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Lui & Lei

7 - L’arrivo a Torino


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
27.03.2021    |    6.712    |    36 10.0
"Sono ancora scivolata verso il basso e ho tuffato il mio viso tra i lunghi peli del suo stomaco, ho sentito l’odore del sudore, l’ho accarezzato e poi ho..."
CAPITOLO 7

Io e Paola avevamo raggiunto i 21 anni ed eravamo finalmente maggiorenni, il nostro paese ci andava stretto, ci sentivamo soffocare dal solito tran tran, il solito lavoro, i soliti ragazzi, insomma non ne potevamo più. Io mi ero comprata un motorino di seconda mano e il sabato e la domenica andavamo al lago a fare il bagno ma alla sera dovevamo essere a casa prima che venisse il buio perché col motorino viaggiare di notte era pericoloso e mi miei genitori non volevano. Quando volevamo fermarci anche la sera, qualche volta facevamo l’autostop e poi alla sera tardi cercavamo un passaggio dalle persone che avevamo conosciuto durante la giornata, ed è così che Paola ha perso la verginità. Avevamo conosciuto un bel ragazzo di un paese vicino al nostro e all’una di un sabato sera ci ha accompagnate a casa.
La domenica quando ci siamo viste Paola mi ha raccontato che dopo avermi lasciata lui le ha fatto delle avances e lei che aveva la figa in subbuglio l’ha fatto andare al parcheggio vicino al fiume Sele.
_ “Lui ha tirato fuori un plaid e ci sono sdraiati nel prato davanti alla macchina, io avevo una voglia matta, gli ho tirato fuori il cazzo e l’ho spompinato facendolo venire e ho bevuto il suo sperma, e lui dopo mi ha leccato la figa facendomi partire”.
_ “E poi come è finita”.
_ “Mi sentivo romantica siamo rimasti lì a guardare le stelle e io avendo ancora voglia, gli ho preso nuovamente il cazzo in mano, che è diventato duro quasi subito, ci sono limonati e abbracciati, poi lui mi è venuto sopra e io ho allargato le gambe, lui si è preso il cazzo duro in mano e lo ha fregato tra le labbra della mia figa bagnata facendomi sobbalzare ogni volta che la cappella mi sfiorava il clitoride, e quando sono stata ben eccitata si è coricato sopra di me, mi ha limonata e poi mi ha spinto il cazzo dentro”.
_ “Sono contenta per te finalmente, e poi”.
_ “Passato il primo momento di dolore abbiamo scopato come due ricci, io sono partita due volte godendo come non avevo mai goduto, poi lui alla fine mi ha sborrato sul pelo”.
Ci siamo abbracciate felici e siamo andate in pasticceria e ci siamo strafogate di pasticcini.
Una volta che ero andata al lago da sola, chiedendo un passaggio per tornare a casa ho conosciuto don Aldo, ma questa è un’altra storia. Una domenica pomeriggio io e Paola siamo andate a Sirmione, al fondo della penisola dove si possono fare i bagni e lì abbiamo conosciuto un gruppo di ragazzi e ci siamo divertite un sacco alla sera dovevamo rientrare per cena e due di loro, che erano anche fratelli, si sono offerti di portarci a casa con la macchina, ma noi eravamo in motorino, però abbiamo scoperto che loro erano di Torino ed erano lì in vacanza con le loro famiglie. Il sabato dopo siamo andate al lago con l’autostop così alla sera siamo andate in discoteca ed abbiamo nuovamente incontrato gli amici di Torino e alla chiusura i due fratelli ci hanno riportate a casa. Chi guidava la macchina prima di arrivare al nostro paese si è fermato in una stradina di campagna e li sono iniziate le manovre, quello che aveva fatto coppia con me per tutta la serata mi ha fatto toccare il cazzo duro, ci siamo limonati e lui ha cercato di infilarmi le mani sotto le mutandine, ma io non volevo, allora gli ho tirato fuori il cazzo e l’ho menato un po’ poi visto che Paola stava facendo un pompino mi sono chinata e l’ho preso in bocca. Mi piace leccare il cazzo ma preferirei non sapesse di pipì, comunque l’ho ingoiato e mentre gli succhiavo la cappella con la mano lo segavo, come tutti i ragazzi non ha resistito tanto, mi ha appoggiato una mano sulla testa ed ha inarcato il bacino e mi ha sborrato in bocca, almeno lo sperma era buono e sapeva di muschio. Arrivati al nostro paese ci siamo fermati in piazza ancora a chiacchierare, e nel discorso ho detto che io e Paola volevamo andare via dal nostro paese e andare in una grande città, e loro si sono offerti di ospitarci se volevamo andare a Torino, e ci hanno dato i loro numeri di telefono e anche l’indirizzo.
