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IL PRIGIONIEREO NEL BORDELLO capitolo 4


di Strapps
12.06.2021    |    1.561    |    0 7.1
"“Sono felice che mi hai perdonato, Milù cara..."
La donna continuò ad introdurre plug nel mio culo dolorante finché, finalmente, Mammie non annunciò che l'incontro era finito.
La donna se la prese comoda nel liberarmi e togliermi i giocattoli dal culo. Rideva e parlava in un idioma che non capivo. Ero dolorante e mi facevano male le braccia tenute bloccate dietro la schiena troppo a lungo. Lei ripose tutto nella borsa rispondendo persino ad una telefonata. Era un'amica e lei le disse: “Sono in quel bordello appena fuori Camposville, sai quello che ci ha consigliato Malena? Sì, quello. Ho appena fatto una sessione con un culetto bianco che lavora qui, gli ho infilato vari plug nel culo mentre era legato...sì...um...non male...un tipo carino, pulito, depilato...piacerebbe anche a te...ha frignato e urlato come una fighetta...beh..insomma...”Uno scagnozzo di Mammie si presentò alla porta dicendo alla donna di uscire. “Che modi! Non vedi che sono al telefono?” stava per andarsene quando mi rivolse uno sguardo: “Vieni qui troietta…- prese una banconota da 10 crediti e me la mostrò -..alla fine non sei stata male, tornerò a trovarti...apri la bocca...troietta..” feci quanto ordinato mentre lo scagnozzo ci guardava annoiato. Mi mise la banconota in bocca, girò il culo e uscì assieme allo scagnozzo.
Avevo il culo che mi bruciava sia dentro che fuori. Le mani erano contratte. Quella prima marchetta mattutina mi aveva già stravolto. Chiesi a Mammie di andare in bagno e mi feci una doccia semicalda(Mammie risparmiava col boyler centrale)insaponandomi tutto.
Ho con me dell'olio per l'ano e un balsamo per il culo. Faccio tutto con calma sperando che non ci siano altri clienti in vista. Ma Mammie si stufa di non vedermi rientrare e viene a cercarmi in bagno. Mi trova ancora nudo col balsamo in mano. Mi molla uno schiaffo ma non con troppa forza: “Avanti puttanella. È lunedì di lavoro, torna in camera tua!” “Ho clienti?” “No, ma cosa vuol dire?” “La tipa di prima mi ha fatto molto male...”
“Ehi troietta non ci provare con me!” mi mollò uno scapaccione.
“Mi ha proprio sfondato e riempito di segni sul culo...sto male, Mammie ti prego..”
Lei scuote la testona nera e scompigliata, mi fissa con gli occhioni grigi e neri, aveva una macchia rosa sotto il naso e le sopracciglia finte, la bocca rugosa ondeggiò un po'. “Fammi vedere troia!” mi fa voltare e mi controlla le condizioni del culo.
“Ummm, quella bastarda di una donnaccia...sono pazze queste troie di città che vengono qua a Composville a cercare divertimenti...ti ha fatto la bua..lo vedo, troietta...dai qua..” prese l'olio e lo versò sulle dita grosse e nere, erano due dita massicce, scure me le ficcò in culo piano e spinse l'olio ben in fondo. Non mi faceva male anche se tremavo all'idea di lei che giocava col mio culo, Mammie era una bastarda. Mi massaggiò poi il culo col balsamo. “Omhmmm….ok per stamani solo lavori di bocca, ci penso io coi clienti. Dopo pranzo voglio vedere come va il tuo culo e se starà meglio riapriremo le danze come nostro solito, ok puttanella?”
Annuisco, lei molla uno schiaffetto e mi spedisce in camera.
La mattinata passa meglio.
Per fortuna non viene nessun cliente fino all'ora di pranzo. Mangio i crackers e mi tengo le banane per dopo. Il culo va meglio, ma sono ancora dolorante. Mammie si presenta alla porta e mi fa spogliare, le mostro il culo stendomi supino sul letto, alzo le gambe in aria e le offro il mio sedere, lei lo guarda, allarga il buco con due dita, ci sputa dentro un paio di volte, quindi introduce un dito. Urlo di dolore. “Ti brucia troia?”
