orge
60 - I due meccanici
di stinf
19.12.2022 |
10.331 |
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"Ha steso un telo a terra e si è coricato, io gli sono andata a cavalcioni, mi sono chinata leggermente sul suo cazzo ed ho lasciato andare due schizzi..."
Capitolo 60Il mio amore per Bruno aumenta di giorno in giorno e poi tra di noi è sesso sfrenato, ogni momento che stiamo assieme è eccitante sia per il sesso che per le leccornie della tavola e per i viaggi in camper. Era un martedì pomeriggio, avevamo pranzato a base di crostacei e bevuto dell’ottimo prosecco, poi per smaltire siamo andati a passeggiare al parco vicino a casa, era autunno le foglie erano gialle e il parco era molto bello con dei bellissimi colori, lì passa il fiume Dora e ci sono due laghetti, prati e piante. Bruno mi ha chiesto se potevamo fare delle foto e se mi mettevo la gonna senza mutandine e io l’ho accontentato con piacere, ho indossato un top allacciato sul davanti, una maglia con bottoni, una giacca rossa, reggicalze e calze.
Arrivati nel parco che erano le 15 ci siamo incamminati lungo una stradina sterrata che portava ai laghetti, Bruno fotografava il paesaggio con i suoi fantastici colori e ovviamente fotografava anche me, mi sono seduta su di una panchina ho allargato le gambe e Bruno mi ha fatto alcune foto, mi sono accorta che avevo un reggicalze slacciato, ho alzato la gonna per allacciarmelo e mentre lo facevo ho dato uno sguardo in giro ed ho incrociato gli occhi di un 70 enne che mi sorrideva maliziosamente, finito di allacciare la calza mi sono alzata ho preso sottobraccio Bruno ed abbiamo proseguito la nostra passeggiata.
_ “Hai visto il vecchio che guardava?”.
_ “Si l’ho visto mentre ti allacciavi la calza, e adesso ci sta seguendo”.
Abbiamo continuato a passeggiare fino ai laghetti, io mi sono appoggiata alla staccionata che cintava il laghetto in modo da avere un bellissimo sfondo e Bruno si è messo a fotografarmi, nel frattempo il vecchietto si è seduto su di una panchina un po’ defilata posta sotto un salice piangente continuando a guardarci. L’ho osservato ed ho visto che si passava la mano sopra l’inguine, la cosa mi ha stuzzicato e incuriosito, i guardoni lì c’erano ma solo di sera, non volevo farmi condizionare mentre facevo da modella per Bruno però volevo vedere come si comportava, ho dato uno sguardo e visto che in giro non c’era anima viva ho aperto la giacca e sbottonata la maglietta rimanendo con il top che metteva in bella mostra le tette, prendevo pose mentre Bruno continuava a fotografare. Lui in modo discreto continuava a fregarsi con la mano l’inguine e io alla fine per stuzzicarlo di più e vedere le sue reazioni sono andata a sedermi sulla panchina vicino a lui, per sedermi ho appoggiato una mano sulla sua gamba mentre lo guardavo negli occhi.
_ “Posso? Mica ti disturbo”.
_ “Prego accomodati pure” e si è spostato leggermente per farmi posto.
Bruno non si è avvicinato molto ma con lo zoom continuava a fotografarmi, avevo sempre la maglia sbottonata, mi sono avvicinata al vecchietto passandogli il braccio sulle spalle ed ho allargato le gambe alzandomi anche un po’ la gonna, poi ho spostato la mano sulla patta dei suoi pantaloni per sentire la consistenza del cazzo, era bello duro.
_ “Ti stai eccitando?” gli ho chiesto mentre Bruno continuava a fotografare la scena.
Il vecchietto non se lo aspettava e al contatto della mia mano è arrossito ma io mi sono subito alzata l’ho salutato ed abbiamo continuato la nostra passeggiata facendo foto normali, alla fine ci siamo infilati in una specie di boschetto con delle radure che fiancheggiavano in fiume Dora dove c’erano dei tavoli da picnic, mi sono seduta su uno di questi con i piedi sulla panca, ho alzato tutta la gonna mettendo in bella vista la figa e mi sono tirata fuori le tette, mi sono guardata in giro ed ho visto il vecchietto che si avvicinava, ma ho continuato a farmi fotografare e alla fine questi si è seduto vicino alle mie gambe e si è messo a guardarmi la figa in modo veramente sfacciato, ma io non mi sono scomposta.
_ “Bello lo spettacolo?” gli ho chiesto.
_ “Hai una figa bellissima così tutta pelata”.
_ “Come ti chiami”.
_ “Sandro”.
Ha allungato la mano per toccarmi la figa ma io ho chiuso le gambe, Bruno ha fatto ancora alcune foto con Sandro che mi guardava in mezzo alle gambe come un morto di fame e poi è venuto a sedersi vicino a noi.
_ “Se ti piace fare foto potreste venire da me, nel garage ho una Ferrari d’epoca”.
_ “Non mi dispiacerebbe” gli ha risposto Bruno guardandomi.
