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La collega materna . 2


di gilso
30.08.2021    |    2.274    |    0 9.7
"Dopo l'esperienza lavorativa avuta in quella vecchia fornace tramutata in officina meccanica trovai lavoro presso una ditta di imbottigliamento bibite..."
Dopo l'esperienza lavorativa avuta in quella vecchia fornace tramutata in officina meccanica trovai lavoro presso una ditta di imbottigliamento bibite .
Mi presero come stagionale e mi misero sulla linea di imbottigliamento a contatto di una signora di nome Luigia , una signora vedova cinquantenne dai capelli ricci e biondi .
Il mio compito era quello di mettere le casse che lei riempiva di bottiglie su di un bancale alla fine della catena di produzione , un lavoro ripetitivo ma piacevole .
Piacevole perché vi era lei , Luigia .
Passavamo a contatto otto ore al giorno e a volte ci capitava di andare a parlare di cose personali , io le dicevo delle mie avventure , delle ragazze che frequentavo , lei di quando era giovane e di quanto gli Uomini la ammirassero .
Lavoravo a cinque chilometri da casa e come mezzo di trasporto avevo il motorino , motorino che quella sera a fine lavoro non mi permise di tornare a casa .
Alla fine del lavoro , alle diciotto , il cielo buio e minaccioso che dalle vetrate del reparto vedevamo avvicinarsi si riempi di luce , erano i lampi , poi i tuoni , poi la pioggia .
Come fai ad andare a casa ora , mi disse Luigia preoccupandosi di me .
Aspetterò che termini la pioggia , dissi sulla porta di uscita del reparto .
Io ho la machina , ti porto a casa mia poi quando il temporale sarà passato ti riporterò qui , cosa fai qui da solo .
Disse con le chiavi della macchina pronte nella mano .
Accettai il suo invito e con un ombrello in due sotto a quel diluvio raggiungemmo la sua auto e dopo una decina di minuti di strada il palazzo dove lei abitava .
Si infilò sotto il palazzo dove vi erano parcheggiate altre auto , parcheggiò nel suo spazio assegnato poi in ascensore salimmo al piano del suo appartamento .
Non aveva figli , era sola .
Mi fece accomodare in cucina preparò il caffè poi finito il caffè mi fece accomodare in salotto , accese il televisore poi mi disse che sarebbe andata a farsi una doccia veloce .
Tornò dopo una decina di minuti in accappatoio e si sistemò sul divano a tre posti poi mi esortò a fare lo stesso , a fare una doccia .
Il temporale infuriava fuori , avevo tutto il tempo per togliermi quel sudore accumulato durante le ore lavorative che mi opprimeva da tempo , accettai .
Si va bene la faccio anche io la doccia
Andai in bagno mi spogliai ed incominciai a lavar via il sudore insaponandomi dappertutto poi in piedi sotto lo scroscio dell'acqua nel momento del risciacquo con mia sorpresa entrò lei con in mano un accappatoio rosa .
Feci il timido mettendomi le mani all'inguine , lei come se niente fosse poggiò il capo di spugna sull'attaccapanni che vi era in bagno e prese posto sulla tazza del water .
Scusa ma non ce la facevo più , disse con un sorriso , poi finito di fare pipi si alzò si asciugò la figa con della carta igienica e prima di uscire mi disse : indossa l'accappatoio che ti ho portato , resta in libertà ti rivestirai dopo quando te ne andrai .
Io feci come suggeritomi da lei , finita la doccia mi asciugai ed in accappatoio rosa andai da lei in salotto .
Lei seduta sul divano a gambe accavallate fumava , io mi misi sulla poltrona di fronte a lei .
Sai da quanto tempo non vedo un Uomo nudo , mi disse sospirando , ti ho visto prima e spero di non averti disturbato , ho visto come sei fatto e devo dire che sei un amore col tuo fisico da giovanotto , chissà le tue ragazze come ti accarezzano li , disse indicando il mio basso ventre .
Seduto con l'accappatoio che lasciava intravvedere le mie cosce feci lo sfacciato aprendo le gambe a mostrare i miei gioielli .
Vieni qui , siediti vicino a me , mi disse allungando le braccia amorevole .
Io mi alzai e mi misi seduto al suo fianco , lei si spostò mettendosi alla fine del divano poi
mi fece stendere con la testa sul suo grembo , si aprì l'accappatoio e mi coccolò col suo seno cadente sulla faccia .
Sentivo il suo seno caldo e materno che mi cadeva addosso di peso , un seno floscio dai capezzoli eccitati che mi entravano in bocca .
Che bello che sei .
