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Padrona Ramona, la transex bodybuilder 3


di Strapps
29.08.2024    |    35    |    0 6.0
"Si ricordava bene di quando faceva marchette per strada e aveva quei denti, ora che è una signora trans che vive alle spalle del suo Daddy di colore dalla..."
L'inatteso arrivo di Paolita, la transex con cazzo gigantesco.

Yeex e Ramona se la intendevano alla grande! Progetti video e dirette Instagram, robe del genere, si sentivano e si vedevano spesso. Certo eravamo noi ad andare da loro, ma la fortuna era che Ramona mi portava sempre con sé, in quanto ero una sorta di “calmante umano” per Serenona che certo stava molto bene adesso, ma ogni tanto ci spiegò Yeex aveva delle ricadute ed io riuscivo a calmarla, la rincuoravo, mi facevo stringere forte da lei e le sussurravo parole dolci mentre le nostre due compagne facevano i loro video e tutto quanto. Uscivamo a cena, ma poteva capitare che Serenona volesse rientrare a casa mentre le due volevano continuare la serata, così io tornavo in taxi con Serenona, la portavo a casa, la mettevo a letto, mi facevo abbracciare da lei mentre le dicevo parole dolci e lei si rasserenava e si addormentava. Certe volte mi concedeva il suo cazzone sempre bello grosso, me lo lasciava baciare e succhiare, mentre magari erano settimane che non vedevo il cazzo della mia padrona e da brava troia infoiata di trans brasiliani, quello di Serenona era un bel diversivo. Le baciavo le palle, le succhiavo la cappella, leccavo, ingoiavo, succhiavo e poi partivo col mio pompino, lei si riprendeva dal torpore delle pillole e il suo cazzone tornava bello dritto, grosso, nero, la cappella bella grossa, tesa, Serenona quanti pompini le avevo fatto! In quei parcheggi di Milano o sotto casa sua quando la riportavo dalla Liguria. Il bel cazzone nero di Serenona bello duro nella mia bocca e certe volte, in quelle sere spagnole, in camera sua, quella camera da bambina, Serenona tornava quella panterona che era sempre stata, e mi sbatteva sul letto, la sua presenza fisica e il suo cazzone ficcato nel culo, mi guardava in faccia mentre mi scopava, con le mani mi teneva le gambe belle aperte e divaricate e con la sua forza, la sua possenza di trans di oltre un metro e ottanta per ottantacinque kili mi possedava come ai bei tempi di Milano nel suo apprtamento, quando, senza dirlo Ramona, restavo dopo averla riportata e lei mi scopava alla grande e poi mi sborrava in faccia.

Così alternavo giorni di lavoro a Milano, weekend in Liguria con Ramona e i suoi fidanzati Luis e Jy e viaggi a casa di Yeex e Serenona. Era faticoso a volte, ma appagante.
Una sera Ramona ci riunì in cucina, io in ginocchio al suo fianco, un collarino e la catena che terminava nelle mani della padrona, Luis in camicia bianca e poi nudo e Jy in mutandine di pizzo rosa.
“Allora la prossima settimana io e Yeex andremo in Nuova Zelanda”
“Cazzo, lontanissima…
“Cosa ti importa Jy tu verrai comunque!
“..ma
“Silenzio! Andremo noi 3 assieme a Yeex e al suo entourage e
La padrona aveva indicato loro, ed io?
Tirai la catena per richimare l’attenzione della padrona. Mi beccai un calcio “Cosa vuoi stupido? Tu non verrai perché sarai con la tua amichetta Serenona qui a Milano...lei non vuole affrontare un viaggio di 22 ore...impazzirebbe e così ha chiesto di te...carino.. - e mi presi un ceffone -...al solito...deve venire a Milano per un matrimonio, l’accompagnerai e poi starai qui con lei per tutto il tempo che io e Yeex staremo via...portala nel tuo appartamentino, a lei andrà bene, non andrai a lavoro, non lasciare quella pazza da sola neppure un momento...intesi?”
“Sì Padrona!”
“Bene voi due andate subito a controllare i passaporti, poi portate i vostri culetti qui, ho voglia di strapazzarvi un po’….”