_ “La Ferrari è molto bella, è piccolina ed è una macchina fatta in pochi esemplari, l’ho comprata che era un rottame e l’ho ristrutturata”.
Bruno mi ha nuovamente guardato per vedere se io acconsentivo, ci ho pensato un po’ su scrutando Sandro che anche se aveva una settantina d’anni era un bel vecchietto, e poi pensando che al massimo gli avrei fatto una sega ho detto di sì.
_ “Pero vi devo dire che io vivo al piano terreno e al primo piano vive un mio amico, è anche lui un guardone come me, andiamo spesso assieme a spiare le coppiette nei parchi, e lungo i fiumi per guardare chi prende il sole nudo”.
_ “Beh questo cambia le cose, io sarei venuta solo per fare foto sulla Ferrari ma niente di più” ho risposto.
Poi Sandro ha insistito dicendomi che loro avrebbero solo guardato e alla fine ho accettato. Siamo saliti in macchina e l’abbiamo seguito fino alla sua villetta in un comune appena fuori Torino, siamo scesi e ci ha fatto accomodare subito nella tavernetta, che devo dire era molto ben arredata con un mobile bar, un lungo tavolo rustico, da una parte appoggiata al muro una panca e dall’altra degli sgabelli, due bei divani fronteggianti sopra un bel tappeto morbido, e infine un bel caminetto che Sandro ha subito pensato di accendere per scaldare l’ambiente e creare l’atmosfera, il tutto con ampi spazi e un’ottima illuminazione sia soft che colorata. Ci ha offerto da bere e poi è arrivato subito il suo coinquilino.
_ “Piacere sono Walter”.
Ci siamo presentati e Sandro gli ha spiegato che eravamo venuti per fare delle foto con la Ferrari, abbiamo bevuto un amaro fatto da loro, ci siamo seduti sul divano e Walter, anche lui abbastanza un bell’uomo sui 65 anni si è seduto davanti a me e il suo sguardo è andato subito sulle mie gambe, io maliziosamente ma con naturalezza le ho allargate leggermente facendo intravedere che ero senza mutande, l’ambiente si è subito surriscaldato e gli apprezzamenti alla mia bellezza correvano a fiumi. Bruno mi ha chiesto se riprendevamo a fare foto, sono rimasta con la gonna e il top ed ho preso diverse pose vicino al fuoco e sui divani, maliziosamente mi scoprivo la patata e i due si vedeva avevano il cazzo bello duro. Bruno ha poi chiesto di poter vedere la Ferrari e siamo andati tutti e quattro nel garage.
La macchina era piccolina ma molto bella e il garage molto ampio e faceva anche da officina, c’era posto per 3 auto oltre che a tutte le attrezzature, Sandro ha acceso tutte le luci, io mi sono avvicinata alla macchina e Bruno ha iniziato a fotografarmi, ho abbassato il top e i miei capezzoli hanno fatto capolino, erano duri e lunghi, poi mi sono sfilata lentamente la gonna e sono rimasta con calze, reggicalze e top e la figa in bella vista. Bruno mi ha fatto prendere diverse pose per fotografarmi salendo e scendendo dalla macchina con le gambe larghe, mi sono poi sdraiata sul cofano della Ferrari sia con la pancia che con la schiena allargando le gambe e pizzicandomi i capezzoli, allargandomi la figa e le natiche, Sandro e Walter erano in disparte con il cazzo in mano, poi mentre ero appoggiata con i gomiti sul cofano e sporgevo in fuori il culo, Walter si è inginocchiato dietro di me, mi ha messo le mani sulle natiche me le ha allargate e si è messo a leccarmi lo sfintere, Sandro mi è venuto di fianco e mi ha infilato la mano in mezzo alle gambe accarezzandomi l’interno umido della vagina mentre Bruno continuava a fotografare.
Mi stavo eccitando e anche se ero partita con l’intenzione di non fare sesso adesso ne avevo voglia, mi sono poi seduta sul cofano e Sandro e Walter si sono spogliati e sono venuti di fianco a me completamente nudi, io li ho accarezzati sullo stomaco pizzicandogli i capezzoli mentre loro con il cazzi duri in mano mi fregavano le cappelle sui capezzoli. Mi sono poi chinata e li ho fatti venire davanti a me ho preso i loro cazzi in mano e li ho leccati prima uno e poi l’altro e poi tutti e due assieme, ho succhiato a lungo le cappelle alternandole nella mia bocca, i giochini sono durati a lungo, mentre avevo sempre più voglia di cazzo.
Siamo poi tornati nella tavernetta, li faceva caldo col fuoco acceso, ci siamo seduti sui divani e Sandro ci ha offerto delle birre, i due si sono seduti vicino a me e mentre bevevano mi infilavano le mani dappertutto sembravano delle piovre, poi a me è venuta voglia di fare la pipì ed ho chiesto dov’era il bagno, Sandro ha strabuzzato gli occhi.
_ “Il bagno è là ma vorrei che me la facessi in bocca”.
Ho guardato Bruno e gli ho detto di sì. Ha steso un telo a terra e si è coricato, io gli sono andata a cavalcioni, mi sono chinata leggermente sul suo cazzo ed ho lasciato andare due schizzi annaffiandogli linguine e il cazzo duro.
