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117 - Orgia sul peschereccio


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
15.01.2025    |    8.257    |    54 9.9
"_ “Tuo marito non partecipa quando ti fai scopare”..."
CAPITOLO 117

6 – Viaggio in Portogallo

E’ un mese che siamo in Portogallo e mi posso dire soddisfatta, il tempo è bello e mi sto divertendo con mio marito andiamo in spiaggia a fare lunghe camminate e poi nell’interno con lo scooter a vedere bei paesini e a fare foto, non parliamo poi del sesso, tra i due pescatori e Manuel di cazzo ne ho preso, senza dimenticare la lingua di Lina, insomma qui stiamo proprio bene. Oggi ci siamo spostati ad Olhao una bella cittadina con un mercato del pesce fantastico e alcuni ristoranti veramente eccezionali per il pesce alla brace.

A Olhao siamo entrati in campeggio, era quasi tutto pieno di camper e noi ci siamo piazzati in un angolo abbastanza lontano dall’entrata e isolato in previsione che arrivassero Lina e Maria, ho subito lavato lenzuola e quant’altro, e mentre stendevo la biancheria mi ha telefonato Lina.
_ “Dove siete”.
_ “In campeggio ad Olhao” gli ho risposto.
_ “Venite ad Altura abbiamo combinato un’orgia per domani dai due pescatori”.
_ “Siamo appena entrati in campeggio ed ho fatto il bucato, mi dispiace”.
_ “E’ un verto peccato abbiamo sei maschi, io li ho visionati, hanno tutti un bel cazzo, c’è n’era anche per te, comunque fra qualche giorno vi raggiungiamo”.
Li aveva visionati, vuol dire che aveva già scopato con tutti per assaggiarli.

Non avevo nessuna voglia di partecipare a un’orgia con altre donne, se devo farla preferisco che gli uomini si dedichino tutti a me, con altre donne è dispersivo ed è più bello guardare che partecipare, non ci ho più pensato ed ho continuato a stendere la biancheria. Bruno è andato al mercato del pesce ed ha comprato una spatola e a mezzogiorno l’abbiamo mangiata fritta, al pomeriggio nell’attesa che la biancheria asciugasse siamo andati a farci un riposino, a letto mi è venuta in mente Lina e l’orgia che avrebbero fatto l’indomani e mi è venuta voglia di fare sesso. Ho preso il cazzo di Bruno in bocca e quando è stato duro gli sono andata a cavalcioni e me lo sono infilato in figa, è sempre un piacere sentirsi penetrare da quella grossa cappella, mi sono sistemata bene e mi sono mossa su di lui sfregandomi anche con il clitoride sul suo pube, Bruno ha preso tra le dita i capezzoli e me li ha pizzicati e tirati forte e io in pochissimo tempo ho raggiunto l’orgasmo e mi sono accasciata su di lui, volevo continuare ma ho sentito che fuori c’era aria allora l’ho lasciato lì con il cazzo duro e sono andata a raccogliere la biancheria.

Il giorno dopo Bruno mi ha proposto di andare a mangiare in uno di quei ristoranti che ti danno pesce azzurro alla brace a volontà e alle 12 eravamo al ristorante, ci siamo seduti non molto distante dal ragazzo che era addetto alla griglia, su un tavolo vicino aveva una montagna di pesce già pulito e pronto per la griglia. Il piccolo ristorante si è riempito, erano quasi tutti francesi e qualche tedesco, tutte coppie di camperisti pensionati, meno una portoghese che si è seduta al tavolino vicino al nostro, era vestita in modo molto stravagante con un’abbondante scollatura che faceva intravedere due enormi tette.

Ho notato che il ragazzo del barbecue ha subito puntato gli occhi sulla scollatura, io ero vestita con la gonna, una maglietta e un giubbino e naturalmente ero senza mutande, non volevo entrare in competizione con la portoghese vicino a me, ma il ragazzo era un bel tipo, circa 30 anni, un bel fisico massiccio, carino di viso e mulatto, dai pantaloncini molto aderenti si vedeva un bel fagotto. Io ho alzato un po’ la gonna e allargato le gambe, ma lui non poteva vedere la mia patata ma gli mostravo una bella porzione di coscia e poi lo guardavo sovente e lui se n’è accorto.

