Lui & Lei
45 - Il vicino di casa
di stinf
20.06.2022 |
17.655 |
40
"Nel frattempo ci siamo accorti che l’ascensore non funzionava allora abbiamo iniziato a salire le scale sempre parlando del più e del meno e arrivati davanti..."
Capitolo 45Sotto di me abita un uomo che vive solo, ha una decina di anni meno di me, una persona normale né bella né brutta, un fisico un po’ tozzo, mai visto con una donna, lavora in qualche ufficio comunale quindi è sovente a casa al pomeriggio. Ogni tanto lo sento parlare molto forte e quando guarda le partite urla come un matto, ascolta sempre la musica a volume alto e alcuni condomini si sono lamentati, non parliamo di quando stendo la biancheria, anche se è quasi asciutta perché è stata centrifugata dalla lavatrice, lui appena se ne accorge corre a stendere un nylon sulla sua, e quando ci incrociamo ci salutiamo e basta e generalmente evita i coinquilini.
Un giorno ci siamo incontrati mentre lui aspettava l’ascensore e ci siamo parlati, ed ho voluto precisargli:
_ “Guardi che quando stendo la biancheria è quasi asciutta quindi è inutile il nylon che ci stende sopra”.
_ “Non importa io lo stendo ugualmente” mi ha risposto con un tono un po’ piccante.
Nel frattempo ci siamo accorti che l’ascensore non funzionava allora abbiamo iniziato a salire le scale sempre parlando del più e del meno e arrivati davanti alla porta di casa sua io sono stata lì a chiacchierare con lui fino a che non ha aperto la porta e mi ha salutato, si è tolto le scarpe lasciandole sul pianerottolo ed è entrato. Io da curiosa ho guardato dentro ed ho subito notato un pinocchio alto un metro e molti altri più piccolini e poi degli scaffali pieni di cd, era un tipo veramente strano.
Sono passati alcuni giorni e stavo riordinando la casa e buttavo via diversa roba tra cui due colonne porta cd e uno scatolone di cd, visto che tutta la musica me l’ero portata in MP3 e pensando di fargli piacere un sabato sentendolo a casa sono scesa e gli ho suonato, lui ha aperto e io dandogli del tu:
_ “Senti Alberto sto buttando via dei cd musicali mica li vuoi?” per la prima volta avevo attirato la sua attenzione.
_ “Si certo li prendo molto volentieri grazie”.
_ “Allora vieni su a vederli e ti prendi quello che vuoi”.
E’ venuto su e io gli ho offerto anche le due colonne porta cd, lui contentissimo le ha prese e le ha portate sotto e poi è tornato su per prendere i cd, ma io nel frattempo ho preparato il caffè e l’ho obbligato a sedersi e a prenderlo con me. Ci siamo messi a parlare e l’ho trattenuto da me per più di un’ora, vedevo che soffriva, ma io imperterrita gli ho chiesto come mai viveva da solo, se aveva dei parenti visto che nessuno andava mai a trovarlo, lui mi ha detto che i parenti li aveva in Basilicata, e sulle donne non mi ha risposto, gli ho dato uno scatolone di cd e gli ho detto:
_ “Dovrei averne anche degli altri”.
_ “Va bene quando me li prepari li vengo a prendere”.
_ “Se qualche volta hai voglia di chiacchierare vieni a trovarmi anche io sono sola”.
Se ne è andato senza rispondermi, io sono maliziosa e agli uomini guardo sempre il volume del pacco ed ho notato un discreto gonfiore, e invece di darli le due cassette che avevo preparato, una l’ho tenuta da parte perché volevo che venisse nuovamente su da me, dopo la violenza subita dal professore era da un po’ che non andavo con un uomo e cominciavo ad avere dei pruriti al basso ventre, ma nel frattempo non avevo voglia di cercarne uno, ero pigra e mi aggiustavo da sola con il mio cazzo a due teste rimastomi dalla relazione con Carmen.
Passata una settimana una sera ho sentito che era in casa, mi sono messa un vestito scollato e sono scesa da lui.
_ “Scusa se ti disturbo ma ho un favore da chiederti mi fai entrare” lui è stato un attimo in silenzio.
_ “Dimmi” mi ha chiesto senza spostarsi.
_ “Voglio mettere una veranda come la tua me la fai vedere da dentro”.
