tradimenti
UNA BELLA SIGNORA III
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04.11.2018 |
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"Presto la invitai a ruotare per fare il sessantanove che presto iniziò ma la mia attenzione non era rivolta alla fica che già era abbondantemente brodosa ma al..."
uscito di casa all'alba praticamente arrivai in hotel con tre quattro ore di sonno , ero uno straccio , tanto più che ero uscito da dieci minuti da casa di Giovanna fiero e soddisfatto anche dal fatto che gli avevo pulito il secondo canale, non avevo voglia di affrontare il viaggio con quella stanchezza mista a sonno decisi di posticipare o rimandare la partenza addirittura, mi misi a letto e mi addormentai di nuovo , mi svegliai alle undici il sole era alto mi feci una doccia e uscii per fare colazione nello stesso bar bella mattina precedente, con la speranza di incontrare Giovanna .
Feci colazione ma Giovanna neanche l'ombra, non era strano la mattina precedente erano circa le nove e trenta, presi la macchina e passai davanti casa sua, anche se mi aveva detto di passare quando volessi non volevo metterla in imbarazzo ,magari era con un amica che prendeva il caffè, passai davanti al cancello e di lei neanche l'ombra, parcheggiai e scesi dalla macchina e a piedi passai davanti casa e la vidi che spazzava davanti al giardino, cercavo di farmi notare ma non ci riuscii, decisi di suonare al citofono dopo qualche secondo, rispose dicendo speravo che venissi ...ed aprì.
Mi fece entrare in casa , era spaesata , forse non era più abituata ad avere gente in casa al mattino per due mattine di fila per giunta,mi guardava era visibile dagli occhi la sua felicità mi guardava e non diceva nulla , solo dopo qualche minuti, disse preparo il caffè, stavo rivivendo quelle scene proprio come la avevo immaginata, mi avvicinai a lei e le diedi un bacio sulla guancia,in fondo era quello che aspettava un bacio sulla guancia , pensai tra me e me che il marito la salutava così .
Mi disse siediti li sul divano voglio gustarmi questo caffè che questa mattina ha un sapore diverso, venne con un vassoio e le due tazzine aggiunse due biscottini la zuccheriera , che ieri aveva zuccherato lei direttamente dalla moca e poggiando il vassoio sul tavolinetto ai piedi del divano ed io gli dissi:
Io “ è questo il sapore diverso prendere il caffè seduta sul divano”
Lei “ scemo , mo sei tu il sapore aggiunto, da quando sei andato via stamattina che penso se ti avrei rivisto.
Io “sei una bella persona una bella donna ancora, solo se vuoi riesci a vivere meglio.
Lei “vedi se io avessi ceduto alle prima provocazioni non avrei incontrato te, che sei davvero speciale.
Io “per speciale , cos'ho di cosi speciale.
Lei “solo il fatto che sei uscito dalla stanza ieri mattina, nessuno lo avrebbe fatto, avrebbero detto cosa è successo, anche sapendo il perche.
Io “non dire cosa che non puoi avere riscontro.
Mi mise una mano sulla bocca e si avvicinò a me e mi diede un bacino sul collo, io dirai indietro la testa, è per me un punto sensibile quello poi la bacia come si bacia in queste circostanze,lei ricambiava mandandomi le mani da per tutto, mi disse che la sera quando avevo violato il suo sedere, era sano davvero non ho detto perche in tali circostanze è così che si dice .
Le dissi allora:
Io “ cosa hai provato cosa ti è sembrato.
Lei “ ero troppo eccitata ho percepito solo un po' di dolore, poi non ho avuto tempo che da li a poco è finito tutto.
Io “poi dopo avevi male.
Lei “sentivo che non era come la sera prima, non parlerei di dolore.
Io “ma davvero tuo marito non ha mai voluto violarti il culo.
Lei “no non so neanche se evessi voluto ma non ho avuto bisogno di valutare.
Io “ e adesso cosa pensi.
Lei “che per capire bene dovrei riprovare
e scoppiò a ridere , aggiungendo cosa mi fai dire , in tutta la conversazione che seguì non aveva mai mollato le mani dal cazzo, io mossi un po' col bacino e lei capì che forse era ora di aprirmi i pantaloni e iniziare a cucciare, il cazzo già eretto disse, che bello già duro, aggiunse:
Lei “ecco questa pratica le piaceva solo per farselo venire duro, poi mi veniva sopra e in qualche minuto era finito tutto, e ci vediamo alla prossima che non si sa quando era, e se io prendevo qualche iniziativa qualche sera si faceva tirare il culo mi diceva che ero lussuriosa.