Il pranzo è cominciato e i piatti che arrivavano al mio tavolo e a quello della vicina avevano i pesci più pregiati, e io ogni tanto sorridevo al bel mulatto come per ringraziarlo e lui contraccambiava il sorriso. Dopo esserci abbuffati di pesce e bevuto abbondantemente avrei toccato volentieri il suo pacco, e mi è venuta voglia di farmelo, mentre Bruno è andato a pagare alla cassa, io imitando Lina ho scritto il mio numero di telefonino su un pezzo di tovagliolo, e l’ho messo in mezzo a 5 euro e prima di uscire glie l’ho dato, lui mi ha ringraziato e noi ce ne siamo andati.
_ “Se allargavi di più le gambe chissà cosa ci avrebbe portato il mulatto” mi ha detto Bruno ridendo.
_ “Non gli ho fatto vedere niente, mi è salita un po’ la gonna, e comunque in mezzo ai 5 euro di mancia c’è il mio numero di telefono”.

Bruno non ha detto niente, abbiamo preso lo scooter e siamo tornati in campeggio, il sole era caldo e noi non sapendo cosa fare siamo andati in piscina, alle 17 siamo tornati al camper, poi ha suonato il mio telefonino.
_ “Ciao sono Diego, vedo che ti è piaciuto il pesce alla brace”.
_ “Il pesce mi piace anche crudo” gli ho risposto.
_ “Quando vuoi”.
_ “Stasera dopo cena” e poi gli ho spiegato dove eravamo.

Saliti in camper mi sono fatta fare un paio di perette per pulirmi meglio l’intestino e rasare la figa da Bruno e poi ci siamo fatti una doccia, per cena abbiamo mangiato solo frutta e poi ci siamo seduti fuori dal camper a bere un liquorino e alle 22 è arrivato Diego, si è seduto e ha bevuto con noi ed abbiamo chiacchierato un po’, ma io avevo voglia li ho lasciati lì e sono salita in camper e mi sono spogliata nuda e sdraiata sul letto. Sono arrivati anche loro e Diego non staccava gli occhi da me, si è spogliato in un attimo ed è venuto davanti a me, aveva veramente un bel fisico color cioccolata al latte e un pendaglio che anche se molle era di buone dimensioni.

Mi sono seduta sulla sponda del letto e l’ho accarezzato sui pettorali, sulla pancia, ma poi le mie mani sono subito andate sul cazzo che appena preso in mano si è subito indurito, l’ho portato alle labbra e l’ho leccato e preso in bocca mentre con le mani sono andata sui testicoli, quel palo è diventato rigidissimo. Diego dopo un po’ mi ha fatta coricare sul letto, mi ha preso per le gambe e mi ha tirata sulla sponda, mi sono messa un cuscino sotto la testa, e lui stando in piedi ha puntato il grosso cazzo sulla mia figa, ha strusciato un po’ la cappella tra le mie grandi labbra, io ero già bagnatissima ed appena ha spinto la cappella mi è entrata dentro, mi ha ancora tirata verso di lui, ha appoggiato i miei piedi sui suoi pettorali mi ha quasi piegata in due, ha spinto e il poderoso cazzo è entrato tutto dentro di me, un brivido di piacere ha percorso tutto il mio corpo, arrivato al fondo si è fermato con la cappella contro il mio utero, mi ha aperto di più le mie gambe e si è messo a scoparmi, io vedevo il cazzo entrare ed uscire dalla mia figa, era scuro e lucido. Quella visione mi eccitava ed ho raggiunto l’orgasmo quasi subito, lui vedendomi godere mi ha penetrata più in profondità e con più foga, il cazzo oltre che arrivare fino in fondo alla mia vagina era anche bello grosso e mi riempiva per bene, ho raggiunto un altro orgasmo e lui si è fermato tutto dentro di me.

Io ansimavo e quando mi sono ripresa lui si è sfilato dalla mia figa, si è inginocchiato, mi ha fatta appoggiare i piedi sulle sue spalle e mi ha leccato la figa, prima ha raccolto i miei umori e poi si è dedicato al mio clitoride, me lo ha leccato divinamente bene, avevo i brividi che mi percorrevano tutta e i muscoli della mia vagina si contraevano, ho raggiunto un altro fantastico orgasmo. Mi ha poi fatta stendere sul letto e si è coricato sopra di me, poi si è rialzato e mi ha nuovamente messo il cazzo in figa e mi ha scopata, io dopo poco ho avuto un multi orgasmo che non finiva più, non so quanto è durato, poi Diego si è sfilato dalla figa è venuto sopra la mia faccia, mi ha infilato il cazzo in gola e me l’ha riempita di sperma, non sono riuscita a berla tutta ma quasi.

