trans
BRASILE: terra di trans!
di Strapps
13.08.2021 |
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"Sbocchino quel grosso cazzo mentre lei se la gode sopra di me, si stacca un attimo per chiamare il servizio in camera: ordina champagne e qualcosa da..."
iamo arrivati in albergo solo da 45 minuti quando busso alla stanza di Claudio, ma non sto già più nella pelle: sono in Brasile la terra dei trans e non vedo l'ora di buttarmi nella nightlife brasilera del terzo sesso. Claudio mi apre in mutande: “Nervoso?”“Sì, ma scalpito. Non sei ancora pronto?”
“Rilassati frà, è ancora presto…
Finisce di cambiarsi: portiamo entrambi dei pantaloncini caki con le tasche a vista, camice eleganti D&G e scarpe da ginnastica bianche. Trascino fuori Claudio e in un attimo siamo fuori dal nostro lussuoso albergo di C. chiamo un taxi e gli indico il barrio S., il tipo ci guarda strano, ma non commenta e ingrana la prima.
Dopo 40 minuti di traffico ci sbarca in una calle molto ampia al centro del barrio.
“Ci siamo frà!”
“Eccoci frà, stasera ci divertiremo!”
Sono anni che io e il mio amico, entrambi appassionati di trans, regolarmente sposati con 2 figli a testa, che progettiamo questo viaggio e questa volta ci siamo. Passeggiamo per la calle, di trans in giro pochini al dire il vero, ma Claudio ripete che è presto. Sfila qualche culo alto alla brasiliana, sorridiamo estasiati, due trans mulatte e alte ci sorridono, provo a fermarle, ma loro, in portoghese, ci fanno capire che sono di fretta. Ci fermiamo a bere limonata in un locale, la cameriera, una trans mulatta bassina col volto carino e un filo di tette ci dice che le ragazze arrivano solo dopo le otto, quelle che vogliono mangiare prima di andare a ballare e scopare e alle dieci quelle che vogliono solo far serata(e scopare, aggiunge, divertita). È simpatica, le lasciamo una bella mancia mentre ci godiamo la vista. Culi, tette, volti truccati iniziano a spuntare sulla calle, controllo l'ora, sono le 7. Claudio ordina un altro giro di limonate e chiede alla cameriera dove si trovi il Jily, il locale che ci hanno consigliate della nostre amiche transex di Milano, in particolare Sally la mia padroncina. Ci spiega che non è lontano, 15 minuti a piedi. Continuiamo a guardare la calle e gasarci per la serata. Alle 7 e 40 decidiamo di incamminarci per il Jily. A metà strada Claudio vuole fermarsi per mangiare qualcosa. “Non ho particolarmente fame...” “Lo so, sei eccitato, ma meglio buttar giù qualcosa adesso che dopo magari non avremo modo e, spero, la serata sarà lunga...”
“Non so frà, è che…
“Lo so: vuoi riempirti la bocca solo di cazzi stanotte! E lo faremo, frà..”
ma mi convince e ci fermiamo in un sushi carino con posti che danno sulla calle. Claudio riesce a mangiare il suo piatto, io solo qualche pezzo. La calle adesso brulica di trans, molte passano davanti al nostro tavolo, sorridono, salutano e vanno oltre. Provo allora ad offrire di sedersi con noi ad una coppia che passa poco dopo. Parliamo un attimo e scopriamo che una delle due mastica un poco di italiano, accettano di cenare con noi e ordinano subito qualche piatto e birra. Una è bassa e formosetta, ma con una faccia simpatica e due grossi occhi neri profondi ed è quella che parla italiano, l'amica invece è una bianca alta un metro e novanta, un culo brasiliano ritto e sodo e ha lunghi capelli colorati di giallo, rosso, viola. Parlano fra loro e bevono a quantità, noi cerchiamo di dire qualcosa ma quelle sono più interessate al sushi e alla birra. Però la bianca mi struscia una gamba sulla mia seminuda e la cosa mi eccita. Poi mi prende una mano e la deposita sul suo pacco. Sento che è bello gonfio, bello grosso.
