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42 - Con il camionista a Bologna


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
02.12.2020    |    15.501    |    49 9.9
"_ “Io quel coso così lungo ho paura che mi faccia male, quanti centimetri è?” _ “22”..."
CAPITOLO 42

Dopo la serata con il suo amico ci siamo rivisti altre volte nel parco dove lui portava il cane e io andavo a correre, ma non mi ha più chiesto di vedere qualcuno o di avere rapporti con lui. Io qualche domanda me la sono fatta, non avevamo scopato ma gli avevo fatto due pompe e mi aveva sborrato in bocca, gli avevo messo un dito nel culo, quindi pensavo che tra di noi si potesse fare qualcosa, anche se aveva un cazzo piccolo mi sarei fatta scopare anche se solo per amicizia, anche se il cazzo non deve essere grosso basta saperlo adoperare, ma niente peccato.
Poi l’ultima volta che ci siamo visti al parco mi ha chiesto se nel pomeriggio gli tenevo compagnia e andavo con lui a Bologna con il camion, e io visto che non avevo niente da fare ho accettato l’invito.
Sapendo che era un guardone, mi sono vestita in modo che gli facesse piacere, ho indossato un gonnellino e una camicetta e niente mutande e reggiseno. Quando mi ha vista ha apprezzato molto il mio abbigliamento e mi ha fatto molti complimenti.
Salita sul Tir siamo partiti lui aveva un carico da portare a Bologna e quindi abbiamo preso l’autostrada Torino Piacenza, era bello viaggiare su quel mezzo, la cabina era insonorizzata e molto ben climatizzata, fuori faceva molto caldo ma lì si stava molto bene. Il viaggio fino a Piacenza è stato tranquillo i Tir erano tutti in colonna e non si poteva sorpassare visto che l’autostrada aveva solo due corsie, ma quando ci siamo immessi sulla Milano Bologna le cose sono cambiate, i Tir viaggiavano su due corsie e facevano lunghi tratti affiancati cercando di sorpassarsi l’un l’altro.
A questo punto il camionista che si chiamava Ivo mi ha chiesto se sbottonavo un paio di bottoni della camicetta in modo da far morire di invidia i camionisti che superavamo, io eccitata e divertita l’ho accontentato, ho sbottonato tutti i bottoni e ho messo in bella mostra le mie tette, mi sono sistemata meglio sul sedile mettendo i piedi sul cruscotto.
Ivo aveva il Baracchino sintonizzato sul canale che usavano i camionisti e si sentivano tutte le comunicazioni che si scambiavano. I primi due sorpassi sono stati abbastanza tranquilli i camionisti mi hanno guardato le tette e hanno suonato le trombe, il terzo quando ha visto le mie tette ha accelerato per continuare a guardarmi, mi faceva dei cenni sconci mimando un pompino, la cosa incominciava a piacermi e a divertirmi, a questo punto mo sono alzata in piedi e ho appoggiato il culo sul vetro del finestrino e mi sono tirata su la gonna facendogli vedere tutto culo e figa.
A questo punto per radio si è sparsa la voce che su un Tir c’era una donna che faceva vedere la figa e gli apprezzamenti non finivano più tutti volevano sapere qual era il Tir.
Ivo ha poi voluto fermarsi in un autogrill per prendere un caffè, ci siamo fermati tra gli altri camion e di fianco a noi si è fermato un Tir a cui avevo fatto vedere il culo, non ci ha subito abbordati e noi siamo andati a prendere un caffè e quando siamo tornati il camionista era li che ci aspettava, ridendo mi ha fatto i complimenti per il bel culo dicendomi che me lo avrebbe leccato volentieri, io ho riso, ho aperto la portiera del Tir di Ivo e mi sono issata sul primo gradino mentre l’altro camionista mi guardava di sotto e mi ha detto:
_ “Fermati così che sei uno spettacolo”.