A questo punto mi ha fatta entrare e mi ha fatto vedere la veranda dandomi anche l’indirizzo di chi l’aveva montata, io mi sono piegata più volte vicino a lui in modo che i miei seni fossero ben visibili, mi sono anche chinata, ma volutamente avevo messo le mutande per non essere troppo sfacciata, ho allargato un po’ le gambe e mi sono accorta di averlo turbato, non ho voluto esagerare, l’ho ringraziato e sono tornata su a casa mia.
Ci siamo incrociati un paio di volte entrando e uscendo da casa e lui mi ha salutata e si è fermato a chiacchierare con me informandosi sulla veranda. Poi un giorno incontrandolo:
_ “Guarda che ho altri cd da darti quando vieni a prenderli”.
_ “Quando vuoi”.
_ “Allora ti aspetto stasera”.
Non ho aspettato la sua risposta e me ne sono andata, tornata a casa mi sono depilata completamente la figa ed ho fatto una doccia poi mi sono messa a pensare cosa potevo mettermi per provocarlo, non volevo fare il primo passo, volevo che fosse lui a farmi delle avances. Era un tipo tutto meticoloso e pulitino, non portava nemmeno le scarpe in casa, le lasciava sul pianerottolo per non sporcare, pensavo a come si soddisfaceva sessualmente ed ero convinta che non andava a puttane per non mettere il pisello dove lo mettevano gli altri. Non mi aveva mai vista con altri uomini e forse con me avrebbe ceduto. Mi sono messa un tubino elastico con una bella scollatura, molto corto e sotto niente.
Alle 21 mi suona alla porta, apro e lui era lì con una bottiglia di champagne in mano e tutto tirato a lucido, mi ha squadrata per bene e ci voleva poco a capire che anche io volevo fare colpo su di lui, l’ho fatto entrare e ci siamo seduti, ho tirato fuori i calici e lui ha stappato la bottiglia, chiacchierando ne abbiamo bevuti due bicchieri a testa, lui guardava la mia scollatura con insistenza e io tra di me ho pensato che quella sera gli avrei dato il colpo di grazia, mi sono alzata e gli ho parlato della veranda andando sul balcone, lui mi ha seguita e gli ho chiesto alcuni consigli, mi sono chinata con la scusa di fargli vedere la ringhiera e lui si è chinato davanti a me, spostandomi ho fatto in modo di allargare le gambe e lui non ha potuto fare a meno di vedere la mia figa, è diventato un po’ rosso ma non ha staccato gli occhi da quella visione.
Per alzarmi ho fatto finta di perdere l’equilibrio e lui mi ha presa al volo aiutandomi a rialzarmi mentre io con le mani mi sono tenuta al suo collo, una volta alzati eravamo una attaccata all’altro ho staccato una sola mano dal suo collo e facendo finta ancora di barcollare gli ho posato una mano sulla patta dei pantaloni sentendo un bel gonfiore.
_ “Scusami, se non c’eri tu cadevo”.
_ “Figurati”.
Ma eravamo ancora abbracciati e io sono stata lì a vedere come reagiva senza scostarmi di un millimetro da lui, poi ha allentato la presa e io che avevo sempre un braccio attorno al suo collo e l’altro sul suo fianco, in risposta l’ho stretto a me. Era turbato e non sapeva che pesce prendere, aveva visto le mie tette, la mia figa, ero lì abbracciata a lui, le nostre bocche erano a pochi centimetri.
_ “Adesso cosa facciamo” gli ho sussurrato.
Lui non ha risposto allora con la mano che avevo sul suo fianco gli ho palpato il pacco, il cazzo era duro e continuando a tenerglielo in mano gli ho detto:
_ “Ti faccio questo effetto?”.
Ho visto che iniziava a sudare allora restando sempre stretta a lui gli ho slacciato i pantaloni e calati un po’ giù, gli ho tirato fuori il cazzo e l’ho accarezzato era durissimo e dal glande uscivano alcune goccioline di piacere, aveva un bel cazzo come circonferenza, abbastanza lungo e una bella cappella. A questo punto mi ha stretta forte e mi ha baciata con foga, io gli ho infilato subito la lingua in bocca e con la mano l’ho segato, si era scatenato come un toro le sue mani mi toccavano dappertutto si vedeva che aveva molti arretrati. Mi sono staccata da lui con difficoltà, l’ho preso per mano e l’ho trascinato in camera da letto.