Io “ma da che dici.
Lei “dopo che iniziavo a prenderlo in bocca per farlo venire duro non mi ha mai baciato.
Io “ non siamo tutti uguali, a me piace leccare il culo o la fica dopo esserci venuto dentro, poi quasi sempre è lei che cerca di baciarmi.
Lei “forse cosi è un po troppo.
Intanto ingoiava il cazzo fino dove arrivava, non tutto, io pian piano cercavo di spogliarla ma dal divano sdraiato non riuscivo a far nulla , mi alzai e gli dissi di andare sul letto, lei disse.
Lei “andiamo , ma non sul lettino.
Io “sicura.
Lei “ora si!!!
mi guidava tenendomi per il cazzo, gli dissi ridendo hai paura che scappa, e ridendo sempre giunti in camera si spogliò completamente, andò verso la finestra abbassò le veneziane non completamente doveva restare la luce , aggiunse che oltre a sentilo era arrivata anche l'ora di vederlo.
Iniziavo a pensare che la cosa stava andando troppo oltre, anche se in fondo sentivo che per me era solo sesso , ed ero stato chiaro in un paio di affermazioni in precedenza anche se non ho menzionato
la sua reazione era stata un ammiccamento, come dire ora sei qua ...mi spinse sul letto e lei sempre sul letto si mise in ginocchio ed iniziò a farmi un bocchino, il suo modo non era come il precedente era molto più disinibita sicura di quello che stava facendo a tratti sembrava affamata di divorare il mio palo di carne dura, ma per quanta foga e passione non riusciva in quello che io pensavo essere il suo obbiettivo quello di farlo sparire completamente nella bocca.
Presto la invitai a ruotare per fare il sessantanove che presto iniziò ma la mia attenzione non era rivolta alla fica che già era abbondantemente brodosa ma al culo che volevo violare per la seconda volta e dargli una bella botta da farglielo ricordare per qualche tempo ogni volta che si sedeva.
Nonostante avesse la bocca impegnata i suoi gemiti arrivavano sempre più diretti e sonori, la feci staccare e me la feci venire su alla posizione dello smorza candela , non aveva dimenticato affatto la mia passione per le sue tette tanto che con le mani si poggiò sul letto all'altezza giusta di sfiorarmi il petto continuamente con il sul meraviglioso seno, tutto volgeva con troppa fretta e se continuavamo in quel modo l'avrei riempita subito e non volevo.
Di nuovo cambiai posizione e la feci mettere sulla schiene e io la infilai , e ancor di più i suoi gemiti furono sonori e incontrollati, tirai via il cazzo dalla fica e feci scivolare il cazzo tra fica e culo, per poi infilarlo nella fica e subito lo ripassavo sul culo sempre più per infilarlo ma non volevo forzarlo volevo che scivolasse dentro con lo sfintere già rilassato dall'eccitazione, mi misi un po' di saliva sulla mano e la passai sull'orifizio e iniziai a spingere , il mio lavoro aveva dato i suoi riscontri tanto che lei mi prese dalle chiappe mi tirava a se come dirmi spingimelo dentro, iniziai a pomparla e lei gemeva come sempre dall'inizio io le presi una mano e la portai sulla sua fica per invitarla a sgrillettarsi, cosa che non recepì da subito ma che poi, capì che aveva i suoi vantaggi.
Mi tirai fuori da quella posizione e la feci voltare dandomi la schiena e lo puntai direttamente al culo nella posizione del cucchiaio, iniziai a dare colpi su colpi sempre più forti , ormai era dilatata come se quella pratica era sempre stata la sua passione, le avevo preso con una mano il seno , iniziavo a sentire le contrazioni nella palle, diedi gli ultimi colpi e venni interamente nel culo e ci stetti fino a quando il culo stringendosi non lo sputò fuori.
Presto mi ritrovai lei accanto a me che ni cercava con la bocca io ancora ero affannato dalla trombata, avevo ancora il fiato grosso decise di abbracciarmi e farmi sentire il suo seno addosso, qualcosa mi diceva che quel seno non era stato mai apprezzato in passato.
Di tratto mi disse, io non sapevo che farsi una scopata significava farlo in questo modo, chissà quante cose non ho vissuto in passato che nessuno mi renderà ma so che me lo hai dato tu,e questo voglio sentirlo come un dono che mi è stato concesso dopo tanta astinenza e senso di sottomissione , farlo solo quando era deciso e non quando lo desideravo, io replicai sei in tempo per toglierti i tuoi sassolini nelle scarpe, e lei sempre mostrandomi quasi gratitudine mi disse che non aveva nessuna intenzione di recuperare, ed dopo tutto era pronta ad iniziare altri anni di castità che ormai niente e nessuno avrebbe stazionato nel suo letto se non fossi io.
