Lui & Lei
13 - Daniela e il suo fratellino
di stinf
28.05.2021 |
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"_ “Con te ho goduto più di quanto ho goduto con il mio ex, però non voglio un amore lesbico, sento voglia di cazzo, e prima o poi spero di trovare qualcuno..."
CAPITOLO 13Avevo finito la mia settimana con il turno di notte e adesso avrei avuto una settimana di riposo, e arrivata vicino a casa sono passata dal mercato per comprare un po’ di frutta e verdura e al banco della macelleria qualche fetta di carne e di petto di pollo, poi visto che erano le 11 sono passata anche dal solito bar per farmi un aperitivo, lì ho trovato Domenico e sua moglie Lella, e mi sono aggregata a loro. Sono due simpaticoni, ci siamo messi a chiacchierare e a ridere e scherzare, poi i nostri discorsi sono finiti sulle doti amatorie di Domenico e di come sapeva abbordare le donne, Lella lo sfotteva perché quando si erano conosciuti nell’avvicinarla era stato molto ma molto imbranato, ma lui giurava che adesso le sue doti erano molto migliorate.
_ “Vedete quella ragazza che legge sola a quel tavolino, bene adesso guardate come si carica”.
La ragazza era girata di schiena e non ci aveva visti perché loro eravamo arrivati che lei era già lì, Domenico si alza dal nostro tavolo e si avvicina alla ragazza, che in quel momento era intenta a leggere, e si siede davanti a lei. Lo vediamo parlare ma non sentiamo quello che dice e poi si alza e torna al nostro tavolo.
_ “E’ andata a buca” ci dice un po’ sconsolato mentre io e la moglie ridiamo a crepapelle.
_ “Provaci tu, visto che a te piacciono le donne” mi dice Domenico.
Io accetto la sfida, mi alzo e vado dal barista e gli chiedo cosa beve la ragazza, il barista mi dice che non ha ancora consumato ma che generalmente prende un Aperol con quadrotti di pizza, faccio preparare per due poi prendo il vassoio e vado verso la ragazza, appoggio il vassoio sul tavolino e mi siedo davanti a lei.
_ “Posso offrirti l’aperitivo, ma non mi dire di no ti prego non farmi perdere la scommessa con i miei amici”.
_ “Non preoccuparti e grazie per l’aperitivo io sono Daniela” mi dice allungando la mano verso di me.
Mi presento anche io, prendiamo in mano i bicchieri e brindiamo, io la guardo bene, è una bella ragazza sui 20 anni capelli biondi e lunghi, occhi azzurri, e un bel seno. Io con la mano faccio ciao a Domenico e Lella ed inizio a conversare con Daniela, lei mi racconta di se che fa l’ultimo anno di liceo, che è di Cuneo ma vive a Torino in un piccolo alloggetto con il fratello, tutti e due studenti. Io parlo di me che lavoro come infermiera di notte e che adesso avevo una settimana libera. Abbiamo parlato dei nostri interessi io gli ho detto che leggo molto e lei ha apprezzato gli autori che leggevo.
_ “Se non lavori e sei libera domani ci vediamo e ti offro io l’aperitivo”.
Ci siamo salutate con l’impegno di vederci il giorno dopo, ed io sono andata a casa, ho pranzato e mi sono coricata stanca morta, nel letto non riuscivo a prendere sonno, pensavo a Daniela e mi sembrava di sentire ancora il suo fresco profumo, allora ho infilato la mano tra le mie cosce, la figa era bagnata, sono proprio una porca, mi sono infilata un dito dentro e con l’altra mano mi sono fatta un ditalino e sono quasi subito partita, ho poi chiuso gli occhi e mi sono addormentata. Alle 17 mi sono svegliata ed ho nuovamente pensato a Daniela, e tra di me mi sono ripromessa che avrei cercato di sedurla invitandola il giorno dopo a mangiare da me. Sono uscita e sono andata al supermercato a fare la spesa.