“Ollalà, qui frà abbiamo un calibro grosso….
Lei sorride, mi preme la mano sul pacco, mi dà un leggero bacio sulla bocca, finisce la sua birra e chiama l'amica. Si alzano e se ne vanno ridendo.
“La prima fregatura della serata…
“Beh, però mi ha fatto sentire il pacco, frà ed era roba grossa speriamo di ribeccarla in serata…
Paghiamo e riprendiamo la marcia verso il Jily. La calle è invasa dai trans e da uomini che le accompagnano oppure sono in cerca di compagnia. Alte, brune, bionde, basse, tette gradi, favolosi culi di marmo, colori sgargianti, mulatte con tacchi favolosi che si tengono per mano, la notte è quasi giunta e noi siamo eccitatissimi.
Il Jily è un locale dalla minuscola porta color rosa, alla porta un gigante nero alto due metri. In inglese gli spiego che cerco Morita, un'amica di Sally che fa la pr lì. Lui capisce e manda un tizio mingherlino a chiamarla. Aspettiamo più di dieci minuti fino a quando una transex altissima, su due stivali massicci col tacco, biondissima, due occhi colorati pesantemente di verde, si presenta da noi. Come se ci conoscesse da anni, ci bacia in bocca e abbraccia. Ci sovrasta sugli stivali, le lunghe braccia ci tengono strette, sono nude e profumano di vacca. Indossa un completino smanicato rosa e verde, ci parla in italiano e poi chiede a me di Sally.
“Mi ha detto che sei diventato un bravo pompinaro da quando sei il suo schiavetto...vero?”
“Oh, non saprei...io
“Vedremo dopo...voglio provare...” dice e mi abbraccia ancora, mi bacia sulla bocca e poi mi prende una mano e se la porta in mezzo alle cosce. Sento bene il suo martello nero sotto il vestito
“Oh, Morita...io
“Ok, ragazzi, tenete questi...sono i pass per la zona vip, sarete i miei ospiti...è ancora presto, il locale è vuoto, ma se intanto volete prendere due drink...”
Dentro in effetti ci sono poche persone. Beviamo qualcosa e poi decidiamo di tornare sulla calle. Ci fermiamo in una birreria dove molte trans ballano a ritmo di salsa. Le guardiamo ammirate, alcune sono veramnente fighissime, ci rifacciamo gli occhi e sempre più eccitati non vediamo l'ora di tornare da Morita. Ma il ballo delle trans si fa sempre più ardito e volano le mutandine e grossi cazzi spuntano fuori. Alcune si mettono a toccarsi fra loro, altre invitano gli uomini presenti ad unirsi a loro, tutti si precipitano e noi, sorpresi, restiamo a guardare. Le trans ballano ma mostrano anche i loro culi e le loro tette, sfoderano i cazzi e uomini offrono loro birra da bere e una mano per toccare. Dopo qualche minuto, una mulatta bassina con le mutande arrotolate alla vita e un bel cazzo dritto che passa ballando afferra Claudio e lo porta con sé ballare.
Rimango solo e decido di fare un giro per la birreria. Noto una transex che sta da sola a bere. È alta, una pelle nerissima che contrasta benissimo con la maglietta gialla che indossa. Sotto degli short da calcio. Ha un volto tondo, un piccolo naso e labbra carnose e dipinte di rosa. Sorrido e lei ricambia. Le offro un altra birra e lei accetta, col mio scarso portoghese le faccio delle domande e un sacco di complimenti. Lei sorride, ma spesso non afferro le sue risposte brevi e a voce molto bassa. Beve la sua birra e sembra mollarmi lì. Sorrido e penso di andarmene, quando lei in inglese mi dice: “Ti va di succhiarmelo?”