“Sì, Mammie mi brucia molto...”
“E' un po' gonfio, roba da poco...inconvenienti del mestiere, avevi messo bene il gel, troia?”
“Sì Mammie e poi lo ha aggiunto anche la cliente...mi fa male..”
“Ok, puttana, ho capito. Beh! Spera che venga qualcuno a farsi fare una pompa...anche per stasera niente culo, domattina voglio controllarlo di nuovo, metti ancora olio...più tardi..”
“Grazie Mammie”
Passano almeno 3 ore e non viene nessuno, ma poi Mammie chiama.
“Ehi puttana vai nella stanza di Tre, ha bisogno di una mano!”
Vado nella stanza di 3 e lo trovo che sta scopando una poliziotta transex con il manganello piantato nel culo. 3 è incollato ai fianchi della poliziotta che è distesa sul letto con un paio di cuscini sotto, Tre la fotte e dal suo culo spunta un manganello che incredibilmente non esce. Seduta su una poltrona c'è una poliziotta transex di classe B, nera, grassissima, ha le gambe spalancate e si sta toccando un cazzo piuttosto piccolo.
“Ehi amico – fa 3 fermandosi un attimo – sei qui per succhiarlo alla nostra Amica qui...datti da fare...”
MI inginocchio davanti alla poliziotta. “Vuole che mi denudi Signora?” chiedo. So che una classe B è roba seria, importante per posti come Camposville. Lei oltre ad essere grassa ha una faccia ad oca, un lungo naso storto, porta dei capelli corti colorati di viola intenso. Anche la bocca è colorata di viola scuro. “Sì, troietta, spogliati tutto e fatti vedere bene...” Mi spoglio e mi giro di spalle per mostrarle anche il culo, lo tocca: “Arrossato vedo, anche se ha un buon profumo..” intanto 3 ha ripreso a fottersi la poliziotta sul letto.
“Grazie Signora, purtroppo qualche ora fa una cliente...ecco ci è andata pesante..e
“Ok, non mi frega un cazzo, succhiamelo!”
Mi inginocchio e lo prendo in bocca. È un cazzo molto piccolo sia per la mole della boss sia per le medie dei cazzi che devo farmi ogni giorno nel bordello, così è facile succhiarlo. Lei mi mette una mano sulla testa e mi spinge giù. Posso ingoiarlo tutto e non diventa neppure duro. Lei continua a guardarsi lo spettacolo sul letto e mi lascia fare. Succhio, lecco, bacio la cappella e poi lo ingoio tutto di nuovo, ma quel cazzo nero non si alza, rimane gonfiò un po' e a tratti si indurisce un pochino. Spero che non si arrabbi. Ma lei non mi degna di attenzione, anzi ad un certo punto si accende persino una sigaretta e se la fuma mentre 3 si scopa l'amica ed io le faccio un pompino.
Tre cavalca la tipa e poi viene dietro di lei mentre anche l'amica si gode un amplesso. La boss invece non si preoccupa né di me né di loro. Quando 3 si è dato una pulita e la tipa si fionda in bagno, la poliziotta di classe B mi rimette una mano sulla testa ma stavolta si ferma. Rimango con il suo cazzo moscio in bocca. Lei mi guarda un attimo poi urla con una voce ferma e decisa: “Ehi puttanella ho pagato per te io...non per questo qua...porta il tuo culo qui e finisci il lavoro di questa puttanella bianca…!”
3 si inginocchia davanti a lei. La boss toglie il cazzo dalla mia bocca e lo agita davanti alla faccia di 3. “Puoi andare!” mi dice e poi si mette a fare un servizietto alla cliente.