Così la padrona sarebbe partita...chissà per quanto...Nuova Zelanda cazzo lontanissima...ma sarei stato con Serenona e il suo cazzone nero…
Quando i due tornarono Ramona li fece ballare come troiette su degli sgabelli, uno spettacolino solo per lei. Io ero a terra vicino alla poltrona dove sedeva la padrona, ogni tanto mi dava degli strattoni e dovevo leccarle le palle. Dopo aver fatto ballare i due ordinò di prepararsi a vicenda con gel. Presero a mettersi la crema.
“No così stupidi! Come due troie! Seducenti, avanti, danzate e inculatevi col gel, Jy datti una mossa, scema! Così, avanti, Luis fammi desiderare il tuo culetto….avanti….muoviti...bravo...così...col dito….”
la padrona si godette la scena per un po’ quindi mi prese la testa e la spinse sul suo cazzone già in tiro, lo spompinai per qualche momento, con forza, spinto dalla sua mano forzuta, i muscoli neri che muovevano il braccio gonfio, la sua verga ficcata nella mia gola. La bellissima padrona! Quando fu pronta mi spinse via con forza, afferrò Luis per i fianchi e gli passò il cazzone sulle natiche. “pronto baby? Ti sfondo stasera...e tu! Idiota! Vieni qua...apri le gambe...apri il culo...bravo….così….sfondo anche te stasera….pronti…? Allora?”
“Ssssssììììììììììììììììììì” urlarono quei due e Ramona se li scopò tutta la sera, passando da un culo all’altro, mentre iculava Jy infilava un dito nel culo di Luis i due godevano come pazzi, si tenevano per mano e si baciavano e gridavano di piacere quando era il loro turno ad essere posseduti da Ramona.
Io ero in ginocchio davanti a loro, in silenzio, fermo, mi godevo lo spettacolo della mia padrona in azione! Muscoli, forza, potenza, bellezza, un cazzone che fotteva passando da un culo all’altro. I due godevano come pazzi, senza toccarsi erano venuti per terra.
“Tu troia! Lecca la sborra di questi due birichini!!!” fece Ramona fermandosi un attimo. Aveva il cazzo infilato nel culo del suo fidanzatino numero uno, Luis, un dito nel culo di Jy, il numero 2 nella scala ed infine io, il terzo, in fondo, che con la lingua raccoglievo il seme dei due mentre la padrona si riposava un attimo senza uscire dal culo di Luis. Mi ci volle un pochetto per pulire, buttai giù e altro lo raccolsi per mostrarlo a Ramon. “Bene, dai un bacino ad entrambi avanti troia...che poi devo concludere qui…” così col seme freddo dei due in bocca li baciai entrambi, loro mi ringraziarono e dissero che erano innamorati di me, ma erano già pronti per soddisfare ancora la padrona che infatti riprese a fottere Luis e poi anche Jy, li scopò alla grande con io che guardavo e ammiravo. Quando venne lo fece sui culi di entrambi, quindi prese il collare e mi sollevò. “State fermi così voi due, la nostra troietta pulirà e “
Così leccai la sborrata della padrona sui culi dei due e poi ripulii ben bene il cazzo di Ramona che sapeva di sesso dei culi di Jy e Luis, del suo seme, della mia bocca piena di sborrate diverse.

Così i 3 partirono per il viaggio con Yeex e entourage ed io fui spedito a prendere Serenona in auto fino a Milano. Un lunghissimo viaggio prima solo poi con Serenona che alternava logorroici discorsi a momenti di vuoto nei quali fissava davanti a sé. Per fortuna prendeva le pillole. A Milano lei doveva prepararsi per il matrimonio e cercammo vestiti per me e per lei per quanto avesse portato almeno 2 valige di vestiti, borse, scarpe, cosmetici, pillole. Girammo un intero giorno per negozi, avevo 2000 euro per spese spicce e la carta di credito di Ramona, Serenona alla fine non comprò molto, delle scarpe, una gonna, un profumo che pagai con la carta. In albergo, dopo una frugale cena lei era troppo stanca per fare qualcosa e anche io lo ero, starle dietro non era semplice.
