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A Genni - secondo capitolo - . 2


di gilso
28.12.2021    |    635    |    1 8.7
"Ora che Genni ha diciannove anni si può dire che è una ragazza come tutte le altre a prima vista ma in alcune situazioni come quelle riguardanti al sesso no e..."
L'indomani fui svegliato dallo zio di Genni alle sette e trenta .
In cucina mentre prendevo il caffe con lui mi disse che si era informato sugli orari dei treni in partenza per Piacenza e che ve ne era uno che partiva alle nove .
Benissimo dissi .
Genni e la zia erano ancora a letto e le lasciammo dormire , dissi solo che nel pomeriggio le avrei salutate dandogli un colpo di telefono , gli chiesi il numero .
Lui si alzò prese carta e penna poi mi passò il numero .
In macchina diretti verso la stazione mi parlò nuovamente di Genni chiedendomi se io fossi interessato a lei .
Cero che sono interessato a Genni dissi , solo che vorrei conoscerla meglio , è da poco che ci conosciamo e non so quanto io le possa interessare , risposi .
Arrivati sul piazzale della stazione si fermò vicino all'entrata spense il motore poi mi disse che Genni era orfana da quando aveva dieci anni e che a quel tempo , quando morirono i suoi genitori , loro erano i suoi unici parenti rimasti , unici parenti con parecchi problemi di salute e non in grado di accudire una ragazza piccola , cosi a quel tempo decidemmo di metterla in un istituto , uno dei migliori dove avrebbero fatto di lei una Donna ben istruita e di belle maniere , noi le saremmo stati vicini passando le ferie estive e quelle invernali assieme .
Ma c'è un fatto.
Un giorno dopo due anni di frequentazione di Genni in quell'istituto fummo chiamati dalla direttrice di quel luogo che ci mise a conoscenza che la ragazza non progrediva , anzi sembrava rimanesse infantile rispetto alle altre ragazze , ci consigliò di interpellare un luminare nel campo della crescita .
Preoccupati interpellammo i migliori medici ma la diagnosi fu sempre la stessa , unanimi dissero che la causa era dovuta ad un ritardo mentale e che solo il tempo avrebbe forse migliorato il suo sviluppo mentale .
Ora che Genni ha diciannove anni si può dire che è una ragazza come tutte le altre a prima vista ma in alcune situazioni come quelle riguardanti al sesso no e pensiamo che siano state le abitudini recepite in collegio a farla diventare un poco strana .
Ci raccontò dettagliatamente come viveva in quell'istituto , che se la passavano l'una con l'altra facendole fare cose strane come : leccare la figa e fare ditalini .
Un giorno ci parlò della direttrice che periodicamente la faceva chiamare nel suo ufficio per farle imparare un nuovo gioco : la descrisse sommariamente dicendo che era una Donna alta e mora dai lineamenti severi .
L'ultimo gioco che le fece imparare , il più bello disse Genni a suo tempo , fu che la fece spogliare completamente poi la fece mettere a quattro zampe dicendo che lei era una cagnolina , le mise un guinzaglio al collo e facendola girare per la stanza mentre la sculacciava le toccava la figa .
Questo a dodici anni , puoi immaginarti come sia cresciuta Genni .
Disse lo zio Alberto amareggiato .
Sono certo che ieri notte hai assistito alle coccole che abbiamo propinato A Genni , la luce accesa , la porta socchiusa , non è stato un caso e chissà cosa hai pensato di noi , forse a dei vecchi depravati , ma ti garantisco che all'inizio non è stato facile capire come comportarsi con lei , le prime notti che lei dormiva a casa nostra nella sua stanza la sentivamo sempre piangere poi come una piccola bambina veniva da noi , nel nostro letto dicendo che quando era in collegio prima di addormentarsi le amiche la facevano godere .
Senza quello non riusciva a dormire .
La terza notte che non riuscì a dormire , preoccupati per la sua salute , la facemmo godere così come tu hai visto , e da quella sera è diventata un'abitudine accontentarla , non nascondo che a volte è piacevole sia per me , sia per mia moglie Angela , ma capirai , noi oramai siamo anziani e a Genni dobbiamo dare un futuro , farle conoscere una persona che la sappia capire e che se la prenda cosi come è e che non sfrutti il suo stato d'ingenuità facendole del male .
Si stava avvicinando l'ora della mia partenza , lo salutai con una stretta di mano poi me ne andai .
Seduto accanto al finestrino della carrozza del treno con gli occhi fissi a guardare fuori l'infinito ripensai alle parole dette dallo zio Alberto riflettendoci sopra e chiedendomi : e se fossi stato io quello giusto per lei .
Arrivato a casa presi la solita sgridata da mia madre poi mi feci un bagno ristoratore , pranzai e dato che era domenica come al solito andai al bar dove avrei incontrato gli amici della sera precedente .
Non volli raccontare nulla di quella sera : pagai solo loro da bere .
Pronto ! disse lo zio Alberto riconoscendogli la voce .
Pronto , sono Fabio , c'è Genni vorrei salutarla .
Si , ora la chiamo , aspettava la tua telefonata disse lui salutandomi .
