Racconti Erotici > incesto > La vedova - primo capitolo - . 2
incesto

La vedova - primo capitolo - . 2


di gilso
14.09.2021    |    5.206    |    1 7.8
"Per prima cosa vorrei fotografarti allungata sul letto , disse deglutendo quel vecchio depravato..."
La vita vissuta con quell'Uomo l'aveva distrutta , annienta .
Conosciuto Gino all'età di vent'anni nell'albergo in città dove lavorava come cameriera Rebecca se ne innamorò all'istante .
Bello , alto , moro con una decina di anni in più di lei , rappresentante di macchine agricole se ne innamorò e dopo un paio di anni se lo sposò ,
Lo sposò pur conoscendo il suo carattere rude e irascibile che a volte la spaventava , se lo sposò per amore .
Già dal primo anno di matrimonio Gino le faceva richieste sessuali strane , richieste che lei neanche sapeva esistessero : la legava al tetto , le faceva fare la pipi nella vasca da bagno mentre sui le stava sotto a bocca aperta .
Le diceva che da lei voleva la sua completa sottomissione , e col tempo la ebbe .
Col passare degli anni Gino divenne sempre più audace nelle sue richieste .
All'età di trent'anni Rebecca era considerata meno che niente da quell'Uomo oramai diventato un orso di aspetto e di modi , la sua bellezza mascolina diventò obesità , il suo bel viso una faccia a tre menti .
Per lei era diventato un'incubo il suo Uomo che a volte rincasava con degli amici permettendo loro di approfittare di lei dicendole che aveva perso al gioco e che lei era la posta .
La posta perche lei era bella e desiderabile , una Donna di trent'anni nel fiore della vita , mora dai capelli corti , non molto alta me con un seno di quinta misura che la faceva porca e materna , una Donna che a guardarla metteva il fuoco addosso ., una Donna sexy e desiderabile per chiunque .
Ci godeva Gino a dare sua moglie agli altri , ci godeva nel sentirsi padrone .
Lei si rendeva conto perfettamente di essere usata dal suo Uomo e con il passare degli anni ci fece anche l'abitudine a quel suo strano tipo di amore la costringeva , più che con violenza fisica con violenza psicologica a darsi agli altri .
Tutto questo durò fino al compimento del suo quarantesimo anno , durò fino a quando lei rimase incinta da uno dei tanti amici del marito che abitualmente , dietro compenso o favori vari approfittava delle sue grazie .
Nacque Elisabetta e morì Gino il marito , morì di infarto una sera mentre era seduto sulla poltroncina in camera da letto intento a filmare la moglie che si dava a due suoi colleghi di lavoro , film amatoriali dove tutti i protagonisti sugli occhi tenevano una mascherina per non farsi riconoscere , filmini porno che poi avrebbe veduto ad altri colleghi amanti del genere .
Era morto di infarto mentre si masturbava guardando la moglie alla pecorina sul letto godere prendendosene due di cazzi , uno un bocca e l'altro in figa .
Morì lasciandola nei debiti di gioco , senza soldi , ed una figlia da crescere .
Cercò un lavoro che l'aiutasse a vivere ma oltre a qualche lavoro domestico e qualche soldo datole dall'assistente sociale non trovò .
Passò anni in quella situazione precaria , oramai ne aveva quarantotto di anni , la figlia Elisabetta cresceva ed ora voleva di più per lei , voleva darle tutto quello che le altre bambine avevano , non voleva che lei si sentisse inferiore .
Libera di fare di se ciò che voleva in un momento di disperazione pensò che prostituirsi per fare soldi sarebbe stata l'unica soluzione , rintracciò gli amici di un tempo di suo marito ed iniziò discretamente a spargere la voce fra loro che per piccoli regali si sarebbe data di nuovo a loro come un tempo .
Organizzò una delle stanze della casa ad alcova poi iniziò a ricevere di nuovo quegli Uomini ancora interessati a lei .
Anche se oramai non era più giovane restava sempre una bella Donna Rebecca col suo punto di forza ambito da tanti Uomini che era il suo seno naturale e prosperoso .
Da lei andavano tutti , sia giovani che vecchi , si prostituiva dalle dieci alle dodici al mattino e dalle ventidue alle ventiquattro alla sera .
Faceva questo per la salvaguardia della figlia che a quelle ore era a scuola o dormiva ,
ma non era abbastanza , a volte Elisabetta vedeva e sentiva .
La prima volta capitò che durante il sonno un brutto sogno la svegliasse facendola correre nella stanza della madre trovandola in compagnia di un signore anziano in atteggiamenti affettuosi .
