bdsm
RUFUS, ANDY (E MARK) - UNA STORIA BDSM
di Strapps
08.01.2022 |
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"” e agita le pinzette e la catenella..."
Rufus si è alzato verso le due del pomeriggio. Dopo aver fatto la barba e bevuto un caffè freddo si è rimesso sul letto a controllare messaggi e social sul cellulare. La camera è un disordine e non trova una camicia, dopo la farà sistemare pensa e così rimane in mutande sul letto. Nel mucchio del posacenere scova un mezzo joint d'erba e se lo accende. Mentre scorre messaggi e video si accarezza l'uccello. Il suo fratellino nero bello grosso e depilato. Rufus si rilassa e si gode il piacere della mattina sul letto senza pensare troppo al resto della giornata.Due piani più sotto, nella lavanderia Andy è nudo che sta pulendo delle mutande del suo padrone a mano. Indossa solamente degli stivaletti militari che sono uniti fra loro da una catena e una cintura di castità che contiene il suo piccolo uccelletto. È arrivato un'ora prima circa, si è messo la catena agli stivaletti e si è messo a pulire le mutande perché quello era ciò che gli aveva ordinato il suo padrone la sera prima. Quando è a casa del suo padrone porta sempre la cintura di castità ed è sempre nudo, disponibile ai giochi e agli abusi che il suo padrone voglia fare con il suo corpo. Gli stivaletti legati sono una punizione per qualcosa che ha fatto(presto, spera, lo capirà)oppure un gioco del suo padrone, di certo lo costringono a passi lenti e pesanti, ma ha un mucchio di mutande da pulire a mano. Ad ogni suono tende l'orecchio, ma se il suo padrone si è svegliato non può saperlo perché non può sentire fino alla sua camera dalla lavanderia e di certo non ha udito i suoi passi pesanti lungo le scale. Attende quei passi dalla notte prima quando è andato a dormire col messaggio del suo padrone che lo convocava a casa con mansioni da compiere. Vorrebbe sentirli quei passi lungo le scale che vengono a prenderlo, a farlo smettere di lavare e occuparsi del suo padrone, del suo corpo, del suo cazzone nero, desidera che il tempo passi veloce che lui scenda, lo anela, lo vuole. Non sa cosa poi il padrone vorrà farne di lui o con lui, solo osservarlo pulire le mutande ed umiliarlo con sculaccioni e ingiurie oppure vorrà che lui si inginocchi ai suoi piedi e gli lecchi le palle o il cazzo. Sogna quel cazzone potente e grosso dal giorno prima. Un suono da sopra, sembra una porta che si apre. Andy freme, la sua schiena ha un brivido, il suo culetto bianco e depilato sussulta. Ma è un falso allarme, nessuna porta. Torna a lavare le mutande.
Rufus ha terminato il joint e ha chiuso il cellulare. Si tocca ancora il cazzo a riposo e guarda fuori dalla finestra. Cielo azzurro e freddo, lontane le montagne innevate.
Solo ad un tratto si ricorda che ha uno schiavo di sotto nella lavanderia. La sera prima di uscire lo aveva convocato e gli aveva ordinato di occuparsi delle mutande sua e del suo fidanzato che aveva lasciato di sotto. Erano tutte sporche di merda, umori, sperma secco e tutto il resto. Dopo aveva bevuto fuori con gli amici e si era dimenticato di Andy. Pensa di andare di sotto a vedere cosa combina, ma poi decide di prendersela comoda, va in cucina e si prepara delle uova, beve del caffè e poi chiama il suo ragazzo che è alla base militare di Y.
“Ciao Tesoro”
“Ciao Mark, come va?”
“Oh, due palle abbiamo fatto almeno tre riunioni preparatorie con quelli degli approvvigionamenti non ne posso più, sono stanco morto…
“Ehi c'era anche Kanny? Ci ha riprovato con te? Se è così vengo lì e lo stronco e poi meno pure te, troietta…
“Ma che dici Rufus? Kanny è una mezza sega, non mi piace e poi ha una fifa matta di te...dopo quella sera non si è più fatto sotto, lo hai terrorizzato..”
