orge
38 - La contadinotta lo vuole molto grosso
di stinf
12.04.2022 |
19.621 |
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"_ “Volevo chiederti una cosa” ho detto a Sandra..."
CAPITOLO 38Il mercoledì dopo l’orgia con Nicola a casa sua, con Sandra ci siamo riviste al mercato e con lei sono andata al bar a prendere un caffè, ma non siamo andate al solito bar, bensì a quello di Nicola, quando siamo entrate c’era diversa gente e noi ci siamo sedute in un angolo e lui ci ha portato due caffè e mentre li posava sul tavolo con gli occhi sembrava volesse mangiare Sandra, poi io e lei ci siamo messe a parlare.
_ “Come è andata con tuo marito”.
_ “Bene, gli ho lasciato un bello stampo di denti sul cazzo e quindi niente scopate, e il mio culo fa male, ieri sera ero talmente eccitata che mi sono fatta un ditalino, per il resto tutto normale”.
_ “Quando ci vediamo noi due”.
_ “Quando vuoi tanto adesso decido io come e quando e con chi fare sesso”.
_ “Per questa settimana lasciamo perdere, la prossima un giorno che non avete tanto lavoro ti puoi fermare da me, così ce la godiamo noi due sole”.
_ “Sono d’accordo, e con Nicola combiniamo ancora, potresti chiedere a lui se ha qualche amico ben dotato” mi ha proposto Sandra.
_ “Chiediamoglielo, vediamo se lui trova qualcuno” e ho fatto cenno a Nicola di venire da noi.
_ “Quanti uomini vuoi la prossima volta”.
_ “Due per me e due per te che ne dici”.
_ “No Sandra siamo in troppi, io direi oltre a Nicola un altro e poi c’è sempre tuo marito” lei si è messa ridere mentre Nicola arrivava al nostro tavolo.
_ “Abbiamo bisogno oltre che al tuo anche un altro cazzo, grosso, lungo e resistente e affidabile”.
Nicola ci ha detto che avrebbe provveduto e noi finito il caffè ce ne siamo andate.
Il sabato sono tornata al mercato a fare la spesa e mi ha servita Giulio.
_ “Ti sei divertito domenica? E adesso come va con il sesso tra te e Sandra”.
_ “E’ stato bellissimo vederla godere così, peccato che al culmine del piacere mi abbia morsicato il cazzo che aveva in bocca, adesso sono in astinenza forzata”.
Mi sono trattenuta dal ridere e mi sono dimostrata dispiaciuta nei suoi confronti.
Il mercoledì successivo ci siamo nuovamente viste al mercato e poi con Sandra siamo andate al bar di Nicola, ci siamo sedute nel solito angolino e lui ci ha portato i caffè.
_ “Allora Nicola, hai trovato qualcuno?” gli ho chiesto io.
_ “Ho parlato con tre che conosco e si vantano di un bel cazzo e sono tutti disponibili”.
_ “Io però non mi accontento delle vanterie, voglio toccare con mano” gli ho risposto.
_ “Uno ha 60 anni, l’altro la mia età e il terzo è seduto a quel tavolo”.
L’ho guardato, era un ragazzo con non più di 25 anni abbastanza carino, ma con i capelli lunghi raccolti a coda di cavallo dietro la nuca. A me gli uomini con i capelli così non sono mai piaciuti e quindi mentalmente l’ho subito scartato. Ho guardato Sandra per sentire la sua opinione.
_ “Lascio decidere a te, io non so che dire”.
Mi sono nuovamente rivolta verso Nicola.
_ “Non si possono vedere gli altri due?”.
_ “Basta organizzare” è stata la sua risposta e poi si è allontanato per servire altri clienti.
Noi ci siamo alzate e siamo tornate al mercato e prima di arrivare Sandra mi ha chiesto se l’indomani visto che non avevano lavori in campagna poteva fermarsi da me, io ne sono stata entusiasta, mi sono fermata al mercato da Giulio a fare la spesa e anche lui mi ha chiesto quando potevamo organizzare, io l’ho assicurato che per domenica o la prossima qualcosa avremmo fatto, li ho baciati tutti e due e sono tornata a casa. Nel pomeriggio ho telefonato a Nicola chiedendogli se all’indomani al pomeriggio o alla sera si potevano vedere gli altri due senza dirgli che noi eravamo lì ad osservarli, lui mi ha risposto che entro la serata mi avrebbe fatto sapere.