Finita l’estate io e Paola abbiamo deciso di andarcene e un sabato mattino presto abbiamo preso il treno per Torino, avevamo un borsone a testa con un po’ di vestiti. Arrivate a Porta Nuova abbiamo telefonato ai ragazzi e questi sono venuti a prenderci.
_ “Ci dovevate avvisare prima di venire, noi avremmo organizzato, adesso ci prendete alla sprovvista, per stasera abbiamo la casa libera ma domani tornano i nostri genitori”.
_ “Ormai siamo qui, non possiamo mica tornare in dietro” ho risposto io seccata.
Siamo andati a casa loro, abbiamo cenato e poi loro si sono messi a fare telefonate per risolvere la situazione, alla fine hanno trovato un loro amico che lavorava di notte e ci avrebbe ospitate. Dopo cena i fratellini volevano scopare ma io e Paola ci siamo rifiutate con la scusa che eravamo stanche e stressate per la situazione.
La domenica pomeriggio ci hanno portate da questo loro amico, si chiamava Ezio ed avrà avuto 50 anni, calabrese, con la barba non fatta da un paio di giorni, a prima vista un tipo non troppo raccomandabile, Paola mi guardava abbastanza spaventata ma io ero decisa. Abitava nelle case popolari ed aveva un piccolo alloggio di camera e tinello, nell’entrata c’era un divano letto, ci ha fatto vedere dove potevamo mettere i nostri borsoni ed abbiamo cercato di sistemarci. Mi sono rivolta ai fratelli:
_ “Avevate promesso che per il lavoro non c’erano problemi”.
_ “Domani spargiamo la voce, speriamo in bene” e se ne sono andati.
Così ci siamo trovate sole con il calabrese, Paola era terrorizzata.
_ “Ma stasera dormiamo tutte e due sul sofà”?
_ “Stai tranquilla in qualche modo faremo” gli ho risposto io.
Ezio avrà anche avuto un aspetto un po’ truce, ma da buon calabrese aveva un cuore d’oro, ci ha preparato la cena e ci ha rassicurate che lui era una brava persona e ci avrebbe aiutate e di non fidarci dei fratelli. Dopo cena ci ha fatto un po’ di posto nel guardaroba ed ha preparato il sofà per la notte, offrendoci la sua camera da letto e io e Paola siamo andate a dormire. La notte è stata agitata e al mattino quando ci siamo alzate Ezio ci ha preparato la colazione e poi siamo uscite con lui per vedere la città e imparare ad orientarci anche se Torino è facile da girare.
Al pomeriggio lui è andato a dormire perché alla sera sarebbe andato a lavorare e noi siamo uscite, abbiamo provato a chiedere in qualche negozio se avevano bisogno di personale ma niente, abbiamo girato tutto il pomeriggio e alla sera stanche morte siamo tornate a casa. Ezio era già andato a lavorare e ci siamo ritrovate lì da sole sconsolate, Paola si è messa a piangere ed era già pentita di essere venuta via di casa anche perché aveva pochi soldi, io invece avevo un gruzzoletto sul mio libretto di risparmio ed ero più tranquilla, ho cercato di calmarla dicendole che sicuramente avremmo trovato un lavoro.
Il giorno dopo abbiamo continuato a girare per la città entrando in bar e negozi ma niente, oltretutto non avevamo un recapito telefonico da lasciare, e i giorni sono passati, e alla fine della settimana Paola ha raccolto le sue cose, l’ho accompagnata alla stazione ed è tornata a casa.