Oh, non credevo, annuisco nervoso ed eccitato. Mi prende la mano e mi conduce in un corridoio poco illuminato, mi spinge in una stanza senza porta. È un ripostiglio pieno di casse di birra e fagioli, carne in scatola e altro. Lei si ferma in mezzo alla stanza, si cala gli short e sfodera un gran cazzo nero e curvo. Mi fa segno di inginocchiarmi: “Succhialo!” sussurra e non me lo faccio ripetere, afferro l'asta dritta di quel cazzo nero e mi metto a succhiarle prima la cappella poi scendo con quel coso che mi entra in bocca e curvo mi spinge su una gota e mi fotte in gola. Rimango lì a succhiare quel mio primo cazzo brasiliano in terra natia e quella però rimane come distante, sembra presa da altri pensieri, si beve la sua birra e sorride con gli occhi che brillano. Mi concentro su quel coso nero ricurvo che mi scopa in gola, succhio, bacio, lecco le palle e poi torno a fare il mio blow-job come mi ha insegnato Sally. Dopo un po' che la spompino sento che la trans carica e infatti mi sborra in gola, non è molta roba, così la ingoio tutta e poi le pulisco il cazzo. Lei finisce la sua birra, si rimette gli short e mi lascia da solo col sapore del suo seme in bocca. Quando torno indietro noto che anche Claudio si sta dando da fare con delle transex, ha in una mano un cazzo e nell'altra pure, è inginocchiato fra due ricciolone che ballano e si lasciano segare dal mio amico. Faccio un giro e trovo la trans a cui ho fatto un pompino prima, sta di nuovo bevendo e mi saluta, è assieme ad una trans di pelle scura,ha un fisico impressionante che non posso non ammirare in piena impennata di ormoni in fibrillazione: coi capelli rasati come un soldato, un grosso naso, due labbra carnose e rosse, ha due grosse spalle e un seno rifatto che spunta dalla canotta rossa che indossa assieme a dei jeans e delle scarpe militari. Mi saluta, rispondo con la mano e mi avvicino. Lei mi fa un gesto con la mano a fermarmi. La trans di prima le dice qualcosa all'orecchio. La tipa rasata ride. Quindi schiocca le dita e mi fa cenno di avvicinarmi. Sono nervoso ed eccitato, guardo la trans e penso al suo cazzo ricurvo che avevo prima in gola. “Salve” dico sorridendo come uno scemo. La trans nera è davvero grossa, alta quanto me, ma due spalle da marines e uno sguardo duro. La testa rasata fa impressione come i suoi volti decisi. “Sei italiano?”
“Sì”
“Ho vissuto in Italia, a Verona, per 10 anni.”
“Oh, io sono di
“Non mi frega un cazzo. Mi frega invece che la mia amichetta qua dice che sei bravo a fare pompini e a pagare birra ghiacciata. È vero?”
“..ecco io
“Ok, chiudi quella bocca, non mi frega un cazzo. Prendi due birre e torna qua. Di fretta!” e la sua voce bassa, potente e il suo volto incazzato con quelle due grosse labbra rosse e gli occhi di ghiaccio mi fanno sussultare e la schiena si copre di brividi. Corro a prendere le birre e torno da loro. La trans rasata me le strappa di mano, passa una birra all'amica e mi fa: “Aspetta qua, stronzetto!”
Si mette a parlare con l'amica, si toccano i capelli, si scambiano bacetti sul collo. La rasata è impressionante per muscoli sul collo e sulle braccia. Io fremo. Sono eccitatissimo e impaurito. E il mix delle due cose mi eccita ancora di più.
Le due trans parlano fra loro, quindi la nera se ne va.
“Ok, troietta, vediamo se sei bravo come dicono...dove alloggia una fighetta come te? In centro immagino?”
“..sì...perchè?
“Perchè adesso prendiamo un taxi andiamo nel tuo albergo e di scopo tutta la sera…
“..ma ecco...io….non credo...sono con amico..e..
la tipa mi afferra il collo, mi alza da terra e mi pianta il suo volto deciso, i capelli rasati e la sua bocca rossa in faccia:
“Non hai capito, troietta ha beccato Ramona in serata di fottere e ho scelto te! Quindi adesso farai ciò che voglio io! Intesi?”