Io mi sono fermata e ho guardato Ivo che era già al posto di guida e mi guardava per vedere cosa facevo, e nel frattempo si era già messo la mano sul cazzo e si fregava. Io mi sono fermata e ho aperto le gambe sempre voltando la schiena al camionista che era sotto, questi si è subito avvicinato e mi ha messo la mano in mezzo alle gambe sentendo la mia figa umida, la sua mano ha iniziato a frugarmi toccandomi lo sfintere e infilandomi un dito nella figa, io l’ho lasciato fare per un po’ e poi sono salita sul Tir vicino a Ivo, gli ho mandato un bacio con la mano e gli ho augurato buon viaggio.
Fino a Bologna non ho più fatto vedere il culo ma ho regalato tette a tutti quelli che sorpassavamo. Arrivati a destinazione il magazzino in cui dovevamo scaricare era già chiuso, allora siamo andati all’autoporto e ci siamo parcheggiati un po’ distante dagli altri Tir, poi siamo andati a mangiare nel ristorante che c’era lì e che era pieno di camionisti, la mia entrata ha fatto effetto su diversi di loro, ci siamo seduti ed abbiamo ordinato la cena.
Mentre aspettavamo Ivo ha salutato alcuni di loro che conosceva con un cenno della mano pavoneggiandosi per la mia presenza accanto a lui. Poi ci siamo messi a parlare, lui mi diceva:
_ ”Vedi quello se lo prende in culo quando è qui al parcheggio si fa sempre un paio di colleghi, li spompina per bene e poi si fa inculare”.
Io l’ho osservato era un bel ragazzo, peccato. E poi:
_ “Vedi quell’altro, ha un cazzo enorme, si vanta di scopare e partire due volte senza smettere”.
Io mi sono messa a ridere pensando che quelli erano racconti di camionisti. Ivo ha continuato per un po’ parlandomi dei suoi colleghi, poi è entrata una donna, molti si sono girati per guardarla, era carina anche se un po’ massiccia, ma aveva un bel culo.
_ “Quella fa impazzire tutti ma dicono che è lesbica”.
E io gli ho risposto:
_ ”Beh se è lesbica allora io ho qualche chances, se la conosci me la presenti sai a me piacciono le anche le donne”.
Ivo è rimasto sbigottito dalla mia affermazione e ha fatto cenno alla donna di venire a mangiare con noi. Questa visto che c’ero io si è avvicinata al nostro tavolo e si è seduta con noi, sono seguite le presentazioni ed abbiamo cenato conversando e scherzando. Finita la cena Ivo si è rivolto alla collega e gli ha detto:
_ “Se vuoi puoi venire a bere un goccio di grappa sul mio Tir, ho una bottiglia favolosa che mi hanno regalato”.
La donna mi ha guardato, io gli ho sorriso ed allora ha acconsentito a venire con noi. La scena non è sfuggita ad alcuni camionisti che si sono messi subito a fare commenti tra di loro.
Saliti sul Tir Ivo ha aperto le tende che davano su un letto quasi a due piazze, da li ha preso la bottiglia e tre bicchierini e li ha riempiti, abbiamo bevuto e chiacchierato anche in modo spinto sui colleghi che avevano fatto campanello poco distante.
_ “Sono li che parlano di noi, stanno aspettando per vedere quello che facciamo. Ivo per favore tira gli scuri così andranno fuori di testa”.
Ivo ha tirato gli scuri e la camionista all’improvviso mi ha infilato la mano sotto la gonna sentendo che non c’erano le mutande e mi ha accarezzato il pelo, io mi sono avvicinata a lei e ho incollato le mie labbra sulle sue, lei ha aperto la bocca e io gli ho infilato la lingua dentro, ci siamo scambiate un lungo bacio e poi ci siamo staccate, ci siamo guardate negli occhi e lei si è rivolta a Ivo:
_ “Mettiti in un angolo e non disturbarci”.