Il giorno dopo mi sono messa un bel vestitino aderente, senza reggiseno e un tanga, alle 11 ero al bar e Daniela era al solito tavolo, ho ordinato l’aperitivo e mi sono seduta davanti a lei. La conversazione era piacevole e simpatica, e dopo un po’ quando siamo state ben affiatate l’ho invitata a mangiare da me, lei subito ha detto che non era il caso, ma io ho insistito e lei ha accettato con entusiasmo, alla mezza siamo uscite dal bar, lei mi ha preso sottobraccio, si è appiccicata a me e chiacchierando siamo arrivate a casa mia, un piccolo appartamentino al terzo piano in una bella casa d’epoca. Gli ho fatto vedere la casa, una piccola entrata, una bella cucina, un bagno e la camera da letto. Tornate in cucina io avevo già preparato tutto ho finito gli ultimi ritocchi mentre lei ammirava la mia libreria e poi ci simo messe a tavola ed abbiamo pranzato, abbiamo anche bevuto una bottiglia di vino e un digestivo, poi Daniela mi ha detto che non era abituata a bere, aveva la testa che girava, e se non mi dispiaceva si sarebbe coricata volentieri una mezz’oretta, a questo punto siamo andate in camera e io mi sono tolta il vestito rimanendo in tanga, lei mi ha fatto i complimenti per le mie tette e si è spogliata a sua volta rimanendo in mutandine e reggiseno, e poi ci siamo coricate, Daniela si è subito appisolata, io mi sono coricata dietro di lei ed ho appoggiato la pancia sul suo culo, l’ho abbracciata e dopo un po’ mi sono addormentata anche io.
Dopo quasi un’ora Daniela si sveglia e si gira verso di me ma senza staccarsi dal mio corpo, io che sono abituata a dormire di giorno ero ancora addormentata ma a quel suo movimento mi sono svegliata e mi sono trovata con il mio viso vicino al suo, ci siamo guardate e Daniela mi ha accarezzato la guancia, io trovandomi il suo viso quasi appiccicato al mio mi sono spostata leggermente e gli ho dato un bacio innocente sulle sue labbra carnose, lei non si è mossa, anzi con la mano che mi ha accarezzato mi ha abbracciata, io l’ho nuovamente baciata ma questa volta le mie labbra sono rimaste incollate alle sue, poi lei le ha dischiuse leggermente ed io ho intrufolato la lingua nella sua bocca. Pensavo che si sarebbe tirata indietro ma la sua lingua ha raggiunto la mia e ci siamo baciate con delicatezza e a lungo, poi il suo braccio mi ha stretta ancora di più e attirata verso di lei e anche io l’ho avvolta con le mie braccia e gli ho slacciato il reggiseno, la mia mano si è poi posata su una sua tetta, ho subito sentito il capezzolo duro allora l’ho stuzzicato, mentre il nostro bacio diventava sempre più passionale.
Mi sono staccata da lei e l’ho guardata negli occhi ma li aveva chiusi e il suo viso era sorridente, sembrava che aspettasse che io continuassi, e io ho continuato, gli ho sfilato il reggiseno, poi mi sono tolta il tanga ed ho sfilato le sue mutandine. Mi sono nuovamente coricata vicino e lei mi ha abbracciata, e io ho nuovamente incollato le mie labbra sulle sue, questa volta ha risposto subito al bacio infilando la sua lingua nella mia bocca, ed il bacio è diventato passionale, io ho fatto scivolare la mano in mezzo alle sue gambe socchiuse e le mie dita si sono intrufolate nella sua vagina che ho trovato bagnatissima, ed ho iniziato a stuzzicargli il clitoride.
Daniela sussultava di piacere, ho staccato le mie labbra dalle sue e gli ho preso un capezzolo in bocca, era duro come il marmo, l’ho leccato, mordicchiato e succhiato mentre il mio dito gli massaggiava il clitoride, lei sussultava di piacere e in breve tempo ha raggiuto l’orgasmo. L’ho stretta a me e l’ho nuovamente baciata sulla bocca mentre anche lei mi infilava le dita con movimenti incerti tra le mie gambe e nella figa, io le ho aperte e due dita mi sono entrate in figa e mi ha scopata mentre le nostre lingue si intrecciavano, e anche io ho raggiunto l’orgasmo e sono partita. Siamo rimaste lì abbracciate e in silenzio per un bel po’, nessuna delle due voleva parlare per prima.
