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A Genni - primo capitolo - . 2


di gilso
23.12.2021    |    996    |    1 8.0
"In quel momento mi sentii imbarazzato e l'unica cosa che mi venne da dire fu : non ti ho mai vista in questo locale , di dove sei ? Sono di Lodi e questa è..."
Uno sguardo intenso fra tanta gente , fu cosi che conobbi Genni .
Dopo una cena di lavoro , allegri più del solito , questo dovuto alle bottiglie di vino vuote sul tavolo del ristorante , io ed alcuni miei amici più intimi decidemmo di andare a passare le ultime ore di quella allegra serata in un ballabile e fu li che la vidi per la prima volta venire verso di me tra la folla bella di un bello raggiante e genuino .
Alta circa un metro e settanta , snella , occhi marroni come i suoi capelli portati sulle spalle , un seno favoloso messo in bella vista dal decolté strepitoso del suo vestito azzurro che le arrivava sopra al ginocchio , giovane , forse vent'anni , fissandomi diritto negli occhi mi sfiorò , poi passo oltre .
Con gli amici al seguito proseguii quel pellegrinaggio tra la folla quando dopo una decina di minuti la incontrai di nuovo , i nostri sguardi si incontrarono , perfetti , intensi che pareva si parlassero raccontando la propria solitudine .
Quasi vicini , a pochi passi uno dall'altra mi venne spontaneo dirgli ciao .
Ciao rispose lei .
In quel momento mi sentii imbarazzato e l'unica cosa che mi venne da dire fu : non ti ho mai vista in questo locale , di dove sei ?
Sono di Lodi e questa è la seconda volta che vengo qui , Disse sorridendo .
Mi resi conto che se mi fossi fermato a parlare ancora con lei avrei fermato il flusso di persone dietro di me compreso i miei amici e le dissi : ci vediamo dopo , quando fanno discoteca ti vengo a prendere .
Io e i miei amici proseguimmo il cammino poi quando fu il momento della discoteca la pista si riempì ed io non avendola mai persa di vista raggiungendola la invitai a ballare .
Lei mi segui in pista ci mettemmo a ballare e subito notai il suo modo strano di ballare .
Si accucciava a tempo di musica , sbracciava , saltava creando alla gente che le stava vicino un certo timore , timore di essere colpiti dal suo impeto .
Io nonostante i miei novanta chili di peso i miei cinquanta anni mi muovevo a tempo di musica dando il mio meglio .
Finirono i balli moderni ed iniziarono i tanghi e le mazurche , noi scendemmo dalla pista e nel groviglio di persone con la nostra stessa intenzione ci perdemmo solo per un attimo .
Ed e qui che iniziò il mio senso di protezione nei suoi riguardi .
La raggiunsi le presi la mano poi l'invitai a bere qualche cosa al bar dove li trovai i miei amici intendi a bere di nuovo alcolici : gliela presentai .
Lei disse di chiamarsi Genni mentre stringeva le mani dei miei amici , ordinai una birra per me e un succo per lei poi guardandomi in giro notando un posto libero su di un divanetto la invitai a sedere .
Volevo conoscere meglio quella ragazza che si lasciava guidare da me .
Col bicchiere in mano andammo a sederci e li iniziammo a conoscerci .
Disse di avere diciannove anni e di andare nei locali sola perche uscita da poco dal collegio , di non aver amiche che la accompagnavano e di vivere dagli zii perche i genitori in un incidente stradale erano morti .
Le chiesi del collegio e lei mi raccontò di un posto rigido fatto solo di studio e disciplina , mi parlò delle amiche che aveva in collegio , di come le mancavano e che se fosse stato per lei in quel collegio ci sarebbe restata volentieri ma purtroppo essendo diventata maggiorenne ed avendo ancora dei parenti stretti che la volevano con se la costrinsero a lasciare il posto ad un'altra ed ad accasarsi dagli zii .
Quegli zii che spesso e volentieri le dicevano che le avrebbero fatto conoscere dei signori in modo che primo o poi si sarebbe fatta una famiglia .
Parlava allegra e libera con me come se ci conoscessimo da sempre .
Certo gli zii avevano vedute molto antiquate nei suoi confronti , ma non dissi niente .
Disse che verso l'una sarebbero passati a prenderla fuori dall'ingresso del ballabile per riportarla a casa e che poi per una settimana non sarebbe più uscita .
Tutto questo mi incuriosiva e l'idea di frequentare Genni non mi dispiaceva , cosi semplice e candida dentro , le proposi un'appuntamento a metà settimana ma lei disse che quello era impossibile , di sera non le era possibile uscire sola .
Si stava avvicinando l'ora di fine serata per Genni , le proposi di accompagnarla fino all'uscita e restare con lei fino all'arrivo degli zii , lei disse di si .
Ci fermammo fuori sulla soglia dell'entrata .
Era settembre e ci si stava bene fuori , parlammo per qualche minuto poi una macchina ci si avvicinò , una macchina lussuosa , una Mercedes di ultimo tipo .