Il giorno dopo alle 14 è arrivata da me Sandra, mi ha subito buttato le braccia al collo e ha incollato le labbra sulle mie e ci siamo date un lungo bacio, io abbracciando quella bambola morbida ho avuto un tonfo al basso ventre. Ci ha interrotto Nicola che per telefono mi diceva che il suo coetaneo era al bar, io gli ho risposto che a breve saremmo venute a prendere il caffè. Sandra era vestita con una gonna, una camicetta e una giacca leggera, io lo ho alzato la gonna e gli ho tolto i collant e le mutande. Anche io avevo una gonna abbastanza corta ed ero già senza mutande.
_ “Vado in bagno a lavarmela”.
_ “No, se odora un po’ è meglio” l’ho bloccata io.
Siamo uscite e siamo andate al bar, nel locale c’erano una coppia di anziani, un ragazzotto al bancone che parlava con Nicola e un 50 enne che leggeva il giornale, era rivolto verso il nostro tavolo d’angolo, ci siamo sedute girate verso di lui e nel sederci ci siamo alzate un po’ la gonna in modo che potesse vedere le nostre cosce. Nicola ci ha portato il caffè e noi ci siamo messe a chiacchierare abbiamo bevuto il caffè e poi visto che il tipo continuava a leggere il giornale ho detto a Sandra di allargare di più le gambe e poi ho fatto cadere un cucchiaino.
Mi sono spostata strisciando la sedia facendo rumore, mi sono chinata per prenderlo, il tipo finalmente ha rivolto lo sguardo verso di noi, e io gli ho sorriso, ma il suo sguardo è andato alle cosce di Sandra, ha posato il giornale sul tavolo e ha fatto finta di leggere, mi sono seduta e anche io ho allargato un po’ le gambe. La figa di Sandra non si vedeva perché le cosce sono cicciottelle ma la mia si intravvedeva, il tipo non faceva nemmeno più finta di leggere. Ho chiesto a Sandra se gli piaceva e lei ha detto di sì, io l’ho guardato e gli ho fatto l’occhiolino.
Dopo un po’ si è alzato e si è avvicinato al nostro tavolo chiedendoci se ci poteva offrire qualcosa, io ho detto di sì chiedendogli due digestivi, lui si è seduto al nostro tavolo chiedendoci il permesso e Nicola si è avvicinato, ha preso le ordinazioni e ce le ha portate, abbiamo brindato e bevuto.
_ “Cosa ci fanno due belle donne come voi da sole in un bar”.
_ “Siamo in tua compagnia non siamo sole”.
Si è presentato, si chiama Renzo, e si è messo a chiacchierare e non la smetteva più, noi l’abbiamo ascoltato e poi ho fatto la mia battuta:
_ “Hai una bella lingua, ma l’adoperi solo per chiacchierare?” si è bloccato sorridendo.
_ “No sia la lingua che il pennello li so adoperare molto bene, provare per credere”.
_ “Vi vantate tutti voi uomini, ma poi all’atto pratico non tutti siete all’altezza. Tu ce la faresti con noi due?”.
_ “Senza nessun problema”.
_ “Allora seguici e facci vedere la miccia”.
Ho preso Sandra per mano e sono andata nel magazzino che conoscevo bene, ho lasciato la porta socchiusa e ci siamo avvicinate e sedute sul letto, Renzo è arrivato subito chiudendosi la porta alle spalle ed è venuto davanti a noi, io non ho perso tempo gli ho slacciato i pantaloni e li ho abbassati assieme alle mutande, è spuntato un bel cazzo, lungo e grosso, l’abbiamo accarezzato e prima io e poi Sandra l’abbiamo preso in bocca, era pulito e aveva un buon sapore. Gli ho chiesto se aveva un preservativo e alla sua risposta affermativa io e Sandra ci siamo coricate sul lettino e ci siamo messe a farci un 69, io ero sotto e lei sopra, avevamo le fighe bagnate e ci siamo messe a leccarcele, avevo obbligato Sandra a non lavarsela e adesso sentivo un leggero gusto di stantio, ho affondato la lingua tra le grandi labbra leccandola con gusto.
Renzo si è messo il preservativo e si è inginocchiato dietro a Sandra e l’ha penetrata, io vedevo a pochi centimetri il cazzo stantuffare nella figa, e mentre la leccavo cercavo di non toccare il clitoride, la scopata è stata lunga e Sandra alla fine ha raggiunto l’orgasmo, ma Renzo non si è fermato ed ha continuato a scoparla, io ho preso in bocca il clitoride e mi sono messa a succhiarlo e a leccarlo e Sandra ha raggiunto l’orgasmo un’altra volta, anche io sotto i sapienti colpi di lingua di Sandra ho raggiunto l’orgasmo, Renzo non smetteva di scoparla e lei continuava a godere e dopo una lunga cavalcata sono partiti tutti e due.