_ “Te è piaciuto?” ho poi chiesto a Daniela rompendo il silenzio.
_ “Si certo, ma sai, non l’avevo mai fatto, questa è la prima volta che sto con una donna, scusa se sono stata impacciata”.
_ “Oh no se stata brava e mi hai fatto godere”.
Poi si è messa a raccontarmi che era quasi un anno che non aveva rapporti sessuali e si soddisfaceva da sola, aveva litigato con il suo ragazzo, che era stato anche il primo e l’unico con cui aveva avuto rapporti, e adesso era molto delusa dagli uomini e per il momento non ne voleva più sapere.
Ci siamo rivestite e siamo uscite, siamo andate in centro a guardare le vetrine e quando ha iniziato a farsi sera l’ho nuovamente invitata a venire da me, ma lei ha rifiutato dicendomi che nei prossimi giorni doveva studiare perché aveva un’importante interrogazione e non poteva distrarsi. Ci siamo salutate e siamo rimaste d’accordo che sarebbe stata lei a telefonarmi, io gli ho ricordato che alla fine di questa settimana avrei nuovamente fatto la notte.
E’ passata tutta la settimana e Daniela non si è più fatta viva, poi io ho fatto il turno di notte e quando ero a casa staccavo il telefono per poter dormire e non essere disturbata. Dopo 15 giorni ho pensato che ormai non l’avrei più rivista, peccato, avrei voluto approfondire il nostro rapporto. Poi un giorno mi ha telefonato dicendomi che era al bar, e mi ha invitata a prendere l’aperitivo, io mi sono cambiata e l’ho raggiunta. Daniela era contentissima perché l’interrogazione era andata benissimo.
_ “Sai prima di incontrarti ero sempre nervosa, ma quel pomeriggio passato con te mi ha rilassata, ho potuto studiare concentrata, sono contenta”.
_ “Pensavo che non ti avrei più rivista, ed ero molto dispiaciuta”.
_ “Non devi essere dispiaciuta, ho voglia di stare con te”.
Finito l’aperitivo siamo andate a casa, ci siamo messe in libertà, io quando sono a casa sto sempre completamente nuda, e mi sono spogliata, lei ci ha pensato un attimo e poi ha seguito il mio esempio. Assieme abbiamo preparato un piccolo pranzo, ci siamo bevute una bottiglia di prosecco e poi subito a letto ci siamo abbracciate e baciate, le nostre mani andavano dai seni ai capezzoli e alle nostre vagine. Poi sono andata a cavalcioni su di lei e la mia lingua ha leccato le tette e i capezzoli, Daniela sussultava di piacere mentre gli mordicchiavo i capezzoli. La mia lingua è poi scesa sulla sua pancia e poi sul suo pelo, mi sono intrufolata tra le grandi labbra e ho leccato i suoi abbondanti umori, con le dita ho arpionato i capezzoli strizzandoli con forza mentre la mia lingua leccava il clitoride. Daniela si contorceva dal piacere e dopo un po’ quasi urlando ha raggiunto l’orgasmo ed è partita, i suoi umori sono usciti copiosi ed io ho leccato tutto.
Daniela continuava a sussultare dal piacere, io mi sono coricata vicino a lei, ho preso un capezzolo in bocca e l’ho succhiato e mordicchiato, mentre infilavo due dita nella sua vagina, era stretta ma bagnatissima, le mie dita sono entrate dentro di lei risalendo fino a sfiorare l’utero. Daniela continuava a godere e io con le dita l’ho pompata come se fosse un cazzo, entravano fino in fondo sempre più velocemente e lei non smetteva di godere, poi ha raggiunto nuovamente l’orgasmo e si è accasciata sul letto sfinita. Mi ha attirata verso di lei e ha incollato le sue labbra sulle mie infilandomi la lingua in bocca cercando la mia, io ho risposto con un lungo bacio molto umido, pieno di scambi di saliva.