Ci siamo poi seduti al tavolo ed abbiamo bevuto una birra e chiacchierato, ci ha raccontato che lui ogni due o tre giorni andava in mare con il peschereccio del cognato e un marocchino e andavano a pescare, ci ha invitati ad andare con loro ed io ho subito accettato, poi ho toccato il suo cazzo e sentendolo nuovamente bello duro sono tornata a letto, lui mi ha raggiunta e io gli sono andata a cavalcioni e mi sono infilata il cazzo in figa, mi ha subito sbattuta e il mio piacere è andato alle stelle, nel frattempo Bruno è salito sul letto e si è chinato dietro di me, Diego si è fermato e Bruno ha puntato il cazzo contro il mio sfintere, ha spinto con prepotenza ed è entrato nel mio ano, mi sentivo piena con quei due cazzi dentro di me, loro non si sono mossi per un bel po’ mentre io contraevo i muscoli della vagina e dello sfintere sentendo i cazzi pulsare e anche se stavano fermi io sentivo un piacere intenso.

Lentamente si sono mossi e io non ho più capito niente, Diego mi ha preso i capezzoli tra le dita e me li ha pizzicati forte facendomi un male cane, io ho raggiunto un orgasmo interminabile e mi sono quasi messa ad urlare per l’intenso godimento, è stata una lunga cavalcata e poi Diego non potendosi sfilare da sotto di me mi è partito in figa facendomi raggiungere degli apici di godimento indescrivibili, poi anche Bruno è partito riempiendomi l’intestino di sperma, sono rimasti fermi dentro di me fino a che i cazzi hanno perso consistenza e con le mie contrazioni di piacere sono usciti.

Mi sono alzata e messa una tunica sono andata a sedermi fuori, ero accaldata ed avevo voglia di prendere un po’ di fresco, gli uomini mi hanno raggiunta e seduti al tavolo ci siamo fatti un cicchetto di grappa.
_ “Sei proprio una donna calda, è bellissimo scopare con te” mi ha detto Diego.
_ “Sì mi piace scopare”.
_ “Se dopo domani venite a pescare con me e hai ancora voglia ti accontentiamo in tre”.
Ho subito avuto una contrazione al basso ventre, l’idea mi eccitava tantissimo, farmi sbattere su un peschereccio da tre affamati, ho dato uno sguardo a Bruno e vedendo che lui era d’accordo.
_ “A che ora dobbiamo alzarci”.
_ “Peschiamo sotto costa e partiamo alle 6, a mezzogiorno vi faccio una grigliata di pesce lì sul peschereccio e poi se vuoi ti scopiamo”.

Ero entusiasta della proposta di Diego, l’abbiamo salutato e siamo andati a dormire, il giorno dopo ci siamo rilassati passeggiando per il paese e andando al mercato del pesce, alla sera a letto avevo la figa in subbuglio pensando al giorno dopo, Bruno mi è venuto dietro con il cazzo duro e mi ha messo la cappella in figa e io ho spinto il culo verso di lui. Il giochino che sovente facciamo è uno stimolo fantastico, lui mi mette la cappella in figa e poi quel dentro e fuori mi manda in visibilio e mi dà un piacere incredibile. Dopo una decina di minuti si è tirato indietro un po’ di più e poi mi ha messo la cappella sullo sfintere, ho avuto un lungo brivido di piacere, lui si è mosso un po’ poi abbiamo cercato di dormire, al mattino ci saremo alzati presto.

Ci siamo svegliati presto prima di colazione Bruno mi ha fatto due grosse perette, alle 5,30 eravamo al porto, i tre pescatori avevano già preparato tutto per partire, per fortuna l’oceano era calmo c’erano solo delle onde lunghe, ci siamo allontanati dalla costa e visto che fuori faceva frescolino io sono andata in cabina con il capitano. Ero vestita con una gonna, una camicetta e una giacca a vento e sotto come sempre niente, il capitano era un bel tipo molto abbronzato occhi chiari e la barba di una settimana o due e un bel fisico. Mentre il marocchino che avevo visto prima era molto magro e giovane, anche lui un bel ragazzo.