Torno anche io a casa di Ezio e gli dico che Paola se ne è andata, poi al pomeriggio con lui siamo andati in giro nei posti e dalle persone che conosceva per vedere se riuscivamo a trovare qualcosa. Abbiamo trovato un suo amico che faceva il barista, un certo Pippo anche lui calabrese, questo mi ha assicurato che lui conosceva tante persone e che mi avrebbe aiutata. Ezio mi ha poi portata in pizzeria a mangiare e poi siamo andati a casa.
_ “Stasera dormo io sul sofà” gli ho detto.
_ “No stai tranquilla io sto bene sul sofà non ti preoccupare”.
Eravamo seduti sul sofà e c’è stato un tira e molla su chi ci doveva dormire e poi io mi sono messa a piangere e lui mi ha abbracciata come un padre consolandomi, io mi sono rannicchiata tra le sue braccia a singhiozzare, poi lentamente mi sono calmata ma sono rimasta rannicchiata lì dov’ero, mi sentivo protetta da quell’uomo grande e grosso e rude, lui ha continuato a tenermi così mentre con una mano mi accarezzava i capelli. Era da più di un mese che non facevo sesso anche perché avevo altro a cui pensare, ma sentendo il calore del corpo di Ezio ho sentito anche un certo languore tra le mie gambe. Ho alzato la testa e mi sono trovata il suo viso vicinissimo al mio, mi sono avvicinata e l’ho baciato sulle labbra, lui è rimasto immobile non se lo aspettava, io ho tenuto le mie labbra incollate sulle sue, siamo stati così per alcuni istanti poi io ho spinto la lingua tra le sue labbra, lui le ha schiuse e io sono entrata alla ricerca della sua e ci siamo avvinghiati in un lunghissimo bacio.
Gli ho buttato le braccia al collo e mi sono stretta a lui, l’ho fatto quasi coricare sul sofà e tenendolo stretto ho continuato a baciarlo, lui dopo un po’ si è ripreso dallo smarrimento ed ha risposto con entusiasmo ai miei baci. Io gli ero quasi sopra ed ho sentito il suo cazzo che si induriva, ho continuato a baciarlo e a sfregarmi su di lui.
_ “Smettila, non ne posso più, mi hai fatto venire il cazzo duro”.
_ “Vieni andiamo a letto” gli ho risposto.
Mi sono alzata e sono andata in camera, in un attimo mi sono spogliata e mi sono messa sotto le coperte ad aspettarlo. Sono passati alcuni minuti ma Ezio non veniva, io sono rimasta lì pensierosa, poi è entrato in camera, si è spogliato nudo e si è girato verso di me. Io sono alta 1,70, peso 52 chili, lui 1,80 peserà 90 chili, me lo vedo lì davanti con una marea di peli e la barba di due o tre giorni e con il cazzo duro, una bella cappella e discretamente lungo sui 16/17 centimetri, ma una circonferenza notevole, se non lo conoscessi come una persona affabile e gentile scapperei. Si mette anche lui sotto le coperte e io mi avvinghio nuovamente a lui, lo bacio e gli vado quasi sopra, lui mi abbraccia e mi accarezza, sembra persino timido, io allungo la mano e gli prendo il cazzo, lo sento duro come il marmo, le mie voglie aumentato e sento che mi bagno, il mio desiderio aumenta e lo voglio subito dentro, spingo via le coperte e mi sdraio vicino a lui con le gambe aperte e lo tiro verso di me, lui si inginocchia tra le mie gambe, io gli prendo il cazzo in mano, già con alcune goccioline di piacere che gli escono dalla cappella, e lo dirigo nella mia figa abbondantemente bagnata.
Sento quel grosso cazzo entrami dentro, non ne avevo mai preso uno con una circonferenza così, e anche se eravamo tutti e due abbondantemente bagnati, l’ho sentito entrare con difficoltà, quasi mi faceva male, lui l’ha capito ed è entrato solo un po’ poi stando fermo ha incollato le sue labbra alle mie ci siamo baciati con abbondanti scambi di saliva, e nel frattempo io mi rilassavo e la mia figa si adattava a quel grosso palo. Lentamente mi è entrato tutto dentro, io mi sentivo squarciata ma nonostante tutto incominciavo a godere, Ezio è stato fermo dentro di me per alcuni minuti, poi lentamente si è mosso iniziando a pomparmi con delicatezza, lo sentivo andare su e giù nella mia vagina e dopo pochissimo ho raggiunto l’orgasmo urlando tutto il mio piacere, a questo punto Ezio si è mosso più velocemente ed ha iniziato a stantuffarmi con più foga, io continuavo a godere come se fosse un orgasmo continuo, poi l’ho incitato a sbattermi più forte e lui a questo punto mi ha dato dei colpi tremendi entrandomi dentro fino ai testicoli, io con le gambe mi sono avvinghiata a lui.