Più diventava grande e più si abituava a quel andirivieni serale di Uomini che a volte le regalavano delle caramelle .
Oramai dodicenne si stava sviluppando quella bella ragazzina dai capelli biondi e dagli occhi azzurri e certi signori vedendola se la mangiavano con gli occhi fino al punto di andare in quella casa solo per vederla e per tenersela in braccio come tenti papà affettuosi per alcuno minuti .
Rebecca consapevole che presto quegli Uomini si sarebbero interessati più alla figlia che a lei li lasciava fare certa che facendo così avrebbe costruito per la figlia un futuro più agiato e sereno .
Li provocava facendo indossare alla figlia camicie da notte cortissime che le mostravano le gambe , gambe che a volte venivano sfiorate .
La prima proposta riguardante la figlia venne da parte di un vecchio fotografo amico del marito defunto che le avrebbe offerto dieci Euro per ogni foto scattata ad Elisabetta .
Le disse che era amante della fotografia e che per lui il massimo del piacere era quello di vedere , vedere il corpo di un'adolescente e le sue forme acerbe .
Per convincerla promise che non la avrebbe sfiorata neanche con un dito .
Rebecca accettò .
Disse al suo cliente speciale di attendere poi andò in camera da letto della figlia : erano le undici di sera .
Entrò bussando poi si mise a sedere sul letto di Elisabetta intenta a sentir musica dalle cuffiette e quando questa se le tolse gli disse .
Scusa se ti disturbo ma vorrei parlarti di una cosa , penso che in tutto questo tempo di andirivieni di Uomini tu ti sia resa conto del lavoro che faccio per mandare avanti questa casa , faccio felici alcuni Uomini come mi è stato insegnato ed ora è arrivato anche per te di guadagnare soldi con il tuo corpo e con la tua bellezza .
Di la ce un signore che mi ha fatto una richiesta , a lui piacciono le ragazzine come te e vorrebbe scattarti delle fotografie .
Scusa se te lo dico cosi brutalmente ma prima o poi sarebbe arrivato questo momento e questa è l'occasione giusta per incominciare , se tu vorrai naturalmente , io non ti obbligo a fare niente ma sappi che i soldi per andare avanti servono e noi siamo sole .
Scioccata da quelle parole Elisabetta abbracciò la madre seduta sul suo letto e le disse : cara mamma per te che mi hai sempre voluto bene e che ti metti in gioco tutte le sere o quasi per tirare avanti farei qualunque cosa , voglio che tu lo sappia .
Commossa Rebecca abbracciò la figlia la baciò sulla fronte poi le disse grazie , si alzò dal letto prese l'orsacchiotto di peluche che le aveva regalato per il suo dodicesimo compleanno che le era caduto dal letto e glielo allungò , la baciò di nuovo sulla fronte poi le disse : ora farò venire il signore che mi ha fatto la richiesta di fotografarti , è un signore abbastanza anziano ma paga , paga dieci Euro ad ogni foto che scatterà , io sarò qui fuori non vogli metterti a disagio , a dopo .
Usci chiudendosi la porta alle spalle .
Passarono una decina di minuti poi in quella stanza entrò il signor Alberto , medico di base frequentatore di casa da tempo ed amico del marito defunto , un Uomo attempato di settant'anni o forse più alto e magro con barba bianca sul mento il quale vedendola nel suo letto in camicia da notte pronta a farsi fotografare emozionato come un ragazzino balbettò : ciao bella bambina , la mamma mi ha detto che posso farti delle fotografie speciali , fotografie per il mio album fatto di foto di ragazzine belle come te .
Mentre parlava dal portafoglio prese delle fotografie di ragazzine e gliele mostrò .
Vedi bella biondina dagli occhi azzurri , queste sono alcune delle ragazze che mi hanno permesso di fotografarle , loro sono state brave a mettersi nelle pose che io suggerivo e vorrei lo stesso da te .
Le mostrò due fotografie che ritraevano in primo piano due ragazzine col seno scoperto poi le rimise nel portafogli .
Per prima cosa vorrei fotografarti allungata sul letto , disse deglutendo quel vecchio depravato .
Per Elisabetta fu naturale sottoporsi ai voleri di quell'Uomo , sapeva lei a dove volesse arrivare quel vecchietto ma a lei non importava , importava solo che la madre la considerasse .
Le sistemò i capelli biondi sul cuscino , le sistemò la camicia da notte azzurra che le arrivava a metà coscia alzandola un poco in modo che gli si intravvedessero gli slip poi si preparò per il primo flash e scattò .
Bella , sei bellissima ed ubbidiente , ora ne faremo una di spalle .