E’ poi venuta a coricarsi tra le mie gambe, con le mani mi ha allargato la vagina l’ha guardata per qualche momento poi ho sentito la sua lingua scorrere lungo il solco per alcune volte per poi fermarsi sul mio clitoride, il piacere è stato intenso e anche se non era esperta mi ha fatto raggiungere un favoloso orgasmo. Dopo che ho goduto Daniela è rimasta con la bocca incollata sulla mia figa, poi con la lingua ha raccolto i succhi dovuti all’orgasmo in fine si è alzata e mi ha detto:
_ “Hai un buon sapore”.
Ci siamo alzate dal letto e tutte e due nude siamo andate in cucina per prepararci la cena, ma alla fine abbiamo deciso di farci portare due pizze. Ci siamo sedute sul sofà ed abbiamo parlato a lungo, mi ha raccontato del suo vecchio fidanzato e della mancanza di sesso.
_ “Con te ho goduto più di quanto ho goduto con il mio ex, però non voglio un amore lesbico, sento voglia di cazzo, e prima o poi spero di trovare qualcuno che sappia farmi godere, non ti offendere”.
_ “Stai tranquilla, anche a me piace il cazzo, però a me piace godere a 360 gradi, uomini o donne non importa, l’importante è godere”.
_ “Sono contenta che anche tu la pensi così, anche se usciamo con uomini, possiamo sempre avere i nostri momenti di sesso”.
Il discorso è durato a lungo e alle 19,30 sono arrivate le pizze, eravamo ancora tutte e due nude, io mi sono messa una vestaglia e sono andata ad aprite, il ragazzo delle pizze avrà avuto 15 anni, mi ha consegnato le pizze, io l’ho pagato e lui è rimasto lì davanti alla porta con la bocca aperta, io ho abbassato lo sguardo ed ho visto che avevo la vestaglia aperta, non l’ho chiusa, mi sono avvicinata a lui e gli ho dato un bacio innocente sulla bocca dicendogli “ciao”.
Mangiata la pizza ho chiesto a Daniela se si fermava a dormire e lei ha accettato con entusiasmo, ha telefonato al fratello dicendogli che non rientrava per la notte e siamo andate a letto. Si è coricata su di me facendomi allargare le gambe e schiacciando il pube contro il mio, le nostre bocche si sono unite e le lingue intrecciate in un lungo bacio, si teneva con il dorso un po’ staccata da me in modo che i capezzoli si sfiorassero, poi con la lingua è scesa tra le mie gambe e ha leccato la mia figa bagnata, la sua lingua si è intrufolata dappertutto, poi le sue labbra hanno avvolto il mio clitoride risucchiandolo in bocca e con la lingua ne stuzzicava la punta, poi ho sentito un dito infilarsi nella figa, stare un po’ lì, poi uscire ed appoggiarsi al mio sfintere, io godevo come una pazza.
Il dito bagnato dai miei umori si è fatto strada nel mio ano, sentire quel ditino sottile che risaliva nel mio intestino mi ha fatto inarcare il bacino ed ho raggiunto l’orgasmo, ma Daniela non ha smesso, ha continuato a leccarmi e a tenere il dito ben piantato nel mio culo, ed io dopo un paio di minuti ho nuovamente raggiunto l’orgasmo. Ci siamo rilassate e baciate a lungo poi ci è tornata la voglia e a questo punto gli ho chiesto di fare un 69, e lei entusiasta mi è venuta a cavalcioni mettendo la sua figa sulla mia bocca e andando subito con la lingua sul mio clitoride. Io ero lì con la bocca aperta e la lingua sul clitoride, sentivo i suoi umori colare e godevo, poi quasi contemporaneamente siamo partite. Ci siamo ancora baciate e poi ci siamo date la buona notte e ci siamo addormentate.