Ho parlato a lungo con il capitano, lui mi chiedeva come stavamo in Portogallo e se ci piacevano i portoghesi, se ci piaceva il pesce e tante altre cose. Dopo un’oretta che stavamo viaggiando mi sono chiesta perché il capitano non mi avesse ancora messo le mani addosso, allora l’ho provocato io, sulla cresta di un’onda ho fatto finta di perdere l’equilibrio e mi sono aggrappata a lui, il capitano mi ha abbracciata per sorreggermi e io non mi sono più staccata da lui. Mi è venuto il dubbio che Diego non avesse detto niente e volesse fargli una sorpresa, ma poi ho sentito la mano che mi accarezzava il sedere.

Sempre stando aggrappata a lui con la mano sono andata sulla patta dei pantaloni, aveva il cazzo duro, poi la sua mano si è intrufolata sotto la mia gonna e mi ha accarezzata le natiche.
_ “Quanto manca per pescare” gli ho chiesto.
_ “Sto guardando il sonar, appena troviamo un banco di pesci buttiamo le reti”.
Mi sono inginocchiata tra lui e il timone, gli ho slacciato i pantaloni e tirato fuori il cazzo duro, non era niente male e aveva una bella cappella, l’ho preso in bocca e l’ho ripassato tutto con la lingua arrivando fino ai testicoli, poi tenendo la cappella in bocca un po’ lo masturbavo e un po’ lo pompavo, non è durato molto e mi ha sborrato in bocca, un liquido molto denso e gustoso sapeva di muschio, ho bevuto tutto e poi mi sono alzata, non erano ancora le otto che avevo già fatto colazione con lo sperma.

Alle 9 abbiamo trovato un banco di pesci e Diego e il marocchino hanno buttato le reti, la pesca è durata fin quasi a mezzogiorno e hanno riempito una trentina di cassette di pesce, erano tutti soddisfatti, hanno spostato le cassette nella stiva e le hanno ricoperte di ghiaccio, si sono tolti i grembiuli di gomma e si sono lavati le mani. Il capitano ha messo il pilota automatico e i motori al minimo. Diego aveva già acceso il barbecue e pulito il pesce, ha preparato un tavolino con piatti e bicchieri e del vino rosso e quando i primi pesci sono stati abbrustoliti hanno servito me e Bruno. La mia gonna era larga e corta mi sono sistemata sulla panchina scoprendo le cosce e poi ho aperto un po’ le gambe, il marocchino che era seduto davanti a me strabuzzava gli occhi e quasi non mangiava.

La mangiata di pesce è stata ottima e anche il vino era favoloso e su di me aveva fatto un certo effetto e con la scusa che il sole era caldo mi sono tolta la giacca a vento e sbottonato la camicetta, mi sono appoggiata a un montante della tettoia e Diego mi è venuto dietro e mi ha preso tra le dita i capezzoli, davanti è venuto il marocchino che in un baleno si era spogliato nudo, anche lui aveva un bel cazzo, si è inginocchiato davanti a me e mi ha leccato la pancia e il monte di venere, io ho messo un piede su delle cassette che avevo di fianco alzando il bacino e lui con la lingua è andato a leccarmi la figa. Diego mi baciava sul collo e mi pizzicava sempre più forte i capezzoli, io ho iniziato a godere e mentre il marocchino mi leccava il clitoride ho raggiunto un favoloso orgasmo.

Appena ripresa mi sono guardata intorno, Bruno fotografava e gli altri tre erano nudi, hanno steso un grosso materassino gonfiabile a terra e io mi sono coricata, il marocchino non ce la faceva più è venuto tra le mie gambe e mi ha infilato il cazzo in figa e si è messo a scoparmi mentre il capitano e Diego mi toccavano le tette e mi davano i cazzi da succhiare, io li ho presi in mano e girando la testa da una parte e dall’altra li alternavo nella mia bocca. Il marocchino affondava il cazzo dentro di me con dei colpi potenti io ho ripreso a godere raggiungendo un orgasmo lunghissimo e poi la mia figa è stata inondata di sperma.

Il marocchino è rimasto ancora un po’ dentro di me poi si è tolto e si è messo in disparte menandosi il cazzo per farlo tornare duro, Diego mi ha fatta alzare e il capitano si è sdraiato sul materassino, io gli sono andata a cavalcioni e mi sono infilata il cazzo in figa, ho sentito lo sperma del marocchino che colava fuori, il capitano mi ha abbracciata e inarcandosi mi ha pompata facendomi sobbalzare su di lui. Diego con le dita ha raccolto lo sperma che usciva dalla vagina e mi ha inumidito lo sfintere e poi mi ha messo un dito in culo, il piacere è stato intenso e il solo pensiero che sarei stata inculata mi ha fatto venire un lungo brivido, poi il capitano si è fermato e Diego si è chinato dietro di me mi ha fregato per un po’ la cappella sullo sfintere poi ha spinto. I due cazzi non erano enormi ma comunque erano grossi, ho cercato di rilassarmi il più possibile e poi anche Diego è entrato dentro di me andando subito più in fondo che poteva nel mio intestino, io ho sentito un grande piacere.