Ciao Genni come stai ? , questa mattina non ti ho potuta salutare perche tuo zio a voluto che tu dormissi ancora , dormito bene ?
Si grazie , ma dove sei ora ? disse lei con voce curiosa .
Sono al bar con gli amici .
A si i tuoi amici , cosa ti anno detto di me , gli sono piaciuta ?
Anno detto che sei una ragazza dolcissima e bellissima .
Salutameli , ho una buona notizia da darti , se vuoi sei invitato sabato sera a cena da noi , ci vieni .
Lusingato dell'invito accettai immediatamente .
La voglia di rivederla mi rendeva felice e la sua immagine nuda distesa su quel letto assieme agli zii mi divorava : ci mettemmo d'accordo par le venti .
L'idea di frequentare Genni mi elettrizzava , una cara ragazza così bella e giovane per uno della mia età quasi sulla via della solitudine perenne da scapolo mi faceva sperare di nuovo , poi questa volta era diverso lo sentivo .
Se era come pensavo agli zii ero piaciuto e avrebbero fatto di tutto per agevolarmi nei rapporti con la nipote , da parte mia avrei dovuto solo aver pazienza .
La settimana trascorse monotona ed infinita , poi arrivò il sabato pomeriggio .
Feci il bagno , misi il vestito grigio , quello migliore , due gocce di profumo di pino di silvestre ed ero pronto .
Mia madre intuì qualcosa di nuovo in me o forse fu solo una mia impressione , fatto sta che iniziò a farmi la solita predica dicendo .
Figlio mio è ora che ti sistemi e che ti trovi una buona Donna che ti faccia dei figli prima che di ritrovarti un giorno da solo , gli anni passano ed io divento sempre più vecchia .
Rincuorandola l'abbracciai , le dissi di non preoccuparsi poi uscii .
Salito in macchina raggiunsi il fioraio di zona e comprai due mazzi di fiori , rose per la zia e un mazzetto di fiori di campo per Genni , entrai in autostrada e dopo un'ora di strada ero di fronte alla casa di Genni .
Ad aprire venne lei , Genni , che con impeto inaspettato mi saltò letteralmente al collo baciandomi sulle guance , io con le mani occupate dai fiori non potei fare altro che assecondarla facendomi strapazzare un poco .
Fu la zia Angela a richiamare Genni dicendole che forse sarebbe stato meglio che io entrassi .
Entrai e diedi i due mazzi di fiori alle due Donne , Genni esultò entusiasta dei colori del suo mazzetto , la zia ringraziò del pensiero .
Strinsi la mano allo zio Alberto poi ci sedemmo in salotto a bere un'aperitivo a base di spumante dal sapore di frutta .
Tutto procedeva nei migliori dei modi .
Durante la cena lo zio raccontò la sua vita lavorativa trascorsa all'estero come inviato speciale di un importante giornale poi volle sapere di più su di me , volle sapere che lavoro facessi e della mia famiglia , io gli dissi che vivevo con mamma e che ero un semplice operaio .
Mi chiese se fossi già stato sposato in precedenza e se avessi figli .
No risposi in maniera categorica dicendogli che ero libero da impegni di quel tipo .
Finita la cena andammo tutti in salotto per il caffe , mi misi seduto sul divano e subito Genni mi si mise vicina dicendomi : perchè non resti a dormire qui come sabato scorso .
Ci si mise anche la zia a dar man forte alla nipote dicendo che sarebbe stato un piacere .
Dento di me sentivo che si avverava quanto da me previsto : che io sarei stato un possibile compagno per Genni .
Resterò molto volentieri , risposi .
Arrivarono le ventitré e la zia disse alla nipote di prepararsi per la notte .
Genni si alzò chiese scusa e ci lasciò , noi restammo in silenzio assaporando l'atmosfera che si era creata poi la zia ruppe il ghiaccio dicendo .
Caro Fabio , Alberto ti ha già messo al corrente dei problemi che ha Genni nel prendere sonno , delle coccole che vuole prima di addormentarsi .
Si , dissi intuendo a cosa si riferisse la zia .
Lo zio Alberto si alzò dicendo che sarebbe andato a dormire nella stanza degli ospiti , diede la buonanotte alla moglie , mi salutò con un sorriso e certo che io avrei capito il suo modo di darmi il campo libero se ne andò .
Si alzò anche la zia Angela , prese il vassoio con le tazzine vuote del caffè bevuto poco prima e disse : vado ad aiutare Genni a spogliarsi , tu aspetta qui .
Portò il vassoio in cucina poi sparì .
Dopo una decina di minuti ritornarono nel salone sia la zia che Genni indossando una sottoveste di seta rosa , si misero di fronte a me ancora seduto sul divano poi la zia prendendo la nipote per i fianchi e avvicinandola a me disse : ti piace Genni vero , tu piaci a lei , questa settimana l'ha trascorsa pensando a te .
Allungai le mani e prendendo quelle di Genni me la avvicinai di più , le cinsi la vita con le braccia e le baciai la pancia appena sotto alle tette .
Ti aspettiamo a letto disse la zia , poi aggiunse , lo sai che Genni non riesce a dormire senza coccole , il pigiama è in bagno .
Le raggiunsi poco dopo nella camera da letto degli zii , loro erano sotto ad una leggera coperta , restai a guardarle impacciato poi dissi : dove mi metto .

fine














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