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I DUE CAGNOLINI - UNA SERATA DI DOMINAZIONE CON PADRONA URSOLA


di Strapps
09.07.2021    |    1.877    |    0 9.0
"Ha i capelli neri e un volto piacevole e malizioso..."
In auto. Le due padrone sono davanti, parlando fra loro, la musica in parte copre le loro chiacchiere, io sono dietro, al collo ho un collare che è fissato ad una catena che a sua volta è legata alla maniglia posta sopra il finestrino, la città scorre fuori mentre ci allontaniamo dal centro. Sotto un pesante cappotto lungo sono nudo, solo delle mutandine della mia padrona coprono il mio sesso. L'auto è un suv molto elegante e massiccio, i sedeli sono di pelle comodissimi. L'amica della mia padrona è Mikaela, qualche volta è passata alle feste o da casa di Padrona Ursula, la mia padroncina, ma non lo conosco bene. Questa sera ci sarà sicuramente l'occasione. Stiamo andando, per quanto ho capito, dalla fidanzata della padrona Mikaela.
Padrona Ursola riceve una telefonata, abbassa la radio e parla con un'amica. Quando finisce le ascolto riprendere il discorso di prima.
“...oh vedrai cara, la mia cagnolina ti piacerà ne sono certa...è così carina, ha una pelle di seta, è dolce e profumata, i capelli li taglio io, mi piace farle la frangetta...vedessi come è docile…
“Non vedo l'ora di giocare con lei…
“Ma è anche permalosetta e snob...non sopporta gli uomini, si ritrae sempre da loro...mi fa arrabbiare certe volte!”
“Ma sono sicura, Mikaela cara che la saprai mettere in riga..quando occorre!”
“Oh, puoi starne certa, ma sapessi quanto è adorabile, così dolce, affettuosa, ruffiana anche...ma non resisto è così carina..un amore..”
“Finirà che te la sposerai, ora che sei pure divorziata!”
“Beh, cara, potrebbe anche assere...non si sa mai…
Ridono.
Ci fermiamo in un quartiere elegante, palazzi di tre piani a schiera, giardini curati, auto nei garage. Padrona Ursula mi libera e mi fa scendere, seguo i culi delle due donne verso un condominio con una grossa porta di legno.
“Sto salendo cerbiattina...fatti trovare come sai...arriviamo!”
L'ascensore è ampio, la padrona mi ordina di togliere il cappotto e rimanere nudo.
“Umm...conosco quelle mutandine...” dice padrona Mikaela e poi mi dà un colpo sulle palle con due dita.
L'ascensore si ferma. Usciamo e Padrona Ursula mi ordina di mettermi a quattro zampe, mi mette il giubbotto sulla schiena e sul culo e poi tira il guinzaglio “Andiamo!” dice.
“Aspettiamo un attimo!” fa padrona Mikaela. “Mi piace farla aspettare. La porta è aperta, lei è a quattro zambe con il collare in bocca...lasciamo lì ancora un attimo...qualcuno potrebbe vederla”
“oh mi piace l'idea” fa Padrona Ursula, si accende una sigaretta e anche padrona Mikaela fa lo stesso, io sono ai loro piedi. Padrona Ursula è alta, più di un metro e novanta, indossa lunghi stivali di pelle coi tacchi alti e pare lontana lassù. Padrona Mikaela è molto più bassa, elegante in un vestito di pelle scura, calze nere, stvaletti coi tacchi. Ha i capelli neri e un volto piacevole e malizioso. È ben truccata, ben curata, porta molti gioielli e una collana di oro al collo. Padrona Ursula invece è tutta il contrario, indossa una tuta rosa con bordi neri e gli stivali neri lunghi. È truccata pesantemente sulla bocca e sugli occhi che sono neri. I lunghi e splendidi capelli rossi ricci corrono sulla schiena e le incorniciano il volto. Al naso dritto e sporgente ha un piercing dorato. I tratti del suo volto sono decisi, carichi, forti. Gli occhi sono grandi e profondi. Fumano parlando fra loro, quindi padrona Mikaela dice che possiamo andare. I tacchi delle due donne rimbombano sul pavimento di marmo. Ci dirigiamo ad una porta che è aperta quanto bassa a far passare un raggio di luce dall'interno. La porta viene aperta e davanti a noi, con le braccia allungate sul parquet, la schiena piegata in avanti, il culo piccolo e gentile sollevato, c'è una donna minuta, nuda a parte delle mutandine rosse e un collare rosso. Il volto è nascosto, ma appena ci sente entrare alza la testa, in bocca ha una catena di un collare dorata. Padrona Mikaela va da lei e le scuote la testa: “Come sta la mia micetta? Ti sono mancata?”