“Umm ok, ma tu stai in campana! Non fare la puttanella in giro dietro i cazzi dei soldati, ti conosco...”
“Non dire così Rufus amoreee...lo sai che da quando stiamo assieme ho fatto la brava, basta cazzi di estranei a giro...basta...solo tu...esisti solo TU RUFUS, lo sai..
“Brava, ci sono solo IO. Stop. Se fai la stronzetta smorfiosa in giro ti concio per le feste!”
“...e cosa mi faresti?”
“LO sai, prima di riempio di schiaffi e poi...e poi….poi...ti porto in un campo e ti sfondo il culo col mio cazzone nero!”
“Oh, Rufus non ho bisogno di fare la troia in giro per questo...puoi rompermi il culo quando vuoi, amorecaro...stacco fra 5 ore...e ci vediamo a casa, ti preparo una cenetta come pare a te e poi puoi fare al mio culetto bianco ciò che vuoi...”
“ummm maccheroni con le polpette di carne?”
“Sì amoruccio...fatte con le mie manine per te...poi ci beviamo del buon vino ghiacciato e dopo potrai fare al mio culo ciò che vuoi….”
“Ok, il programma mi piace. A dopo Mark. Bye”
“Bye bye amoruccio, un bacio!”
Rufus eccitato dall'idea della serata casalinga con il fidanzato decide di vestirsi per scendere di sotto.
Andy ha avvertito delle parole brandelli di conversazione provenire da sopra, certo non ha capito cosa diceva il suo padrone, ma non gli interessa, adesso sa con certezza che è sveglio e che presto scenderà di sotto da lui. È eccitato e il cazzetto spinge nella cintura di castità, brividi lungo la schiena, tende ancora l'orecchio, ma i passi non ci sono.
Rufus sceglie dei pantaloni di pelle nera corti, si mette una cintura sui pettorali con anelli che sono aperti sui capezzoli. Si tocca il petto grosso e muscolosi, i capezzoli sono già duri. Si mette poi dei pesanti stivali militari con la suola spessa 5 centimetri e infine scegli il cappello.
Andy di sotto stavolta è certo di aver sentito dei tonfi di stivale. Il suo padrone sta per scendere, ne è certo. Manca poco, freme. Il suo culetto si eccita.
Rufus alla fine preferisce un cappello stile militare di pelle nera. Esce dalla camera ed inizia a scendere le scale.
Tum
Tum
Tum
Tum
Andy sussulta, ci siamo è lui che scende.
Fa un lungo respiro, sente il cuore che batte a mille, il cazzetto che si muove, è eccitato da impazzire, sono quasi due ore che è chiuso nella lavanderia.
Tum
Tum
Tum
l'ultima rampa.
Tum Tum
il corridoio.
Tum Tum
la porta si apre.
Rufus trova Andy con in mano le mutande di Mark quelle rosa con i coniglietti.
“Padrone!”
“Stupido! Molla quelle mutande e baciami i piedi non ti vedo da giorni…
Andy si prostra davanti al padrone, bacia entrambi gli stivali, quindi rimane con la faccia sul pavimento freddo in attesa di altri ordini. Rufus osserva il suo schiavetto nudo, posa uno scarponcino sulla sua schiena e preme facendo gridare di dolore.
“Allora idiota, da quanto tempo sei arrivato?”
“Quasi due ore Signore!”
“Ok, allora fammi vedere cosa hai combinato...alzati, coglione!” e gli molla una pedata sul culo bianco e nudo.
La cesta delle mutande è piena a metà le altre pulite e ancora zuppe d'acqua sono in un'altra cesta.
“In due ore non hai finito, stupido?”
Andy borbotta qualcosa ma il padrone lo schiaffeggia pesantemente in faccia
“Scusi Padrone, sono un imbranato con i lavori io...”