Rientro in camera e mi stendo sul letto. Il culo mi fa ancora male, ma va meglio, spero che non venga nessuno fino alla notte, il lunedì talvolta è meno battuto di solito, la gente ha speso i crediti nel fine settimana, ma non posso contarci molto. Nel timore e nella noia arriva l'ora dell'ultimo pasto che quasi non consumo, fuori è notte e il quartiere è il solito casino di claxon e schiamazzi. Alla mezzanotte entra in camera una poliziotta di classe D, tracagnotta, stile ispanico, lunghi capelli neri pieni di sfumature gialle e una divisa che le stava stretta ed evidenziava qualche kilo di troppo, le gambe erano corte ma non male, la faccia dimostrava qualche anno di più di quanto abbia notato all'inizio.
“Vuole stendersi sul letto o preferisce in piedi?”
lei viene da me, la sovrasto di almeno un paio di spanne, sento il suo odore di donna e di sudore(deve aver terminato il lavoro da poco, non è passata da casa per la doccia, è venuta diretta al bordello, mi mette una mano sul culo e lo tasta. La lascio fare anche se so che non ha pagato per il mio sederino.
“Non male, bellezza, la tua padrona di casa dice che oggi sei disturbata...peccato...magari ci faccio un giro la prossima volta che passo da questo letamaio del cazzo...”
Fa la dura, continua a tastarmi il culo, non credo si possa permettere troppo di meglio con la sua paga, ma magari frequenta gente con crediti e valori, ripeto la domanda di prima
“Ehi, troietta non mettermi fretta, ho pagato e decido io”
“Sì, Signora...” rimango fermo davanti a lei abbassando lo sguardo, lei getta un'occhiata in giro: “Andiamo sul terrazzo, tanto nessuno ci vedrà con la grata...”
“Non posso uscire sul terrazzo con un cliente, la telecamera non lo inquadra...” e la indico.
“Stronzate!” e mi molla uno schiaffo.
“Sono le regole...chiamo Mammie e lo spieg
“Fanculo, ok, mi metto qui, non perdiamo altro tempo!” si siede sul bordo del letto e cala i pantaloni, dalle mutandine estrae un cazzo sui 12 centimetri già in tiro, è ricurvo verso l'alto e ha una cappella rossa molto grande. Mi inginocchio davanti a le i e lo prendo in bocca. Succhio bene la cappella le piace molto e la sento rilassarsi, inizio a pompare il cazzo in bocca, succhiando bene e andando su e giù lungo l'asta, con quella curva verso l'alto me lo pianta in gola e mi strozza, cerco di rallentare, ma lei mi spinge sotto e debbo sorbirmi il fatto che mi scopi in bocca, si alza persino dal letto, mi mette una mano sotto la gola e la stringe affinché non possa mollare la presa sul suo cazzo. Cerco di assecondare la scopata in gola, ma lei è decisa e forte, mi tiene il mento bene e mi fotte.
La sento caricare e sborrare in poco tempo. Per fortuna che è venuta subito…
non mi dà mancia e se ne va rapida.
Mi butto sul letto e piango fino a quando Mammie non dice che il bordello sta chiudendo.

Il mattino dopo colazione Mammie viene a guardarmi il culo. Va meglio per fortuna, ma lei tasta, tocco, palpa con quelle mancacce grosse e ruvide, poi mi guarda e mi punta un dito in faccia:
“Succhialo troia! E poi te lo ficco in culo per sentire meglio...” ride sguaiata. “Che aspetti? O preferisci a secco?”
ho già messo il gel ma rifletto: se non succhio quel dito nero e sporco di sicuro mi becco qualche schiaffo o peggio la cinghia. Una volta perché avevo rifiutato un bacio a Mammie la stronza mi aveva preso a cinghiate sul culo e lasciato 2 giorni senza colazione. Così succhio quel dito. “Brava troietta...così si fa...” quindi me lo ficca nel culo. Non vuole certo assicurarsi che sia tutto a posto(lo ha già capito e poi se ne fregherebbe)ma divertirsi col mio culo. Dentro muove il dito avanti e indietro, su e giù mentre ride beffarda. Quando ha finito di ravanare il mio ano fa: “Mi pare tutto a posto, troia. Puoi tornare a prenderlo nel culo come ogni giorno!” e ride come una pazza. Annuisco e lei va via.