Mi sono sfilata il vestito e sono rimasta nuda mentre lui è rimasto incantato a guardarmi, allora l’ho spogliato io e poi siamo andati a letto, si è subito inginocchiato tra le mie gambe e con il mio aiuto mi è entrato dentro, mi sono sentita riempita, poi ha iniziato a scoparmi come un forsennato, io dopo 10 secondi ho raggiunto l’orgasmo e sono partita, lui mi scopava dandomi dei forti colpi e il cazzo penetrava tutto dentro di me e la cappella sbatteva contro il mio utero, io ho nuovamente avuto un orgasmo ed ho continuato a godere, dopo un po’ ho sentito il suo sperma nella mia vagina ma ha continuato a scoparmi come se non fosse successo niente, si sbatteva con tutto il suo peso sopra di me e il suo sudore acre mi colava addosso, ma il suo cazzo duro continuava a martellarmi dentro mentre lo sperma mi usciva dalla vagina e mi colava lungo le natiche, poi è partito una seconda volta e si è fermato ansimando rimanendo dentro di me, io ero distrutta ed avevo avuto un multi orgasmo infinito.
Reggendosi sulle braccia per non pesare troppo, rimaneva dentro di me, il cazzo aveva perso un po’ di consistenza ma continuava ad essere abbastanza sodo, lo sperma continuava a colare fuori dalla vagina. Ho alzato le mani e gli ho accarezzato e poi pizzicato i capezzoli, li ho torturati un po’ e ho subito sentito la reazione del suo cazzo che è diventato nuovamente bello duro.
_ “Non vuoi mica scopare un’altra volta”.
_ “No scusami ma è bello starti dentro, e poi se mi tocchi i capezzoli…”.
L’ho fatto coricare vicino a me e mi sono inginocchiata, ho preso il cazzo in mano e mi sono messa a leccarlo ripulendolo dallo sperma appiccicaticcio, lui si è messo a sussultare dal piacere e quando l’ho visto ben eccitato ho voluto vedere se anche lui mi ripuliva la figa o se era schizzinoso, ho fatto passare una gamba sopra di lui e gli sono andata a cavalcioni mettendogli la figa a pochi centimetri dalla bocca poi ho ingoiato il cazzo spingendomelo in gola più che potevo. Lui godeva e sussultava ma io non sentivo la sua lingua, allora sempre con il cazzo in gola con una mano gli ho strizzato i testicoli e con l’altra sono arrivata al suo sfintere, l’ho stuzzicato un po’ e poi gli ho infilato metà dito dentro lui ha avuto un sobbalzo e poi mentre godeva rumorosamente ho spinto il dito tutto dentro facendolo roteare nell’intestino. Mi sono sentita prendere per i fianchi e il viso di Alberto incollarsi alla mia figa e in modo disordinato ha leccato tutto, non sono partita ma avevo ottenuto quello che volevo.
Ci siamo alzati e nudi come eravamo siamo andati in cucina ed abbiamo finito di bere lo champagne, Alberto voleva andare sotto a prenderne un’altra bottiglia ma io ne ho tirata fuori una di prosecco che avevo in frigo e l’abbiamo stappata. Eravamo seduti al tavolo e lui aveva il cazzo duro, io ho spostato il mio bicchiere e sono andata a sedermi su di lui, mi sono allargata le labbra della figa e me lo sono infilato dentro, una volta che sono stata ben sistemata ho ripreso il mio bicchiere, abbiamo brindato e ce lo siamo scolato tutto d’un fiato.
Lui li ha subito nuovamente riempiti, io sempre con il cazzo dentro di me mi sono allontanata con lo stomaco da lui e mi sono rovesciata un po’ di vino sui capezzoli. Il liquido è poi colato sulla mia pancia e in mezzo alle nostre gambe, gli ho preso la testa e l’ho attirato verso di me infilandogli i capezzoli turgidi in bocca, lui si è messo a leccarli e succhiarli, io eccitatissima mi muovevo sul suo cazzo, ho rovesciato altro liquido un po’ per volta, Alberto non capiva più niente, leccava e si muoveva sotto di me, la sua cappella premeva contro il mio utero e alla fine ho raggiunto l’orgasmo abbracciandolo forte.