Daniela è ancora stata due giorni e due notti a casa mia, non siamo mai uscite e siamo sempre state nude, sono stati giorni di sesso sfrenato, fatto sul sofà, sul tavolo della cucina, nel bagno sotto la doccia e a letto, una vera maratona, poi è arrivata la settimana di lavoro e lei è tornata a casa sua. Ci siamo riviste ancora due volte poi lei con il fratello sono tornati a Cuneo per una settimana di vacanza.
Quando sono tornati, mi ha telefonato dicendomi che sarebbe stata impegnata per alcune settimane perché doveva preparare l’esame di maturità e che se ero a casa al mattino suo fratello mi avrebbe portato i libri che gli avevo prestato.
Il giorno dopo ho aspettato il fratello tutta la mattina ma non si è visto, a mezzogiorno ho mangiato e poi sono andata a fare un pisolino, a letto completamente nuda, avevo appena preso sonno quando ho sentito suonare alla porta, mi sono buttata la vestaglia addosso e sono andata ad aprire. Mi sono trovata davanti un bellissimo ragazzo biondo con i capelli lunghi fino alle spalle, due occhi azzurri, un viso bellissimo e anche un bel fisico.
_ “Ciao sono Andrea il fratello di Daniela, ti ho riportato i libri”.
_ “Ah sì grazie, entra pure” mi sono spostata e l’ho fatto entrare, ero abbagliata dalla sua bellezza.
L’ho fatto accomodare sul sofà in cucina e gli ho offerto un caffè, lui ha accettato, mi sono girata verso la cucina ed ho preparato il caffè, ho abbassato gli occhi ed ho visto che la vestaglia non era ben chiusa e si vedevano le gambe fin quasi all’inguine. Ho sentito la mia figa contrarsi piena di voglia, erano alcuni mesi che non prendevo un cazzo e trovarmi davanti una meraviglia del genere mi è venuta una voglia matta.
Andrea era seduto sul piccolo sofà e mi guardava, io gli ho chiesto cosa studiava e se la scuola andava bene, e lui ha risposto alle mie domande, poi ho versato i caffè e con un vassoio l’ho adagiato sul tavolino, chinandomi ho messo in mostra le tette e la vestaglia si è aperta facendo vedere il pelo, lui ha strabuzzato gli occhi e io sono rimasta chinata, gli ho messo lo zucchero l’ho girato nella tazzina, l’ho tolta dal vassoio, e poi mi sono alzata. Lui era incantato a guardarmi e non accennava nemmeno a prendere il caffè.
_ “Scusami questa vestaglia si apre sempre” e me la sono aggiustata e poi mi sono seduta al tavolo per bere il mio caffè, mentre Andrea continuava a guardarmi, io mi sono messa lo zucchero ed ho accavallato le gambe, la vestaglia è scivolata di lato mettendo in mostra le mie cosce, e poi ho preso il caffè mentre lui continuava a guardarmi.
_ “Non lo bevi il caffè, guarda che si raffredda”.
_ “Oh si scusa, ti guardavo, sei così bella”.
Ha preso il caffè, ma gli tremava un po’ la mano e ne ha rovesciato una goccia sul tavolino, allora mi sono alzata e con uno straccetto da cucina sono andata a pulire, lui era rosso come un peperone, mi sono chinata per pulire ed ho visto che sotto i jeans il cazzo era bello duro. Ho fatto in modo che le mie tette quasi uscissero dalla vestaglia, lui non ne poteva più, voleva chiedermi scusa ma balbettava tutto impacciato.
Io l’ho preso per mano e l’ho portato in camera da letto, gli ho sfilato la maglietta e l’ho accarezzato sul petto muscoloso, ho indugiato un po’ sui capezzoli turgidi, mentre lui era lì imbambolato rosso in viso e sudava. Gli ho slacciato i jeans e li ho abbassati insieme alle mutande, il suo cazzo era di belle proporzioni e duro come il marmo, l’ho preso in mano e l’ho accarezzato. Mi sono poi tolta la vestaglia e mi sono coricata sul letto, con le mani mi sono toccata la figa che era bagnatissima, mentre Andrea era sempre in piedi con il cazzo duro.
_ “Vieni qui”.