Rufus lo schiaffeggia ancora più forte.
“Questo per il lavoro di merda che hai fatto. Dopo finirai in fretta e poi andrai di sopra a rimettere a posto la mia stanza!”
“Sì, Padrone!”
“Adesso però voglio giocare un pochetto con te...voltati!”
Andy è afferrato per le esili braccia bianche dalle possenti mani nere del padrone, il suo culo finisce sul sesso del padrone, lo sente già un poco eccitato e lui invece già arde di desiderio. Rufus se ne accorge e gioca a strisciare il suo uccello sotto i pantaloni contro il culetto effeminato dello schiavo. Fa andare su e giù il sesso nel solco del culo dello schiavo, poi gli mette le dita sui capezzoli. Lo schiavo grida di piacere e dolore. Il padrone stringe più forte, altre grida: “E stai zitto idiota!” Dalla tasca dei pantaloni il padrone prende due pinze unite da una catenella e fa voltare lo schiavo. Sono faccia a faccia, Andy ha dei capelli biondicci, il volto pieno di acne e occhi chiari, labbra carnose e una pelle bianca, dimostra molti meno dei 28 anni che ha. Rufus ha capelli rasati, una barba perfettamente disegnata e nerissima, occhi grandi e scuri, naso largo e labbra grandi, è alto solo un poco più di Andy con gli stivali, ma ha un grosso petto pieno di peluria nera riccioluta e un ventre teso, addominali scolpiti e grosse gambe e braccia possenti. Andy è magrissimo, con un culetto piccolo da donna, non ha peli addosso ed è privo di muscoli. Il padrone fissa lo schiavo che attende in piedi, nudo, a pochi centimetri da lui.
“Ora ti rimetterai a pulire le mutande merdose mie e di Mark e guarda di farlo bene, ma prima...” e agita le pinzette e la catenella.
“nooo...Padrone..mi fa
lo schiaffo è fortissimo
“Zitto stupido! Decido io cosa fare o non fare, lo sai bene!” e molla ancora uno schiaffo allo schiavo. Il volto di Andy è rosso ed in fiamme: “Scusi Padrone!”
Rufus mette le pinzette ai capezzoli di Andy che grida di dolore e si agita tutto, ma un paio di sculaccioni del padrone lo rimettono in riga. Si volta e si mette a pulire le mutande. Intanto Rufus è dietro di lui, si mette con le gambe aperte sul bacino del servo che pulisce e gli appoggia il cazzo sul culo nudo. Andy sussulta di gioia, è intento a lavare ma la presenza del padrone dietro di lui lo eccita. Sente il profumo di maschio dominante su di sé umile schiavo, il calore della pelle del padrone e il suo membro sul culo. Rufus lo afferra sul collo e lo spinge verso la bacinella con le mutande, Andy finge ancora di strofinare le mutande, ma già è preso dal padrone, il quale gioca ancora col suo culo e spinge il sesso contro il solco dello schiavo. La mano sul collo lo spinge in basso, lui si abbassa. Le gambe del padrone lo stringono adesso è proprio suo, preso dal padrone, lo sente contro di sé, adora quel momento di passione dove lui è nelle sue possibilità e dispone del suo corpo. Rufus mette l'altra mano sul ventre dello schiavo e finge di sodomizzarlo. Andy geme di piacere e ha voglia di cazzo
“Padrone me lo metta dentro...per favore…
“Zitto idiota! - e gli molla due scapaccioni pesanti, stringe il collo dello schiavo e poi gli afferra il sesso piccolino nella cintura di castità – senti come si eccita lo stronzetto qui...ma devi stare zitto...non mi importa di cosa vuoi tu...” stringe il sesso minuto nella gabbietta di plastica e Andy grida di dolore.