Ivo si e messo sul sedile di guida in silenzio mentre la camionista si è spostata sul letto ed ha iniziato a spogliarsi, io l’ho seguita ma avevo poco da togliermi e in un momento sono stata nuda, lei che si chiama Lelle ha ammirato il mio corpo, e vedevo nei suoi occhi la voglia che la stava assalendo.
Una volta nude ci siamo abbracciate e baciate a lungo sulla bocca, poi l’ho fatta coricare e le sono salita a cavalcioni coricandomi su di lei e scivolando verso il basso ho preso in bocca i suoi capezzoli che erano duri e turgidi, li ho leccati e mordicchiati sentendo Lella che godeva sotto di me, allora ho infilato la mano in mezzo alle sue gambe, continuando a mordicchiargli i capezzoli, con le dita mi sono fatta strada e ho trovato una figa bagnata, le mie dita sono entrate senza difficoltà e ne ho infilate due dentro andando su e giù come se la scopassi, Lella sotto di me godeva e mugolava dal piacere spingendo il bacino contro le dita per farsi penetrare in profondità.
Poi all’improvviso mi è scivolata via di sotto e si è coricata vicino e me ed ha iniziato a leccarmi i capezzoli, poi è scesa verso il mio pube, mi ha allargato le gambe e mi ha detto:
_ “Voglio sentire il tuo gusto e voglio berti tutta”.
Io mi sono messa comoda ed ho allargato bene le gambe, lei ci ha infilato la testa e mentre con le dita mi torturava i capezzoli, con la lingua mi leccava il clitoride, io sentivo un piacere intenso, mi piaceva farmi leccare da una donna, poi con la lingua è andata tra le labbra bagnatissime e si è messa leccare e bere tutti i miei umori.
Io nel frattempo mi sono girata verso Ivo che con gli occhi assatanati e il cazzo in mano non si perdeva niente dei nostri movimenti.
Io stavo li a prendermi il piacere della lingua di Lella che nel frattempo si era bevuto i miei abbondanti umori, allora le ho proposto un 69, non volevo godere da sola, lei è venuta su di me, io le ho aperto il pelo ed ho affondato il mio viso tra le sue gambe, era fradicia di umori, ed io ho leccato tutto poi quasi avessimo un’intesa tutte e due ci siamo dedicate ai clitoridi.
Lella era una vera lesbica leccava il mio bottoncino con molta delicatezza dandomi un piacere infinito, io a mia volta leccavo e mordicchiavo il suo clitoride e la sentivo vibrare sopra di me. Poi i nostri pubi hanno iniziato a tremare dal piacere e le nostre lingue si sono fatte più insistenti e in un crescendo di piacere siamo venute quasi contemporaneamente abbastanza rumorosamente urlando al culmine del piacere. Ci sono voluti un paio di minuti per calmarci e smettere di godere, poi Lella è scivolata accanto e me e ci siamo limonate leccandoci gli umori appiccicaticci che avevamo in faccia e poi ci siamo rilassate.
Io mi sono ricordata che c’era anche Ivo allora mi sono girata verso di lui e ho visto che non si menava più il cazzo ma aveva in mano il suo sperma. Si è pulito e poi ci ha offerto un altro bicchierino di grappa, abbiamo accettato volentieri.
Dopo una ventina di minuti che eravamo nude sul letto Lella si è alzata e rivestita, al mattino si doveva alzare molto presto per continuare il suo viaggio. Ci siamo scambiate i numeri di telefono proponendoci di vederci se passava da Torino, ci siamo baciate sulla bocca e se ne è andata.
Erano solo le 10 di sera e non avevamo voglia di andare a dormire, allora mi sono messa gonna e camicetta e siamo scesi dal Tir per avviarci verso il ristorante bar per bere qualcosa di fresco, li vicino c’era il gruppetto di camionisti che mi guardavano con un sorriso malizioso, ma noi siamo andati al bar.