Lui è venuto sul letto, l’ho fatto inginocchiare tra le mie gambe, gli ho preso il cazzo in mano e l’ho accompagnato nella mia figa, è stato sublime sentirmelo dentro, poi lui si è coricato tutto su di me, io ho allargato le gambe più che potevo cingendole ai suoi fianchi, sentivo il suo profumo e il suo sudore che mi colava addosso. Poi si è mosso, sentivo il suo cazzo andare su e giù dentro di me e in meno di un minuto ho raggiunto l’orgasmo, lui presa confidenza si è messo a pomparmi come un forsennato e in poco tempo ha raggiunto anche lui l’orgasmo.
Ha cerato di togliersi per non sborrarmi dentro ma io con le gambe che lo cingevano glie lo impedito, ho sentito una quantità incredibile di sperma riversarsi nella mia figa. Andrea mentre eiaculava continuava a scoparmi, anche se con meno foga, il cazzo non si è minimamente ammosciato, continuava ad essere duro come il marmo, io l’ho incitato a continuare e lui ha ripreso a pomparmi con foga. Sentivo il suo sperma che mi usciva dalla figa e colava tra le mie chiappe, ero eccitatissima e sotto quei poderosi colpi di cazzo sono nuovamente partita urlando.
Lui sentendo che godevo cercava di spingere il cazzo più che poteva dentro di me, lo sentivo sbattere contro il mio utero e ad ogni colpo sentivo un brivido di piacere, poi ho sentito che stavo nuovamente per partire allora l’ho incitato.
_ “Dai sbattimi che godo, fammelo sentire quel cazzo”.
L’orgasmo è arrivato lentamente in un crescendo vertiginoso e alla fine ho goduto, anche Andrea è partito nuovamente nella mia figa e poi si è accasciato su di me, era tutto sudato ed aveva il fiatone, poi piano piano ho sentito che il cazzo perdeva consistenza e si ammosciava, lui dispiaciuto si è tolto e si è coricato vicino a me, io mi sono girata verso di lui e l’ho baciato sulla bocca e con la mano gli ho pizzicato un capezzolo facendolo sussultare. Sono andata a vedere il suo cazzo che nonostante fosse molle era bello grosso, era tutto bagnato e lucido di sperma, allora l’ho preso in bocca e l’ho leccato tutto, ripulendolo per bene, poi l’ho ingoiato e spompinato e in pochissimo tempo è tornato bello duro.
Sono salita a cavalcioni su di lui e mi sono infilata il cazzo in figa, sentivo ancora lo sperma colare, ho appoggiato le mani sul suo stomaco e mi sono scopata sbattendomi su di lui e raggiungendo in breve l’orgasmo, mentre Andrea era sempre lì sotto con il cazzo duro. Mi sono coricata esausta al suo fianco, e visto che si toccava il cazzo duro gli ho detto di venire nuovamente sopra di me, lui non aspettava altro, mi ha infilato il cazzo in figa e mi ha fatto una scopata interminabile, io sono ancora venuta un paio di volte godendo tantissimo e alla fine lui mi ha nuovamente sborrato in figa, mi aveva pompata con tanta foga raggiungendo con il cazzo il mio utero e avevo la pancia indolenzita. Questa volta ci siamo riposati in silenzio.
_ “Ti è piaciuto?” gli ho chiesto.
_ “Ho si è stato fantastico, grazie”.
_ “Chissà quante ragazzine fai godere con quel bel cazzo”.
_ “Mi vergogno a dirlo ma questa è la prima scopata della mia vita, fino ad adeso solo seghe”.
_ “Ma dai non ci credo, quanti anni hai”.
_ “17 il prossimo mese”.
Sono rimasta allibita, io ho 26 anni non sono vecchia, ma un minorenne di 16 anni…, almeno l’ho fatto felice. Ci siamo alzati e poi uno per volta ci siamo fatti una doccia, non l’ho fatta con lui per paura che gli tornasse il cazzo duro, ne avevo abbastanza. Una volta che ho fatto la doccia mi sono vestita e sono tornata in cucina, lui era seduto sul sofà e mi guardava aspettando che io parlassi.