“Zitta baldracca!” urla Rufus e lo colpisce ancora sulla testa. Poi dal cesto delle mutande sporche prende un paio di quelle di Mark, sono rosa con dei cactus gialli, sono sporchi di merda e di liquidi fuoriusciti dal culo di Mark dopo che se lo è ripassato qualche giorno addietro. Le appallottola e le ficca in bocca del servo, quindi lo rimette a lavare, ma ancora lo stringe con una mano sul sesso e una sui fianchi. Lo costringe a muoversi come una troia mentre quello pulisce le mutande sporche e ne tiene una in bocca.
Rufus torna a giocare come prima spingendo il sesso lungo il solco del culo femminile di Andy che finge di pulire mentre lacrime gli scendono dagli occhi perché respira male con quella roba in bocca e perché l'odore e il sapore delle mutandine di Mark è molto forte. Ma è sempre nelle mani del suo padrone che ad un certo punto si ferma e si sbottona, Andy sente i pantaloncini cadere a terra e freme di desiderio. Ma poi sente che Rufus li raccoglie ed estrae la pesante cintura di pelle. Andy trema di paura. Sa che i colpi arriveranno. Il padrone lo spinge lungo il tavolo dove sta pulendo, il petto aderisce, la cinghia si abbassa e colpisce duro. Andy vorrebbe urlare ma non può sente dolore, stringe le mutandine di Mark e piange. I colpi sono almeno dieci, poi Rufus si ferma e rialza lo schiavo. Andy lacrima da ogni parte, il padrone gli toglie le mutandine dalla bocca.
“Adesso hai due minuti per smettere di piangere come una bambinetta e poi me lo prendi in bocca!”
“...sigh..sì..sihìght padrone..” risponde quello con gli occhi rossi, il culo in fiamme e le lacrime sul volto. Fa lunghi sospiri, il padrone se la ghigna e si tocca il sesso già mezzo in tiro. Andy cerca di riprendersi il più velocemente possibile, si pulisce come può la faccia e respira forte.
“Brava troietta, ok...può andare. Adesso inginocchiati e prendilo in bocca!”
Andy felice si mette fra le gambe del padrone e afferra il cazzo fra le mani. È bello grosso, la cappella rosa, le palle giganti nere, lo bacia più volte e poi si mette a succhiarlo. Tiene una mano leggera e femminea sull'asta nera ed odorosa di maschio e di sesso del padrone e con la bocca risucchia bene la cappella, succhiandola e baciandola per poi tornare ad un gesto di risucchio attorno alla cappella. Rufus apprezza si appoggia leggermente alla parete e lascia che il suo schiavo lo soddisfi a quel modo, sente le sue labbra sul suo cazzo e si gode quel lavoretto. Mentre lascia alla bocca calda del servo il sollazzo che gli offre si tocca i capezzoli duri e guarda in basso la testa di Andy che si muove sopra il suo pene. Anche la catenina brilla sotto di lui, mentre la sua pelle bianca lo eccita, osserva il culetto bianco che sta sopra gli stivali militari: fra poco se lo prenderà, questo è sicuro. Andy succhia avidamente la cappella e gli tiene il cazzo sfiorando con le dita lo scroto. Rufus allora afferra la testa dello schiavo e lo spinge a succhiare più a fondo, il servo esegue e spompina il padrone con tutta la bocca spingendosi verso le palle. Succhia e pompa, Rufus spinge sempre più forte le mani sulla testa di Andy e poi lo blocca. Gode nel vederlo annaspare un attimo, ispirare aria dal naso, il suo martello nero gonfio nella bocca del servo, gli occhi si riempiono di lacrime come prima, allora il padrone apre un poco le gambe, aggiusta il cazzo nella bocca di Andy, sposta le mani dalla testa al mento e prende a fottersi la bocca dello schiavo. Colpi forti e ritmo martellante col cazzo che esce ed entra veloce nella bocca di quello. Dura per poco ma abbastanza da costringere Andy a fermarlo premendo con le piccole mani sulle cosce muscolose del master. Ma Rufus non lo molla lo fotte ancora in bocca fino a quando da quella non fuoriesce copiosa saliva, allora lo spinge lontano: “Coglione! Non sei ancora bravo abbastanza!” e lo schiaffeggia un paio di volte mentre dalla bocca di Andy scivolano grumi di saliva.