Lo sportello posteriore destro si aprì ed in simultanea si accesero le luci interne mettendo in risalto le figure di due persone , alla guida un signore dai capelli completamente bianchi , di fianco a lui una signora dai capelli corti e neri ,entrambi vecchi , forse una settantina d'anni .
Un'idea folle mi venne spontanea .
Di ai tuoi zii che ho bisogno di un passaggio fino alla stazione più vicina , dissi a Genni .
Lei si avvicino alla macchina prese posto sul sedile posteriore lasciando la portiera aperta e confabulò con loro .
Io sempre li a pochi passi mi chiedevo se avessi fatto la cosa giusta dato che se gli zii avessero accettato di darmi un passaggio mi sarei trovato a dir poco in una situazione alquanto incasinata .
Avrei lasciato i miei amici dentro al ballabile senza sapere che io me ne ero andato , mi avrebbero cercato ed essendo io senza macchina si sarebbero preoccupati , ma alla fine avrebbero capito , capito che me ne ero andato con lei .
Poi vi era il fatto che se gli zii mi avessero lasciato nella stazione ferroviaria più vicina avrei forse atteso il primo treno per Piacenza per ore , forse fino al mattino .
Genni scese dalla macchina fece cenno di avvicinarmi e disse : i miei zii sono d'accordo a darti un passaggio , vieni .
Essendo scapolo e senza legami tranne quello di una madre perennemente preoccupata per me decisi di lasciare i problemi a dopo , poi Genni mi piaceva , un colpo di fortuna così non capitava tutti i giorni .
Cosa le è successo ? , disse lo zio dai capelli bianchi appena fui salito in macchina .
Niente di grave risposi , l'amico con cui ero venuto a ballare mi ha abbandonato , mi ha abbandonato per andarsene con una sua vecchia fiamma .
Bell'amico che ha , rispose lui sorridendo .
Ed ora cosa farà , disse la zia girandosi .
Aspetterò il primo treno che mi porti a Piacenza dissi .
Genni non parlava , forse stava pensando a quanto fossi bravo a raccontare balle .
Si appoggiò la testa sulla mia spalla come fanno i fidanzati e ci restò cosi per tutto il tragitto che durò una ventina di minuti .
Arrivati di fronte alla stazione di Lodi salutai Genni e gli zii mentre ancora ero seduto in macchina con una stretta di mano poi rivolgendomi alla zia le chiesi se il sabato prossimo avrebbe riportato Genni a ballare in modo che io potessi conoscerla meglio .
Vedremo , disse lei .
Scesi dalla macchina e mi avviai verso l'entrata della stazione , entrai e quando trovai il cartellone delle partenze mi fermai a consultarlo .
D'improvviso mi sentii chiamare , era Genni che mi si avvicinò prendendomi sotto braccio dicendomi : gli zii sono disposti ad ospitarti a casa se l'attesa è troppo lunga .
Guardai l'orologio feci un breve calcolo poi dissi a Genni .
Il primo treno che passerà e che farà al caso mio arriverà fra due ore e mezza , forse mi conviene accettare l'invito le dissi .
Accettai anche perchè non mi andava di aspettare solo e di notte per due ore e mezza .
Salimmo di nuovo in auto e lo zio prendendo atto del tempo d'attesa che avrei dovuto trascorrere in quella stazione mi confermò l'invito di restare a dormire a casa loro e che al mattino mi avrebbe accompagnato lui alla stazione .
Scusandomi del disturbo ringraziai .
Abitavano nel centro di Lodi all'attico di un grande palazzo , prendemmo l'ascensore che ci portò fino alla fine della sua corsa poi entrando in casa mi accorsi di quanto fossero ricchi .
Quadri d'autore alle pareti , tappeti sul pavimento , colonne di marmo nero ai fianchi di ogni porta del grande salone , un grande lampadario di vetro soffiato al centro del soffitto .
Ci sedemmo sul grande divano in pelle rossa a forma di ferro di cavallo poi Genni ci lasciò per andare a preparare una tisana alla zia .
Vollero sapere di più sul mio conto facendomi una specie di interrogatorio , poi lo zio mi volle parlare di Genni , abbassò il tono della voce e disse .
Vedi caro Fabio Genni non è come le altre ragazze , fino a poco fa è vissuta in collegio , un collegio particolare per ragazzi con problemi , problemi come quelli che ha la nostra Genni che soffre di una forma particolare di senilità , cioè , anche se gli anni passano ed il suo corpo ne segue l'evoluzione , il cervello le rimane fermo all'età della pubertà .
Con questo non voglio dire che Genni è pazza , ma certamente capirai che è una ragazza da trattate con le dovute maniere , perciò mi raccomando , se dovesse succedere che voi vi frequentaste , cosa che io mi auguro perchè Genni ha bisogno di fare amicizie e di conoscere gente nuova in modo che si inserisca in questa società , abbi la consapevolezza del suo stato senza crearle paure o delusioni .
Genni ritornò in sala depositò il vassoio con la tisana per la zia sul tavolino poi si mise accanto a me , a me che ora la guardavo con occhi diversi cercando di intravvedere i suoi difetti .
Avendola conosciuta da poco non mi sembrava poi tanto bambina , ma forse conoscendola meglio me ne sarei accorto .