la donna si alza, ha un seno piccolo e un corpo minuto, ma ha una bella pelle, il volto è quello di una trentenne molto giovanile. Annuisce più volte mentre la padrona l'accarezza sul volto e i capelli. La frangetta ondeggia felice, la padrona le toglie il guinzaglio di bocca e la invita a parlare:
“Mi è mancata tanto padrona...che gioia che lei è qui...”
“Hai visto? Ho portato degli amici...lei è Padrona Ursula e lui...lui è il suo cagnolino, come te...sarete amici?”
“...ummm...” fai lei ritraendosi, io sono in ginocchio accanto a Padrona Ursula che mi accarezza il collo con le sue lunghe mani, si è fatta delle unghie molto lunghe, color vinaccia, sono splendide.
“Oh, vedi cara? Quanto è snob la mia gattina? È proprio snob….mi sa che col tuo cagnoletto non vorrà mischiarsi….quanto la odio…
“Signora...io” e fa occhioni dolci, mentre padorna Mikaela le mette il collarino..
“Dovrai però fare la brava e obbedire…
“Sì Padrona!”
Padrona Ursula si accomoda sul divano accavallando le lunghe gambe, gli stivali producono un rumore eccitante, io sono in ginocchio tirato dal collare. “Ehi Cara, che ne dici se beviamo qualcosa?” dice.
“Certo dolcezza, servitevi pure, la mia gattina qui è ben fornita.”
la mia padrona mi ordina di andare a preparare dei cocktail. La cucina è enorme, bella e fornita, trovo di tutto ghiaccio, whisky, secchiello, vassoio, soda, ecc. porto tutto di là e servo le due padrone. Padrona Mikaela prende il suo bicchiere e si mette a passeggiare nella stanza tirandosi dietro la schiavetta. “Guardate come è brava...” dice e allarga un poco le gambe mentre è in piedi che tira la corda, la slave passa sinuosa e sensuale fra le gambe della padrona. Il gesto è così felino, così aggraziato che è sorprendente. Lo ripetono molte volte, eccitate entrambe, Padrona Ursula sta bevendo ma mi fa un gesto con le dita e mi ritrovo a leccare i suoi stivali. Padrona Mikaela gioca con la gattina in calore, lei passa sotto le sue gambe, riceve qualche volta carezze, altre volte uno sculaccione leggero. Io lecco gli stivali di Padrona Ursula. Quando il gioco si conclude la gattina si accoccola ai piedi della padrona mentre le due donne parlano. Fanno anche telefonate, scattano foto a me che lecco e all'altra schiava che si prende le coccole da Mikaela. Il volto della slave è tutto proteso verso la sua padroncina e lei ricambia con carezze e concede leccate alle sue mani piene di anelli e curatissime, con smalto color rosa, la slave bacia le dita con devozione, gli occhi chiusi, le carezze la lusingano, ma ogni tanto padrona Mikaela tira anche la corda e la fa sobbalzare.
Dopo che si sono scolate qualche bicchiere, Padrona Ursula mi ordina di toglierle gli stivali e poi di leccare e baciare i suoi lunghi piedi. Sono piedi stretti e lunghi, le unghie colorate di viola, odorano di padrona e di sudore. Io li bacio e li adoro. Anche l'amica si è tolta i tacchi e offre i piedino alla sua barboncina docile, la slave si mette a baciare i piedi e ci ritroviamo vicini, testa contro testa a adorare le estremità delle nostre padrone.
“Ohhh guarda come sono carini… - fa padrona Mikaela mentre ci scatta delle foto - ...come baciano e leccano i nostri piedini, mia cara...bravi...”