_ “Mi raccomando non dire niente a tua sorella, pensa che figura ci farei”.
_ “No stai tranquilla, per quanto riguarda il sesso non siamo in confidenza, lei a me non racconta niente e io fino ad adesso non avevo niente da raccontare”.
_ “Bene grazie per avermi riportato i libri e del bel pomeriggio” gli ho detto alzandomi in piedi, ma lui non si è alzato, è rimasto seduto sul sofà con aria sera.
_ “Ma mi mandi via così, quando ci rivediamo”.
_ “Non posso avere una relazione con te sei troppo giovane, se avessi saputo la tua età non sarebbe successo niente”.
_ “Ma io non voglio una relazione con te, ma voglio rivederti, ti prego”.
_ “Se vuoi ne riparliamo, tanto domani io torno a lavorare e per una settimana faccio la notte, vediamo dopo”.
Lui sconsolato si è alzato e si è avviato verso la porta, l’ho baciato sulla guancia e mi sono raccomandata ancora di non dire niente alla sorella. Chiusa la porta ho meditato sulla situazione e anche se mi ha fatto godere un sacco ho deciso di non rivederlo più.
Passata una settimana di lavoro, il primo giorno che sono stata a casa ero talmente stanca che ho dormito tutto il giorno e tutta la notte, e la mattina successiva sono andata al mercato a fare la spesa, ripassata al bar per il solito aperitivo ma non ho trovato nessuno che conoscevo, allora mi sono diretta verso casa. Arrivata, ci trovo Andrea con un mazzetto di rose in mano che mi aspettava, mi sono trattenuta a stento dal ridere e mi sono avvicinata.
_ “Che ci fai qui, potevi telefonarmi, la gente del mio condominio che ti vede con le rose in mano che mi aspetti, che figura ci faccio, mi danno della pedofila” lui era tutto rosso e imbarazzato, io apro il portone e mi avvio all’ascensore e lui dietro come un cagnolino bastonato.
Io faccio la dura, salgo in ascensore e lui dietro, non gli rivolgo la parola, ma sento già voglia di scopare, entrati in casa prendo i fiori e li metto in un vaso mentre Andrea va a sedersi sul sofà, io mi giro e gli dico:
_ “Adesso non puoi mica venire da me quando hai voglia di scopare, non sono mica una puttana, è capitato una volta, ho sbagliato e non deve più succedere” a lui sono venute le lacrime agli occhi.
_ “Ti chiedo scusa ma se ti telefonavo tu mi avresti detto che non volevi vedermi”.
_ “Certo, te l’ho già detto noi non possiamo avere una relazione, mangi qui con me? Ma poi te ne vai”.
Io preparo due spaghetti e apparecchio il tavolo, mentre lui è sempre seduto sul sofà triste in viso. Io da quando vivo da sola ho una mania che mi eccita moltissimo, vado in giro senza mutande, mi dà una sensazione strana, quando parlo con uomini o anche donne che mi piacciono essere senza mutande mi si contraggono i muscoli della figa e mi viene caldo, anche adesso sono senza mutande e con un gonnellino abbastanza corto e a pieghe, e per prendere lo scolapasta mi piego in avanti con il culo rivolto verso Andrea, non penso che si sia vista la patata ma comunque una bella razione di cosce sì.
Mangiamo e chiacchieriamo, Andrea si rilassa, è molto simpatico, e quando prende corda un bel chiacchierone, poi mi racconta che questa settimana si è masturbato diverse volte pensandomi. Finito il pranzo mentre lavo i piatti lui mi viene dietro e mi abbraccia e mi bacia sul collo, io mi lascio andare e lui mi infila le mani nella camicetta e mi sussurra all’orecchio che mi desidera, io mi sto bagnando, struscio il culo sul suo inguine e sento il cazzo duro, sto sempre lavando lo stesso piatto, poi sento la sua mano che mi alza la gonna e mi tocca il culo e qui si accorge che sono senza mutande.