Depositò la macchina fotografica sul comò poi si inginocchiò di fianco al letto , fece allungare Elisabetta a pancia sotto poi le sollevò parte della camicia da notte lasciando il fondoschiena di Elisabetta coperto solo dagli slip rosa .
Se lo mangiava con gli occhi quel culetto perfetto li a portata di mano ma come promesso alla madre non oso .
Le abbassò gli slip fino a metà glutei , gli sistemò di nuovo i capelli , poi fece il secondo scatto .
Ora le togliamo queste mutandine , disse il medico in tono professionale .
Elisabetta si girò e con l'aiuto di Alberto si tolse gli slip .
Visione paradisiaca fu per quel vecchio porco vedere quella fighettina quasi senza peli schiudersi alla vita a non più di mezzo metro da lui .
Come è dolce e bella la tua farfallina , te la mangerei tutta .
Disse Alberto deglutendo a fatica .
Ora vorrei vederla bene in primo piano , mettiti seduta qui davanti a me .
La fece sedere sulla sponda del letto e la fece allungare di spalle in modo che le sue gambe pendessero verso terra poi gliele sollevò .
Gliele sollevò verso l'alto e gliele divaricò schiacciandole con le mani sotto alle cosce mettendo cosi in bella mostra tutta la dolcezza di quel fiore di figa vicinissima a lui che ne sentiva il profumo , profumo di giovinezza .
Lo avrebbe voluto baciare quel fiore dai petali schiusi ma seppe controllarsi di nuovo .
Recuperò la macchina fotografica e sempre restando in ginocchio inquadrò in primo piano la perfezione di quella vagina e scattò .
Elisabetta più eccitata che vergognosa restò al gioco ubbidendo alle richieste di quell'Uomo gentile che la toccava furtivamente nel metterla in posa .
Ora di dietro .
Disse Alberto con voce sempre più sicura data dalla partecipazione della piccola .
Elisabetta si mise in ginocchio sulla sponda del letto dando di spalle ad Alberto e si chinò in avanti , si abbassò con la testa fino a toccare il lenzuolo poi attese .
Si brava così , hai un culetto bellissimo , disse dandole uno schiaffetto sulla natica destra .
Le separò leggermente le gambe inquadrò e scattò .
Fatto quello scatto che nel rivederlo a casa gli avrebbe provocato nuovo piacere si alzò in piedi e le disse : spogliati completamente che voglio vedere quanto sei bella tutta nuda .
Alberto l'aiutò a liberarsi da quella camicia da notte che per tutto il tempo gli aveva impedito di vederle le tettine e quando fu nuda l'aiutò ad allungarsi sul letto .
In piedi di fronte a quel corpo acerbo Alberto era in adorazione , se lo studiava immagazzinandosi nel cervello centimetro dopo centimetro di quella ragazzina bionda dagli occhi azzurri .
Nuda distesa sul letto con le sue tettine appena pronunciate Alberto impazzi .
Più audace si appoggiò con le mani sul letto di Elisabetta e si chinò su di lei fino ad appoggiare la guancia sulla sua pancia , armeggiò con la macchina fotografica in modo da inquadrare sia il seno che il suo bel viso poi scattò , scatto e suo malgrado si staccò da quella pancia calda e profumata di giovinezza , ma prima volle dargli un bacio sull'ombelico , un bacio che Elisabetta accolse con un fremito .
L'ultima foto la volle fare di spalle , fece allungare la ragazzina a pancia sotto andò in piedi sul letto e inquadrandola la fotografò .
Sei stata bravissima Elisabetta ma ora basta , la prossima volta che verrò a trovarti ti porterò un regalo da indossare , ti porterò un completino intimo .
Ora è meglio che me ne vada altrimenti ti mangio tutta , disse sorridendo Alberto prima di lasciarla .
Lasciò la piccola Elisabetta e tornò dalla madre con la voglia scritta in faccia : ora voleva lei , il suo seno , la sua bocca , la sua figa .
Le fece i complimenti per la figlia compiacente poi finì quella nottata fra le sue braccia .
Il mattino seguente Rebecca chiese alla figlia come era andata la sua prima esperienza .
Benissimo disse , è stato gentile e non mi ha quasi toccata .
Bene , hai visto come è facile guadagnare dei soldi , questi serviranno a pagare la luce ed il gas , disse Rebecca mostrando ad Elisabetta una banconota da cento Euro .
Si abbracciarono .

fine primo capitolo .
















































Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 7.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per La vedova - primo capitolo - . 2:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni