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PRIGIONE TRANSEX II - CAPITOLO 7. VITA DI PRIGIONE E IL CAZZO DELLA PADRONA TRIX
di Strapps
03.07.2022 |
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"Ma non credere che sia poi cosa..."
Rientrai in cella con la roba richiesta da Trix, ma ovviamente ero rimasto turbato dal pompino che avevo dovuto fare prima, così lei si accorse di qualcosa e mi mollò un paio di colpi sul culo fortissimi: “Cosa diamine è successo, troia? Che hai? Sembri strana...” “oh...signora..ecco...prima..” e le raccontai l'accaduto. Lei rise: “Ah aha ah qui è normale dovresti averlo capito stupido! - e mi tirò uno schiaffo – finché avrai la fascia rossa tutti possono abusare di te qua dentro, quando avrai l'anello al naso – e mi afferrò il naso e lo girò facendomi urlare di dolore e piangere – e sono io a decidere..ah aha..vedremo se te lo meriti...aha ah...intanto le regole sono queste...chi era la troia?”“Non lo so signora…non mi ha detto il suo
“Non importa lo saprò dopo, ok...puttanella vai a farti un clistere del mio piscio migliore e poi porta il tuo culetto bianco qui sul letto che voglio sbatterti! Muoviti!”
Feci quanto ordinato e per fortuna la padrona non mi costrinse a ritardare lo scarico come faceva sadicamente spesso, quando ebbi completato le operazioni e pulitimi ben bene tornai da lei. “Oh, era l'ora troietta...avanti prendilo in bocca!” mi ordinò. Era adagiata sul letto col cazzo già in erezione, mi spinsi fino a lei prendendo in bocca il suo pene nero, lei mi tirò per il collare e mi fece posizionare con la testa rivolta al suo cazzo che stavo baciando e succhiando e il corpo rivolto verso di lei, così la padrona prese a giocare col mio culo mentre io le facevo un lavoro di bocca. Infilò prima le dita dentro poi si divertì a muoverle dentro. Io la spompinavo e il suo cazzo era bello conficcato nella mia gola. Le dita divennero tre e prese a spingerle dentro con forza. Io ogni tanto sussultavo ma avevo la sua mazza in bocca e continuai a fare il mio compito. Lei sputò un paio di volte nel mio culo e poi mise quattro dita dentro giocando a farle entrare ed uscire. Io succhiavo il suo cazzo e mi sentivo una vera troia nelle mani di quella transex che abusava del mio culo e mi costringeva a spompinarla.
“Ok, troietta, rimani ferma così che ti monto!”
Mi sistemò le braccia in avanti e spinse la testa contro il letto, quindi si sistemò il mio culo e prese a riempirlo di saliva. Poi sbattè il suo affare sul mio ano e poi lo spinse dentro. “Ahhhhhh!!” urlai ma lei afferrò i mie fianchi e conficcò il suo serpente nero dentro di me, iniziò poi a scoparmi prima lentamente poi sempre più forte. Mi tirava il collo con la catena alla quale ero legato e mi montava duro dietro.
Esplose dopo un po' mentre io godevo assieme a lei.
Troia di una transex in una prigione!
La fascia rossa al braccio mi esponeva a piccoli soprusi quando ero in giro a fare commissioni per conto di Trix. Una volta un paio di uomini con l'anello al naso mi fecero cadere di proposito mentre portavo delle bottiglie, mi arrabbiai, ma quelli mi dissero che dovevo restare in silenzio di fronte a loro, proprio in quel momento passò una guardia, una tipetta bassa coi capelli a caschetto, di colore con delle grossa labbra colorate di liquirizia. “Che succede?” “Questo stronzo ci ha urtato” fece uno di loro, così io scoppiai: “Ehi non è vero! Perché avrei dovuto farlo? Sono stati lor
La guardia mi tirò uno schiaffo e poi un altro, mi prese per i capelli e mi fece inginocchiare davanti a lei: “Voi andate coglioni!” disse ai due e poi mi tirò uno scapaccione fortissimo. “E tu stupido non conosci le regole di questo posto?”
“Sì signora ma sono stati loro ch
altro ceffone. “Basta. Chiudi quella fogna! Pulisci tutto e andiamo alla tua cella, spicciati!” dopo aver pulito mi scortò alla cella, ero impaurito per quello che poteva accadere. “Ciao Trix, è tuo questo stronzo?”
“Perchè cosa ha combinato?” e mi venne sopra e mi mollò un paio di colpi.
“Due uomini con l'anello al naso lo hanno urtato e lui ha reagito” “Cosa hai fatto idiota?” “Io...signora...ho solo
“Niente in realtà, Trix ma volevo sincerarmi che il tuo servo conoscesse almeno le regole...garantisci per lui insomma?”
