incesto
Gli sbandati terzo ed ultimo capitolo . 2
di gilso
26.11.2021 |
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"Disse Gianni invitandomi a salirgli sopra come per fare il sessantanove..."
Ma non doveva finire cosi con la voglia dentro ed un viaggio da fare .Mi chiese se non conoscessi un posto tranquillo dove poterci fumare quello spinello già pronto e confezionato ed io lo indirizzai verso il cimitero del paese , lo guidai dietro di questi e lo incanalai in una stradina di campagna costeggiata da alti fusti di mais .
Va bene qui , dissi .
Lui fermò la macchina tirò fuori dalla tasca il pacchetto di erba e me lo porse dicendo che quello era un regalo , poi lo spinello me lo fece accendere a me .
Col tepore della notte d'estate ed i suoi profumi i nostri sensi alterati fatti di piacere ci fecero ritornare a dove eravamo rimasti .
Mediante un motorino azionato da un comando sul cruscotto Gianni mi abbassò lo schienale poi fece altrettanto col suo , si chinò su di me , mi sollevò la maglietta e mi baciò i capezzoli dandomi un piacere mai provato fino a quel momento , si abbassò e mi denudò togliendomi sia i jeans che gli slip poi mise la sua faccia sulla mia pancia ed iniziò a menare il mio cazzo a fil di labbra menando e succhiando in uno stato di estasi godendosi a pieno quel momento : godeva lui come godevo io nel sentire la sua lingua e le sue labbra su di me .
Gli sborrai in bocca e dopo avermi succhiato anche l'anima e l'ultima goccia di piacere si allungò al suo posto e si abbassò i pantaloni , ora toccava me far godere quell'Uomo adulto alla ricerca di giovinezza .
Mi misi in ginocchio sul sedile e mi abbassai verso di lui , verso il suo cazzo in tiro ed iniziai a toccarlo .
Vienimi sopra che voglio sentire le tue palle sulla faccia .
Disse Gianni invitandomi a salirgli sopra come per fare il sessantanove .
Io lo accontentai dandogli quel che voleva : il mio cazzetto rimpicciolito in bocca da succhiare .
Glielo menai e succhiai fino a che venne bagnandomi col suo seme sia le labbra che la mano che lo stringeva , e mentre veniva succhiava , succhiava il mio cazzo fermo nella sua bocca , passava dal cazzo alle palle strusciandosi con la faccia con frenesia mentre le sue mani grandi da Uomo maturo mi stringevano le chiappe , lo menai dolcemente fino alla fine poi appagati entrambi ci riordinammo e ce ne andammo , mi feci lasciare nei pressi di casa mia poi ci salutammo .
Anna la rividi il giorno dopo seduta sulla stessa panchina e la vidi più rilassata ed in ordine del giorno prima , senza dubbio un buon letto ed un bagno a sua disposizione la aveva ristorata da quelle notti passate a dormire sui cartoni .
Allora ? tutto bene .
Le dissi baciandola sulle guance .
Gianni se ne è andato le chiesi ?
Si abbiamo mangiato qualche cosa assieme poi io me ne sono andata lasciandolo libero di prepararsi per il viaggio che doveva fare , disse .
Non volli sapere se fra loro vi era stato ancora del sesso e pensai ad altro , pensai a darle i soldi che mi aveva dato per lei .
Dalla tasca presi le banconote che mi diede Gianni e le diedi a lei dicendole che quello era un regalo di quell'Uomo , lei le prese le spiego si mise a contare poi esultò con un , cazzo quanti soldi .
Si trattava di novantamila lire , una cifra che a quei tempi per un ragazzo giovane contava .
Dobbiamo festeggiare , disse euforica Anna .
Andiamo al bar proposi io invitandola a seguirmi in un locale che conoscevo e che sapevo che disponeva di un semi interrato .
Scendemmo nella tavernetta di quel bar e ci mettemmo seduti , ordinammo da bere due birre poi ci facemmo trascinare da quelle luci soffuse e da quel jiubox che in quel momento mandava un disco dei pink floyd .