“Sì, il mio cagnolino è proprio bravo a baciare i piedi della sua padrona, vero schiavetto?”
“Sì Padrona!”
“Che carino...lecca allora, e anche tu dolcezza bacia bene, ti piacciono i miei piedini vero?”
“Sì Signora, amo i suoi piedi, Signora!”
“Vedi che è anche brava la mia signorina qui?”
“Ma come te la lecca la passerina? È brava?”
“Oh è un amore, le ho insegnato come farmi godere e la sua lingua è perfetta, sa leccare e baciare bene, è brava la mia coniglietta!” e accarezza la testa della slave.
“Allora non vedo l'ora di assaggiarla!” dice Padrona Ursula e mi tira il collare. Mi alza fino al suo volto. Le labbra viola acceso brillano davanti a me, gli occhi grandi e profondi mi posseggono, è la mia Padrona, io l'adoro.
“Questo qua...è bravino con la lingua, ma può sempre migliorare, vero?” mi fa e mi tira uno schiaffo. Poi un altro, più forte
“Sì Padrona, posso sempre migliorare...”
“Ah. Che carino...non ti preoccupare cara assaggerai la lingua della mia passerrottina...presto…
Con un gesto secco e virile Padrona Ursula mi strattona e si alza in piedi, io l'ammiro da sotto. “Vieni cagnoletto mio...mostriamo che anche tu sai fare l'animaletto dolce di compagnia!” e mi trascina in mezzo alla sala, da una borsa di padrona Mikaela estrae un plug nero che ha in fondo una piccola coda. Mi fa leccare bene il plug, me lo ficca in gola con forza, e poi mi ordina di mettermi alla pecorina. Obbedisco e sento le sue dita penetrarmi, spinge con forza, ma si ferma. Sputa nel mio culo, un paio di volte quindi ordina alla cagnolina di padrona Mikaela di fare altrettanto ma quella non si muove. “Oh lo vedi quanto è snob la mia gattina? Proprio insopportabile!” e molla un paio di schiaffi sul volto delicato della slave. Poi un terzo ancora più forte “Ti faccio vedere io come si fa!” strattona la gattina fino a me, si siede sulla mia schiena. Sento il corpo della padrona su di me, non è pesante, ma è decisa, Padrona Ursula sputa nel mio culo e poi lo fa anche Mikaela, anche lei più volte “Guarda, troietta e impara! Così si fa!!” e sputa ancora centrando il mio culo. Quindi Padrona Ursula mi infila il plug nel culo. Padrona Mikaela lo spinge dentro con rabbia, urlo di dolore, ma Padrona Ursula mi colpisce sul culo con forza. Quando la padrona si alza, devo fare il giro per la stanza a quattro zampe con il plug e la coda nel culo. Giro intorno alle padrona, Mikaela mi colpisce più volte, la sua amica non è da meno, volano sculaccioni e pedate, ridono e si sollazzano. La gattina non guarda neppure la scena, sta in ginocchio in un angolo.
Quando Padrona Ursula si stufa di quel gioco, mi ordina di cercare due ciotole per cani. Le trovo, so cosa accadrà. Le dispongo ai piedi della mia padrona austera e severa. Lei si accuccia su una , si è tolta prima la gonna e la sua figa depilata e con un piercing in cima mi fissa desiderabile e bellissima. Vorrei baciarla e succhiarla, ma quella figa produce solo della piscia che si raccoglie nelle ciotole. Padrona Ursula piscia soddisfatta e quando termina la sua figa gocciola. Con uno schiocco di dita mi indica il suo sesso e vado a leccarlo e pulirlo. Quindi Padrona Ursula mi afferra la testa e la spinge nelle ciotole. La piscia calda mi va in faccia e prendo a bere come so che vuole Lei. Mikaela ride forte, la mia padrona mi spinge la testa nelle ciotole a terra ed io bevo quanto posso. La dolce e speziata, calda piscia della Mia Padrona.