“Ehi Margot, lui è mio fino a quando rimarrà qui, ancora non me lo sono messo al naso perché voglio farlo soffrire un po'..a ah ah.. - mi tirò un paio di sculaccioni al culo - ...ma è uno che riga dritto, non so perché oggi...ma se dici che non è successo niente, allora possiamo chiuderla qua...vuoi qualcosa da bere, cara?”
“Sì, ok.”
“Tu prepara due cocktail e poi vieni da noi!”
Preparai da bere e lo servii alle due che stavano sedute, la padrona mi fece uno schiocco di dita e mi misi a baciarle i piedi nudi. Mentre parlavano e bevevano la padrona mi ordinò anche di baciare le scarpe da lavoro della guardia.
“Ah, è sempre una bella vista un uomo bianco che bacia dei piedi neri Trix, ma io non sento proprio la sua boccuccia sulla mia pelle, non è la stessa cosa..” “Che ci vuole gli ordino di toglierli e baciarti i piedi anche tutto la notte se vuoi...”
“Adesso devo tornare, ma mi hai dato un'idea, domani sono di notte in guardiola, che ne dice se mi presti il tuo schiavo per i miei piedini stanchi?”
“Ma certo dolcezza. Domani questo culobianco sarà il tuo lustrapiedi privato...vieni a prendertelo quando monti in servizio, Margot”
E infatti il giorno dopo la guardia venne a prendermi e mi portò in una guardiola, lei si sistemò sopra uno sgabello con i gomiti appoggiati su un bancone da dava sulla finestra in fondo al corridoio N. mi fece mettere sotto di lei, in ginocchio. Mi ordinò di togliere le scarpe pesanti e l'odore fortissimo di caldo, sudore, cotone impregnato di lei era tremendo. Tolsi schifato i calzini mentre lei guardava il corridoio. I piedi erano piccolini, curati ma l'odore era terribile, fu difficile adempiere al mio compito: baciarli e leccarli per non so quante ore mentre lei era alla sua postazione. Leccavo e baciavo, col tempo non sentivo più il cattivo odore, ma avevo la lingua secca, ero scomodo la sotto il caldo era insopportabile. Alla fine della notte ero sfinito, la bastarda della guardia mi aveva concesso solo poche pause e una bottiglietta d'acqua, quando mi rispedì in cella era senza forze. Mi gettai ai piedi del letto e mi addormentai subito. Il mattino dopo fui svegliato dalla pisciata della padrona sulla mia faccia.
“Sveglia troia! Stamani niente tazza! Direttamente alla fonte! Aha aahh aha..ah..sveglia!” mi riempì di piscio e poi mi fece leccare la sua cappella umida di urina. “Adesso clistere e poi colazione!” dovetti farmi subito il clistere con la sua urina dal frigo e mentre me lo pompavo in culo mi sentivo l'odore e la presenza della piscia della padrona ovunque, in bocca, in culo. Preparai rapido la colazione e mentre lei mangiava mi concesse di evacuare. Mi dette anche abbondante cibo dai suoi avanzi, due banane, delle fette mangiucchiate con tracce di marmellata, due bocconi di pasta riscaldata al microonde e qualche pezzetto di biscotto che raccolsi dal letto mentre lo pulivo. Dopo la padrona mi spedì a fare la pulizia del mio corpo nel posto della prima volta, ma lei non venne. L'uomo addetto fu molto gentile e mentre mi faceva il trattamento parlammo un poco: a lui non mancava molto ad uscire ed era contento di essersela cavata, mi raccontò che il suo ex ragazzo era finito nell'altro padiglione e lo avevano impiccato dopo 3 giorni. Dissi che per quanto la mia padrona fosse crudele(e raccontai della pipì di poche ore prima)a sentire le storie della prigione mi sentivo anche un poco fortunato. “Lo sai, amico...se ti fai piacere anche prenderlo in culo e succhiarlo arriverai alla fine degli anni ancora vivo e tutto sommato in salute...altrimenti ne ho visti molti in questi anni impazzirci qua dentro e non accettare il fatto che sono i transex a comandare...almeno mangi bene?”
“Sì, la padrona mi concede di andare al pasto serale e mi lascia i suoi avanzi, è abbastanza generosa in questo...”
“Meglio, mi raccomando non fare stronzate…
“Senti e quando avrò l'anello al naso le cose miglioreranno?”
“Beh, sì, certamente...ma non credere che sia poi cosa...sempre uno slave rimani...”
“Capisco.”
Entrò una transex alta, piuttosto matura, bianca, il volto pallido.”
“Alzati idiota! - mi ordinò – e tu Cregg preparami la maschera facciale, subito, ne ho bisogno!” “Subito Signora Clarke!”
