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48 - Con il vicino di casa al fiume Malone


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
29.08.2022    |    4.390    |    22 9.9
"Un pomeriggio ero a letto e dopo una bella pennichella mi sono svegliata con la voglia di cazzo, mi sono rigirata un po' nel letto e poi ho preso dal comodino..."
Capitolo 48

Era passata una settimana da quando ero andata con Alberto a pescare nel parco del Gerbasso e incontrandolo un giorno mentre tornavo a casa gli ho raccontato che avevo regalato i pesci a quella del secondo piano e lui si è messo a ridere, poi alcuni giorni dopo ho incontrato la zitella del secondo piano e gli ho chiesto se gli erano piaciuti i pesci e lei mi ha risposto che erano squisiti e li aveva fatti friggere e messi in carpione e mangiati con la cugina del terzo piano. A quel punto gli ho detto che li aveva pescati Alberto e lei mi ha risposto che se andavamo ancora a pescare di portarglieli che lei li gradiva.

Sono ancora passate un paio di settimane e mi è tornato un certo prurito al basso ventre, mi è tornato in mente di quando andavo al Valentino e rimanevo in macchina a masturbarmi e ad aspettare che i guardoni iniziassero a girarmi attorno e vivevo di adrenalina, quei tempi mi mancavano anche se adesso trovavo molte più occasioni per scopare, e senza rischiare, ma era quel pizzico di rischio e di incertezza che mi eccitava il non sapere mai cosa sarebbe capitato.

Un pomeriggio ero a letto e dopo una bella pennichella mi sono svegliata con la voglia di cazzo, mi sono rigirata un po' nel letto e poi ho preso dal comodino un cazzo finto lungo e non troppo grosso mi sono inumidita lo sfintere con un po' di saliva e preso il cazzo me lo sono spinto nell’intestino più di metà poi sono stata lì ferma a contrarre lo sfintere e sentire le pulsioni del mio basso ventre, ho chiuso gli occhi e mi sono venuti in mente i due militari che mi avevano scopata in treno, la voglia era tanta, mi sono toccata il clitoride e ho raggiunto quasi subito l’orgasmo. Avevo goduto ma la voglia di cazzo mi era rimasta, pensavo ad Alberto ma non sapevo come coinvolgerlo in qualcosa di eccitante, lui non aveva iniziative e non aveva fantasia, scopava solo molto bene e aveva una resistenza incredibile.

Quando l'ho sentito rientrare dal lavoro sono scesa da lui, era ancora tutto vestito e si preparava per fare una doccia, l'ho aiutato a spogliarsi e quando è stato nudo mi sono seduta sul divano e l'ho fatto venire davanti a me, lui mi ha detto di aspettare che si faceva una doccia, io l'ho trattenuto e gli ho preso il cazzo in mano, anche da molle era grosso, l'ho scappellato e l'ho annusato, aveva un odore di stantio di pipì e i suoi peli emanavano un odore acre di sudore, mi sono fregata la cappella sotto il naso e attorno alla bocca per sentire più a lungo il suo odore e poi l’ho presa in bocca e l’ho leccata per bene e in un attimo il cazzo è diventato duro come il marmo, gli ho leccato tutta l'asta e poi me lo sono infilato in bocca più che potevo, con la lingua sono scesa sui testicoli prendendoli in bocca uno alla volta, il cazzo di Alberto adesso era durissimo.
_ “Andiamo a letto a scopare” mi ha proposto.

Per tutta risposta ho avvicinato una sedia, l'ho fatto girare e appoggiare con i gomiti, in modo da avere il suo culo bello aperto davanti a me, gli ho fatto allargare bene le gambe, con una mano ho impugnato il cazzo e con la lingua sono andata a leccargli i testicoli, l’ho masturbato a lungo poi lentamente sono risalita con la lingua allo sfintere, lui ha subito allungato una mano aprendosi bene le natiche, anche lì c'era un certo odorino di sudore ma non mi sono persa d'animo, anzi il mio eccitamento è aumentato, mentre la mia mano lo masturbava la mia lingua lo rovistava tra le crespe dello sfintere cercando anche di penetrarlo, l'ho inumidito bene e poi l'ho nuovamente fatto girare.

