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Gli sbandati - primo capitolo . 2


di gilso
15.11.2021    |    3.772    |    1 8.6
"Ci lavò i capelli , ci fece alzare in piedi e ci insaponò dappertutto , senza malizia , poi ci docciò facendo scivolare il sapone dai nostri corpi..."
Ci trovammo , o meno , ci sfiorammo quel pomeriggio che passando da quel viale che portava al punto migliore per fare l'autostop la vidi sola seduta sulla panchina , la passai , poi ritornai sui miei passi .
A quindici anni mi sentivo già grande e libero di assimilare gli insegnamenti che mi dava la vita , di esperienze di droghe leggere ne avevo fatte e col sesso ero il più libero in assoluto tanto da non fare distinzione fra Uomini e Donne , tutti e due mi attraevano , le Donne in primis , ma non disdegnavo neanche che un Uomo mi toccasse durante i tragitti che facevo in autostop sulle loro lussuose macchine .
Ritornai sui miei passi poi vedendo che anche lei mi aveva captato mi fermai .
Ciao , dissi a quella ragazzina forse della mia stessa età che non aspettava altro che di scambiare due parole con qualcuno .
Ciao rispose lei facendo un sorriso .
Cosa fai qui tutta sola le dissi .
Non so dove andare disse facendosi seria .
Sono in questa città da poco , io sono di Brescia e sono scappata da casa .
Posso farti compagnia ?
Se vuoi , rispose scostando di poco lo zaino abbastanza panciuto al suo fianco .
Presi posto al suo fianco le offrii una sigaretta che lei accettò e iniziammo a conoscerci .
Parlammo delle nostre giovani vite diventando sempre più uguali nelle nostre esperienze di vita , lei mi raccontò della sua famiglia , del suo patrigno autoritario e severo e della sua voglia di libertà , io le raccontai della mia di vita , di mio padre che alla sera al ritorno dal bar dopo essersi , non ubriacato , ma alterato nel suo sistema nervoso litigava ed insultava mia madre .
Ci sentivamo sullo stesso piano e questo a pelle lo sentivamo .
E a dormire dove vai ?
La notte scorsa ho dormito li sotto , disse indicandomi con la mano il palazzo storico di fronte a noi , il palazzo Farnese .
Ho trovato un'apertura dove stanno lavorando dei muratori e mi sono sistemata su dei cartoni al coperto .
Sempre più vicini con le nostre emozioni ora ci parlavano guardandoci con quel desiderio di baciarci , e fu cosi .
Le misi un braccio al collo e la baciai sentendo in lei il desiderio di ricambiare quel primo bacio .
Si stava facendo tardi per il ritorno a casa per la cena , casa situata in un paese vicino alla città .
Le promisi che dopo cena le sarei stato vicino più a lungo e mi avviai a fare l'autostop .
Mi accompagnò per un tratto di strada e prima di lasciarci ci demmo ancora dei baci appassionati incuranti della gente che passava per quel viale poi prima di salutarci mi chiese dei soldi , mi disse se potevo dargli qualche cosa in modo da prendersi un panino .
Capendo la situazione misi la mano in tasca e da li presi i pochi soldi che avevo e che erano solo poche monete e gliele diedi dicendo ; è tutto quello che ho .
Erano gli anni settanta e quella voglia di libertà che si sentiva ovunque io me la sentivo sulla pelle , avevo i capelli lunghi fino a metà schiena , ero bello e giovane , vestivo con magliette attillate , ero magro , ero dolce .
Arrivai a casa mangiai e prima di uscire di nuovo chiesi dei soldi a mia madre che dopo la solita lamentela , dicendo che trattavo quella casa come un albergo mi diede dei soldi , pochi si intende ma sufficienti a garantire un panino ad Anna per il giorno dopo .
Da lontano la rividi seduta alla solita panchina che mi aspettava e nell'avvicinarmi notai anche un'auto ferma in prossimità di quella panchina , un'auto con a bordo un Uomo che costantemente la guardava .
Lei mi venne incontro lasciando lo zaino solo sulla panchina e mi baciò sulla guancia , io ricambiai il saluto .
Hai mangiato ? le chiesi .
Si un panino rispose .
Ci sedemmo sulla panchina e fumammo una sigaretta iniziando di nuovo a parlare di noi mentre il signore seduto sulla sua lussuosa auto ci spiava .
Ci baciammo di nuovo consolidando l'interesse reciproco poi uno sbattere del portello dell'auto che stava a poca distanza da noi ci riportò alla realtà .
Il signore che fino a quel momento si era limitato a guardare ora si stava avvicinando .
Ciao , disse bloccandosi d'avanti a noi .
