incesto
Il piacere inatteso - secondo capitolo - . 2
di gilso
11.12.2021 |
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"Arrivammo alla portineria ed il solito Francesco , il portinaio , restò stupito nel vedermi in compagnia di Rebecca , la squadrò da capo a piedi poi disse :..."
Iniziò l'autunno e le passeggiate al parco si fecero più rare , fu proprio una di quelle ultime che rividi Mario , lo rividi in compagnia di due ragazze più grandi di lui venire verso di me , ci incrociammo con gli occhi ma entrambi facemmo finta di nulla proseguendo per la propria strada .Proseguii nella mia passeggiata col cuore che batteva a mille dalla sorpresa ma tirai dritto , tirai dritto con i ricordi di lui e del suo amico distesi sui loro letti nudi col cazzo in tiro .
Camminavo guardando dritto d'avanti a me ripensando a quella sera quando sentii alle mie spalle degli scalpitii avvicinarsi e delle voci chiamare il mio nome , mi fermai , mi girai e vidi che era Mario e le sue due amiche a correre verso di me .
Entrambe le ragazze indossavano pantaloni e giubbino in jeans , una aveva i capelli biondi e lunghi fino alle natiche , l'altra li aveva corti e castani , quest'ultima mi sembrò alquanto trasandata e nel correre un poco claudicante .
Quasi col fiatone si fermarono a pochi passi da me poi fu Mario a parlare .
Signor Giulio posso chiederle un favore ? no non si preoccupi non le chiederò dei soldi ma dato che lei è una persona di cui ci si può fidare vorrei farle conoscere mia sorella e la sua amica .
Questa è mia sorella Monica , disse il ragazzino indicando la biondina .
Questa è Rebecca , disse avvicinandosi all'altra ragazza .
Si sono conosciute giorni fa in centro diventando amiche , Rebecca è scappata da casa e non ha un posto dove andare a dormire , fino ad ora se l'è cavata dormendo nelle sale d'aspetto della stazione centrale rischiando grosso , lei è di Como .
Mentre ascoltavo attento le parole di Mario penetravo negli occhi di quella ragazzina sperduta accorgendomi di quanta solitudine vi era in lei .
Mario venne al punto chiedendomi se potessi ospitare Rebecca per qualche giorno in modo da dare a loro il tempo di trovargli un'altra sistemazione .
Le chiedo solo di aiutare Rebecca a stare un po' tranquilla , le chiediamo per favore , ci aiuti .
Rebecca non parlò , non disse niente ma mi fece un sorriso dolcissimo : accettai .
Vivevo solo e potevo fare tutto quello che volevo della mia vita , ai miei vicini avrei potuto dire che era mia nipote , qualche cosa mi sarei inventato .
I due fratelli ci accompagnarono fino all'entrata del metro poi loro presero la direzione opposta alla nostra .
Restammo seduti fianco a fianco senza dire una parola su quella carrozza che ci avrebbe portati nei pressi di casa mia e che distava solo un paio di fermate dal parco .
Sentivo la sua fragilità in ogni suo movimento , la vedevo provata da quella vita da sbandata che forse non le faceva parte , una 'adolescente in cerca di se stessa forse , un'adolescente forse delusa e sconvolta da situazioni famigliari con padri ottusi o madri da dimenticare .
Dove risiedo fa parte di un caseggiato fatto da appartamenti di tutte le metrature , il mio di due stanze più bagno situato al terzo piano è uno dei più piccoli ma ci stavo bene , il vicinato era tranquillo e ogni uno si faceva i fatti propri , come dialogo le solite quattro parole di convenienza scambiate in ascensore .
Arrivammo alla portineria ed il solito Francesco , il portinaio , restò stupito nel vedermi in compagnia di Rebecca , la squadrò da capo a piedi poi disse : buona sera .
Salve , risposi tirando dritto verso la porta dell'ascensore , salimmo al terzo piano aprii la porta di casa e le dissi : accomodati .
Hai fame ? le chiesi appena dentro .
No ma vorrei fare una doccia se possibile , rispose lei .
Fai come se fosti a casa tua , gli dissi mostrandole la porta del bagno .
Le preparai degli asciugamani puliti poi le lasciai il bagno libero .
Si stava avvicinando l'ora di cena e per l 'occasione al posto del solito brodo di pollo o minestrone optai per una pastasciutta condita con sugo già pronto .
La tavola la preparai per bene con tovaglia e tovaglioli puliti , i bicchieri quelli più belli .
Mi chiamò a porta socchiusa per chiedermi se avessi un pigiama da darle .
Certo risposi , lo porto subito .
Recuperato il pigiama e glielo allungai entrando solo col braccio nella porta socchiusa del bagno .
Prendi , spero che ti vada bene almeno la parte superiore , gli dissi sbirciando dalla porta mentre lei si avvicinava per prenderlo .
Era perfetta , un corpicino esile e flessuoso , due tettine piccole ed appuntite che ad ogni passo vibravano sode , un pube piatto ricoperto da una leggera peluria marrone .
I nostri sguardi si incontrarono per un attimo ed io la vidi bellissima coi suoi capelli bagnati raccolti da un'asciugamano ed il rossore della sua pelle riscaldata dall'acqua .
Fra poco è pronta la cena , le dissi .
Arrivo , rispose .
Dopo una decina di minuti usci dal bagno , aveva rinunciato ai pantaloni del pigiama troppo grandi per lei , addosso si mise solo la parte superiore che le arrivava alle cosce .
Un dubbio mi assali : e se sotto fosse stata nuda .
Presi la scusa di andare a lavarmi le mani ed andai in bagno e li ne ebbi la certezza della sua nudità , in un catino messo nella vasca da bagno vi erano a mollo le sue mutandine , il suo reggiseno , la maglietta ed i suoi jeans .