Annuisco e lei mi lascia. La sua presa era micidiale, è fortissima. Tossisco. Lei ride.
“Andiamo!” dice e mi porge il braccio muscoloso, ci infilo il mio e lei mi conduce fuori dal locale, non penso neppure di cercare Claudio starà con qualche trans pure lui ed io ho Ramona “in serata di fottere”, mi sento il buco del culo fremere di desiderio, respiro eccitato.
Il viaggio in taxi, con le indicazioni di Ramona per prendere strade alternative ma meno trafficate dura la metà di prima. Quando scendiamo indico il mio hotel. “LO sapevo che una troia italiana come te alloggiava in un roba del genere...bene...mi piace, baldracca, entriamo, ma prima...” e mi strattona in un bar vicino, si fa dare una bottiglia di rum costosissimo e mi ordina di pagare. Mi dice anche di lasciare una mancia al tipo della reception perché di certo una tipa come lei, muscolosa, imponente, rasata, tette rifatte in canottiera, jeans e scarpe militare non sarebbe passata inosservata. Faccio tutto quello che mi dice, attaccato al suo braccio possente. Nell'ascensore ho le vertigini. Lei se ne accorge: “Avanti troietta, non farmi scherzi...adesso ti rilassi un attimo e ci divertiamo assieme...” mi afferra la vita e mi trascina nel corridoio e pare la mia stanza. Mi solleva e mi porta sul letto. Poi va in bagno mi prende dell'acqua e dal cesto della frutta afferra una banana. Mi fa bere e poi mi ordina di mangiare la banana. Ma già dopo il sorso d'acqua mi sento molto meglio, era stato solo un leggero capogiro. Dico che sto bene, ma vorrei fare una doccia… lei mi dice che posso farlo, si apre la bottiglia di rum da più di 200 euro e si mette a bere. Dopo la doccia torno da lei pulito e profumato, sono nudo. Lei si è seduta su una poltrona a bere, si è tolta i jeans e le scarpe ed è in mutande che si tocca il pacco. “Oh, che carino...tutto nudo….vieni qua...vieni qua troietta…!” mi dice e mi fa sedere sulle sue possenti ginocchia, mi tocca il petto, mi tasta il pene, mi afferra il culo e poi inizia a colpirlo. I primi colpi sono passabili, ma le sue mani pesanti mi fanno presto male e urlo di dolore. Lei si ferma.
“Ok, andiamoci piano dolcezza...ecco cosa facciamo...tu metti della musica giusta...mi versi il rum nel bicchiere, ti inginocchi ed inizi a leccarmi il buco del culo.”
E' un ordine perentorio che eseguo, mi inginocchi di fronte a lei che inarca un poco la schiena per togliersi le mutande e piazzarmi il suo culo in faccia. L'odore è forte.
“Ohhh shittt!” dico. Lei mi molla unos chiaffo fortissimo in faccia. “Smettila con le stronzate, troietta, tira fuori la lingua e leccami il culo!”
Lo faccio, fra l'odore fortissimo di merda e i peli che non si è rasata attorno all'ano. Il cazzo sopra pare bello grosso, ma sono sopraffatto dall'odore fortissimo e la mia lingua trema. Mi arriva uno schiaffo. Poi un secondo. Un terzo. Capisco che devo leccare e allora affondo la mia lingua nell'ano di Ramona. Così lo faccio e lecco. L'odore è nauseabondo, ma l'idea di quel grosso cazzo sopra che lei si tocca mentre le slinguazzo l'ano mi intriga molto e mi eccita. “Non ti piace, vero?” dice quando mi fermo un attimo a riprendere fiato, annuisco. “Ok, allora cerchiamo un piccolo rimedio: vai in bagno prendi l'igiene intimo e delle salviette e torna subito.” non capisco bene, ma eseguo. Quando torno lei si è aperta bene le gambe sulla poltrona, il bicchiere in mano, vedo il suo grosso cazzo adagiato sul ventre, ho voglia di leccarlo, ma Ramona ha altri progetti. “Mettine un po' in bocca e poi spruzzalo e
“...ma è sapone…
uno schiaffo fortissimo mi rivolta la faccia. “Non mi frega, è un ordine...prima pulisci il mio sedere, prima me lo lecchi come quella troia che sei, prima di faccio assaggiare il mio cazzo, lo so che lo vuoi...è bello grosso..”