Io ho preso un gelato e Ivo una birra e al momento di pagare si è avvicinato il camionista con il cazzo enorme, così dicono, e ci ha offerto la consumazione. Ivo me lo ha presentato, si chiama Pino ed è di Milano, ci siamo messi a chiacchierare e Ivo ha portato il discorso sul malizioso, io l’ho capito subito, gli sarebbe piaciuto vedermi scopare con lui, e la cosa mi stuzzicava perché non disdegno mai un bel cazzo ma ci voleva l’atmosfera giusta e con tutti i camionisti che erano in giro era un po’ difficile appartarci anche se il nostro Tir era un po’ defilato rispetto agli altri.
Siamo stati sul piazzale a far comunella con gli altri, io ridevo a sentire tutte le castronate che raccontavano, e poi uno per volta si sono diretti verso i rispettivi Tir e siamo rimati io Ivo, Pino e un altro camionista un certo Giulio. A questo punto i discorsi sono andati sul pesante, Giulio mi ha chiesto se gli facevo una pompa perché si era eccitato molto quando mi sono appartata con la lesbica, io di tutta risposta gli ho detto:
_ “ Se proprio vuoi ti faccio una sega”. E lui
_ “Vorrà dire che mi accontento”.
Eravamo vicino al suo Tir e Giulio si è appoggiato al camion si è slacciato i pantaloni e li ha fatti cadere sulle scarpe rimanendo in mutande, poi ha tirato giù anche queste fino alle ginocchia e ha messo in mostra un cazzo che non era niente male, mi sono avvicinata e sotto gli sguardi di Ivo e Pino mi sono appoggiata sul suo stomaco sudato e la mia mano gli ha agguantato il cazzo che non era ancora del tutto duro, ma dopo un paio di palpeggiamenti si è indurito come il marmo. Io l’ho abbracciato appoggiando la mia testa sulle spalle, l’ho baciato un po’ sul collo e gli ho mordicchiato il lobo dell’orecchio, lui ha cominciato ad ansimare mentre io con una mano gli menavo il cazzo e con l’altra gli strizzavo i testicoli, ha resistito un po’ poi mugolando è venuto schizzandomi la sborra su una gamba.
L’ho salutato dandogli un bacio umido sulla bocca e mi sono avviata con Ivo verso il nostro Tir, a questo punto Pino mi ha detto:
_ “Non vorrai mica andartene e lasciarmi a bocca asciutta”.
E io:
_ “Mi pare che stasera ho già fatto abbastanza”.
_ “Ma non hai provato il mio, sono vere le dicerie che corrono sulle proporzioni del mio cazzo, non vuoi provarlo?”.
Ho guardato Ivo e gli ho detto:
_ “Avevi organizzato tutto con Pino, sei un porco, ma se vuoi che io stia con lui devi partecipare anche tu”.
_ “Io con il mio cazzo faccio brutta figura, e poi lo sai che a me piace guardare”.
E io:
_ “Niente da fare o partecipi o niente”.
A malincuore ha detto di si e ci siamo avviati tutti e tre verso il nostro Tir, saliti su io mi sono subito messa nuda e mi sono coricata sul letto mentre i due uomini si spogliavano, il primo a rimanere nudo è stato Ivo allora l’ho fatto venire sul letto vicino a me, gli ho abbassato la testa in modo che mi prendesse un capezzolo in bocca e me lo succhiasse nel frattempo io guardavo Pino che si spogliava girandomi la schiena e quando non aveva più niente addosso si è girato verso di me e mi ha fatto vedere il suo gioiello. Era veramente grosso e lungo, e di lunghi così non ne avevo mai visti.
_ “Io quel coso così lungo ho paura che mi faccia male, quanti centimetri è?”
_ “22”.
_ “Va bene però non entrare tutto”.
Avute le dovute promesse e assicurazioni l’ho fatto accomodare sul letto, e mentre Ivo continuava a succhiarmi la tette e io a strizzargli i testicoli, Pino si è accovacciato tra le mie gambe, me le ha allargate, mi ha fatto mettere i piedi sulle sue spalle, mi ha aperto con le mani le la figa ancora molto bagnata dai precedenti rapporti e si è messo a leccarmi facendomi un bagno di saliva.