Passa più di un'ora e arriva il primo cliente. È un uomo, cosa, per fortuna rara. E' basso e indossa una tuta da offcina, è quasi calvo, ha una faccia smunta e triste, con un naso lungo e stretto, una piccola bocca e qualche kilo di troppo. Ha una borsa e la cosa mi inquieta. Non mi parla mentre si spoglia, veloce, meticoloso, ripiega tutto e rimane nudo.
“Cosa devo fare?” chiedo preoccupato. Lui mi passa un foglio. “Devi leggere quello che ci è scritto. Lentamente, facendo passare lunghi minuti fra una frase e l'altra.”
Lo guardo sconvolto. Leggo le frasi: sono assurde. “E poi?” chiedo. “Ti dirò io. Intanto mettiti questa parrucca.” e mi passa una parrucca da uomo, con lunghi capelli finti neri. Me la metto. Lui, nudo estrae dalla borsa dei vestiti femminili e una borsetta più piccola piena di pennelli, astucci, rossetti, e altre cose che deposita velocemente sul letto. Mi sento ridicolo. Mi passa degli orecchini che si fermano senza bisogno del buco. Poi mi fa indossare una canottiera bianca che mi sta palesemente grande. Infine dei jeans neri massicci e odorosi di muffa.“Adesso?” chiedo. “Zitto e siediti sul letto, aspettami.” sono senza parole ma faccio quanto ordinato. Il tipo inizia a truccarsi pesantemente da donna, ha un fare deciso, rapido, esperto, in pochi minuti quella faccia da coglione brutta diventa una sorta di faccia da ragazzina, occhi color azzurro, gote rosse, lucidalabbra con glitter abbondante. Si mette infine una parrucca bionda con due trecce sulla testa. Sembra quasi una donna, dai tratti decisi e maschili, ma donna. Si mette un vestito da ragazzina con gonna cortissima, una camicetta bianca. Non ha seno a parte qualche rotolino di grasso attorno ai capezzoli, ma potrebbe sembrare una donna. Io aspetto sul letto. Si mette infine dei tacchi massicci con una punta nera e spessa e poi viene da me. “Alzati e metti questo sotto la conottiera.” e mi passa una sorta di pancia finta fatta di gommapiuma. Mi viene da ridere. Questo è scemo sodo, ma di cose strane se ne vedono in un bordello. Così mi metto quel ridicolo affare. Sembro uno bullo mafiosetto con la pancia, i capelli lunghi e sporchi e due orecchini da guappo. Rido, per fortuna lui sta ripassando il lucidalabbra allo specchio e sembra felice. Mi guarda infine: “Hai un volto troppo liscio e da femminuccia...non saresti il mio tipo fuori da qui...ma non importa, ci penso io...” prende una matita ed inizia a farmi dei punti neri sopra alla bocca, come baffi, e poi sul volto, le gote. Profuma di roba da adolescenti. Ci impiega molto. Poi controlla il risultato, pare soddisfatta. Mi ordina di alzarmi, di calarmi i pantaloni e leggere le battute sul foglio. Eseguo. Lei mi fissa, scuote la testa...”Um non sei abbastanza macho, ma fa niente...sai leggere almeno?”
Vorrei prenderla a schiaffi. So leggere e scrivere benissimo stronzo. Inizio a recitare le stupide frasi sul foglio: “Oh Milù che bello che sei qui..
“No, più lento e con la voce più bassa...aspetta...” accende una sigaretta, da quache tiro, ammira il segno delle sue labbra sul filtro. “Fuma! Scandisci piano e lento!”
Scuoto la testa, ma lei si è già inginocchiata ai miei piedi e tocca le mie mutandine.
“Oh Milù...che bello….che bello che sei qui...”
Mi fa segno di fumare e mi tocca il cazzo.
“Sono felice che mi hai perdonato, Milù cara...ma
“Più piano stronzo!” mi fermo. Riparto.
“Ma sai..
Ma sai come sono...io...mi conosci...ma sai anche – mi viene da ridere - ..,ma sai...anche che ti voglio bene...e quanto mi piaci, dolcezza'!”
