tradimenti
Nella rimessa al parco


25.03.2025 |
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"Scorrendo su un noto gruppo social dedicato ai barboncini, ho inserito qualche tempo fa un annuncio per far accoppiare il mio cagnolino..."
Ho un barboncino perennemente con il pistola sempre armato, fuori di notevoli dimensioni visto anche le dimensioni del corpo (pesa 3,5 kg). Scorrendo su un noto gruppo social dedicato ai barboncini, ho inserito qualche tempo fa un annuncio per far accoppiare il mio cagnolino.
La scorsa settimana vengo contattato da un utente chiedendomi info sulla stazza, razza e quant'altro. Ci siamo messi d'accordo e non potendo stare in casa per esigenze diverse lui propose di vederci a una villa comunale che distava dieci minuti da casa mia e sua. Concludemmo rimanendo per l'ora, quanto a noi, ci saremmo riconosciuti dai cani.
All'incontro mi aspettavo un lui, visto che avevo parlato von un uomo, invece venne la moglie, Claudia, una donna normale vestita con una tutta da ginnastica aderente tipo pantacollant rossa e un cento-grammi. Ci siamo presentati mentre i cagnolini si annusavano.
Il nostro interesse era tutto per loro, fino a quando il mio con insistenza tentava l'assalto, fu lì che cambiò tutto. Anche se ho descritto all'inizio la dote del mio cagnolino, mai lo avevo visto in quelle condizioni. Questa cosa la notò anche Claudia che disse: “È incredibile che un affare così riesca a stare attaccato in un corpicino così piccolo”, poi di seguito disse ancora: “Shila, beata te di tanta abbondanza”. Era un assist perfetto anche per il padrone evidentemente.
Forse non si rese conto di quello che aveva appena detto. Io la guardai e lei arrossì, dicendo “Perdonami”. Nel frattempo Shila si divincolava sempre dal mio, forse perché eravamo troppo invadenti, allora ci defilammo una decina di metri, sempre intenti a guardare se si accoppiassero o meno. All'ennesimo assalto del mio, Shila si fermò invitandolo a entrare flettendo le zampette dietro, era rivolta con il muretto verso di noi. Claudia disse: “Credo che le stia piacendo, beata lei!”.
Sul “beata” lei si attaccò a me, portandosi avanti, attaccandosi con la sua spalla sinistra alla mia destra, portando la mano in basso mi strinse il pacco con la mano dicendo: “La troietta ha fatto eccitare anche me. Beh, realmente forse la tua presenza. A me sembra che siamo solo degli scomodi spettatori!”.
Adire la verità l’espressione di Shila era appagata. Sembrava di guardare un film “pornodog”. Dissi: “Chissà cosa penserà Shila vedendoci così curiosi, forse… poveri coglioni… che ci stanno guardando!”. La provocazione era palese. Claudia era con il mio pacco in mano, ed io allora ancorai la mia mano in mezzo alle sue chiappe, la voltai e iniziammo a pomiciare.
Vidi una stradina dal lato dell’aiuola dove eravamo noi e la trascinai lì, forte del fatto che il mio cagnolino di sicuro sarebbe venuto a cercarmi e pavoneggiarsi. La stradina di 20-30 metri terminava su uno spiazzetto antistante. Notai una porticina rossa di uno stabile rotondo di tre metri di diametro, con la porta danneggiata e socchiusa. Tenendo Claudia per mano, aprii la porticina e la trascinai all’interno dove, oltre al buio e qualche attrezzo malandato, non c’era nulla che poteva far pensare che quel magazzino potesse essere frequentato dai manutentori del parco.
Tornammo a pomiciare, con l’eccezione che le mani, le mie e le sue, non stavano mai ferme, toccando ogni centimetro dei nostri corpi. Lei, più audace di me, mi sbottonò i pantaloni per sentire a mano nuda la consistenza del cazzo, ammiccando non so cosa ma sicuramente lo gradiva. Iniziò leccando le palle prendendone in bocca prima una poi entrambe, per imboccare il cazzo fino alla radice. Il posto mi dava sicurezza, non avevo certo paura che venisse qualcuno e, se fosse venuto, sarebbe stato per lo stesso motivo, visto la quantità di preservativi che stazionavano in terra.
Dopo qualche minuto la tirai su con tutto il viso invaso dalla saliva e il forte odore di sesso, la liberai del cento-grammi e le calai la tutta. Iniziai a saggiare le sue forme e i suoi buchi, la fica fradicia era il preludio di una folle scopata ispirata dall’accoppiamento dei cagnolini. La feci girare, e nello stesso istante che avvertì la rotazione, lei tirò in fuori il culo. Presi il cazzo e lo feci scivolare da sotto, a percorrere longitudinalmente la fica, fino a quando sentii sul glande che ero sull’asola del piacere e spinsi.
Scivolai dentro per la metà, lei si spinse verso di me per prendere l’altra metà, iniziai a pomparla lento e profondo per qualche tempo. Di tanto in tanto lo sfilavo e lo strusciavo lungo il solco delle natiche, avendo attenzione di simulare una spinta quando passavo sul culo. Questo gioco dentro-fuori-culo lo feci una decina di volte fino a quando gli umori della fica unsero tutto il solco delle chiappe.
Tornai dentro la fica e iniziai a pompare forte, e gli sussurrai: “Ti senti come Shila?”, lei ribatté: “No, meglio! Io sentirò anche il caldo nettare nel culo!”. Allora capii che voleva essere inculata. Tirai fuori il cazzo fradicio di umori e, facendo colare la saliva direttamente fra cazzo e culo, spinsi e si aprì con una facilità che il piacere di entrambi fu immediato. La pompai per qualche minuto e spruzzai dentro diversi fiotti di sperma.
Eravamo talmente presi dalla nostra libidine che solo quando finimmo ci rendemmo conto che fummo scoperti dai nostri cagnolini. Ci ricomponemmo e coccolando i cagnolini tornammo verso casa. Non ci siamo mai dati appuntamenti, ma siamo rimasti che ci saremmo risentiti dopo il parto di Shila, anche se Claudia mi informò che la domenica mattina va spesso a passeggio con Shila, proprio in quella villa. Non fu un appuntamento ma poteva somigliargli molto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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