Renzo si è tolto e noi siamo tornate a sederci sul letto, lui si è tolto il preservativo e Sandra l’ha preso in mano e poi in bocca pulendolo dallo sperma e leccando le ultime gocce che uscivano. Il cazzo non era del tutto molle e Sandra se lo è infilato in gola più che poteva mentre con le mani strizzava i testicoli, non c’è voluto molto al cazzo di Renzo di tornare bello duro. Mi sono coricata sul letto e lui messosi un altro preservativo si è inginocchiato tra le mie gambe, ho preso il cazzo in mano e l’ho diretto nella mia vagina, era un bel cazzo ed ho sentito un grande piacere mentre entrava dentro di me, poi si è sistemato bene e mi ha scopata. Sandra mi è venuta vicino e mi ha preso un capezzolo in bocca, me lo succhiava e mordicchiava mentre sentivo gli affondi di quel cazzo dentro di me, non ci ho messo molto a raggiungere l’orgasmo, e poi ho continuato a godere con un multi orgasmo per diversi minuti finché Renzo non è partito ed è crollato su di me esausto.
Io e Sandra ci siamo alzate e lui in segno di sfida.
_ “Se me lo leccate un po’ ricominciamo”.
Ci siamo messe a ridere, tornate nel bar ci siamo seduti tutti e tre al tavolo facendo un altro giro di liquore, poi gli abbiamo spiegato che cercavamo due o tre uomini per fare un’ammucchiata, gli abbiamo anche chiesto un certificato Aids per essere sicure visto che volevamo farlo senza preservativo, poi siamo tornate a casa, ma prima di uscire Nicola ci ha detto di tornare per le 21 così ci avrebbe fatto conoscere il 60 enne.
A casa abbiamo parlato a lungo, prima su cosa fare questa sera e poi sul futuro, perché a me Sandra piace, ma capisco che per lei la priorità siano i cazzi e non un rapporto lesbico con me, ma seguirla nelle ammucchiate non mi piaceva per niente, mi piace stare con una donna e quando lo faccio preferisco essere sola con lei, invece se voglio dei cazzi vorrei essere la sola donna del gruppo e godermeli da sola, queste cose le ho dette chiaramente a Sandra e lei ha capito, però lei ha un marito e io sono da sola.
Alle 19,30 abbiamo cenato e alle 22 eravamo al bar, al banco c’era il figlio di Nicola e lui era seduto al tavolo con l’uomo che dovevamo incontrare, abbiamo consumato e poi siamo uscite, sapevo che Nicola abitava da solo lì vicino, sono usciti anche loro e noi li abbiamo seguiti e siamo salite al primo piano dove abitava lui, ci siamo accomodate in un salotto e Nicola ci ha presentato Mario, un bell’uomo sui 65 anni.
_ “Sei un bel filibustiere, noi volevamo incontrare solo Mario, ma ti sei intrufolato anche tu”.
_ “Avevo voglia di scopare, perdonami”.
Ho chiesto a Mario se aveva un certificato negativo Aids e lui ce l’ha mostrato, poi io gli ho spiegato cosa volevamo da lui e delle nostre intenzioni di organizzare una bella ammucchiata, si è dimostrato entusiasta, abbiamo bevuto un liquorino poi io e Sandra ci siamo spogliate nude e ci siamo sedute sul comodo divano una vicino all’altra, i due uomini si sono spogliati e quando ho visto il cazzo di Mario sono rimasta sorpresa, non era tanto lungo ma era grosso, la cappella normale poi un paio di centimetri come la cappella e poi diventava veramente grosso, sembrava un cono per il gelato.
Nicola è venuto a leccare la mia figa mentre Mario si è dedicato a quella di Sandra, era dal mattino che ci eravamo lavate, e neanche dopo la scopata del pomeriggio ce la siamo rinfrescata, Nicola mi ha leccato il clitoride stuzzicandomi con un dito lo sfintere facendomi sobbalzare dal piacere e quando ha visto che ero ben eccitata mi tirata verso di lui, ha infilato il cazzo dentro e mi ha scopata, in quella posizione la sua cappella cozzava contro l’utero, il piacere è aumentato e poi ho avuto un favoloso orgasmo. Ho sentito che anche Sandra stava godendo e poi anche lei ha raggiunto l’orgasmo, ma i due uomini non erano ancora partiti, si sono alzati e tra le mie gambe è venuto Mario, aveva il cazzo in mano pronto per infilarmelo in figa, l’ho guardato bene adesso che era bello duro era ancora più grosso.