Mi guardai in giro e vedendo che i pochi ragazzi che vi erano non facevano caso a noi dalla tasca presi il fazzoletto e lo schiusi sul tavolo di fronte ad Anna mostrandone il contenuto che era fatto di pillole bianche .
Prendine due , le dissi furtivo .
Lei capì e senza farsi notare se le prese , io feci altrettanto poi rimisi il fazzoletto in tasca .
Queste sono pastiglie dimagranti che contengono una parte di codeina , una sostanza che deriva dalla coca e sono fantastiche , se vuoi provarle devi solo mandarle giù con la birra .
Non se lo fece ripetere , trangugiò due sorsi di birra accompagnati dalle mie pastiglie poi mi disse : dove vai a prenderle ?
Ci vuole la ricetta del medico per queste pastiglie ma per me non è un problema , un mio amico , figlio di un medico , me le procura in bianco le ricette , ne fa sparire un paio alla volta dal blocco del ricettario del padre , ricette precedentemente timbrate e firmate , poi io gli scrivo sopra in una calligrafia quasi illeggibile come fanno i medici , il prodotto che voglio poi in farmacia a ritirare il prodotto col cuore a mille .
Costa mille lire a flacone e ce ne sono cinquanta dentro di pastiglie .
Le luci soffuse , la musica dei pink floid che andava e noi in attesa di sentire lo sballo .
Usciamo le dissi , queste pastiglie fanno andare .
Lei mi diede dei soldi ed io andai a pagare , uscimmo ed in un'attimo eravamo in un'altra dimensione .
Col sorriso stampato sui nostri visi e l'euforia che ci pervadeva in ogni parte del corpo ci mettemmo a correre mano nella mano in mezzo ai passanti per le vie del centro vietate al traffico , poi disunendoci nella corsa a braccia aperte a mo' di aereo ci rincorrevamo .
Volavamo .
Passammo il pomeriggio passando da un parco all'altro fino a che arrivò di nuovo il momento di lasciarla e me ne andai dicendole che quella sera la avrei portata al cinema .
Il giorno dopo mi portò nel luogo dove lei dormiva , uno squallido posto ricavato sotto le fondamenta del palazzo Farnese e fuori dove i muratori quel giorno dato che era domenica non lavoravano , in uno spiazzo verde recintato facemmo all'amore .
Beata gioventù , nudi , senza preservativo ci sbizzarrimmo provando posizioni mai provate prima , anche quando si mise a piovere continuammo imperterriti ad esprimere il nostro modo di essere liberi e libidinosi .
Venni come un coniglio per sette volte in tutte le maniere , dentro di lei , in faccia sulle tette ed in bocca , eravamo giovani ed instancabili e volevamo conoscere tutto del sesso .
Alla sera al solito appuntamento alla panchina arrivò dopo di me , la vidi arrivare con un vestito da sera che le arrivava alle caviglie , un vestito di classe e costoso presumibilmente e ne chiesi la provenienza .
Oggi quando sei andato via ho rivisto una signora conosciuta giorni fa la quale mi ha invitato a casa sua per un caffè , abbiamo parlato un po' poi prima di andarmene dicendomi che mi avrebbe aiutata mi mise fra la braccia questo vestito e come vedi ora lo indosso .
Passammo la serata sballati di quell'erba regalatami da Gianni poi ci lasciammo .
Non la vidi più .
La rividi anni dopo che si prostituiva non lontano da quella panchina , in macchina una sera che passai da quella zona , anche se non era nel mio dna andare a Donne , quella sera mi fermai a chiedere quanto volesse a quella ragazza ferma in piedi sotto al lampione .
Non mi ero sbagliato , era lei , lei che non mi fece neanche parlare e che disse attraverso il mio finestrino abbassato : cinquanta col guanto .
Non mi aveva riconosciuto , feci finta di niente e me ne andai salutandola con un ciao .
fine
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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