“...ecco sì…
altro schiaffo. “Sto aspettando, muoviti, pulisci!”
Non ho alternative, prendo il liquido in bocca e poi piano lo sputo sul culo di Ramona, quindi con i kleneex pulisco. Ripeto l'operazione più volte, il liquido è strano in bocca, ma alla fine è solo del sapone intimo non può farmi niente. Quando è ben pulito mi metto con la faccia nel suo sesso e inizio a leccare il buco del culo di Ramona. Le palle di lei mi sbattono sulla fronte quasi mentre lecco e bacio, lei si tocca e pare gradire il mio lavoro. Lavoro che va avanti a lungo perché ha un buco molto largo, profondo e la mia lingua affonda bene e lei gode. Sento che il suo cazzo si sta indurendo sopra di me. Lei si alza e mi afferra per i capelli. Mi sbatte il suo pezzo di carne più volte sul volto, sulla bocca, mi ordina di tirare fuori la lingua, ci batte sopra la cappella bella grossa. Ha mani potenti, mi tiene i capelli, mi fa male, ma quel cazzo che mi viene agitato in faccia mi fa impazzire: bello grosso, nero, con un paio di vene in evidenza sull'asta e la cappella bella scolpita. Sono suo, lo so, Ramona quella sera mi farà suo in maniera totale, me lo sento, è forte, decisa, padrona come piace a me e il suo mix di machismo e femminilità mi fa impazzire. Quando finisce di sbattermelo in faccia, mi molla uno schiaffo e mi dice di aprire la bocca: “Ora te lo sparo dentro e voglio un bel pompino, troietta...” si versa da bere, butta giù e poi mi fa cenno di aprire la bocca, da sopra di me, sono in ginocchio e lei è massiccia, mi sputa dentro un mix di rum e saliva. Butto giù e vado al suo meraviglioso cazzo, bello grosso, mi metto in bocca la cappella e le tocco le palle. Inizio a leccare la cappella e a baciarla. Lei mi mette una sua mano enorme sulla nuca e mi accarezza. Bacio la sua cappella e la slinguazzo tutta, la succhio, la ingoio e torno a baciarla mentre lei mi accarezza la testa. Pare godere, sono eccitato. La sua presenza è incredibile, mi domina tutto, quando alzo lo sguardo su di lei vedo le sue grosse spalle, i suoi bracci muscolosi, le sue tette gonfie sotto la canotta, la testa rasata e quelle labbra grosse e rosse.
Sento che preme sulla nuca e mi spinge giù, prendo aria più che posso e vado giù con le labbra su quel pezzo di carne nero e nodoso. Lo ingoio finché posso, ma è veramente grosso e lungo. Ramona capisce che sono in difficoltà, ma mi preme sulla nuca e mi tiene giù. Cazzo se è dentro! Mi si conficca in gola e non ce la faccio, spingo con le mani per allontanarmi da lei, ma è troppo più forte di me anche con un braccio solo che spinge e il suo cazzo mi riempe tutta la gola. Alla fine molla e riesco a liberarmi e respirare. “Torna qua troia!” “...un momento...uffhh..ti prego...” lei ride di gusto, poi mi molla uno schiaffo. “Avanti prendi un forte respiro e torna a succhiarmelo, troia!” e mi agita il suo bastone di carne davanti alla faccia. Io mi riprendo un attimo e poi lo bacio sull'asta, lecco un poco e poi scendo giù alle palle, ha uno scroto grande e inizio a baciarlo e leccarlo, poi afferro con le labbra una palla e la succhio. Ramona pare apprezzare e così continuo a lavorarmi le sue palle, lecco, bacio, succhio. Squilla il telefono di Ramona e lei risponde: “Ehi Bella, devi venire adesso...prendi un taxi, ti ho scritto l'indirizzo,...” quando