_ “Fammela in bocca” mi ha chiesto Sandro.
Io mi sono spostata, mi sono chinata ad alcuni centimetri dal suo volto, con le mani mi sono aperta le labbra della vagina ed ho cercato di centrargli la bocca, lui l’ha aperta e tutta la pipì che gli è entrata l’ha bevuta, chiaramente Bruno tutto soddisfatto ci fotografava.
Ero sempre più eccitata e avevo voglia di cazzo, mi sono seduta sul bordo del sofà e mi sono appoggiata allo schienale Sandro ancora tutto bagnato di pipì mi si è inginocchiato tra le gambe e si è messo a leccarmi la figa mentre Walter è venuto in piedi sul sofà a cavalcioni su di me e mi ha infilato il cazzo in bocca ed io ho iniziato a fargli un pompino, Sandro mi leccava bene la figa raccogliendo le ultime gocce di pipì e gli umori che inumidivano l’interno della vagina, poi si è dedicato al clitoride leccandolo con delicatezza e maestria, io non ho resistito molto, il mio godimento è aumentato fino a che non mi sono liberata in un lungo orgasmo, non ho potuto gridare il mio piacere perché la mia bocca era piena del cazzo di Walter e sono partita.
Stavo ancora sussultando dal piacere che ho sentito il cazzo di Sandro farsi largo tra le labbra della mia vagina ed entrarmi dentro, era un bel cazzo e la penetrazione mi ha fatta rabbrividire, non ho potuto guardare Bruno se approvava, e ne è seguita una bella e lunga scopata io ho continuato a godere e quando il suo ritmo è aumentato ho raggiunto nuovamente l’orgasmo, stavo ancora godendo che lui è uscito dalla mia figa e mi ha eiaculato sulla pancia.
Appena si è tolto, Walter è sceso dal sofà ed ha preso subito il suo posto infilandomi il cazzo duro in figa e anche lui ha iniziato a scoparmi, e mentre mi sbatteva con foga io gli ho preso i capezzoli tra le dita e glie li ho strizzati con forza facendolo sussultare di piacere. Anche lui mi ha preso i capezzoli tra le dita pizzicandomeli forte, ma non è durato molto e anche lui si è tolto, si è alzato in piedi ed da depositato il suo sperma su di un mio capezzolo, ero un po’ delusa.
Credevo fosse finito ma ho visto che anche Bruno era nudo con il cazzo duro in mano, Mi ha fatto inginocchiare sul sofà con il culo in fuori, si è posizionato dietro di me, Walter mi è venuto vicino e mi ha allargato le natiche, Bruno mi ha infilato il suo grosso cazzo in figa e mi ha scopata dandomi dei poderosi colpi, eccitata da prima ho raggiunto quasi subito l’orgasmo. Bruno ha lasciato che finissi di sussultare stando con il cazzo ben piantato dentro di me, poi si è sfilato dalla mia figa ha appoggiato la grossa cappella sullo sfintere, ha spinto ed è entrato dentro di me facendomi rabbrividire dal piacere, si è fermato un attimo per godere delle mie contrazioni anali e poi ha spinto fino in fondo ed ha iniziato una lunga e lenta inculata mentre Walter continuava a tenermi le natiche larghe e guardare il cazzo che entrava e usciva dal mio ano. Poi ho sentito che Sandro si era infilato con la testa tra le nostre gambe arrivando con la bocca alla mia figa e mentre Bruno continuava ad incularmi con il suo movimento lento, lui mi leccava il clitoride e la figa, arrivando anche al mio ano e ai testicoli di Bruno. Io non ci ho messo tanto a raggiungere un altro orgasmo e partire, ma Bruno ha continuato a incularmi mentre io continuavo a godere, poi dopo alcuni minuti ha goduto anche lui, io ho sentito lo sperma caldo nel mio intestino e con la complicità di Sandro che continuava a leccarmi il clitoride ho raggiunto nuovamente l’orgasmo.
Ci siamo seduti tutti sui divano e ci siamo fatti un bel cicchetto di grappa, lavati e rivestiti ci siamo messi a chiacchierare parlando dei posti dove loro andavano a fare i guardoni, a questo punto Sandro mi ha spiegato perché al parco ci ha seguiti, ci aveva già spiati al fiume Orco mentre prendevamo il sole nudi e facevamo foto. Mentre tornavamo a casa con Bruno abbiamo parlato dell’accaduto.
_ “Anche se erano anzianotti mi hanno fatta godere, ma alla fine tu come al solito sei stato magnifico”.
_ “Pensavo che non ti saresti accontentata di una sborrata sulla pancia”.
_ “Hai ragione a me lo sperma piace in figa e in culo ma di questi due non mi fidavo”.
_ “Allora quando trovi qualcuno di cui ti fidi fatti riempire la prossima volta”.
_ “A te non dispiace?”
_ “Se per te è così importante per me va bene”.
Gli ho slacciato i pantaloni e tirato fuori il cazzo poi l’ho preso in bocca e succhiato per tutto il tragitto fino a casa.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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