Poso il piatto, lo prendo per mano ed andiamo in camera da letto, io mi spoglio e mi sdraio, si spoglia anche lui e viene a coricarsi vicino a me, mi accarezza le tette e poi le bacia e le stringe con le mani, io appoggio la mano sulla sua testa e lo spingo verso il basso allargando le gambe. Lui capisce subito e va a coricarsi tra le mie gambe in modo d’avere la figa a portata di bocca, poi me la allarga, la guarda per un po’ e poi inizia a leccarmela in modo disordinato raccogliendo tutti i miei umori, indugia molto sul buco infilando dentro la lingua più che poteva, io lo lascio sfogare poi gli prendo la testa con le mani e lo guido sul clitoride, lui lecca e io lo dirigo bene, il mio piacere aumenta e dopo poco raggiungo l’orgasmo quasi urlando dal piacere.
Appena mi sono calmata lui si inginocchia, e mi punta il cazzo duro e mi penetra, io lo cingo subito con le gambe attorno ai fianchi e lui mi pompa con la sua foga giovanile, il suo cazzo entra tutto dentro di me, ogni tanto mi dà un colpo più forte e poi rimane un attimo piantato in fondo alla mia figa, io godo come una vacca, poi sotto i suoi colpi raggiungo l’orgasmo e subito dopo lui mi riempie la figa di sperma e si accascia su di me, cerca la mia bocca e ci baciamo, le nostre lingue si cercano e giocano, il bacio è molto umido come piace a me.
Il cazzo dentro di me è rimasto durissimo, la mia figa si contrae dal piacere, sento il cazzo che pulsa, poi si muove nuovamente su e giù dentro di me, mi scopa nuovamente e dopo un po’ io raggiungo un bellissimo orgasmo sempre con la mia bocca incollata alla sua e dopo poco parte anche lui aggiungendo altro sperma nella mia figa. Rimaniamo così sempre baciandoci, sento il liquido che mi esce dalla figa a il cazzo che lentamente si ammoscia, una volta molle esce e Andrea si corica vicino a me, è bello tutto sudato i capelli lungi e biondi bagnaticci sparsi sul viso.
Faccio per alzarmi ma lui mi trattiene prendendomi per un braccio e mi chiede di prenderglielo in bocca, io rimango un attimo titubante poi mi metto tra le sue gambe, prendo il cazzo molle e appiccicaticcio di sperma e con la lingua vado a leccare e succhiare le palle poi sento che il cazzo si risveglia, allora lo imbocco e cerco, visto che non è ancora duro di infilarmelo in gola più che posso. Il cazzo ci mette poco a indurirsi e allora gli faccio una sontuosa pompa, poi ad un certo punto lui mi ferma e mi dice che vuole scoparmi nuovamente.
Io mi metto alla pecorina, lui mi viene dietro e mi infila il cazzo dentro, ma mi sono quasi subito pentita di essermi messa in quella posizione pensando che era già partito due volte e per partire un’altra volta ci avrebbe messo del tempo, ma sentendo quel cazzo che andava su è giù dentro di me ho iniziato a godere, il cazzo andava a sbattere contro l’utero e ad ogni colpo un sussulto di piacere poi il ritmo è diventato forsennato, io ho iniziato a urlare forte dal piacere e sono partita ed ho continuato a godere fino a che non è partito anche lui.
Siamo stati ancora una mezz’ora coricati sul letto, Andrea mi ha toccata dappertutto infilandomi le dita in figa, toccandomi il buco del culo e palpandomi e baciandomi le tette. Ci siamo alzati ed abbiamo fatto una doccia e rivestiti, lui mi ha chiesto quando potevamo rivederci ma io sono stata risoluta gli ho detto che la storia sarebbe finita qui, l’ho baciato e lui a malincuore se ne è andato e non l’ho più rivisto.
Con Daniela ci siamo riviste dopo l’esame di maturità ed abbiamo passato due bellissimi giorni insieme, poi lei è tornata a casa per le vacanze dicendomi che l’università l’avrebbe fatta a Bologna ma che quando tornava dai suoi ci saremmo riviste, ci siamo telefonate per un po’ e poi ci siamo perse.
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