La festa del matrimonio fu carina e piacevole almeno per me. Si sposava un fratellastro di Serenona, un sacco di parenti, italiani, brasiliani, gli sposi erano due ragazzi sui 20anni. C’erano vari trans che Serenona mi presentò tutti, dicendo che ero il suo accompagnatore. Ma loro vedevano in Serenona una star per via di Yeex e lei si sentì al centro delle attenzioni. Una delle trans mi pareva di conoscerla, la guardai a lungo per ricordare, forse ai tempi una trans brasiliana di quando andavo con Claudio prima di Ramona. Non mettevo a fuoco, ma mi ricordava qualcosa di buono...la scrutai e anche lei mi guardò: era una nera alta, con poco seno, capelli a caschetto neri, lineamenti del viso molto marcati, ben truccata, sui 50 anni, aveva una bocca larga colorata di marrone lucido, dei denti finti perfetti e bianchissimi. Evento. Cena, balli, canti, Serenona è molto presa all’inizio, balla con me e poi con gli sposi, ma dopo si stanca e va a riposare dentro la casa. Io avevo cercato Paolitas, così Serenona me l’aveva presentata per tutta la sera con sgardi e ballando vicino a lei, lei non sembrava filarmi era distante, guardava, rideva, ma non si faceva avanti. Con Serenona fuori gioco andai a cercarla e la notai ai bagni che fumava una sigaretta. Presi due bicchieri di rum e andai da Lei.
“Posso offrirle?”
“Oh che gentiluomo” aveva una voce molto roca, bassa, da uomo. Ma un bel sorriso, ma falso, era più alta di me. Sorridevo imbarazzato.
“Ho notato che mi guardavi…
“Sì...sì...ecco...penso che ci siamo già incontrati, una decina di anni fa, in Brasile, ma non ricordo, cioè…
“Sì può essere sono di Rio…
“Bene, ok..io non ricordo...aveva i capelli rossi..cioè
“Sì rossi o blu, mi piacevano, adesso ho i miei...curatissimi...vedi?”
“Molto belli...ecco...a me pare che però il sorriso…
“Sì! Avevo due canini molto sporgenti e il primo dente qui nero….ma oggi...vedi...tutto ok, un intervento da 15000 dollari che ha pagato il mio paparino….te lo mostro…
E allora mi venne in mente: certo una trans con un cazzo enorme che mi aveva scopato in bocca in un cesso di Rio...ora ricordavo...al tempo stava messa peggio, più grassa, più gonfia e quel sorriso cazzo due incisivi grandi! E il dente nero, ogni tanto la guardavo mentre le succhiavo il cazzo(e che cazzo! Una bestia nera enorme e grossa!) in quel cesso, in ginocchio e il suo sorriso di piacere mi aveva colpito. Adesso era un’elegante trans, rifatta e nuova. Il suo paparino era un vecchietto nero dalla faccia simpatica che lei si era sposata e che le dava un sacco di soldi. Lui oramai era troppo vecchio per alzarsi dal letto, ma era ricco e Paolitas se lo era lavorato.
“Fantastico. Sono contento per te...e quindi adesso non fai più marchette come un tempo...cioè...scusa...sei bellissima è chiaro che...cioè scusami io non volevo…
“Sì, ho capito bellezza il tuo gioco...adesso col cazzo che batto...sono una Signora...mi godo le mie giornate…
“Ed io potrei allietare i prossimi dieci minuti?” dissi con aria elegante.
“Certo puttanella...non mi ricordo affatto di te, ma so una cosa: SEI UNO A CUI PIACE IL CAZZO GROSSO BRASILIANO!”
“….oh...certo….
