incesto
A Genni - quinto capitolo - . 2
di gilso
09.01.2022 |
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"Da prima Lara scalpitò a quel contatto , poi si calmò..."
Come assistente di scena il mio compito era quello di fare in modo che tutto filasse senza intoppi .Un giorno dovetti assistere due sorelline che si sarebbero esibite per la prima volta di fronte ad una telecamera e che come numero da mostrare al pubblico avrebbero fatto un saggio della loro bravura nel campo del contorsionismo .
Appena le vidi mi fecero tenerezza , entrambe piccolissime ed esili come fuscelli , entrambe vestite alla stessa maniera che parevano gemelle , una di dodici e una di tredici anni , la più piccola di nome Lara , la grande di nome Giulia .
Entrambe mi furono affidate dai loro genitori che lasciandomele mi dissero che per non metterle in soggezione durante la prova avrebbero preferito attendere fuori : dissero che sarebbero usciti a fumarsi una sigaretta .
Misi le due sorelline a sedere in studio in attesa del proprio turno e quando toccò a loro si esibirono superbamente facendo figure acrobatiche coi loro corpicini flessuosi , poi terminato il loro numero accompagnandole nel loro camerino le feci attendere l'arrivo dei loro genitori .
Dopo mezzora li cercai in corridoio i loro genitori ma non li trovai , mezzora più tardi li cercai di nuovo , andai di nuovo nei corridoi adiacenti allo studio , andai a vedere nei bagni ma di loro niente , erano spariti .
Decisi di scendere in portineria , spiegai alle guardie alla sbarra l'accaduto e loro intuendo la possibile causa della loro sparizione mi dissero che circa un'ora prima in strada era successo un'incidente , un pirata della strada aveva investito dei pedoni sulle strisce pedonali e che forse le persone che io cercavo erano in quel gruppo .
Ritornai dalle piccole con due bicchieri in mano ricolme di cioccolata prese al distributore di bevande in corridoio e gliele offrii , poi dicendo loro di avere pazienza che presto i loro genitori sarebbero arrivati a riprenderle le lasciai di nuovo .
Telefonai al più vicino ospedale della zona e la centralinista mi confermò , confrontando il nome che avevo io in scaletta a quello dei nuovi arrivati al pronto soccorso , che i loro genitori erano li .
Volli sapere lo stato dei due , se si trattasse di cosa grave o meno , gli dissi delle piccole ma niente , non mi volle rilasciare nessuna notizia a riguardo .
Misi a conoscenza dei fatti il mio amico Gianni il quale incaricò la fotografa di scena ad occuparsi delle ragazzine , io andai all'ospedale ad assicurarmi delle loro condizioni .
Arrivai all'ospedale e subito li rintracciai , prima mi recai della madre nel reparto femminile , poi dal padre .
Entrambi sotto shock e con qualche livido sul viso mi riconobbero , mi chiesero delle figlie ed io per non farli preoccupare ulteriormente dissi loro che ci avrei pensato io a loro .
Volli sapere il motivo della loro uscita dagli studi , loro mi dissero che essendoci il divieto di fumare nel corridoio e vedendo in precedenza , al loro arrivo , un parchetto di fronte agli studi al di la della strada , avrebbero deciso di uscire e mettersi su di una panchina , attraversarono la strada sulle strisce pedonali assieme ad altre persone ed ecco li il risultato , il risultato della loro disattenzione e della sbadataggine del conducente dell'auto che li ha investiti .
Dato che mi erano state affidate mi sentivo in dovere di assisterle ulteriormente quelle due piccole creature indifese , coi dovuti modi dissi loro che i loro genitori avevano avuto un piccolo incidente attraversando la strada e che ora erano all'ospedale per dei controlli .
Si misero a piangere ma io le rassicurai dicendo loro che l'indomani sarebbero usciti .
Dissi loro che le avrei fatte dormire a casa mia per quella notte e che mia moglie ne sarebbe stata felice di averle come ospiti dato che di figli non ne avevamo .
Messo al corrente il mio amico Gianni dell'accaduto e che me ne sarei incaricato io del loro pernottamento a casa mia telefonai a Genni preparandola ad avere ospiti , le spigai sommariamente i fatti poi mi allontanai dagli studi con le due piccine al seguito .
In macchina non dissero una parola , abbracciate una all'altra si consolavano a vicenda .
Arrivati a casa Genni le accolse con molta tenerezza , preparò per loro del pollo allo spiedo e delle patate fritte acquistate per l'occasione giù alla rosticceria sotto casa , pollo che le due mangiarono con molto entusiasmo dato che , ci spigò Giulia la più grande parlando del loro modo di nutrirsi , la loro alimentazione era priva di grassi .
Genni si scusò per non aver immaginato ma le due piccole la rassicurarono dicendo che per un po' di pollo non sarebbe stato il caso di preoccuparsi : ed invece .
Circa un'ora dopo le due sorelline accusarono forti dolori di pancia e Genni fece loro della camomilla , poi sul divano , materna , se le coccolò abbracciandosele in modo che la loro testolina poggiasse sul suo seno .
Conoscendo Genni e i suoi trascorsi in quell'istituto dove alcune ragazze abusarono di lei facendole conoscere il piacere saffico mi fece pensare a cose impossibili .