La scopata è stata lunga, io non avevo mai goduto così tanto, poi ho sentito che Ezio stava per raggiungere l’orgasmo, ho stretto ancora di più le gambe attorno al suo corpo e lui non potendo togliersi mi ha sborrato dentro. Ho sentito quel liquido caldo inondarmi la figa, ne ha fatta talmente tante che quasi subito ho sentito lo sperma uscire e colare lungo le mie chiappe. Lui sussultava mentre eiaculava e io urlavo per l’ennesimo orgasmo, poi gli spasmi lentamente si sono affievoliti, lui si è coricato sopra di me e mi ha baciata, poi lentamente il cazzo si è ammosciato ed è uscito dalla mia vagina. Si è coricato di fianco a me e mi ha abbracciata stringendomi forte a lui, siamo stati a lungo così, io mi sentivo bene e più sicura e poi mi sono addormentata.
Il mattino seguente mi sono svegliata alle 8,30, ero sola nel letto e lentamente mi sono ricordata cosa era successo la sera prima, mi sono passata la mano in mezzo alle gambe ed ho sentito sui peli lo sperma ormai secco poi mi sono infilata un dito nella vagina e lì c’era un lago di umori e sperma, per fortuna che sono anni che prendo la pillola, Aldo il mio ex datore di lavoro con il quale avevo avuto una lunga relazione, mi aveva accompagnata da un ginecologo suo amico che me l’aveva prescritta.
Mi sono alzata e mi sono messa una maglietta e sono sgusciata in bagno mi sono sistemata e fatta una doccia poi sono andata in cucina, Ezio stava facendo il caffè ed era già uscito per andare in panetteria a comprare dei croissant, abbiamo fatto colazione, a tavola non abbiamo parlato eravamo tutti e due imbarazzati, e poi lui era vestito e io avevo solo una maglietta ed ero senza mutande.
_ “Non hai una vestaglia”?
_ “No, nel borsone che mi sono portata dietro ci stava poca roba, ho pensato che appena sistemata mi sarei comprata quello che mi mancava”.
_ “Oggi è domenica e non si può andare in giro a cercare lavoro, ma domani prima che io vada a lavorare ci mettiamo d’impegno e vedrai che troveremo qualcosa, e comunque puoi rimanere qui fino a che non ti sistemi”.
Io ero rincuorata e dopo la scopata della sera precedente ero anche molto più rilassata, la mattina è passata a riordinare la casa, poi abbiamo mangiato un abbondante piatto di spaghetti con un sugo preparato da Ezio con tanto peperoncino. Io sono stata sempre solo con la maglietta addosso e facevo in modo quando ne avevo l’occasione di strusciarmi su di lui o di abbracciarlo, più di una volta ho toccato la patta dei suoi pantaloni e si sentiva che il cazzo era duro.
Al pomeriggio Ezio mi ha detto che lui andava a letto a sentire per radio “Il calcio minuto per minuto”, mi ha lasciata sola in cucina ed è andato a coricarsi sul letto a sentire la radio e a fumare, io ho lavato i piatti e riordinato la cucina e sono andata a sdraiarmi sul letto vicino a lui. Io sempre con maglietta e lui canottiera e mutande, mi ha offerto una sigaretta e ci siamo sentiti le partite, io dopo un po’ ho appoggiato la mano sulla sua coscia, poi l’ho spostata sulle mutande ed ho sentito il cazzo duro, mi sono stretta a lui ed ho infilato la mano sotto le mutande ed ho preso il cazzo in mano. Sono andata avanti per una mezz’ora ad accarezzarlo poi alla fine dei primi tempi gli ho abbassato le mutande ed ho cercato di infilarmi il cazzo in bocca, ma è entrata solo la cappella, e mentre la leccavo mi chiedevo come avevo fatto la sera prima a prendermi quel cazzo in figa.