riattacca io sono ancora sotto a baciarle le palle. Lei mi afferra per i capelli e mi porta su: “Succhia, troia!” e mi sbatte l'uccello nero in faccia, sulla bocca, lo prendo in bocca di nuovo e provo a farle un pompino. Sbocchino quel grosso cazzo mentre lei se la gode sopra di me, si stacca un attimo per chiamare il servizio in camera: ordina champagne e qualcosa da mangiare, torna da me, mi tira uno schiaffo: “Ingoia troia!” e mi sbatte il suo affare in bocca. Lo succhio, lo adoro, lo bacio, lo lecco quel cazzone e Ramona gode, mi afferra per la testa e mi blocca, tira fuori l'ucello dalla mia bocca, lunghi fili di saliva scendono, mischiati alle mie lacrime. Striscia il suo randello sul mio volto mischiando tutto: lacrime, sudore, saliva, umori del suo cazzone, quindi inizia a fottermi la bocca tenendola aperta con le mani. Sono imprigionato fra le sue possenti manone, mi spinge dentro e fuori il suo affare. Me lo sento in gola che mi fotte. Sono solo suo. Solo suo, sequestrato da Ramona, una transex mascolina ma con due grosse tette rifatte, rasata, in canatta da militare, bocca rossa infuocata che mi scopa in bocca. Quando sta pe rvenire mi lascia ed io mi attacco al suo uccello. Lei si ferma e sento che carica. Sbummm un fiotto potente di sperma mi riempie la bocca, lo sento caldo e denso dentro. Lei caccia un urlo fortissimo e beduino. Mi riempie la bocca del suo sperma caldo e poi se lo fa pulire tenendomi per i capelli e spingendo la mia bocca avanti ed indietro sul suo cazzo che si sta ammosciando dopo aver scaricato la sua potenza nella mia bocca. Io sono totalmente in estasi per quella roba, sono eccitato e succhio quel cazzone ancora a lungo. Poi Ramona va a fare la doccia e mi lascia sul letto con addosso il suo odore. Quando portano lo champagne mi metto l'accappatoio e mi faccio servire tutto rapidamente. Dopo poco Claudio mi manda un video nel quale sta ballando in mezzo a due trans con l'uccello di fuori, lui è ubriaco fradicio e balla e tocca i cazzi delle due, pare contento. Rispondo spiegando la situazione creatasi, ma non mi dice niente, sarà con la bocca piena a questo punto. Bussano alla porta e una strafica sui tacchi, gonna corta, un culo dritto da favola, un corpo slanciato, lunghi capelli neri, mulatta, porta un cappellino bianco e una borsetta con le borchie bianca pure quella. “Ho dovuto sganciare alla reception per entrare...” mi dice, io sono imbambolato a guardarla, è troppo superfiga!
Schiocca le dita: “Ehi sveglia?!! hai capito?”
“..oh. Si scusi Signora...prego...ecco...questi dovrebbero bastare...” e le do una manciata di valuta locale, non so neppure quanta, ma Lei è veramente il top, una super-iper-figa trans!
Adoro questo cazzo di Brasile.
Lei ficca i soldi nella borsa, si siede sul divano e mi guarda.
Io l'ammiro. È fantastica. Penso che di là Ramona si sta facendo la doccia e questa trans meravigliosa è davanti a me.
Sono di nuovo eccitato da impazzire.
Lei schiocca ancora le dita: “Allora non mi offri da bere?” ed indica lo champagne.
“Oh mi perdoni Signora, subito...ecco...qua...prego…
si gusta lo champagne senza parlare.
Ramona torna: le braccia imponenti spuntano da un telo asciugamano lungo che ha legato sopra il petto, ma le sue grosse tette finte si notano bene.
“Oh, Kymber! Sei arrivata? Come stai?”