Non ridere stronzo!!! urla quella e mi fa riprendere da capo.
Recito ancora mentre lei mi tocca il cazzo. Non faccio quasi mai l'attivo, non è quello per cui sono richiesto e la situazione mi eccita poco. O niente.
“...sai quanto mi piaci, dolcezza…
“Oh, Raul anche tu mi piaci, Raul, anzi ti amo – e mi fa segno di fumare e soffiarle il fumo addosso, mi diverto molto a farlo.
“Lo sai bene che non posso fare a meno di te e del tuo cazzone Raul!”
Mi viene troppo da ridere e poi il mio cazzone è al riposo in quel momento.
“Leggi, scemo!”
“Ah, scusa...ecco Sai quanto mi piaci dolc
“Sotto, stupido!”
“Ah, sì...e cosa posso fare per farmi perdonare Milù?”
“Basta che mi fai succhiare il tuo cazzone Raul, lo sai che sono la tua troietta..
Sto per ridere e mi trattengo a stento. Le sue mani sul mio cazzo sono sudate e non mi eccitano per niente.
“Cazzo vuoi partecipare?! Ho pagato! O vuoi che dica a Mammie che rivoglio i miei sodi. Quella ti piglia a cinghiate lo sai!!!” urla inveperita.
“Scusa,...scusa…..sì….scusa…..ecco...qui…
Cosa posso fare per farmi perdonare Milù?”
“No sotto!”
“Ah, scusa… sì..
Sì...sei la mia troietta preferita, Milù...”
Lei prende a succhiarmelo, ma è una troia di merda. Non è capace, ciuccia e succhia con gran lena, ma non ha tocco, non ha stile, è una frana. Cerco di eccitarmi da solo, ma è difficile, mi diverto a soffiargli il fumo in faccia, mentre me lo succhia, pare che le piaccia molto. Si impegna, ma è una frana. Mi eccito appena, lei mi fa venire ed ingoia tutto con gusto.
Poi senza rivolgermi la parola, si spoglia rapida, si strucca, raccoglie tutte le sue cose, si rimette la tuta da officina e se ne va senza lasciare la mancia.
Il mattino passa, ma dopo pranzo viene una cliente. Una poliziotta transex di classe C alta quasi due metri, pelle molto chiara, un volto da tratti mascolini, ma ben truccato, ha anche un bel seno. Profuma di buono. Mi guarda e mi ordina di spogliarmi. Quando sono nudo mi tasta la pancia, mi fa voltare ed esplora il culo, lo tasta, lo palpa, immagino voglia scoparmi ma chiedo:
“Bocca o culo?”
“Bocca.” dice sorprendendomi.
Si toglie i pantaloni e le mutandine, esce fuori un cazzo piuttosto grossotto, depilato e profumato, lo prendo in mano. Sulla cappella un grosso piercing ad anello lucido, mi fa impressione, non mi è mai capitato prima.
“Ho detto bocca, troia, inizia...”
Mi inginocchio davanti a lei e prendo in bocca la cappella e il piercing, è strato leccare la pelle e l'acciaio, ma non è così male. Il cazzo della transex si gonfia. Lei è enorme sopra di me, è bella tosta e profumata. Molto. Succhio quel cazzo e il piercing e poi inizio a spompinare proprio con il metallo che mi batte in gola. Adesso è più difficile. Mi sbatte in gola e poi devo succhiare il resto. Fatico. Respiro male, lei mi scosta: “Riprendi fiato dolcezza – e mi toglie delle lacrime dagli occhi. Il suo volto mascolino e truccatissimo mi è davanti. Respiro e poi mi metto a succhiare di nuovo. Va meglio, ma non è affatto facile. Sento che il cazzo della tipa si va preparando alla venuta, così mi metto a toccarle le grosse palle e a leccare la cappella con rapidi passaggi attorno, ingoiando e succhiando e poi tornando a baciare, così evito l'affare in gola, lei gradisce. Tocco di più e succhio, le lecco iil piercing e poi sotto la pelle del cazzo, lei carica, mi metto pronto a ricevere il fiotto, lei mi afferra i capelli, prende la mira e mi sborra in faccia, il seme caldo erutta dal suo piercing e mi colpisce in faccia, in bocca, sul collo, sui capelli, sugli occhi, mi riempie di sborra calda, quando termina, mi rimetto a succhiare la sua cappella e il piercing, tolgo ogni traccia di seme, lei profuma e l'orgasmo l'ha rilassata, si lascia ripulire, mentre le tocco le palle la sento gemere, succhio ancora, pulisco l'uccello e mi merito i 10 crediti di mancia.
