trans
Jessy italiana...DOC a cena poi....
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23.04.2018 |
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"Si alzò e mi accompagnò alla porta e gli dissi che i vestiti li sarei tornati a prendere poi, il poi non era un appuntamento , ma era la scusa per tornare li..."
L'incontro con Jessy di qualche giorno prima mi aveva lasciato frastornato, non capivo se mi fosse accaduto davvero o se quello che ricordavo era solo quello che mi volevo ricordare, il lavoro che per me è sempre divertente quel giorno in particolare non voleva passare , l'orologio sembrava girasse all'arrovescio, decisi di salutare tutti e darci appuntamento al giorno successivo, lasciando le consegne al responsabile dei lavori.
Presi la macchina e andai verso l'hotel , ero stanco oltreché frastornato e decisi di prendere un caffè per strada, mi fermai in un bar pasticceria, ordinai un caffè e presi tre, o quattro bignè , pensai di passare da Jessy e mangiarli insieme, sperando di trovarla libera, impiegai circa dieci minuti ad arrivare, una volta arrivato stavo per suonare e mi resi conto che il portone era aperto, salii direttamente e suonai alla porta, e non ebbi una risposta, insistetti e sentii aprire, mi disse e cosa fai tu qui, alzai il vassoio e le dissi in modo scherzoso che avevo portato il dolce, all'inizio non sembrava grasse molto poi si rilassò e mi fece un sorriso, e un bacino.
La vedevo pensierosa alche gli dissi cosa aveva fatto perché non aveva quella luce negli occhi, mi disse di essere stanca , e che era appena andato via un cliente, gli dissi allora mangiamo un bignè, o te li lascio, se vuoi stare sola capisco, lei replicò di pazientare qualche minuti, poi mi disse che sarebbe andata in bagna che quello che era appena uscito gli aveva lasciato un odore alquanto nauseante, aggiungendo credo che l'ultima volta che ha fatto la doccia è stato natale.
Usci dal bagno con la solita vestaglietta di seta, ed io restai incantato come la volta scorsa a guardare quel batacchio che suonava un mezzo alle gambe, disse ma cosa guardi , lo hai dimenticato disse , no affatto replicai ed aggiunsi mi ha fatto perdere sonno in questi giorni, addirittura rispose lei, ed io gli spiegai che quel gioco fatto con lei me lo concedo solo quando sono fuori per lavoro che a casa a Roma resisto...allora la voglia non ti è passata disse Jessy, replicai io dicendogli , che se fosse per me mi trasferirei da lei per tutto il tempo di consegnare il lavoro, guardandomi disse che anche volendo non può essere possibile che comunque lei deve lavorare, ma l'ultima notte vediamo, aggiungendo che se avesse lavorato bene il giorno si concedeva il lusso della volta scorsa.
Mentre io scartai il vassoio lei prese un succo e fece del caffè, si mise seduta alla mia destra e mentre conversavamo del più e del meno accavallò la gamba destre , in quel modo il cazzo svettava verso di me , e rimasi incantato , allora mi disse lei parli o no, dai che arriverà anche la tua parte, aggiunse ,facciamo così, prendilo in mano così mi tranquillizzi, e scoppiammo in una risata fragorosa.
Mangio due bignè , e si diresse sul letto , vieni mi disse riposiamo un pò sono stanca, vado via dissi io, no no riposiamo un pò, non mi sarei mai aspettato di fare il riposino pomeridiano con una trans, ma accadde mi misi comodo , restai in mutande, e da li o poco mi ritrovai alle diciassette cinto dalle braccia di Jessy con il cazzo non del tutto erettoin mezzo alle chiappe e le tette he spingevano prepotenti sulla schiena, solo il tempo di rendermi conto che mi sono ritrovato con il mio cazzo che scoppiava, piano mi liberai delle braccia di Jessy che mi cingevano e andai in bagno a darmi una rinfrescata di ritorno subito tornai sul letto abbracciai Jessy e con fare molto soft scivolai sui suoi seni , splenditi , sodi con i capezzoli che pungevano dall'eccitazione fino a guadagnare il maestoso cazzo sempre più eretto.
Iniziai un'azione lenta, per non svegliare completamente Jessy , cosa che non mi riuscì perché iniziava a mugolare di piacere alle mie stimolazioni, pian piano portai il cazzo all'erezione completa e sentii la mano di lei che mi spingeva la testa, in fondo era quello che aspettavo, un segnale che mi facesse capire che iniziavamo a fare sul serio, rapidamente si girò per assumere la posizione del 69 ,io mi ritrovai sotto e lei che aveva iniziato a pompare come una forsennata, per favorire la salivazione che presto mi trovai tutto imbrattato e scivoloso.