Preoccupato dai loro continui lamenti dovuti al mal di pancia , senz'altro provocato dal pollo e dalle patatine che non faceva parte della loro alimentazione e che senza altro creo in loro un problema intestinale , pensai che l'unica soluzione era quella di fargli un clistere .
Dissi a Genni di preparare della nuova camomilla .
Due litri penso che bastino per liberare queste due belle signorine dal loro malessere , le dissi cercando nei suoi occhi malizia .
Forse è la cosa migliore da fare , mi rispose lei baciando le due sulla fronte .
Le due piccole ginnaste ora oltre che a lamentarsi del mal di pancia si lamentavano anche del clistere , dissero che non lo volevano fare , ma io fui irremovibile e con modi paterni e gentili le convinsi a sottoporsi a quel trattamento promettendo loro che alla fine si sarebbero sentite meglio .
Ne volli fare una alla volta e per prima la piccola Lara .
La condussi in bagno e le dissi di spogliarsi completamente ma vedendo il suo imbarazzo chiamai Genni , le dissi di spogliarla , di sedersi sul bordo della vasca e di tenersi la ragazzina sulle ginocchia a pancia in giù , presi dall'armadietto a muro il tubetto di vaselina che a volte usavo prima di introdurmi in Genni analmente e ne schiacciai una parte sulle sue dita della mano destra , poi le dissi di spalmargliela sul buchino in modo da facilitarmi l'introduzione della cannula .
Genni sempre più eccitata da quella situazione , vedendosi quel culetto che le ballava nudo sulle ginocchia con l'indice della mano destra si insinuò in quell'anfratto caldo soffermandosi sull'ano della piccola facendola sculettare e le si introdusse con la prima falange sodomizzandola .
Da prima Lara scalpitò a quel contatto , poi si calmò .
La ragazzina oramai rassegnata sulle sue ginocchia si lasciava penetrare in quella posizione tanto invitante ai miei occhi : vedevo il suo bel culetto da bambina e morivo .
Genni volle giocare un poco con lei sculacciandola dolcemente , usci col dito dal suo culetto e si mise a picchiarla sulle natiche scherzosamente , le fece arrossare un poco il sedere le apri le natiche ed attese .
Ora toccava a me .
Mi spogliai , indossai l'accappatoio , riempii la sacca di plastica acquistata in farmacia adibita alla somministrazione dell'enteroclisma di camomilla tiepida e mi avvicinai a loro , mi inginocchiai dietro a quel bel sederino tondo e perfetto tenuto aperto dalle mani di Genni che oltre a mostrarmi il suo ano mi permetteva di vedere la sua fighetta da bambina e iniziai la somministrazione .
Introdussi la cannula cercando di non farle male poi agii sulla valvola a farfalla aprendo il flusso del liquido che inesorabile fece breccia in lei .
Da prima la piccola Lara non reagì ma col passare dei secondi iniziò a sentirsi sempre più riempire nell'intestino e questo la fece scalpitare .
Sulle ginocchia di Genni ora Lara si dimenava sculettando sotto al mio sguardo perso .
Esclamo quasi urlando di non poterne più , che le faceva male dicendo .
Hai mi fa male , basta bastaaa .
Ripeteva al limite della sopportazione .
Ma io volli continuare ancora e quando di liquido ne fu entrato quasi un litro capii che era sul punto di esplodere , tosi la cannula mi inginocchiai dietro di lei ed attesi .
Genni capendo le mie intenzioni le tenne allargate le piccole natiche .
Lara non poteva vedermi dietro di lei in attesa che esplodesse .
Si scarico con una pressione indescrivibile sulla mia faccia schizzandomi addosso un getto di liquido caldo e profumato .
Genni per rassicurala le disse di non preoccuparsi di bagnare per terra che tanto avrebbe pulito lei .
A quelle parole Lara si lasciò andare espellendo anche l'anima e tutto il resto .
Io ero eccitantissimo , godevo nel vedere quel piccolo sfintere contrarsi sotto allo sforzo e godevo nel sentirmi preso ovunque : la voglia di baciarlo era enorme ma mi trattenni .
Finito tutto diedi un piccolo bacio su di una natica di Lara poi mi rialzai dicendo .
Ora bisogna fare un bel bagno caldo .
Tolsi l'accappatoio , non allacciato in vita e zuppo come lo ero io ed entrai nella vasca , regolai l'acqua , mi feci una piccola doccia poi feci entrare anche Lara che guardava il mio sesso con curiosità , feci entrare anche Genni che nel frattempo si era spogliata ed assieme lavammo la piccola .
La insaponammo e le passammo le mani dappertutto , poi la sciacquammo e la asciugammo sentendo fra le dita i suoi piccoli capezzoli appuntiti : non volli andare oltre .
Le feci indossare la parte superiore di uno dei miei pigiami poi assieme a Genni , mano nella mano , la piccola in mezzo , la portammo nella stanza degli ospiti , la mettemmo in sul grande letto e ce la coccolammo per qualche minuto
Le chiesi come stava e se aveva ancora il mal di pancia .
Lei disse di no .
Le dicemmo di stare li tranquilla ed andammo a prendere la sorella che nel frattempo era stata di fronte alla televisione in attesa e la portammo da lei in modo che le potesse dare la buona notte e che la rassicurasse sul buon esito del clistere che andava a fare , le demmo tutti la buona notte e mano nella mano con la piccola Giulia uscimmo .
Ora toccava a lei .
fine
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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