Mi alzai di scatto ancora coperto di cera e creme varie e non sapendo cosa fare mi misi in piedi accanto alla porta. Cregg fece la maschera e la transex si distese sul lettino dove ero prima io e fu ricoperta di crema verde dall'odore acuto, Cregg fu chiamato da qualcuno e rimasi solo con la signora Clarke, lei mi ignorò a lungo, quindi mi fece segno di andare da lei, si fece sistemare con la schiena alta e mi ordinò di andare a prenderle da bere del succo di cetriolo. Feci quanto ordinato e tornai da lei. Lei fissò il bicchiere e poi mi mollò due schiaffi fortissimi in faccia. “IDIOTA!!! e la cannuccia?” mi colpì ancora e mi rimandò indietro. Tornai con la cannuccia e lei si mise a bere annoiata. Io rimasi in piedi in attesa. Dopo alcuni minuti fece: “Ehi devo stare qui ancora qualche minuto, tu! Vieni qua e fammi un pompino!” io la fissai, era verde in faccia ovunque tranne agli occhi neri e duri. Mi chinai sul suo sesso. Doveva avere almeno 60 anni e forse di più, le gambe erano flaccide come la pancia, le tette erano sgonfie e cascanti, l'interno cosce era segnato da rughe profonde. Il cazzo era piccolo e reattivo, dopo che lo ebbi succhiato in punta per alcuni minuti lei mi mise una mano sul collo e spinse sotto. Mi ritrovai in gola il cazzo duro della milf, ma era veramente piccolo se paragonato a quello della mia padrona e fu facile spompinarla mentre lei beveva dalla cannuccia con la faccia verde. Venne dopo che ebbi succhiato quel cazzetto a lungo, una sborrata fine, molto contenuta. Cregg arrivò per togliere la maschera alla signora Clarke e mi trovò che le leccavo il cazzetto toccandole le palle.
Dopo che il servizio per la transex fu terminato, Cregg si rimise a lavoro sul mio culo, le spalle, la pelle, ecc. mi profumò tutto e ben oliato in ogni parte me ne tornai alla cella pensando che la padrona avrebbe apprezzato la mia presenza. “Cazzo ridi idiota?” mi accolse lei con un paio di schiaffi ben assestati. “Dove eri finito? Ci sei stato troppo tempo! Decido io cosa puoi fare o no, lo sai vero?” e mi mollò ancora due colpi sul culo nudo. “Scusi signora...è che..ho dovuto cedere il turno ad una transex, una piuttosto ...eh...matura...diciamo, signora Clarke si chiama e così ho
“Basta così. Ho capito. Ti ha fatto sloggiare?”
“Sì e...sì ho dovuto lasciare il posto
“E?”
“E...ecco la signora Clarke ha voluto che le facessi un pompino ecco..
Lei mi tirò un capezzolo facendomi urlare.
“Ah, quella troia è sempre in tiro...ma per quello che ricordo ha un cazzetto piccolo quella vecchia baldracca..ah..ahh..aha..
“..sì, signora...piccolo..”
“Ah, già sei diventata esperta di cazzi?! Due mesi che sei qui e già hai spompinato a destra e a manca...”
“..cioè..veramente..solo
“Zitta puttanella bianca! - e mi tirò uno schiaffo - ...fai vedere...ha fatto un bel lavoro il buon Cregg...profumi come una fighetta brutta troia...e il tuo visuccio è più luminoso...mi hai fatto venire un'idea...intanto bevi questa tazza..” e mi dette la sua urina da bere, la traguigiai tutta di fretta e poi lei mi fece indossare delle calze a rete piuttosto larghe che mi coprivano tutto quanto il sotto del mio corpo. Il mio cazzo era fra le maglie delle calze. “Ah che carina che sei fighetta….vieni qua….” e si divertì col mio culo fra sculaccioni e dita infilate dentro. Quindi mi sbattè sul letto e strappò le calze all'altezza del culo. “Adesso mi sbatto la mia fighettina privata tutta profumata...ecco...lo senti troia?”
“ummm...eummmemmm...sì signora...sì
“Lo senti troia?”
“emmm...sì...signora...lo sento..signora…
“Prendi puttanella, ti monto stasera...lo senti puttana?”
“Sì signora….emmm lo sento signora...sì...ah sììììì….aha sììììì….lo sento signora”
“Lo senti bello dentro troietta bianca tutta profumata? Più forte!!”
“emmmmsìììììssììì...lo sentooooo
“Più forte puttana!”
“emmmm SSììììììììì lo sento….wmmmmemmmmssìììììì….lo sento...oh….come lo sento….wemmmm...ah aha sììììì, lo sentoooo”
“Te lo sbatto bene dentro puttana!”
E mi montò così tutta la notte e poi mi riempì il culo di sborra calda, mi lego al suo letto e ci addormentammo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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