Da li a poco mi voltai per abbracciarla e baciarla , di nuovo i seni che spingevano contro di me , i cazzi che pomiciavano a sua volta, stavamo sui nostri fianchi uno di fronte all'altra, portai la mia gamba sotto le sue, era chiaro l'invito di voler iniziare ad essere penetrato senza rinunciare ai baci e le porcate di bocca, rapidamente presi in cazzo in mano e lo puntai verso l'orifizio ma non riusciva ad entrare per la posizione troppo longitudinale, Jessy pensò bene di tirarsi indietro con il bacino in modo da trovarsi in posizione di spingere cosa che fece con molta maestria e senza bisogno di dirgli di fare piano, ero sicuramente carico di eccitazione al punto che da subito iniziò a pompare, sempre più ritmica e a fondo, di colpo si fermò dicendomi che voleva la sua parte , si mise sopra di me ed iniziò a pompare con il culo e il suo cazzo magnifico che sbatteva sul mio ventre.
Ormai eravamo vicini all'epilogo io mi tirai appoggiandomi alla spalliera del letto in modo che il suo movimento era quello della masturbazione del suo cazzo , era fantastico sentire quell'arnese cosi vivo e duro, rapidamente venne dentro di lei il preservativo gonfio restituiva calore al mio cazzo dentro di lei, dopo pochi secondi si posizionò in ginocchio di nuovo davanti a me e scopandomi la bocca venne come qualche giorno prima e come qualche giorno prima lo sputai addosso a lei, e li scoppiò di nuova a ridere dicendomi che proprio non volevo assaggiare il suo nettare, il mio no!!! ancora echeggia nella stanza.
La situazione che si è creata in quei pochi giorni era per ma quasi surreale, stare nella casa di Jessy come se fossimo una coppia da una parte mi piaceva quella situazione perché facevo sesso come non facevo nella mia vita a casa , dall'altra mi mandava l'umore alle stelle, tanto che dissi a Jessy, perché non ci laviamo ed andiamo a cena fuori? restò interrogativa ma avevo detto una cosa che secondo me avrebbe voluto sentire, rispose solo un ma si andiamo!!
io non avevo alcun imbarazzo perché nessuno sarebbe stato in grado di capire che Jessy fosse una trans a meno che non la conoscesse o se non gli metteva la mano sotto, andammo in doccia e rifacemmo il rito di lavarvi insieme ma senza eccedere, tanto la serata sarebbe senz'altro proseguita.
Uscimmo di casa come una coppia vera, tra l'incredulo e il meravigliato di avere accanto a me Jessy che bella che era, non aveva messo nulla di particolare un pantalone nero di ecopelle una maglietta bianca con tutte pagliettè blu a forma di stella e una scarpa con tacco dodici nera ed un piumino a coprire il tutto, diciamo a parte i tacchi e eravamo vestiti uguale salimmo in macchina e senza avere un posto determinati comminai una mezzora uscimmo da Bologna e ci fermammo a un ristorante che da fuori era invitante , con giardino e tavoli sotto una verandina che sfruttammo per l'aperitivo.
Andai dentro chiesi se c'era posto e presi due calici di prosecco e tornai alla veranda da Jessy, mi ringraziò del pensiero ed aspettammo le venti e trenta circa per entrare a mangiare, nel frattempo parlammo e mi dissi con gli occhi velati dall'emozione che erano almeno tre anni che non aveva una serata del genere, che tutte quelle volte che era successo era comunque per lavoro, e che la compagnia la faceva lei a qualche imprenditore facoltoso che lui pretendeva attenzioni che aveva pagato, mi ringraziò per quel regalo, di farla sentire una donna vera, quello che vorrebbe sentirsi davvero,ma che raramente capita che accada.
Iniziammo la cena parlando e bevendo anche un buon bicchiere di vino, ebbi bisogno di andare in bagno e quando uscii per tornare al tavolo, nella zona comune trovai lei che mi aspettava ed abbracciandomi mi ringraziò di nuovo baciandomi e mi mise le mani in mezzo alle mutande dicendomi che aveva voglia adesso li, io mi rifiutai ma solo per il fatto che non volevo correre il rischio di essere trovato in azioni che non volevo,per il fatto di far giudicare lei, perché in fondo è sempre la donna che si giuduca.
Finimmo la cena con il dolce e fumammo una sigaretta in giardino per poi salire in macchina, appena partiti mi disse Jessy, di non volere scuse che la notte l'avremmo passata insieme che non voleva scuse, risposi un fiero ok ,aggiungendo però di dover passare in hotel per prendere il cambio per il giorno dopo, ok fu la sua risposta.