Ritornai in cucina ed iniziammo a mangiare .
Lei non fu loquace e nemmeno io , si parlava del più e del meno senza approfondire mai i discorsi poi finita la cena Rebecca si offri di lavare i piatti , le dissi che lei era ospite ma lei la spuntò .
A tutto pensai , meno che a dove l'avrei fatta dormire .
Mi prese un colpo quando dopo aver lavato i piatti mi disse che avrebbe voluto andare a letto .
Imbarazzato mi scusai dell'errore , le dissi che io avrei dormito sulla poltrona in salotto , lei nel mio letto matrimoniale , ma lei alzando il tono della voce disse che non me lo avrebbe permesso , disse che non sarebbe stata poi la prima volta che avrebbe dormito con un Uomo accanto .
Andò in bagno poi a letto , io aspettai ancora d'avanti alla televisione col pensiero fisso sul suo pube , al suo seno da bambina , ai suoi occhi profondi e tristi , alla bellezza del suo viso .
Andai in bagno e rividi le sue mutandine ed il suo reggiseno appesi al filo dello stendibiancheria sopra alla vasca da bagno , li sfiorai immaginandomi il contenuto poi mi preparai per andare a letto .
Entrai in camera che pareva lei dormisse , mi avvicinai al letto e cerando di non fare rumore mi ci infilai ma causa i miei novanta chili di peso e i miei settanta anni e le molle del letto cigolanti feci il solito baccano .
Sentivo la sua presenza , il suo respiro , il suo profumo di femmina li fermo dritto nel letto aspettando un suo movimento che mi avrebbe fatto capire di essere ancora sveglia , ed un suo movimento lo sentii quando la sua mano si portò sul mio cazzo .
Avrei voluto dire qualche cosa ma in quel momento le parole erano superflue .
Senza dire una parola Rebecca si intrufolò sotto alle coperte ed iniziò ad abbassarmi il pigiama fino a toglierlo , mi tolse le mutande poi lavorando sotto coperta si denudò e quando ebbe finito mi cavalcò come per fare il sessantanove dandomi le sue terga da baciare .
Nell'oscurità di quelle stanza illuminata solo da una piccola statuetta raffigurante la madonna posta sul comodino lo vedevo appena il suo culetto che usciva dalle coperte , lo vedevo appena ma questo mi bastava .
Sentivo il suo viso strusciarmi sul cazzo , la sua bocca che lo baciava , la sua mano frenetica farmelo indurire .
Lo menò indietreggiando col culo spingendo sempre di più la sua figa sulla mia faccia facendomi sentire quanto fosse bagnata , io aprii la bocca e ne feci un boccone .
Ne gustavo il sapore , ne sentivo il profumo e la sua voglia di godere .
Aprii quelle meravigliose rotondità che tenevo stretto nelle mani e andai con la lingua a stuzzicarle il piccolo forellino sentendomi lambito dalle sue labbra .
Con la mano sinistra mi stringeva le palle , con la destra menava , menava e pompava di gusto quella Rebecca .
Quasi sul ponto di venire glielo dissi , ma lei continuò , continuò quella frenetica sega mista a pompino con più vigore .
Mi nascosi in mezzo alle sue dolci chiappette da ragazzina ed esplosi nella sua bocca riempiendola .
Le sborrai in bocca tutto il mio piacere incollato alla sua figa giovane e fresca fino a quando non la sentii mugolare sulla mia cappella : anche lei aveva goduto e questo mi rese felice .
A bocca piena ritornò in superficie prese il fazzoletto da sotto al cuscino e seduta sul letto con discrezione si liberò del mio seme , poi mi guardò , mi diede un bacio sulla fronte poi disse : è stato bello vero ?, si tantissimo risposi contraccambiando il bacio sulla fronte .
Mi avvicinai a lei costringendola dolcemente ad allungarsi nuda sul letto ed iniziai a baciarla , a baciarle il corpo iniziando dalle sue piccole tettine .adolescenziali .
Gliele succhiai come fossero per me fonte di vita , dolcemente assaporandone ogni gusto , poi scesi percorrendola ogni dove , in mezzo al seno , sulla pancia , sul pube per arrivare alla sua figa .
Le baciai le gambe arrivandole alla figa , le baciai il grilletto , poi rendendomi conto che in quella posizione non le potevo dare il massimo del piacere che avrebbe richiesto la mia passione mi inginocchiai di fianco al letto e prendendole le gambe me la posizionai di fronte a me , le divaricai le gambe , me la tirai più vicino prendendola da sotto al culo e le alzai le gambe facendo in modo che le sue ginocchia fossero quasi a contatto delle sue tette .
Nella penombra di quella stanza iniziai a leccare quella meravigliosa figa con cosi tanta passione da farla venire quasi subito , la sentivo , i suoi lamenti di piacere erano dentro di me .
Non contento della durata di quell'atto di puro piacere dopo averle fatto un tappeto di saliva sul buchino le introdussi la prima falange del pollice , lo ritrassi , lo inumidii con della saliva poi lo introdussi di nuovo , più in fondo , fino alla fine del pollice facendo lanciare un piccolo grido a Rebecca che forse per la prima volta riceveva quel trattamento .
La inculai col pollice mentre con la lingua andavo sul suo grilletto a spennellare piacere .
Lei la feci venire più volte , io assaporando i suoi frutti e i suoi lamenti venivo nella testa .
Mi rialzai da terra mi avvicinai a lei ancora distesa e le diedi , da prima una carezza sulla guancia , poi un bacio sulle labbra .
Mi hai ridato la vita , le sussurrai .
fine secondo capitolo
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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