Dopo la lunga astinenza quella sera ero in vena, mi sono sfilata dal cazzo e mi sono seduta sul tavolo, mi sono coricata appoggiandogli i piedi sulle spalle in modo che la mia figa fosse bella aperta, ho preso il suo bicchiere che era ancora mezzo pieno ed ho rovesciato un filo di prosecco sul mio clitoride, lui ha subito incollato le labbra sulla figa mentre io continuavo a rovesciare il vino.
_ “Hai ancora voglia di scopare”?
_ “Che domanda non vedi che cazzo duro che ho”?
_ “Da quanto non scopavi”.
_ “Da qualche anno, avevo una ragazza ma poi ci siamo lasciati, a me non piace andare a puttane quindi mi soddisfo da solo”.
Volevo ancora una cosa da lui, ma sarebbe stata dura convincerlo a mettermelo nel culo, comunque ci avrei provato, era un bel cazzo e mi avrebbe fatto godere. Ci siamo alzati e siamo tornati nel letto, ho incollato le mie labbra sulle sue ed ho aspettato la sua lingua ma lui è rimasto fermo, allora ho spinto la mia tra le sue labbra e lui timidamente le ha allargate, gli ho preso il cazzo in mano ed ho continuato a baciarlo sulla bocca, c’è voluto un bel po’ perché mi baciasse come volevo e alla fine si è lasciato andare e io gli ho passato un po’ della mia saliva nella sua bocca, ma ormai era troppo su di giri ed ha ricambiato, mi sono poi staccata da lui, gli ho stretto forte il cazzo e gli ho detto a bruciapelo.
_ “Lo voglio nel culo”.
Non ho aspettato la sua risposta sono scesa dal letto e mi sono coricata sulla sponda a gambe aperte e con le mani mi sono allargata le natiche, lui è sceso e mi si è messo dietro ha puntato la cappella sul mio sfintere ed ha spinto con molta delicatezza, io mi sono leggermente girata, l’ho guardato negli occhi e gli ho detto:
_ “Sfondami, voglio che me lo distruggi”.
Alberto mi ha arpionato i fianchi ed è entrato tutto dentro di me e si è messo a incularmi mentre io continuavo ad incitarlo, l’inculata è stata interminabile, i suoi colpi facevano muovere anche il mio pesante letto, ho avuto un orgasmo che è durato per tutto il tempo dell’inculata, poi quando già mi bruciava lo sfintere ed ero abbastanza indolenzita ho sentito il gettito caldo del suo sperma nel mio intestino e lì per me è stato il culmine del piacere, poi pensando che si potesse togliere l’ho preso per i fianchi e l’ho trattenuto dentro di me.
_ “Ti è piaciuto”?
_ “Si tantissimo, non l’avevo mai fatto, sembrava di affondare il cazzo nella panna calda, e poi sentirti godere così mi ha fatto impazzire”.
_ “Devi ancora fare una cosa per me”.
_ “Tutto quello che vuoi, hai solo da chiedere”.
_ “Pisciami in culo”.
Era dentro di me fino ai testicoli il suo cazzo si era un po’ ammosciato ma era ancora abbastanza sodo, io contraevo lo sfintere per eccitarlo e fare in modo che non si ammosciasse del tutto, lui si è mosso leggermente dentro di me, e poi si è fermato, i primi schizzi di piscio mi hanno fatta rabbrividire e poi Alberto mi ha riempita con una pisciata interminabile. Siamo stati ancora fermi per almeno 5 minuti mentre il liquido mi gorgogliava in pancia e poi lentamente il suo cazzo ha iniziato a perdere consistenza, allora siamo andati a lavarci.
Ci siamo rivestiti ed abbiamo chiacchierato ancora per un’oretta poi si è alzato per tornare a casa sua.
_ “Quando ci possiamo rivedere” mi ha chiesto prima di uscire.
_ “Chi lo sa, vedremo”.
_ “Io vorrei rivederti è stato bello e vorrei rifarlo”.
_ “Devi aver pazienza, io non voglio una relazione, quando mi verrà voglia ti chiamo, tu tieni in fresco una bottiglia di champagne”.
Avevo raggiunto il mio obiettivo, dallo schizzinoso che era, in una sera l’ho portato ad essere un bel porco, sono soddisfatta, adesso lo tengo un po’ sulle corde e quando mi verrà nuovamente voglia lo userò a mio piacere.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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