Arrivò il momento di andare a letto , la zia Angela si premurò di trovarmi un pigiama per la notte , mi indicò il bagno , poi mi condusse nella stanza degli ospiti dove tolse il copriletto ripiegandolo su se stesso , mi diede la buona notte che io ricambiai poi se ne andò .
Ero certo che Genni sarebbe venuta a darmi la buona notte , infatti passarono solo pochi minuti dall'uscita della zia che sentii bussare alla porta .
Avanti , dissi .
Entrò un angelo .
Indossava una camicia da notte in seta rosa lunga fin sotto alle ginocchia , i capelli sciolti che le cadevano sul seno , il suo candido pallore , la sua bellezza .
Ci sedemmo sul letto vicini .
Sono venuta a darti la buonanotte , disse agganciandomi il collo col braccio destro tirandomi a se , mi baciò sulla guancia ed io contraccambiai baciandola sulla fronte .
La baciai di nuovo , questa volta sulle labbra in un bacio casto e fu lei a prendermi la mano e a portarsela sulle tette costringendomi ad entrare nell'apertura della sua camicia da notte facendomi costatare che era senza reggiseno e fu sempre lei con la sua mano sulla mia a farsì che io la massaggiassi godendo di quel contatto sublime .
Ti piacciono le mie tette ? mi chiese .
Sono meravigliose risposi .
La voce della zia Angela mi distolse dal calore di quel seno , la stava chiamando dal corridoio .
Genni si alzò mi baciò sulle labbra poi dandomi la buonanotte se ne andò .
Mi spogliai e quando fui nel pigiama dello zio Alberto andai in bagno , mi rinfrescai , poi tornai sui miei passi .
Nel corridoio buio non avendo trovato l'interruttore della luce vidi in lontananza che da una porta non chiusa perfettamente fuoriusciva uno spicchio di luce , non ci feci caso e andai a letto , poi allungato sul letto con gli occhi aperti a guardare il soffitto ripassai quella serata appena trascorsa chiedendomi ancora una volta se tutto quello che mi stava accadendo avesse un senso .
Ospitato da ricchi signori con una nipote bambina da sistemare , era strano tutto ciò , ma capitava a me .
Passai mezzora in quel letto in attesa di morfeo ma non arrivò , arrivò il tarlo , il tarlo di sapere a chi appartenesse quella stanza dalla luce accese , se fosse ancora accesa o spenta .
Ritornai in bagno per accertarmene e vidi che la luce che fuoriusciva da quella porta era ancora accesa , accesa ma meno intensa di prima , pensai alla luce del comodino .
Presi coraggio e quatto quatto in punta di piedi col cuore che mi batteva a mille mi avvicinai a quel fascio di luce pensando che se mi avessero scoperto in quell'atteggiamento furtivo li avrei delusi , ma non resistetti , mi avvicinai a quella porta socchiusa e restai sbalordito .
Genni completamente nuda allungata sul letto in mezzo agli anziani zii si faceva succhiare il seno da entrambi mentre con le mani le toccavano la figa .
Avrei voluto esserci anch'io li con loro .
Dietro a quella porta come un ladro rubavo i suoi gemiti , le sue movenze nel contorcersi dal godimento datogli dagli zii , dalle loro mani vissute e dalle loro bocche affamate .
Il loro gioco durò minuti interminabili regalandomi sensazioni indescrivibili .
La zia attenta ad ogni vibrazione della nipote attese il momento del suo orgasmo e quando questo fu imminente a venire disse al marito di tenere le cosche della nipote aperte , si mise in ginocchio in mezzo alle sue gambe le fece scivolare le mani sotto al culo e se la leccò .
Genni gemeva , la zia le mugolava sulla sua figa , lo zio eccitato sotto al pigiama faceva quel che poteva con le braccia occupate : le succhiava un capezzolo .
La fecero godere intensamente fino a quando Genni esausta si mise le mani sulla figa e loro a ritornare a succhiarle i capezzoli come all'inizio .
La mia presenza dietro a quella porta stava diventando pericolosa e piano piano senza fare rumore me ne tornai nella mia stanza .
Dopo qualche minuto sentii dei passi in corridoio diretti verso il bagno , poco dopo ancora dei passi e dei bisbigli : pensai agli zii che accompagnavano la nipote in bagno .
Senza fare rumore mi avvicinai alla parete che divideva la mia stanza da quella del bagno e mi accostai con l'orecchio premuto sulla parete in modo da poter captare qualcosa ma furono quasi impercettibili i loro movimenti , solo lo scroscio di un liquido che cadeva nella vasca da bagno sentii chiaramente e la fantasia della mia mente in quel momento mi volle far credere che sia la zia che lo zio la tenessero sorretta , ognuno tenendosi una gamba della nipote da sotto alle ginocchia in modo che lei avesse le gambe divaricate sopra alla vasca e che le stessero facendo fare la pipi .
Finì cosi , con la fantasia quella strana notte , eccitato mi rimisi a letto ma non riuscii a dormire , mi addormentai solo dopo aver goduto facendomi una sega pensando a Genni .

fine




























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