“Scusi Padrone!” dice quello ma rimedia ancora un paio di schiaffi come premio.
Rufus lo afferra per i capelli e sbatte la sua faccia sul membro eretto fra le gambe. Andy si prende colpi di cazzo sulla faccia per un po' mentre il padrone lo sbeffeggia e lo umilia. Poi Rufus ordina di succhiare ancora il cazzo e Andy riprende, lecca, succhia, bacia, spompina in ginocchio fra le gambe del padrone. Rufus ordina poi di leccargli le palle e allora il servo si dedica felice allo scroto del padrone baciandolo ed adorandolo, succhia, lecca e bacia ancora con il cazzo di Rufus che gli sbatte sul naso, sulla fronte. Infine il padrone lo afferra ancora per i capelli e lo fa voltare. Lo sculaccia un poco, quindi infila un dito nel culo del servo che urla, ma è un dolore che precede il piacere, lo sa. Il dito gioca nel suo culo mentre sulle natiche sente spingere il cazzo nero del padrone. Rufus si sputa un paio di volte su medio ed indice e poi li ficca, con rabbia, nel culo del servo, quello grida, ma il padrone lo colpisce sulla testa un paio di volte ordinando di stare zitto. Spinge poi il suo cazzo nel solco. Infila prima la cappella, quindi afferra le braccia di Andy le stringe ai fianchi, lo tiene immobilizzato e quindi gli sbatte tutto l'uccello nel culo. Andy urla di dolore, ma non può muoversi, e non vuole certo farlo: aspettava quel momento dal risveglio, sentire quel pezzo di carne, il cazzo del suo padrone nel culo. E l'immobilità lo eccita ancora di più, è preso dal suo padrone che lo stringe a sé e preso nel suo buchetto intimo. Rufus inizia a scopare lo schiavo, tenendolo per le braccia se lo sbatte duro sia spingendo sia muovendo il corpo gracile di Andy su e giù. Lo schiavo urla di dolore ma subito subentra il piacere: il piacere intenso di quel palo nel culo, di essere in balia del suo padrone, di essere la sua cagnetta da monta, di essere la sua troia. “Ti scopo troia!!” urla infatti Rufus come se capisse i pensieri di Andy: “ohhhhhsssììììì….padroneeeee….sono la sua troiaaaa...” Rufus si ferma, lo sculaccia forte un paio di volte: “Zitto Stupido! Stai zitto! O ti rificco le mutandine di Mark in bocca!”
Andy si zittisce e Rufus riprende a scoparlo.
È in mano al padrone, il cazzo lo sbatte e lui sta godendo come un pazzo preso dalla libidine e dal profumo di maschio del master.
Rufus continua a martellarlo e poi spinge la schiena del servo contro il tavolo dove sono le mutande bagnate e quelle sporche, Andy scivola giù così viene sbattuto più forte la sua testa sbatte sul tavolo, lui si tiene con le mani, ma il padrone ha preso un slancio forsennato e gli sbatte l'uccello bene dentro scopandeselo alla grande, Andy sussulta il culo lo fa impazzire di piacere e quel cazzone nero se lo sente dentro fino in fondo.
Rufus continua a fotterlo e l'eccitazione di Andy si alza sempre di più, non viene da una settimana, da quanto, l'ultima volta il padrone gli ha messo la cintura di castità, non riesce a trattenere il paicere, sente che preme e con piccole gocce viene mentre il padrone lo tromba.
Andy non grida ma mugola soltanto solo che il padrone se ne accorge:
“COSA HAI FATTO STUPIDO!?!” e si ferma , lo gira veloce e vede il seme colare dal pisellino di Andy chiuso nella cintura di castità.