Nonostante sapeva che ero sposato che era solo sesso anche se mi era piaciuto e non poco, le dissi :
Io “ ma sai che non potrà accadere nulla tra noi.
Lei “si , lo so ma non ho intenzione di essere la svuota maroni di nessuno.
Io “non vuol dire essere lo svuota maroni, ho capito che non riusciresti ad allargare le gambe facilmente...ma puoi crearti una relazione.
Lei “non voglio, non avrebbe senso sarebbe solo sesso.
Io “si forse, ma qualcosa ti darebbe.
Lei “vedi noi adesso anche se non lo siamo ma stiamo vivendo una cosa che sappiamo che ricorderemo anche non non ci vedremo più.
Io “ su questo hai ragione, mi dispiace andar via.
Lei “anche a me ma so che ti penserò e mi mancherai e sono felice di questo...ed ogni volta che suonerai alla mia porta so che non sei venuto per svuotarti i maroni
Io “ anche questo è giusto!!!
Lei “diciamo che questa distrazione è stata la prova che in fondo persone per me esistono ma la possibilità che stia intorno a me uno come te non ce ne sono.
Il tempo passava tra una parola e l'altra ci siamo alzati e Giovanna andò a preparare un caffè , con mia sorpresa si alzò dal letto nuda completamente io avevo messo solo le mutande, e si ripeté la stessa funzione del solito caffè lei che aspettava ed io che le fissavo le tette, questa volta mi avvicinai e da seduto su una sedia , dopo averla avvicinata a me iniziai a leccare quei capezzoli che solo a guardarli erano diventati turgidi come due piccoli cazzetti, lei che come poteva armeggiava in mezzo le mie gambe , subito si inginocchiò e lo prese in bocca, non so perché mi venne duro che non resistetti e la feci alzare e la feci sedere sul mio cazzo, presto prese ad ansimare, si teneva al mio collo il seno sempre più bello che mi strusciava sul petto, mi bagnai con la saliva due dita e andai a controllare il suo pertugio, il suo culo, ed infilai le due dita dentro , nello stesso momento che entrarono le dita, ebbe un sussulto.
La macchinetta del caffè brontolava, e io volevo il culo la fece alzare dicendogli che aro avrei fatto sul serio la feci appoggiare sul tavolo con i gomiti e le feci divaricare un po' le gambe e lo feci scivolare dentro e pompare subito come un forsennato, lei non dava cenno di dolore tanto che sola scese un po' inarcando la schiene , al che io le dissi allora stringi anche le gambe, cosa che fece , dicendomi di venire in mezzo alle tette, cosa che a me era gradita, dopo una decina di colpi potenti sfilai il cazzo dal culo e la feci sedere sulla sedia e infilai il cazzo in mezzo quel seno morbido e straordinariamente accogliente, strinse lei i suoi seni e venni insudiciandogli tutte le tette, tolsi il cazzo da li come di routine quando era completamente moscio, con lei che mi cingeva la vita, poi mi disse.
Lei “ora si che mi sento diversa quando sono seduta.
Io “ti fa male.
Lei “male...non so...ma è una bella sensazione.
Io “ti piace.
Lei “mi piace sapere che quello che sento è opera tua, se fossi stata violentata sicuramente era un dolore atroce.
Mise di nuovo il caffè sul fornello e questa volta aspettammo che venisse, dissi tornare a Roma questa volta è difficile davvero...non pensavo che portare le buste della spesa ad una signora in difficoltà era così faticoso poi lasciare la signora sola in casa....aggiunsi se tu stessi nei mie panni cosa faresti partiresti domani mattina presto o con più calma dopo pranzo, lei con il suo fare appagato da persona matura che è mi rispose io cercherei di donare più possibile alle persone per bene, poi vorrei averti tutto il giorno per casa anche solo per vederti sul sofà a guardare la TV.
Decisi di far contenta Giovanna e di fermarmi da lei, ma devi lasciarti andare completamente aggiunsi, gli dissi poi:
Io “io resto fino a domattina ma solo se stasera vieni a cena con me a ristorante.
Lei “ma sai quanto tempo è che non vado a ristorante.
Io “ecco è arrivata l'ora di tornare a farsi servire...d'accordo allora??
Lei “d'accordo ma non portarmi vicino casa per favore non vorrei incontrare persone che conosco.
Io “allora lo sceglierai tu.
Continua....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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