“Oh, meglio, qui al fresco e con lo champagne ghiacciato, fuori si moriva di caldo…
Ramona va da lei, la bacia e beve dal suo bicchiere, poi si volta verso di me e mi rifila uno schiaffo fortissimo. Kimber neppure alzo lo sguardo, indifferente.
“...scusi Padrona, cosa ho fatto?” dico tendomi la faccia.
“C'è un solo accappatoio e lo indossi tu brutto stronzo…
mi tolgo rapido l'accappatoio e lo passo a Ramona. Lei mi storce un braccio, “Sai bene chi comanda qui…
“Sì, Signora!”
indossa l'accappatoio e mi lascia nudo davanti a Kymber che mi tocca il culo rasato e sorride.
Ramona mi ordina di servirle lo champagne. Lo faccio e prendo poi il suo asciugamano per legarmelo in vita.
“No, tu rimani nudo...” mi dice.
Così resto nudo mentre le due trans parlano in portoghese fra loro bevendo. Poi Ramona mi ordina di leccare i piedi di entrambe mentre loro scelgono dal menù cosa ordinare per cena. I piedi neri di Ramona sono impressionanti: duri, pesanti, la pelle coriacea, screpolata, le unghie non sono molto curate, ma porta uno smalto rosso molto carino e mi piace baciarle i piedi, sento bene che adesso è lei a guidare le mie mosse, a ordinare cosa devo fare. Li bacio e li lecco. Quelli di Kymber invece sono piedi eccezionali: caratissimi, morbidissimi, dolci, profumati, porta unghie colorate di giallo e bianco, passo la lingua ovunque, bacio, accarezzo, succhio. Loro hanno scelto il menù e ordinano il servizio in camera. Io posso restare a baciare quei piedi, leccarli, adorarli, passo da quelli grossi e duri di Ramona a quelli stupendi di Kymber. L'attesa della cena è occasione per finire lo champagne e passare al frigobar. Quella notte mi costerà parecchio, ma sono in ginocchio a baciare i piedi di una trans stupenda e quelli di Ramona dal grosso uccello, superba Padrona con un cazzo enorme che mi ha prima riempito la bocca.
Quando arriva la cena Ramona mi ordina di andare ad aprire nudo come sono, con i soldi della mancia in mano. Mi rifiuto. Bussano ancora, SERVIZIO IN CAMERA dice una voce in portoghese. Kymber mi dice che devo fare come vuole l'amica. Dico di no. Ramona si alza e mi rifila uno schiaffone in pieno volto, caccio un urlo e mi viene da piangere. Bussano ancora. Ramona urla di attendere. Mi prende per i capelli e mi ordina di afferrare i soldi e presentarmi alla porta. Ho le lacrime agli occhi, ma Ramona fa la faccia truce: occhi spiritati, volto arcigno, la labbra gonfie ripitturate di rosa dal lipstick di Kymber non lo addolciscono, mi scuote, sono suo lo so, provo a piagnucolare che mi vergogno, ma lei mi rifila un calcione e mi spinge alla porta. Apro, tremando. Un ragazzo mulatto alto e magro mi fissa stupito. Sono nudo davanti a lui mentre le due trans ridono sguaiate. Il tizio tossisce e spinge il carrello, lo blocco tremando, gli metto i soldi in mano e lui sorride e se ne va. Servo la cena, gamberoni e mayonese allo zenzero, uova sode e salmone fresco, tutto annaffiato da 2 bottiglie di vino bianco che le due si scolano di gusto, mangiando le prelibatezze. Kymber per fortuna si spoglia: ha un corpo perfetto, flessuoso, pulito, dolce, le tette non sono grandi ma giuste per il suo fisico asciutto. Si lascia solo il cappellino e mentre addenta un gamberone mi dice: “Ehi tu, vieni qua e succhiamelo!” “Così si ragiona dolcezza, divertiti!”