Ivo si è alzato, si è avvicinato al mio viso con il cazzo in mano e io l’ho preso in bocca. Nel frattempo Pino si è alzato e si è inginocchiato tra le mie gambe puntandomi quel cazzo verso la figa, ho avuto un attimo di smarrimento e di paura, ma poi l’ho preso in mano guidando la sua entrata e cercando di non farlo arrivare fino in fondo.
Ivo nel frattempo si è messo da parte per fare la cosa che gli piaceva di più, guardare, mentre Pino ha cominciato ad andare su è giù dentro di me, io però tenevo sempre la mano in modo che non arrivasse fino in fondo e che non mi sfondasse.
Sentire quel palo che mi stantuffava mi mandava in visibilio e un po’ per volta ho tolto la mano. Pino non trovando più ostacoli faceva scorrere il suo cazzo dentro di me arrivando fino in fondo con delicatezza, io mi sono rilassata ed ho iniziato a godere pienamente di quella penetrazione, il cazzo non era solo lungo ma anche abbastanza grosso.
Ho guardato Ivo che era lì poco distante sempre con il cazzo in mano, l’ho fatto avvicinare e gli ho preso i testicoli in mano e glie li ho strizzati, lui si è avvicinato ancora un po’ e io ho fatto scivolare la mano fino a raggiungere il suo sfintere e delicatamente gli ho infilato un dito in culo, nel frattempo Pino aveva preso a scoparmi con più foga il suo cazzo scorreva dentro di me, io tutta eccitata da quella situazione, il mio dito nel culo di Ivo e un cazzo possente e duro che mi scopava ho raggiunto l’orgasmo tremando tutta e urlando il forte piacere che provato. Pino lentamente ha abbassato il ritmo facendo andare sempre più piano il cazzo dentro di me fino a rimanere fermo mentre io davo gli ultimi sussulti.
Ero distrutta, era tutto il giorno che facevo sesso, prima con l’esibizionismo, poi con la lesbica, la sega, e adesso questo gioco a tre, ci siamo riposati un po’ ma i due uomini erano sempre li con il cazzo duro, e quando mi sono ripresa sono andata a cavalcioni di Pino e mi sono infilata il palo dentro, in questo modo era più libera mentalmente e mi sbattevo anche forte sul cazzo senza la paura che mi facesse male.
Ivo stava a guardare mentre io cavalcavo, allora mi sono girata verso di lui e gli ho detto di leccarmi il culo, lui ha subito ubbidito si è messo dietro e con le mani mi ha aperto le chiappe, io mi sono rilassata e coricata completamente su Pino, il suo cazzo era dentro di me e la sua cappella spingeva contro il mio utero, mentre Ivo mi leccava e cercava di infilarmi la lingua dentro io stringevo e allargavo la figa facendo morire Pino di piacere.
Dopo un po’ di questo gioco ho chiesto a Ivo di mettermelo nel culo, lui si è alzato, mi è venuto dietro, ha puntato la cappella contro il mio sfintere e con una leggera pressione mi è entrato dentro, Pino di sotto cercava di muoversi ma io l’ho bloccato, volevo essere inculata e godermi il cazzo che avevo in figa a modo mio.
Ivo una volta entrato si è messo a stantuffarmi, ogni tanto lo tirava fuori e poi me lo spingeva dentro entrando tutto fino ai ciglioni. Non mi aspettavo che avesse tutta quella resistenza, la sua inculata è durata a lungo e io godevo come una vacca, poi ho capito che stava per venire, e io l’ho incitato:
_ “Dai porco spingi, dai così, ancora, più forte, sborrami dentro”.