Non vengo richiesto fino alle 22 quando Mammie mi ordina di andare in camera di 3. quando entro noto subito che è tornata la poliziotta di classe B, è seduta sul divano, sul letto invece 3 è impegnato con due transex, è nel mezzo, sta scopando quella davanti mentre è fottuto da dietro da un'altra transex. In un angolo un tizio senza mutande, una lercia camicia a quadri è rivolto verso la parete, indossa un cappuccio di lana grezza sulla testa, si è pisciato addosso ed è colato tutto sul pavimento. Forse mi hanno chiamato per ripulire, ma Mammie non mi ha detto di portare secchio e scopone, solo il mio culo nella stanza di Tre. La boss mi squadra: “Ci rivediamo, bellezza, mettiti qui davanti a me, in ginocchio, e baciami i piedi, mentre mi godo lo spettacolo”. Indica il letto, faccio quanto ordinato e mi metto a baciarle i piedi, sono piedi tozzi, molto curati, pulitissimi, su ogni unghia è disegnato un fiore nero su campo viola, lecco ogni singolo fiore e succhio, bacio, lei non mi degna di uno sguardo attenta alle acrobazie sul letto, sento volare grida ed incitazioni, urla e sbattito di corpi, io sono in ginocchio a baciare i piedi della boss. Andiamo avanti così ancora, la boss non guarda, ha i capelli viola sulla fronte, duri, ha il suo lungo naso e la faccia rotonda, la bocca è viola. Sul letto sento che 3 viene e poi vengono anche le altre. La boss mi fa segno di smettere. “Ehi tu stronzo vieni qua!” urla all'angolo. Il tizio trema, piange, non si muove. “Porta quel tuo culo secco e nero qui subito o ne prenderai di più!” il tizio ondeggia, si piega, piange, una poliziotta si alza dal letto, il pene che ondeggia al vento, afferra per un orecchio il tipo e lo trascina davanti alla Capa, lei lo guarda, il tizio piange e trema, Lei li rifila due schiaffi sulla faccia. Poi si alza lo sbatte a terra e si fa passare una cinghia da 3 e prende a colpire il tipo sulla schiena, le gambe, il culo, ha la mano pesante e sa come colpire, dove. Il tipo piange, si dispera ma prende solo colpi. Nel mentre una transex viene da me, mi sbatte il cazzo in faccia e mi dice di ripulirmo dal seme. Lo faccio lecco e succhio, pulisco e lei si siede sul letto con l'amica a fumare. 3 è in piedi, la boss picchia il tipo. Quando finisce fa: “Ehi tu bellezza vieni a succhiarmelo!” ed indica 3, lui si inginocchia e prende in mano il cazzo della boss. Lo spompina un attimo, io sono in ginocchio, il tizio a terra trema e si contorce dal dolore.
Ad un tratto la boss si alza e ordina a 3 di stendersi sul letto con la pancia in aria e la testa fuori dal letto. Gli infila il cazzo in bocca e ordina di succhiare, quindi si rivolge a me: “E tu vieni qui e leccami il culo!” vado subito dietro di lei che è in piedi, il cazzo nella bocca di Tre, io mi inginocchio e mi metto a leccare il culo, a baciarlo tutto, a succhiarlo a leccarlo ancora, lei si fa spompinare le due poliziotte fumano sul lato opposto, il tizio è a terra, io lecco, lecco profondo mentre 3 spompina il cazzo moscio della boss che va avanti ed indietro nella bocca del mio amico.

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