Ezio ha spento la radio e si è tolto mutandine e canottiera, il suo cazzo era circondato da una foresta di peli neri e anche il suo stomaco era pieno di peli lunghi, mentre gli leccavo e mordicchiavo la cappella gli accarezzavo e strizzavo i testicoli che erano molto grossi e sodi. Si è poi steso comodamente sul letto e io gli sono andata sopra per fare un 69, mettendogli la figa sulle labbra e riprendendo la sua cappella in bocca, è stato delizioso la sua lingua ha raccolto tutto quello che colava dalla mia figa poi si è spostato sul clitoride e in poco tempo mi ha fatto raggiungere l’orgasmo.
Mi sono nuovamente coricata al suo fianco e lui è venuto ad inginocchiarsi tra le mie gambe, io ho preso il cazzo in mano e l’ho diretto nella figa, lui questa volta appena ha sentito il calore delle mie grandi labbra ha spinto ed è entrato fino in fondo facendomi sobbalzare dal piacere. Una volta ben dentro mi ha pompata lentamente tirandolo completamente fuori e rimettendolo dentro e andando in profondità sempre lentamente mentre a me sarebbe piaciuto che mi prendesse con più veemenza, ma lui ha continuato così e io alla fine sono partita mentre lo baciavo sulla bocca.
Mi ha fatta poi coricare di fianco a lui ed ha incrociato le sue gambe a forbice con le mie e mi ha infilato il cazzo poi con una mano mi ha preso una gamba per tenermi ferma e tirarmi verso di lui, mi ha preso un capezzolo in bocca e si è messo a scoparmi, il suo cazzo in questa posizione entrava molto di più in profondità e sentivo la cappella che mi martellava l’utero, i colpi erano forti ma lui mi teneva ferma e sentivo quel cazzo che mi riempiva tutta e dopo poco sono partita, poi come mi capita sovente quando inizio a godere sembra che l’orgasmo non finisca più e continuo a godere, la scopata è durata alcuni minuti poi ho sentito il gettito del suo sperma inondarmi, Ezio sussultava mentre eiaculava, ne ha fatta tanta e poi è rimasto lì piantato dentro di me tenendomi ferma.
Il suo cazzo si è affievolito leggermente, la mia figa sentendosi così piena si contraeva, e poi il cazzo lentamente è tornato bello sodo, si è mosso e a me sono aumentate le contrazioni, poi mi ha fatto inginocchiare e mi ha presa alla pecorina, io sono subito partita mentre lui mi arpionava i fianchi e mi sbatteva come un forsennato, io dopo un paio di orgasmi ho iniziato a sentire mal di pancia ma per fortuna Ezio è partito. E’ crollato sul letto esausto io sono andata tra le sue gambe ed ho pulito il cazzo con la lingua, lui ha riacceso la radio ma le partite erano finite, siamo stati a letto a riposarci e parlare fino all’ora di cena.
Il giorno dopo il suo capo gli ha telefonato dicendogli che un dirigente cercava una babysitter, e la moglie voleva vedermi nel pomeriggio. Io tutta contenta mi sono presentata all’appuntamento ed ho conosciuto la signora, abbiamo passato un paio di ore assieme e poi siamo state raggiunte dal marito, che mi ha fatto una marea di domande e alla fine se ne sono andati dicendomi che entro la settimana mi avrebbero fatto sapere qualcosa. Quando sono tornata a casa Ezio era già andato a lavorare lasciandomi sul tavolo la cena, io ho mangiato a sono andata a letto.
Quando Ezio è tornato dal lavoro siamo andati a fare la spesa e poi a casa, abbiamo mangiato presto e lui è andato a dormire, io ho lavato i piatti e sono andata a letto con lui e sono stata lì accanto fino a sera quando si è svegliato ed è andato a lavorare.
Il mattino quando è tornato mi ha detto che venerdì dovevo trovarmi a casa dell’ingegnere che mi aveva assunta. Io ho fatto i salti di gioia e quando mi sono calmata ho letto sul viso di Ezio una nota di tristezza.
_ “Ho preso un giorno di riposo per stare ancora un giorno con te, se hai bisogno di andare a fere delle spese ti accompagno”.