E quando ho sentito il suo liquido allagarmi l’intestino eccitatissima sono partita anche io, Ivo è rimasto piantato nel mio culo a lungo scaricando tutto quello sperma, mentre io sempre piantata sul palo di Pino mi contraevo dal piacere che non finiva più. Alla fine si è tolto e si è accasciato sul letto esausto.
Anche io ero esausta ma quel cazzo piantato dentro di me continuava ad essere duro, ho guardato negli occhi Pino e gli ho detto:
_ “Se fai con molta delicatezza vorrei provare il tuo nel culo, ma mi devi giurare che se dico basta tu la smetti subito”.
Lui non si aspettava una proposta simile da parte mia e mi ha fatto tutte le promesse e i giuramenti che volevo, allora mi sono tolta dal suo cazzo mi sono inginocchiata sul letto e mi sono appoggiata contro lo schienale di un sedile del Tir, ero abituata a prenderlo nel culo e mi piaceva tantissimo e alcune volte riuscivo a partire solo con il culo, Pino mi è venuto dietro e ha iniziato a fregare la cappella contro il mio sfintere, gli ho detto di stare fermo che mi sarei inculata da sola, lui si è preso il cazzo in mano ed è stato fermo, io sentendo la cappella al posto giusto ho iniziato a spingere e visto che ero appena stata inculata il mio sfintere era ancora dilatato ha fatto poca resistenza e la cappella è entrata, e dopo un attimo di adattamento ho continuato a spingere verso il bacino di Pino infilandomi quel palo dentro sempre più in profondità, aiutato anche dallo sperma che Ivo aveva lasciato dentro di me e spingi spingi sono arrivata a toccare con le mie chiappe la pancia di Pino.
Mi sentivo piena sentivo quei 22 centimetri riempirmi tutta, a questo punto rassicurata che non mi faceva male ho invitato Pino a fottermi, lui mi ha preso per i affianchi ed ha iniziato a muoversi dentro di me lentamente sentivo quell’arnese che andava su e giù dentro le mie budella e quel massaggio mi dava delle sensazioni strane ma di un piacere che non avevo mai provato.
Pino mi pompava, ritraeva il cazzo fino a farlo quasi uscire e poi affondava dentro di me andando a sbattere con la sua pancia contro le mie chiappe e i suoi testicoli sbattevano contro la mia figa, il suo ritmo poco per volta è aumentato, mi sbatteva con forza e con rabbia io godevo come una vacca e lo incitavo a sbattermi sempre con più foga e lui a un certo punto mi ha fatto piegare di più in modo da entrare meglio dentro di me, e messa cosi lo sentivo ancora di più, lo sentivo che mi arrivava fino in pancia, non ne potevo più ho urlato e sono partita.
Pino non ha smesso di pomparmi, aumentando ancora il ritmo, poi all’improvviso si è irrigidito, era piantato tutto dentro di me e mi teneva stretta, ho sentito il suo sperma uscire e un calore intenso nella pancia, sentivo i suoi getti che mi inondavano ed è stato li fino a scaricarsi tutto dentro di me.
Io ero veramente distrutta e lui pian pianino si è sfilato dal mio culo e io sono crollata sfinita sul letto, Pino si è rivestito scusandosi al mattino sarebbe dovuto partire presto, mi si è avvicinato, mi ha baciato sulla bocca e mi ha detto grazie ed è uscito dal Tir.
Rimasti soli io e Ivo ci siamo guardati in faccia eravamo tutti e due sfiniti, lui si è coricato vicino a me e mi ha accarezzato il volto, e io gli ho detto:
_ “Brutto porco avevi organizzato tutto”.
E lui:
_ “Si avevo organizzato con Pino, volevo vedere come reagivi a un cazzo così grosso, ma la lesbica non era in programma”.
_ “Ti perdono ma la prossima volta me li dici i tuoi programmi”.
Ci siamo coricati uno vicino all’altra, io avevo lo sperma ancora nell’intestino, ma mi sono stretta a lui e mi sono addormentata.

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