Andammo nel bagno pulito del locale e lei tirò giù le mutande e il suo cazzone nero era bello grosso che penzolava. Lo toccai e la baciai sul collo, lei apprezzò e passai alle orecchie e poi lei mi baciò in bocca e pomiciammo mentre le toccavo il cazzo. Si abbassò il vestito e spuntarono due tettine piccole ma i capezzoli erano belli grossi e lunghi e li baciai e leccai e lei apprezzò molto. Poi prese in mano la situazione, mi fece abbassare con la testa sul suo cazzone: era veramente grosso, gonfio, lungo e massiccio, ricordavo che non era stato facile lavorarlo in quel bagno sporco e umido di Rio. Lo presi in bocca e iniziai a spompinarla, leccando e succhiando, le toccavo le palle e lei mugolava sopra di me. Succhiavo quel bestione nero veramente grosso, più di Serona, più di Ramona. Non era facile per quanto allenato dai cazzi delle citate sopra. La guardavo per vedere il suo sorriso finto e luccicante, le sue labbra dipinte, i suoi tratti decisi del volto. Mi schiaffeggiò un paio di volte per farmelo prendere bene in bocca. Me lo sistemò meglio mentre mi dava della troia quale ero. Si ricordava bene di quando faceva marchette per strada e aveva quei denti, ora che è una signora trans che vive alle spalle del suo Daddy di colore dalla faccia simpatica. Me lo infila meglio in bocca e iniziò a stantuffarmi la gola col suo arnese nero come in quel cesso di Rio anni addietro. Ci sa fare e per fortuna io sono allenato dai cazzoni di Padrona Ramona e Serenona e anche se devo faticare reggo lo sforzo di quella scopata in bocca di quel cazzo enorme. Sudo e piango, rivoli di saliva e umori di Paolitas. Lei si ferma, estrae il cazzone nero dalla mia bocca, gocciolante che raggiunge il mio collo. “Apri la bocca troia! - e ci sputò un paio di volte grossi sputi pieni e poi ancora un altro mentre rideva e ancora uno-…..e fammi un bel pompino, puttanella bianca….adesso potrei pagarti io per questo servizietto...i tempi sono cambiati per Paolitas!!!”
così con la bocca piena della sua saliva torno a lavorarmi il cazzo di Lei e lo succhio e lo lecco, lo ingoio e lo bacio e poi parto con mio pompino migliore in quelle condizioni, in un bagno ad una festa di matrimonio con Serenona che speravo dormisse ancora. Succhio e lecco e lei approva e le piace e si gode il mio servizietto di bocca e mi dice che sono una puttanella. Se lo gode talmente tanto che quando erutta nella mia bocca è un vero lago di sperma, denso, pieno, caldo, non riesco a trattenerlo tutto e cade per terra, sulle scarpe di lei, sui miei pantaloni. Lei intanto gode e finisce di sborrare nel cesso. Quando si riprende un attimo mi molla uno schiaffo: “Pulisci tutto sbrigati!!!” mi metto a pulire le sue scarpe dalla sborra da vera troia godendomi il seme caldo brasiliano di Paolitas, ma lei ha fretta e finisce da sola, quindi esce dal bagno. Io pulisco e mi do una sistemata alle macchie sui pantaloni con della carta. Il segno si vede, ma solo sotto la luce. Esco e la trovo a fumare.
“Ehhh Paolitas...scusa per prima...la sborra...ma era veramente tantissima…”
“Eh sempre stata caratteristica della casa..aha ahhh...e poi era almeno un mese che non venivo...bravo..mi sei piaciuto..”
“Grazie. Senti vado a prenerti da bere, ok?”
“Non disturbarti...io forse me ne vado..
“Il bicchiere dei saluti..
le feci segno di restare, corsi al patio, Serenona dormiva ancora, presi da bere e tornai da Paolitas.
“Che gentile...sei proprio un servetto nato…
“Sì, e mi piace. In realtà io sono lo schiavo di Ramona...forse la conosci..
“No”
“Ok, comunque sì, sono un servo nato e felice di esserlo per la mia padrona…
“Ma sei anche una vera troia arrapata di cazzo brasiliano….ti sei ricordata delle mie dimensioni e hai voluto provarci...ti conosco…
“E’ vero….ok. Io devo andare. Ti lascio il mio numero se resti a Milano…
“Ok, sì qualche settimana…
bevemmo e ci baciammo sulla bocca.
Tornai da Serenona e la svegliai.
Facemmo tutto il giro dei parenti, gli sposi, con Serenona star anche se aveva dormito per metà della festa.
Non si accorse di niente. Non domandò di me. In auto prima parlò a raffica per 30 minuti, quindi prese una delle sue manciate di pillole e rimase ferma a fissare la strada.
A casa la misi a letto e mi masturbai pensando al cazzone di Paolitas.












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