Era un'Uomo sulla cinquantina quasi calvo e un po' sovrappeso , portava degli occhiali ed una cravatta scura sotto alla giacca , un semplice Uomo che a prima vista dava l'impressione di avere di fronte un impiegato d'ufficio .
Oggi è il mio compleanno , compio cinquanta anni .
Disse quasi balbettando nel porsi a noi .
Sono solo a festeggiare e vorrei invitarvi a bere qualche cosa con me , un gelato , una coca o quel che volete basta che mi facciate compagnia .
Volevo chiederlo a lei vedendola sola sulla panchina , poi sei arrivato tu .
Sarò al vostro servizio come autista e vi porterò ovunque vorrete , cosa ne pensate vi va l'idea .
Per un attimo io e Anna ci guardammo : per me va bene dissi , anche per me rispose .
Io sono Gianni , disse allungandomi la mano .
Fabio risposi stringendogliela , Anna fece altrettanto .
Salimmo su quella Mercedes mettendoci dietro come suggerito da lui e ci avviammo .
Io guiderò senza meta fino a quando voi lo vorrete , non fate caso a me disse Gianni .
Dietro a quella macchina che pareva un salotto ci baciammo e ribaciammo frugandoci a vicenda , io con le mani sulle sue tette sode , lei sopra i miei jeans .
A velocità moderata per le vie di quella città illuminata Gianni con una mano al volante e l'altra sull'inguine con il senso dell'udito al massimo per cercare di captare anche il nostro più piccolo suono a volte si voltava a guardarci per una frazione di secondo per poi ritornare alla strada .
Ci sentivamo a casa , trasportati da quel signore e da quella serata strana dopo una mezzora optammo per un gelato .
Benissimo disse Gianni , mi fermerò alla prima gelateria che troverò sulla strada .
Poco dopo mentre noi eravamo in una nuvola di sensazioni piacevoli ci fermammo ed entrammo in una gelateria dove ci si poteva mettere fuori seduti a dei tavolini , ordinammo delle coppe di gelato e facemmo conoscenza .
Gianni ci parlò della sua vita .
Disse di essersi separato da poco di avere due figli e che viveva in città in un piccolo appartamento : ci invitò a bere qualche cosa anche a casa sua .
Finimmo il gelato fumammo una sigaretta poi ci avviammo verso casa sua e già mentre salivamo su quell'ascensore che ci avrebbe portato al settimo piano in silenzio sentivamo che quella serata sarebbe finita col sesso , era nell'aria .
Entrammo in quell'appartamento , piccolo ma accogliente e ci accomodammo .
Ho bisogno di fare una doccia .
Disse Anna a Gianni mentre questi si apprestava a mettere dei dolcetti sul tavolino del salotto invitandoci a prenderne uno .
Certamente , fate come se foste a casa vostra .
Anch'io avrei bisogno di una rinfrescata dissi .
Vi vado a preparare l'acqua nella vasca del bagno con dei sali profumati poi se mi permettete vorrei lavarvi io .
Poco stupiti da quel proporsi ci affidammo a lui e poco dopo nudi immersi in quella vasca da bagno ci facemmo toccare dalle sue mani .
Ci lavò i capelli , ci fece alzare in piedi e ci insaponò dappertutto , senza malizia , poi ci docciò facendo scivolare il sapone dai nostri corpi .
Ci asciugò dolcemente poi se ne andò .
Io ed Anna ci asciugammo i capelli poi così come eravamo , nudi e profumati , ritornammo in salotto dove Gianni ci attendeva .
Ci mangiò con gli occhi al nostro rientro alternando il suo sguardo sui nostri sessi acerbi .
Ho dell'erba da fumare se volete .
Disse aprendo un cofanetto al centro del tavolino .
Fantastico dissi scrutando Anna che si era raggomitolata sulla poltrona .
Con fare esperto Gianni iniziò a rullare uno spinello poi finita l'operazione lo fece accendere a me , a me che lo accesi facendo lunghe boccate , poi lo passai , lo passai ad Anna che fece altrettanto .
Poi lo spinello arrivò a Gianni , a quell'Uomo che tirando lunghe boccate si riempì sia i polmoni che il cervello .
Stavamo tutti bene , eravamo rilassati .
Se desiderate allungarvi sul letto vi guarderò restando seduto sella poltroncina , non vi disturberò .
Disse Gianni con occhi e voce languida .
Nudi mano nella mano io e Anna ci dirigemmo preceduti da Gianni in camera da letto e ci infilammo sotto alle leggere lenzuola di colore rosa e abbracciati stretti ci scordammo di lui che si era messo comodo a guardarci .
Ci baciavamo , ci toccavamo io ed Anna eccitandoci sempre di più , il lenzuolo che ci copriva era sceso ai nostri piedi dando la completa visione dei nostri corpi nudi a Gianni che si stava toccando il cazzo fuori dai calzoni .

continua






















































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