Quando mi lascia mi rimedia anche due schiaffi pesanti. L'amica si spoglia e anche lei si mette sopra le ciotole, il suo pisciare è più leggero di quello rumoroso e potente di Padrona Ursula, ma riempie anche lei. Poi chiama la sua cagnolina bianca e le ordina di bere. Non la forza, non spinge come Padrona Ursula, anzi accarezza la testa della slave che tira fuori una lingua corta ma carina e si mette a leccare con colpi rapidi la piscia della padrona. Padrona Ursula si gode la scena e poi mi ordina di mettermi del gel nel culo, perché ha avuto un'idea. La gattina lecca rapida, Mikaela se la gode ed io mi riempio il culo di gel. Quando Mikaela dice che può bastare, Padrona Ursula prende un lungo cazzo, una specie di serpente, sarà più di 90 centimetri, con le cappelle rosse a ciascuna estremità. “Vieni cara, adesso giochiamo...” dice e ordina a me di posizionarsi al centro della stanza, a 4 zampe e col culo ben esposto. “E tu puttanella mettiti dall'altra parte, allo stesso modo… avanti….così...tranquilla troietta snob….sarai a distanza dal mio cagnolino….condivederete solo questo lunghissimo cazzo rosa!!” “Sei un genio Ursula Cara, così non si toccano neppure ma giocano assieme.. grande! Mi piace, avanti troietta fai come ti dice, così ferma, vedi c'è distanza….” e poi prende a infilare delle dita nel culo della toietta. Padrona Ursula la imita subito e dopo che si aperta la strada nel mio ano, inizia a infilarci il cazzone finto, la cappella non è grossa per fortuna, ma fa male all'inizio, poi sento che fa scivolare il cazzo rosa dentro. La sua amica fa lo stesso con la cagnetta e dopo poco ci troviamo divisi con il culo rivolto all'altro, ma uniti dallo stesso lungo fallo ficcato nei nostri culi. Le Mistress si divertono, filmano, giocano, ci sculacciano e spingono il fallo finto muovendolo al centro, nella parte che esce dai nostri culi. Vanno avanti così sadiche e padrone del gioco, ci spingono il lungo cazzo rosa nel culo tenendoci a distanza, il mio sedere non sfiora mai quello della cagnetta, ci divide un pezzo di plastica infilato nel nostri culi.
Padrona Ursula si siede sulla mia schiena, mi stringe i fianchi con le sue possenti ed atletiche gambe. L'amica fa lo stesso, giocando con la sua fidanzatina. La mia padrona afferra bene il cazzo finto e lo spinge dentro di me alternandosi con sculacciate suonanti sulle mie natiche. Mikaela gioca con la sua fighetta altolocata e snob, Padrona Ursula si diverte a spingere il fallo nel mio ano. Poi si alza, mi ordina di continuare a muovermi per scopare la slave ed essere a mia volta scopato dall'affare messo fra noi due, eseguo. Le donne si concentrano sulla slave, la sua padrona ordina che lecchi la figa di Padrona Ursula mentre viene sodomizzata da me che spingo verso di lei. Mentre la slave si mette a succhiare la figa della mia padrona, Mikaela viene da me e mi ordona di fare lo stesso. Affondo la lingua nella sua figa stretta, lei mi sculaccia affinché non smetta di muovermi: “Avanti cagnetto! Lecca e muovi il culo! Muovi il culo! Baciami troia!!”
Le due donne vanno avanti così a godersi i lavori di lingua di noi cagnetti, poi Mikaela viene sulla mia faccia affondata nella sua passera e dopo l'orgasmo va dalla sua cagnetta che sta ancora servendo Padrona Ursula, ma prima mi libera dal cazzone rosa e lo fa anche per la sua slave. Si mette dietro di lei, l'accarezza sul culo, la tocca.
“Oh Mikaela Cara non riesco a smettere di godere della tua barboncina bianca qui, è davvero brava come dicevi con la lingua….mi fa impazzire, non so quante volte sono già venuta…
“L'ho addestrata bene non credi?”
“Puoi dirlo forte sorella...questa cagnetta ha una lingua dolce come il miele e veloce come una cagnetta da corsa….oh senti come vibra...vai dolcezza...vaiiii….leccaaaaa….”
“Avanti passerottino fai godere ancora la mia amica, la tua Padrona.!”
io osservo la scena davanti a loro, in ginocchio, in attesa.
La lingua della slave corre veloce, Mikaela la tocca ovunque, le passa le mani fra le cosce, sul seno minuscolo, sulla testa, la bacia sul culo, sul collo.
Padrona Ursula si gode il servizio ed esplode ancora in un orgasmo feroce, stringe con le gambe lunghe il corpo esile della slave, padrona Mikaela la trattiene a sé,
Padrona Ursula freme, gode, tiene la testa cella slave contro il suo sesso per riempirla di umori: conosco bene quel gesto, quel suo venire copioso, gli umori che colano dalla sua figa rasata, sul piercing, mi vanno in bocca e poi so che dovrò leccare via le tracce e ne sono immensamente felice!
Quando Padrona Ursula ha finito di venire mi ordina di accenderle una sigaretta e portare un drink. Mi alzo e obbedisco. La slave si mette con la testa sulle gambe della padrona e si fa coccolare mentre io servo le due donne. Si mettono a parlare fra loro, io sono in ginocchio col vassoio in mano, vicino alla mia padrona che parla, fuma, beve. Quando vuole essere servita dà uno strattone alla catena e devo stare attento a non far cadere il vassoio.
Quando si sono rilassate ed ubriacate abbastanza, Mikaela propone di dormire tutti assieme nel lettone. Padrona Ursula mi fa un gesto di approvazione. “Ma prima di dormire mia cara, voglio assaggiare di nuovo la lingua veloce della tua cagnolina...”
“Come no? Bellezza? Ci servirà entrambe….e ne è felice, vero passerotta?”
La slave annuisce e ci spostiamo in camera da letto: tutta in legno, molto minimal, elegantissima, un letto nero enorme al centro. Le due padrone si mettono sul letto e aprono le gambe. “Vieni cagnetta, vieni a servire le tue padroncine….” fa Mikaela e la slave monta sul letto ed inizia ad alternare leccate di figa dalle due donne.
“E lui cosa fa?” chiede Mikaela.
“E' un affare fra donne stasera….se vuoi può leccarti i piedi o farlo segare mentre ci guarda...”
“Ummm….potrei….però prima voglio che si infili di nuovo il plug con la coda nel culo...”
“Hai sentito stupido?!”
“Sì Signora!”
Torno di là recupero il plug e me lo infilo nel culo.
“Bene...adesso gattona per la stanza col plug nel culo….e faccelo vedere!” ordina.
Padrona Ursula ed io eseguo, mi metto a girellare per la stanza a gattoni stando ben attento a mostrare la coda che spunta dal mio sedere, le due donne tornano intanto alle loro attività: farsi leccare la passerina dalla slave con la sua linguetta svelta e abile.
Le sento gemere sopra di me, sul letto, mentre io giro attorno, ogni tanto Padrona Ursula mi ordina di baciarle i piedi e di fare lo stesso con Padrona Mikaela, mentr loro si godono le gioie del sesso lesbico, quando sto baciando i piedi vedo il corpo gracile ma quasi perfetto della gattina, ha un culo liscio e invidiabile, una vita fine e sexy, la schiena è elegante e proporzionata, lecca le due fighe.
Sia la Mikaela che Padrona Ursula vengono sotto i colpi della slave e poi si accomodano nel letto con la gattina fra di loro, si mette proprio fra i due corpi delle padrona, accoccolata in mezzo, riceve carezze e baci, parole dolci e lei è tutta felice. Io sta ancora baciando i piedi delle donne.
Prima di addormentarsi Padrona Ursula mi conduce in bagno e mi ordina di bere la sua urina nella doccia: si posiziona sopra di me che sono in ginocchi, la testa sotto il suo sesso, la bocca aperta. Lei apre le gambe e mi piscia addosso centrando la mia bocca e il resto del corpo. Quindi mi riconduce in camera, Mikaela abbraccia la slave, la mia Padrona mi lega col collare al letto e mi ordina di dormire tenendo in culo il plug con la coda.
“Come un bravo cagnolino” mi dice e poi mi dà un bacetto sulla bocca
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