Mi disse mettendomi un braccio sotto alla nuca per fare in modo che io restassi il più possibile attaccato .
Che voglia che mi fai venire .
Disse impugnandomi il cazzo con la sua mano callosa da operaia .
Dai fammi vedere come vieni , bisbigliò col mio cazzo stretto nella mano in una sega memorabile .
Tenni duro per qualche minuto ma a quella mano non ci sarei resistito per molto .
Con un capezzolo in bocca e i suoi incitamenti a venire schizzai .
Schizzai fino a raggiungere i miei capezzoli e più su fino alle tette di lei che avevo sulla faccia , mi lasciò godere fino alla fine poi si divincolò e mettendosi per terra mi succhiò ,
se lo prese in bocca bagnato e me lo ripulì .
Che buono che è il tuo uccellino , disse dandomi l'ultimo bacio sulla cappella , si alzò mi baciò sulle labbra e quasi a scusarsi del suo comportamento mi disse grazie .
E stato bellissimo le sussurrai in un orecchio , la baciai .
Il temporale era passato , ci rivestimmo poi di nuovo il tragitto per andare a recuperare il motorino , tornai a casa .
Iniziò cosi una delle storie che tutti i giovanotti avrebbero voluto , una Donna da frequentare ogni qual volta si voglia , si perchè per me Luigia era sempre disponibile .
Sul lavoro eravamo discreti ma quando mi invitava a casa sua erano follie che facevamo a letto , follie come quando sul lavoro fra una cassa e l'altra le dissi dei miei due amici che in parte a conoscenza della nostra tresca , in parte divulgata da me per fare il figo , pena la loro amicizia vollero che io le chiedessi se fosse stata interessata a svezzarli con pratiche di sesso , le dissi che erano ancora vergini .
Gli si illuminarono gli occhi a quella Donna che oramai conoscevo da un paio di mesi e che con lei avevo avuto orgasmi su orgasmi , a quella Donna anziana di età ma ancora con il fuoco della passione dentro .
Nessuna indecisione da parte sua , accettò dicendo che per lei la prossima domenica sera sarebbe stata la serata ideale per quell'incontro ed io condivisi quell'idea .
Misi al corrente i miei due amici .
Alberto diciannove anni , secchione con gli occhiali , biondo e con le orecchie a sventola , ragazze poche , seghe tante , e Tino , diciotto anni come me di piccola statura moro e dai capelli ricci .
Erano i miei amici , amici che frequentavo da tempo e che con loro dividevo la mia giovinezza .
Arrivò quella domenica sera e di fronte a quella porta d ' ascensore che si stava per aprire e che ci avrebbe portato al terzo piano mi raccomandi con loro di non fare figuracce , di essere discreti .
In silenzio senza fare casino sul pianerottolo entrammo da Luigia .
lei ci accolse facendoci sedere in salotto dove le presentai i miei amici , poi ci offrì il caffè di rito per rompere il ghiaccio .
Per l'occasione Luigia indossava una gonna marrone con lo spacco e delle calze nere sotto , una camicia bianca attillata che le metteva in mostra le tette e delle scarpe nere col tacco alto .
Era sexy la nostra insegnante d'amore coi suoi capelli biondi e ricci ed il trucco pesante .
Ruppi il ghiaccio versando nei bicchieri del whisky che tutti gradirono e bastò quello a fare accendere la serata ed ad accendere Luigia che si alzò in piedi di fronte a quei ragazzi timorosi e si spoglio della camicia e della gonna mostrandoci i suoi indumenti intimi che erano : un corpetto di pizzo viola dove agganciato a questi tramite fermagli reggeva le calze di seta nere , nere come le sue mutandine che le coprivano la figa .
Ora io vado di la , vi aspetto .
Disse indicando la porta della camera da letto .
Restati soli volli capire la loro impressione su quella Donna ma non ebbi bisogno di chiedere perché dai loro visi era chiaro che stavano vivendo una forte emozione .
Dai spogliamoci tutti e tre che andiamo di la , dissi ai miei amici .
Completamente nudi in fila indiana entrammo in quella camera da letto pregustando già il sapore di quella Donna , ci avvicinammo al letto , lei al centro ci attendeva .
Nudi col cazzo eccitato li vedevo indecisi , i miei amici una esperienza cosi la avevano sempre sognata lo sapevo di certo ma sapevo anche della loro timidezza e del loro essere rispettosi .
Forza ragazzi venite qui , disse Luigia invitandoci a sedere sul letto .
Alberto si mise seduto alla sua destra , Tino alla sua sinistra , io ai piedi del letto .
Su , toccatemi .
Disse notando che i due ragazzi ai suoi fianchi non osavano .