Il ritorno fu più lento dell'andata e ancor più carico di passione, io la toccavo lei mi toccava fino a che mi slacciò i pantaloni ed iniziò a farmi un pompino mentre guidavo,e vuoi il vino ,l'eccitazione la voglia che avevo da quando quattro ore prima , mi fermai ai bordi della strada entrammo in un boschetto e la presi appoggiata ad un albero , per venirgli in bocca, aggiungendo che la mia parte l'avrei presa poi, che fin quando non saremmo stati a casa sua lei era solo una donna meravigliosa.
Restammo li qualche minuto ancora a baciarci e a sentire la sua eccitazione, ringraziandola di non essere una donna fino in fondo, risalimmo in macchina e gli feci una domanda che non so da quale angolo della mente prese origine, gli dissi se secondo lei qualcuno si fosse accorto che lei fosse una trans o meno, lei rispose di non saperlo perché ormai erano anni che non si poneva il problema,ma so con certezza che al ristorante seppur non pieno ma frequentato da bella gente, ero sicuramente il più invidiato,sopratutto quando si alzò per venire in bagno e tornare insieme,era quello il momento in cui si è sentita più donna delle altre.
Passai in hotel e poi subito a casa di Jessy , mi spogliai subito e mi buttai sul divano, mentre Jessy andò in bagno e dopo un minuto appena torno nel salottino e davanti a me si spogliò in meno di un minuto , quando si tolse lo slip brasiliano per esattezza da sotto le cosce svettò il cazzo, fantastico quasi del tutto eretto che lei prontamente e con decisione mi puntò in bocca e mi spingeva la testa sempre più in fondo, mi stava scopando la bocca, poi scese con la testa mi prese in bocca il mio e rapidamente mi leccò il culo, inginocchiata sotto di me si prese il cazzo in mano e mi fece scivolare il cazzo dentro, che sembrava più piccolo , iniziò a pomparmi sempre più forte con il mio cazzo in mano mentre mi masturbava e venne con pochi minuti, fini per poi farmi venire di nuovo nella sua bocca.
Gli dissi di essere stata veloce,fin troppo, lei mi rispose...e aggiunse.. non dimenticare che sono comunque un uomo e che il solo modo di dare soddisfazione alla mia eccitazione restava lo stesso di tutti uomini. Andammo sul letto eravamo stanchi ed appagati , mi disse a che ora dovessi alzarmi per potermi mettere la sveglia, mi venne dietro e mi cinse , mi sentivo il cazzo in mezzo alle cosce e il seno che premeva sulla schiena.
Ero stato davvero bene quella sera, ed essere abbracciato da Jessy in quel modo mi faceva uscire dalla realtà, volevo non addormentarmi restare a gustare quella sensazione in mezzo alle mie chiappe, che sentivo anche se non prepotentemente il cazzo che pulsava e il seno che premeva, ad un tratto sentii una melodia che subito , sparì,e presto mi sentii una sensazione umida sul cazzo , era Jessy che già sveglia me lo aveva preso in bocca , aprii gli occhi e mi trovai il cazzo di lei davanti la bocca , lo presi ed iniziammo un sessantanove , vuoi la mattina vuoi quello che sia il cazzo di Jessy era come il marmo, ed il mio non ne parliamo, mi fece mettere sulla schiene e prese il gel da sopra il comodino e me lo mise sull'orifizio per poi puntarmi subito il cazzo ed affondare , mi prese il cazzo in mano e iniziò a segarmi, con tutte e due le mani unte del gel.
Non sto a dire quanti pensieri mi frullavano per la testa, vedevo lei che aumentava il ritmo e pensavo che stesse per venire, invece dopo due affondi ben assestati che sentii sul retto e solo l'eccitazione fece in modo di non farmi urlare dal dolore lei si alzò e si punto il mio cazzo nel culo, mentre lei si tolse il preservativo, ed iniziò a segarsi mentre andava su e giu dal mio cazzo, e quando venni e sentì il preservativo gonfiarsi nel culo mi venne sopra lo sperma da èer tutto e franò su di me con il cazzo ancora nel culo, mi disse che ero fantastico, che erano anni che non provava sensazioni del genere.
Andammo veloci in doccia mi vestii e lei restò nuda sul letto che mi guardava mentre mi vestivo,le dissi che spreco io che debbo andare a lavoro e tu che resti sola , non vorrei ma debbo.
Si alzò e mi accompagnò alla porta e gli dissi che i vestiti li sarei tornati a prendere poi, il poi non era un appuntamento , ma era la scusa per tornare li da lei ,...mi baciò e mi disse che potevo andare quando volessi, ma di fare uno squillo prima.
Non so quanti racconti ancora scriverò, è che ancora non smaltisco la sua presenza ,ancora sento il culo dolorante da quei due colpi prima di salire su di me, ma so che sarà dura dimenticarla, anche in vista di quello che mi ha detto quando tornai a prendere i vestiti trovati lavati e stirati.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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Commenti per Jessy italiana...DOC a cena poi....:
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