“ohohhh ...non ce l'ho fatta.Padrone...mi perdoniiii “ frigna ma il master gli molla due schiaffi fortissimi in faccia: “Stupido! Siamo alle solite, lo sai che non puoi venire mentre ti scopo, coglione!” e volano altri schiaffi. La faccia di Andy è in fiamme e si sente in colpa. Il master lo prende per un orecchio e lo sbatte a terra, lo colpisce in faccia altre volte e lo lascia a terra. “Rimani fermo dove sei!” e se ne va.
Andy piangente rimane sul pavimento per lunghi minuti, la sua disattenzione gli è costata la festa al suo culo, ma il piacere di quei minuti di scopata sono stati enormi e ancora si sente il culo pieno del cazzo del padrone.
Rufus torna dopo poco, ha delle manette in mano, le mette ai polsi di Andy con le braccia dietro la schiena, quindi gli prende la testa e la mette sul suo sesso. Ficca il cazzo ammosciato nella bocca di Andy e poi ordina: “Fammelo tornare duro o ti riempio di schiaffi fino a domani!”
Andy senza l'aiuto delle mani si mette a spompinare il cazzone di Rufus, ma non è facile, per fortuna il padrone gli afferra i capelli e lo tiene fermo con una mano sotto il mento, stavolta Andy riesce a mantenere la posizione con la quale il padrone se lo fotte in bocca e lo riempie di sborra calda. Andy trattiene tutto e mostra il raccolto al padrone: “Brava troia, vedo che almeno a non ingoiare subito tutto hai imparato! Ok, adesso svuota la bocca sul mio cazzo. Andy viene di nuovo afferrato per i capelli e spinto sul cazzo gocciolante del padrone, con lentezza e perizia svuota la sborra sul cazzo del padrone, lo ricopre e poi il seme comincia a cadere a terra. Rufus strattona lo schiavo e gli rifila due schiaffi, sputa nella bocca aperta e vuota dello schiavo: “Adesso ripulisci per terra, stupido!” lo schiavo si inginocchia e con la lingua comincia a raccogliere il seme sul pavimento. Rufus si diverte a spingerlo con lo stivaletto militare sulla schiena, quando finisce Andy deve rimanere a pulire la stanza e le mutande rimaste e poi salire di sopra a rimettere a posto la camera.
Rufus si gode un joint alla finestra mentre Andy nudo pulisce e mette in ordine.
Alle 8 torna Mark da lavoro. Indossa l'uniforme e il cappello di ordinanza, Andy apre e rimane nudo di fronte al fidanzato del padrone.
“Ci sei anche tu Andy caruccio?”
“Adesso questo idiota se ne va!” urla Rufus dalla cucina.
Mark va a salutare Rufus con un bacio sulla bocca, poi si siede sulle ginocchia del fidanzato e lo sbaciucchia: “Perchè non ordini al tuo schiavetto di preparare due bei cocktail, io ci metto due minuti a cambiarmi e poi sono tutta tua...”
“Non vedo l'ora dolcezza...hai capito idiota?” fa poi rivolto a Andy, il quale si precipita in cucina a preparare i cocktail.
Mark va in camera a cambiarsi, si toglie la divisa militare ed indossa una gonna da teenegers rosa e una maglietta bianca, si trucca un poco gli occhi e si passa il lucidalabbra rosa quindi torna da Rufus. Lo bacia ancora a lungo prima di prendere il cocktail dal vassoio di Andy che è in piedi nudo di fronte a loro. Rufus inizia a tastare il sedere di Mark oscenamente di fronte allo schiavo che è muto e immobile col vassoio in mano. Rufus gli molla uno schiaffo: “Puoi andare stupido! Non mi servi più. Ti chiamo io domani o quando mi andrà, vattene!” e gli molla un calcio, Andy corre via ringraziando e recuperando i vestiti.
“Dove eravamo rimasti?” chiede Rufus a Mark
“A io che ti preparo una bella cenetta e poi tu che me lo sbatti in culo!”
“Sei una vera troia, Mark!”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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