Sono stati un attimo fermi e poi mi hanno distrutta, ho subito raggiunto l’orgasmo e sotto i loro possenti colpi ho continuato a godere e urlare di piacere per un’eternità, mi tenevano stretta e mi davano dei colpi tremendi, mi sentivo squartare e violentare, ma godevo come una troia. Poi la mia vagina si è nuovamente riempita di sperma e subito dopo anche il mio intestino è stato inondato, io mi sono accasciata sul capitano, eravamo tutti e tre sudati, Diego si è sfilato dal mio culo e io ho stretto lo sfintere perché non mi uscisse lo sperma poi mi sono alzata e mi sono messa la camicetta.

Il capitano è tornato al timone dando gas alla barca, io l’ho raggiunto perché fuori si era alzata un po’ di brezza, ma ero rimasta solo con la camicetta, lo sperma mi usciva dalla vagina e mi colava lungo le cosce.
_ “Me la fai pilotare?”.
_ “Certo vieni qui che ti faccio vedere come si fa”.
Io sono andata al timone e lui si è messo dietro di me, una mano la teneva sulla mia facendomi fare le correzioni con il timone per far andare dritta la barca e con l’altra mi accarezzava le natiche, dopo un po’ mi sono accorta che gli era tornato il cazzo duro.

_ “Calati i pantaloni e mettimelo nel culo”.
Lui si è nuovamente tolto i pantaloni, ha messo il motore al minimo, e io ho sporto indietro il culo, lui mi ha allargato le natiche e senza difficoltà mi ha inculata, mi sono appoggiata al timone e lui si è messo a pomparmi lentamente e ogni tanto si fermava e roteava il bacino mentre io sentivo un piacere intenso, sentivo che mi colava ancora un po’ di sperma dalla vagina. Dopo una lunga inculata mi ha messo la mano tra le gambe e un dito in figa, ha aumentato il ritmo entrando tutto nel mio culo, sentivo i testicoli sbattere contro la mia figa, ho raggiunto l’orgasmo e lui subito dopo ha depositato lo sperma nel mio intestino.
_ “Lascia che si ammosci standomi dentro”.
Lui ha obbedito e molto lentamente il cazzo ha perso consistenza e alla fine con le mie contrazioni è uscito, io mi sono rivestita e il capitano mi ha dato una bottiglia di acqua perché mi lavassi le gambe si vedeva lo sperma secco.

Quando siamo arrivati in porto, il capitano ci ha dato una cassetta di pesce, dentro c’erano delle spatole, degli sgombri, e due rane pescatrici, e infine mi ha allungato un biglietto con il suo numero di telefono.
_ “Quando sei senza pesce telefonami che io ti porto il pesce che vuoi in campeggio”.
_ “Ti ringrazio ma non era il caso che ti disturbassi, ci siamo divertiti in quattro”.
_ “Tuo marito non partecipa quando ti fai scopare”.
_ “Partecipa solo che questa volta voleva fare foto, ma stasera senz’altro me lo metterà in culo”.
_ “Vorrei anche io avere una donna come te”.
_ “A proposito, fra alcuni giorni arrivano due mie amiche affamate di cazzo, se vi va possiamo organizzare” ho proposto al capitano.
_ “Come e quando volete e sappi che quando hai bisogno di pesce devi solo telefonarmi”.
_ “Quale pesce” gli ho chiesto sorridendo.
Ci siamo messi a ridere poi io e Bruno preso il pesce ce ne siamo andati, arrivati in camper siamo andati a fare la doccia e appena aperta l’acqua Bruno mi ha fatta appoggiare alla parete e mi ha inculata, non è durato molto e anche lui mi ha riempito l’intestino di sperma, ma non si è tolto e dopo un po’ ho sentito il suo piscio che mi riempiva l’intestino, e quando si è tolto mi ha infilato tre dita in culo sodomizzandomi per bene, infine ci siamo lavati.
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