Si abbassò la parte superiore del corpetto viola gli mostrò il seno nudo poi disse : vi piacciono ? se volete potete toccarle e baciarle .
Timidamente Alberto e Tino si inginocchiarono sul letto e si presero ognuno il proprio capezzolo da succhiare , io le slacciai i fermagli del corpetto dove vi erano agganciate le calze di seta nera e le tolsi le mutandine , le separai le gambe e mi intrufolai nel suo cespuglio nero come la notte .
Mentre leccavo quella gustosa figa vedevo i miei amici che ad occhi chiusi succhiavano quel seno come in trans , in estasi anche perchè Luigia li aveva raggiunti con le mani e li stava mungendo .
Venite qua ! fatemelo succhiare .
Disse quella Donna piena di piacere attirando a se i miei due amici che in ginocchio si misero col cazzo in tiro vicino alla sua faccia .
Luigia li impugnò e a turno li succhiò .
Io da sotto in mezzo alle sue gambe mi gustavo quella stupenda scena leccando quella succosa figa .
Allora , sono bravi i miei amici , esclamai attirando la sua attenzione .
Sono bravissimi , rispose con le cappelle a fil di labbra .
Dalla figa passai a baciarla in mezzo alle tette mentre il cazzo le puntava la figa e fu un attimo penetrarla .
Godeva , lo si vedeva chiaramente dai suoi lamenti e dalle sue espressioni , godeva come godevano i miei amici col cazzo duro nella sua bocca , godeva come godevo io col cazzo nella sua figa .
Li vedevo i miei due amici che guardavano il mio cazzo entrare ed uscire da lei bramosi di pregustarsi la loro prima volta nella figa di una Donna .
Non dissi niente , feci solo un cenno ad Alberto , lui si tolse col cazzo dalla bocca di Luigia scese dal letto e mi raggiunse , io mi staccai da lei lasciando il posto a lui che non aveva mai fatto all'amore .
Vidi il suo cazzo duro all'inverosimile puntare quella figa spalancata e sparirgli dentro , le mani e la sua bocca sulle tette di Luigia che mentre lo prendeva da Alberto succhiava la cappella di Tino mugolandoci sopra , era una goduria quella Donna .
Rosso in viso nascosto fra le tette di Luigia col cazzo che le stantuffava dentro sempre più forte lo fermai .
Ora fai montare un po' Tino gli dissi prima che gli sborrasse dentro .
A quelle parole Luigia fece un urletto di piacere e si preparò a riceverne un altro .
Il piccolo Tino , piccolo di statura ma non di cazzo dato che ne aveva una ventina di centimetri si mise in mezzo alle sue gambe e spinse non trovando la strada però , ci pensò lei a fargliela trovare , con la mano Luigia scese ad impugnargli il cazzo e lo guidò verso la sua figa , fin dentro di lei .
Era uno spasso vederla godere , mi avvicinai alla sua bocca , la baciai mettendogli la lingua dentro poi mi posizionai seduto in mezzo alle sue tette e da buon coordinatore dei giochi dissi a Tino di non venirgli dentro ed ad Alberto di darglielo da succhiare .
La facemmo muggire di piacere quella vacca , quella Donna che nello stesso tempo si prendeva i nostri cazzi , uno nella figa uno in bocca ed uno in mezzo alle tette .
La facemmo godere in quella posizione fino a quando decisi di cambiare .
Interrompemmo quel gioco di posizione per ricominciare subito dopo col suo culo in bellavista sul letto nella posizione della pecorina .
Le salii dietro e con le mani sul suo culo la montai come si montano le vacche , i miei due amici li feci mettere allungati sotto di lei , ogni uno con un suo capezzolo in bocca .
La montai per una decina di minuti poi la passai a Tino , poi ad Alberto , poi ancora io .
La montammo ripetutamente come conigli facendola mugolare continuamente con la testa poggiata sul cuscino , sapevo che a lei piaceva quella posizione e sapevo anche che a lei piaceva il seme giovane .
Suggerii di nuovo di cambiare .
Dissi a Luigia di mettersi di nuovo allungata sul letto e ed Alberto di montarla , a Tino col suo cazzone dissi di metterglielo in mezzo alle tette e di sborrarle in faccia .
Tino le salì sopra , si posizionò in mezzo alle sue tette e col suo grosso cazzo iniziò una strepitosa spagnola con lei che con le mani se lo teneva stretto in mezzo .
Venne quasi urlando quando ricevette il primo schizzo di Tino sulla fronte , il secondo in faccia , il terzo in mezzo alle sue tette .