Kymber si toglie le mutandine e mostra un cazzo di medie dimensioni, lo prendo subito in mano e lo bacio, lo lecco, tocco le palle depilate e profumate. “Ehi ho detto di succhiare, stronzo!” ordina Kymber e Ramona mi molla uno scapaccione fortissimo. Mi metto in bocca il cazzo e inizio a fare un blow-job mentre lei sopra si gusta gamberoni e vino. Ramona assiste e beve. Si tocca il cazzone enorme sotto l'accappatoio. Magari si eccita di nuovo e me lo sbatte in culo, penso mentre succhio il cazzo di Kymber. Loro mangiano e bevono io succhio. Poi Ramona si alza e mi fa: “Ehi voi due continuate qui sul lettone...ho voglia di culo bianco da fottere stasera!” Sono io! Urlo dentro di me mentre accompagno Kymber sul letto. Lei si sdraia di lato ed io torno a spompinarla. Intanto Ramona apparecchia la tavola. Mi afferra le gambe e le divarica. Mi versa del gel fresco dentro. Quindi sputa un paio di volte. Io intanto succhio il cazzo della transex favolosa. Ramona mi sbatte la mazza nera sulle natiche, quindi infila un dito dentro il mio culo. Sussulto. Lei mi sculaccia un paio di volete: “Stasera ti monto bella troietta italiana! Sei bello aperto qui dietro. Fai esercizio?”
“..ummm..frequento una trans brasiliana, Sally, è la mia padroncina, lei mi sbatte spesso o mi presta alle sue amiche...” dico mentre alterno leccate di cazzo di Kymber.
“E così sei bello aperto, come una vacca...bene...” sputa ancora nel mio culo, quindi mi sbatte ancora il cazzo sul culo. Poi inizia a spingere. È bello grosso. Sento colpirmi sulle natiche e cerco di divaricarmi mentre ho in gola il cazzo della trans. Ramona spinge, mi apre, ficca la cappella e mi divarica le gambe con le sue. “Ci siamo troietta adesso arrivo...eccommmmmiiiiii troia….eccoooo il cazzone che ti sfonda tutta, baldracca….
Sento che spinge forte, non posso resistere, urlo dal dolore mentre lo ficca tutto dentro. È grosso, è massiccio. Urlo lasciando il cazzo di Kymber che prende a tirarmi due schaiffi: “Dove vai troia!? Vienei qua a succhiare mentre Ramona ti rompe il culo!”
e Ramona spinge, ormai è tutto dentro, io piango e provo amuovermi, ma lei è grossa, è forte. Mi mette le mani sulla schiena e mi spinge sul letto, affondo urlando di dolore, ma quando lo sento dentro, quel cazzone nero eneorme lo sento bene. Lei abile spinge piano, lenta, mi tiene giù, l'amica mi sbatte il cazzo sulla faccia ma io non lo sento neppure sono tutto preso dal cazzo di Ramona che mi sta penetrando piano. Il dolore lascia il passo al piacere, quel manzo di carne nera dentro di me. Esplodo di piacere. Ramona mi schiena del tutto, solo il suo cazzo dentro. Si muove piano e mi dà della puttana della troia, mentre Kymber mi colpisce col cazzo. La padrona con la testa rasata affonda piano, ma sa come fare, mugolo di piacere, godo mentre quella mi penetra e prende ritmo. Lo fa piano, ma quando accellera mi fa grtidare di dolore ma anche di orgasmo e infatti vengo sotto di lei. Ramona mi urla: “Troia stai venendo…??? lo sento, puttana...ti sfondo….troia italiana...ti sfondo il culo, puttanella, schiavo dei trans, in quanti ti scopano?”
Non posso rispondere sono preso dall'orgasmo e da quel palo nel culo. Inizia a muoversi più velocemente, colpisce duro, mi sfonda, mi penetra, mi incula mentre mi grida che sono una troia che si fa aprire il culo dai trans brasiliani.
Io urlo di sì godendo come un pazzo, Ramona mi sbatte ben bene, mi martella per lunghi minuti, sono stravolto di piacere, dopo che mi ha riempito il culo di sborra calda, mi dedico di nuovo al cazzo di Kymber. Lo succhio e lo lecco e la faccio venire dentro la mia bocca mentre da culo scende ancora sborra calda di Ramona.
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