_ “Si sei molto gentile, dai andiamo”.
Siamo usciti e siamo andati in un grande magazzino dove ho comprato due paia di pantaloni, un accappatoio e una vestaglia, pantofole e altre cose, poi siamo tornati a casa e Ezio mi ha preparato degli spaghetti con aglio olio e peperoncino, abbiamo bevuto e mangiato, poi l’ho preso per mano e l’ho portato in camera da letto, mi sono spogliata e poi ho spogliato anche lui. Ezio che veniva da una notte di lavoro voleva fare una doccia ma io l’ho trattenuto e l’ho spinto sul letto, gli sono andata sopra e mi sono coricata completamente su di lui, l’ho accarezzato e baciato a lungo sulla bocca, poi lentamente sono scivolata verso il basso e l’ho leccato e baciato sul collo.
Sono ancora scivolata verso il basso e ho tuffato il mio viso tra i lunghi peli del suo stomaco, ho sentito l’odore del sudore, l’ho accarezzato e poi ho cercato i suoi capezzoli, ne ho leccato e mordicchiato prima uno e poi l’altro, l’ho sentito fremere di piacere mentre sentivo sotto la mia pancia il cazzo che si induriva, sono ancora scivolata in basso tra le sue gambe e mi sono trovata davanti agli occhi il suo grosso cazzo, non l’ho preso in bocca, volevo sentire i suoi odori, l’ho preso in mano e l’ho spostato da una parte e sono andata ad annusarlo tra le palle e la coscia, lì l’odore di sudore era acre ma mi piaceva e dopo averlo annusato l’ho leccato sentendo il salato sulla lingua. Ho poi ripetuto la stessa operazione dall’altra parte, mentre lui era lì beato con le gambe aperte che se la godeva.
Ho spostato in cazzo tirandolo in su sulla sua pancia in modo da trovarmi le palle all’altezza della bocca, le ho leccate e mordicchiate mentre Ezio sussultava dal piacere, poi ho scappellato il cazzo e l’ho annusato, aveva un forte odore di pipì, ma a me non dispiaceva, l’ho annusato per bene e poi visto che sulla punta c’era una gocciolina di piacere l’ho toccata con la lingua ed ho sentito un sapore dolce, ero eccitatissima e mi sono messa a leccare il cazzo ripulendolo bene e succhiando quel liquido dolce, lui continuava ad avere dei brividi di piacere, ma io volevo andare oltre, non avevo mai osato così con un uomo, ma mi sentivo una vacca e avevo la figa bagnatissima.
Con la lingua sono ritornata sui testicoli, poi li ho alzati e sono andata a leccare sotto fino ad arrivare con la punta della lingua sullo sfintere inumidendolo bene, poi mi sono inginocchiata e mi sono presa la cappella in bocca e con la mano sono scivolata fino al suo ano, Ezio ha sollevato un po’ il bacino e io sono arrivata con il mio dito indice al suo buco bello umido l’ho stuzzicato mentre avevo la cappella in bocca e con la lingua gli leccavo il filetto. Poi ho spinto e il mio dito è entrato nel suo intestino, sono stata un po’ ferma a sentire le contrazioni poi l’ho spinto fino in fondo. Ezio godeva e io roteavo il dito dentro di lui, poi l’ho sfilato e assieme all’indice ho infilato anche il medio, ho cercato di prendere in bocca più che potevo il cazzo e poi con le due dita l’ho inculato, leccavo e spompinavo e poi Ezio si è inarcato mi ha appoggiato una mano sulla testa spingendomi con forza sul suo cazzo e mi ha riempito la gola di sperma. Io ho ingoiato tutto fino all’ultima goccia, poi mi sono coricata su di lui e l’ho baciato sulla bocca restituendogli un po’ del suo sperma.