Finito di sborrare Tino Luigia lasciò che quel posto lo prendesse Alberto che col suo cazzo duro come il marmo si posizionò in mezzo alle sue tette fradice insinuandosi con la cappella nel suo solco scivoloso , lei si strinse di nuovo le tette con le mani e lui ci si infilò dentro del tutto in quelle tette mentre io prendendo il suo posto appena lasciato entrai in quella figa che era un lago .
La facemmo impazzire quella Donna , io che le stantuffavo dentro nella figa mentre vaniva montata alle tette col viso ricoperto di sborra .
Viso da vera porca con la punta della lingua fuori che ne chiedeva altra in sussurri come : vieni , vieni dai sborra anche tu , parole che ripeteva concentrata a prendersi il primo schizzo in bocca .
Lasciò la presa delle sue mani sulle tette che tenevano serrato il cazzo di Alberto per portarle una sulle sue palle ed una sul suo cazzo , poi si mise a fargli una sega .
Lo fece venire così con la cappella che le puntava la faccia ad una decina di centimetri dalle labbra .
Non se ne perse neanche una goccia di quel nettare , indirizzati dalla sua mano tutti gli schizzi andarono a segno , sulla sua faccia ed in bocca .
Finita quella strepitosa sega mise una mano sul culo di Alberto tirandoselo a se in modo di poterglielo prendere in bocca a succhiargli le ultime gocce ferme sulla cappella .
Ora toccava a me , sceso Alberto ci salii io sopra a quel mare di liquido appiccicoso che i miei due amici le avevano lasciato in mezzo alle tette e col cazzo come circondato di burro la montai di nuovo in mezzo alle tette .
Notai che Tino toccandosi si era fatto diventare di uovo il cazzo duro e non persi occasione di far godere ulteriormente Luigia dicendo a Tino di sborrarle dentro .
Lui la penetrò col suo cazzone squarciandola , facendola rantolare , poi entrambi sborrammo , io sulla sua faccia , lui nella figa .
Era una maschera di piacere quella Donna con le sue espressioni dolcissime di piacere che trapelavano dai suoi lineamenti scavati dal tempo con un cazzo che si spegneva nella sua figa ed il mio in bocca .
Anche io , anche io , disse Alberto che con la virilità dei diciannove anni volle montare di nuovo quella Donna .
Io restai seduto sulle sue tette e lui se la montò fino alla fine , si svuotò il poco che aveva dentro di lei facendole avere un nuovo orgasmo , il piacere fu completo .
Tutti e tre la abbracciammo per qualche minuto , i miei due amici attaccati alle sue tette , io con la testa sul suo ventre .
Siete stati bravissimi , disse Luigia prima di alzarsi dal letto per raggiungere il bagno lasciandoci soli .
Allora come è andata ? chiesi ai miei due amici anche se era sconta la loro risposta .
Fantastica , dissero ringraziandomi e promettendomi una serata a loro spese in discoteca .
Ci mettemmo a ridere .
Venite con me , dissi alzandomi dal letto .
Nudi come eravamo li portai in bagno dove Luigia si stava facendo una doccia , le chiusi l'acqua che scendeva dal doccino poi le dissi di sedersi nella vasca da bagno .
Lei restò un poco sorpresa ma fece come da me suggerito , feci mettere i miei due amici a bordo vasca poi io mi unii a loro e lei capì cosa le stava per capitare , cosa era sul punto di ricevere dai miei amici ed anche da me .
Forza ragazzi , facciamole la doccia , dissi prendendomi il cazzo in mano , loro fecero altrettanto .
I miei tre porcellini , esclamò Luigia mettendosi in ginocchio nella vasca non molto lontano dai nostri tre cazzi che presto la avrebbero ricoperte di pipi .
Restò in attesa per qualche secondo guardandoci poi chiuse gli occhi ed aspettò .
Le pisciammo in faccia tutti e tre contemporaneamente un fiume di urina che la percorse per tutto il corpo scendendo dalla faccia alle tette creando un'immagine difficile da dimenticare , l'immagine di una Donna che gode .
Finito di pisciare Luigia volle prenderseli in bocca e suggere le ultime gocce che ancora uscivano dai nostri cazzi che presto ridiventarono in tiro , non finiva mai quel piacere .
Ce lo menammo e le sborrammo di nuovo addosso .
Ci lasciammo che era mezzanotte e la lasciammo con la promessa che saremmo ancora tornati da lei .
Non finirono più di ringraziarmi i miei amici quella sera , mi offrirono una birra in un bar poi andammo a casa .
Il lunedì al lavoro chiesi a Luigia come era andata , lei mi disse che una cosa così non la aveva mai provata , mi ringraziò .

fine



















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