Ho pensato a Sandra che l’aveva appena preso in figa e poi a Giulio con il suo cazzettino, ma adesso stava entrando dentro di me, Mario mi ha infilato la cappella e poi dopo un attimo di pausa lentamente è entrato nella mia vagina e per gli ultimi centimetri mi sono sentita forzare, poi mi ha scopata io ho raggiunto uno dei miei favolosi multi orgasmi e ho goduto come non mai, ho dato uno sguardo a Sandra e anche lei urlava di piacere. Mario mi ha fatto un paio di affondi e mi sono sentita squarciata poi il suo sperma mi ha inondato la figa e si è accasciato su di me. Anche Nicola aveva appena depositato il suo sperma nella vagina di Sandra e anche loro due ansimavano.
Ci siamo alzati e Nicola ci ha offerto una birra mi sono seduta al tavolo e sentivo lo sperma che mi colava fuori, ho chiesto a Sandra:
_ “Ti è piaciuto il cazzo di Mario?”.
_ “Se non ti dispiace lo voglio ancora in figa, mentre mi scopava ho pensato a Giulio”.
_ “Se vuoi te li lascio tutti e due, ma quando andiamo a casa ci divertiamo noi due”.
Ci siamo alzate e risedute sul divano e abbiamo preso i cazzi in bocca che in breve sono tornati belli duri, ho fatto sdraiare a terra Mario e Sandra gli è andata sopra spingendosi il cazzo in figa più che poteva, io le sono andata dietro e le ho leccato lo sfintere, sentivo che lei godeva su quel grosso cazzo, l’ho inumidita bene ed ho lasciato il posto a Nicola.
Questa volta Sandra lo avrebbe preso in culo senza crema, Nicola si è chinato dietro di lei appoggiandogli una mano sulla schiena e con l’altra ha puntato il cazzo sullo sfintere, la figa era piena e il cazzo di Nicola stentava ad entrare mentre Sandra si mordeva le labbra dal dolore, Mario si è sfilato leggermente e Nicola è riuscito ad affondare nel culo, Sandra ha mandato un piccolo urlo e Mario da sotto gli è entrato tutto in figa e poi l’hanno tenuta li schiacciata tra di loro con i cazzi tutti dentro di lei senza muoversi.
Io ero nuovamente eccitata, ho appoggiato le dita sul mio clitoride e mentre guardavo mi sono masturbata, Sandra ansimava e si contorceva, l’hanno tenuta ferma così per alcuni minuti, poi incuranti dei suoi lamenti si sono mossi dentro di lei, è stata una doppia interminabile Sandra aveva le lacrime agli occhi e non aveva più neanche la forza di lamentarsi, ma non ha mai detto basta, non ho capito quanti orgasmi abbia avuto ma quando i due uomini l’hanno riempita di sperma si è visto che godeva. Sono rimasti dentro di lei ancora un po’ finché i cazzi non si sono ammosciati e le contrazioni di Sandra li ha spinti fuori.
Ci siamo rivestite e Sandra si è lavata il viso per togliersi il trucco che la sporcava e siamo tornate a casa, avevamo tutte e due le gambe sporche di sperma, per fortuna era buio. Appena siamo arrivate a casa ci siamo spogliate e siamo andate a letto, io avevo ancora voglia, ci siamo abbracciate e poi mi sono messa tra le sue gambe e l’ho leccata tutta ripulendola bene con la lingua poi l’ho fatta girare, le ho aperto le natiche, si vedeva che era appena stata inculata l’ano non era del tutto chiuso, la mia lingua è andata sullo sfintere e l’ho leccata a lungo mentre con le mani stringevo le morbide natiche e lei si contorceva dal piacere.
E’ poi venuta lei sopra di me, mi ha baciata sulla bocca poi è scesa sui capezzoli mordendoli e pizzicandoli e infine è arrivata sulla mia vagina, l’ha leccata ripulendola tutta e poi mi ha infilato due dita dentro e le sua labbra si sono posate sul mio clitoride e mentre mi scopava con le dita la sua lingua lo accarezzava dolcemente, io dopo un po’ ho raggiunto l’orgasmo e lei quando sono stata al culmine del piacere me l’ha morsicato. Mi ha fatto girare e si è dedicata al mio sfintere, me lo ha leccato per una decina di minuti e poi è venuta nuovamente a baciarmi sulla bocca.
Era quasi l’una, siamo andate in bagno e ci siamo fatte una doccia e poi siamo tornate a letto.
_ “Volevo chiederti una cosa” ho detto a Sandra.
_ “Dimmi”.
_ “Ho notato che ti piace il dolore, piangi e godi, me lo vuoi spiegare?”.
_ “Hai ragione, finché non l’ho preso in culo non mi era mai capitato di godere per il dolore”.
_ “Allora quando faremo l’orgia fatti inculare da Mario”.
_ “Volevo già farlo stasera ma non c’era la crema”.
_ “La crema non la porto più, ormai il tuo culo è aperto”.
Ci siamo abbracciate ed abbiamo dormito.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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