico come se io non fossi lì con lei. Avrei voluto urlarle in faccia che adesso pure io ero una puttana di Sugar, facevo parte delle sua scuderia quanto lei, che anche io avevo il marchio definitivo del nostro Pappa, ma rimasi in silenzio. Lei parlò a lungo mentre i due dentro si baciavano e toccavano al tavolino. Quando finì di parlare, mi guardò con aria altezzosa, mi buttò il fumo della sigaretta in faccia e poi fece: “Ti sei divertita troia in mmontagna? Chissà quanti cazzi avrai preso in bocca e in culo...ah ahhh...sei appena carina...passabile...dai...Sugar ne ha avute di migliori...” sorrise e si mise in posa come per una foto. In effetti Lou era molto bella. La guardai: “Ho preso tanti cazzi è vero. Facevo la troia. Come lo hai fatto tu e come lo fai adesso...non sei certo meglio di me, carina...” lei sbuffò, si voltò e riprese il telefono in mano. Sugar la fece chiamare, ma rimase poco con Sugar giusto qualche minuto, quando uscirono Sugar era adirato, ci salutammo alla macchina della boss. Markey baci, lacrime e abbracci. Lou solo una stretta calorosa al petto gigante di Sugar sotto la sua tunica nera e oro. In auto la boss mi fece qualche domanda su Lou ed io dissi tutto quello che sapevo. Ben poco. Lei era contrariata per qualcosa, provai a chiedere spiegazioni abbracciandolo mentre guidava, ma lei rimase in silenzio fino a casa.
Le servii da bere e lei si mise a guardare la tv fumando, io ero accanto a lei, nudo in attesa di ordini.
Amavo Sugar, stravedevo per lei la mia boss, il mio Pappa.
Provai a massaggiarle i piedi, ma lei non volle. Le chiesi di Lou, ma senza ottenere risposte. Sbuffai e tornai a stringermi a lei, ma lei mi allontanò. Ero vogliosa di lei. Così iniziai a toccarle un orecchio per stuzzicarla.
“Ferma subito o ti prendo a schiaffi!”
Era quello che volevo. Attenzioni. Botte. Lei, la mia Pappona Sugar.
Le soffiai nell'orecchio sfiorandolo. Lei si alzò di scatto, brivido alla schiena, paura delle botte ed volerle. Mi rifilò uno schiaffo e poi un altro, fortissimi. Facevano male, ma lo avevo duro. Lei se ne accorse. “...ho capito il tuo gioco...vuoi una strigliata dalla tua pappa?”
“...ummm sono una monella...”
Lei rise, mi tirò una pacca sul culo e si rimise a fumare. Aspettai un poco quindi tornai a stuzzicarla. “Non attacca troia...smettila o ti punisco veramente….attenta...”
Attesi qualche minuto poi impaurito ed eccitato soffiai ancora nel suo orecchio. Lei spense la tv. Si alzò. Andò in cucina e prese un ciotola ampia. Venne da me. Mi ordinò di alzarmi.
Mi mollò uno schiaffo.
“Vuoi essere presa a schiaffi vero troia?”
“...sì, Chubby sono la tua monella...”
“Bene, ma prima voglio divertirmi pure io...”
Mi ordinò di inginocchiarmi davanti a lui, mi legò le mani dietro, prese la ciotola, da sotto la tunica dorata e nera tirò fuori il suo cazzone e pisciò nella ciotola. Era un fiotto forte, piscia calda, gialla, schiumosa, alcuni schizzi mi andarono sul petto. Sugar riempì la ciotola con il suo piscio giallo e me lo mise in bocca.
“Adesso lo mandi giù tutto, poi ti gonfio di botte!”
Annuii. Era una bella ciotola, piena di urina calda, me la fece mandare giù tutta, con colma, fra i miei sputi, i suoi sputi nella ciotola ogni volta che ne cadeva per terra, piangevo, ma era la piscia della mia boss e la bevvi tutta. Mi lasciò in ginocchio ad assaporarla in bocca mentre mandavo giù, quindi mi sbattè il suo cazzone nero sulla faccia. Non potevo toccarlo così provai a baciarlo partendo dalle palle. Ma Sugar mi mollò uno schiaffo fortissimo. “Eh no! Prima le botte ho promesso….vero?”
Annuii.
Schiaffo.
Sputo.
Ceffone.
Lacrime.
Lei rideva.
Ceffone.
Sputo. Ceffone.
Sputo.
Tirata di capelli.
Sbatte il suo cazzone sulla mia faccia rossa per le botte e le lacrime.
Sputo.
Schiaffo.
Cazzone sulla faccia.
Sputo.
Schiaffo.
Schiaffo.
“…..basta...Sugar...non ce la faccio più...” piagnucolai rosso in faccia. Lei mi fissò. Mi fece alzare. Mi abbracciò e mi dette un bacio in bocca con la sua lingua che si prese la mia e se la lavorò bene. Quando smise mi attaccai al suo volto e la bacia piangendo e mormorando parole dolcissime per la mia Pappona. Lei mi prese la testa e la spinse in basso, verso il suo cazzone enorme pronto ad attendermi. Mi sistemai davanti a lei, lo presi in bocca, iniziai a succhiarlo e lo feci diventare bello duro. Era grosso, la carne nera spessa, la cappella dolce in bocca. Lo spompinati alla grande, orgoglioso di essere la sua puttanella e la sua fidanzata. Ero gonfio di botte, pensavo che lei mi amasse.
“Succhia troia! Cosììììì ummmmmmsìììììììììì...avanti puttanella bianca…..succcccchiiiiiaaaaa!!!” urlava mentre mi esplodeva in bocca litri di sborra calda.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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