Siamo rimasti lì fermi una accanto all’altro per un bel po’, poi dopo che si è ripreso mi ha leccata tutta, i capezzoli, sotto le ascelle, mi ha fatta girare e si è coricato tra le mie gambe, con le mani mi ha allargato le chiappe e la sua lingua è andata direttamente sul mio sfintere, me lo ha leccato a lungo cercando anche di infilarmi la lingua dentro, ma il mio buchino essendo vergine era stretto, poi mi ha fatta girare e ha leccato tutti gli umori che mi uscivano dalla figa, e quando ha visto che non ne potevo più ha preso il clitoride tra le labbra e con la punta della lingua me lo ha stuzzicato, io ho goduto a lungo anche perché lui quando vedeva che arrivavo vicina all’orgasmo lasciava il clitoride e andava a leccare gli umori che mi uscivano dalle pareti della vagina, arrivata al punto che non ne potevo più con la mano sulla testa l’ho tenuto fermo sul clitoride e urlando ho raggiunto l’orgasmo e sono partita.
Ci siamo alzati, e restando tutti e due nudi abbiamo preparato la cena e poi cenato, ho lavato i piatti poi l’ho preso per mano e siamo andati nuovamente a letto, avevo voglia di cazzo e poi non sapevo quando l’avrei rivisto, l’ho guardato negli occhi e gli ho detto:
_ “Scopami come se non ci fosse un domani” la frase era melodrammatica ma mi è uscita spontanea.
Lui mi ha messo un cuscino sotto il sedere e si è inginocchiato tra le mie gambe, mi ha guardato negli occhi e mi ha detto:
_ “Adesso vedi come ti distrugge un calabrese”.
E’ entrato dentro di me e si è messo a stantuffarmi con il suo grosso cazzo, io dopo un paio di minuti sono partita ma lui come se niente fosse ha continuato a sbattermi sempre con lo stesso ritmo, io continuavo a godere ed ho raggiunto un altro orgasmo, mentre lui non smetteva di pomparmi, e io continuavo a godere perdendo il senso del tempo, non so quanto è andato avanti, non la smetteva di stantuffare dentro di me e io di godere, poi mi ha presa per il bacino mi ha alzata come una piuma e mi ha riempita di sperma. Ha continuato a tenermi così sollevata e con il suo cazzo piantato dentro di me per almeno un paio di minuti, io ho ripreso lucidità ed ho iniziato a sentire dolore misto piacere alla pancia e lo sperma di Ezio che mi usciva dalla figa e colava sulle mie chiappe e sul cuscino, nonostante fosse tappata dal suo grosso cazzo.
Mi ha lasciata cadere sul letto e si è coricato di fianco a me, io l’ho abbracciato e baciato sulla bocca, e siamo stati così avvinghiati ancora per mezz’ora. Ezio si è alzato ed è andato in cucina, tornando subito con due birre gelate che ci siamo scolate in un attimo, si è nuovamente alzato ed è tornato con altre due birre, questa volta le abbiamo bevute con calma e poi abbiamo parlato.
_ “Sono contento che hai trovato lavoro, ma mi dispiace che vai via” mi ha detto Ezio.
_ “Anche a me dispiace, ma ti prometto che quando ho il giorno di riposo vengo a trovarti e a scopare”.
Ezio mi ha abbracciata e baciata, io ho allungato la mano ed ho sentito il cazzo che si rialzava, mi sono chinata e ho preso la cappella in bocca, il cazzo era tutto appiccicoso di sperma e io l’ho ripulito tutto e alla fine era tornato bello duro.
Ezio mi ha fatta scendere e mi ha messa coricata sulla sponda del letto mi ha allargato le gambe ed è venuto in piedi dietro di me, mi ha allargato le cosce e mi è entrato in figa che era ancora piena di sperma, una volta che è stato tutto dentro si è coricato su di me e mi ha presa alla pecorina. Mi ha scopata per una quindicina di minuti senza mai smettere io ho raggiunto diversi orgasmi e anche se ero distrutta avrei voluto che continuasse all’infinito, poi è venuto anche lui e si è accasciato su di me. Siamo poi andati a dormire senza lavarci le parti intime.
Al mattino ci siamo lavati e fatto le ultime compere al mercato rionale e al pomeriggio mi ha accompagnata dai miei nuovi datori di lavoro. Quando avevo il giorno libero mi precipitavo da lui ed era una maratona del sesso. Ezio era uno stallone, e anche se aveva 50 anni aveva sempre il cazzo duro pronto a soddisfarmi, mentre io avevo sempre più bisogno di cazzo, del suo cazzo.

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