La mia bocca ha ingoiato più che poteva il cazzo, con una mano gli strizzavo i testicoli e con l'altra sono andata tra le sue natiche, e mentre gli succhiavo la cappella e me la spingevo in gola con il dito medio sono entrata nel suo ano, lui ha sussultato e si è messo in modo che lo potessi penetrare meglio. Mi ha posato una mano sulla testa per tenermi ferma e si è messo a scoparmi in bocca infilandomi il cazzo in gola e facendomi venire dei comati di vomito, con il dito gli rovistavo l’ano poi delicatamente ho aggiunto un altro dito nel suo culo, l'ho inculato per bene e lui dopo un po' mi ha spinto il cazzo più che poteva in gola e me l’ha riempita di sperma, ne ha fatta tanta che quasi mi soffocava. Mi sono fermata con le dita senza toglierle dal suo ano, e quando si è ripreso le ho sfilate e gli ho ripulito bene con la lingua il cazzo che era rimasto bello duro.

Mi sono inginocchiata sul divano appoggiandomi alla spalliera e sporgendo il culo verso di lui, mi è venuto dietro, aveva sempre il cazzo duro, me l’ha infilato in figa, mi ha preso per i fianchi e mi ha scopata, avevo ancora l’odore del suo cazzo sotto il naso, ho raggiunto l'orgasmo quasi subito e ho continuato a godere per i 5 o 6 minuti che mi ha scopata, alla fine avevo male al basso ventre ma godevo talmente tanto che continuavo a spingere il bacino verso di lui, poi è partito facendo ancora una discreta quantità di sperma, sono crollata sul sofà e quando mi sono ripresa e mi sono alzata, lui era ancora lì con il cazzo semiduro gli ho dato un bacio e prima di andarmene con lo sperma che mi colava lungo le cosce gli ho detto:
_ "Voglio qualcosa di più, mi scopi bene, ma non mi basta" l'ho salutato e me ne sono andata.

Dopo alcuni giorni è venuto su da me dicendomi che doveva andare al paese per un atto notarile e sarebbe stato via una settimana, mi ha dato le chiavi di casa sua chiedendomi se andavo a bagnargli i fiori, io gli ho detto di sì. Dopo un paio di giorni che era via sono scesa e ho bagnato i fiori, e mentre venivo via vicino al pc ho visto che c'erano due riviste, gli ho dato uno sguardo erano "Le Ore", strano lasciare in giro queste riviste lui che era sempre ordinato, molto probabilmente le aveva lasciate lì perché io le vedessi, ne ho presa una e mi sono seduta, l'ho sfogliata e ho visto degli annunci con foto e altri senza, alcuni erano sottolineati, ho riposato la rivista e me ne sono andata.

Quando è tornato è venuto su da me a portarmi dei formaggi e salami del suo paese, l'ho invitato a cena e gli ho parlato delle riviste.
_ "Le riviste le hai lasciate lì perché io le vedessi?"
_ "Sì mi hai detto che cercavi qualcosa di speciale allora io ho comprato quelle riviste".
_ "Io non voglio altre coppie o singoli contattati su una rivista, ma qualcosa come i pescatori dell'altra volta".
_ "Sabato vado a pescare al fiume Malone vieni con me?" mi ha chiesto lui di rimando.
_ "Certo così portiamo altri pesci alla tua amica del secondo piano".

Il sabato alle 7 eravamo già sul posto, dopo aver percorso un paio di chilometri di strada sterrata ci siamo parcheggiati in una radura e per arrivare al fiume c'erano ancora 200 metri di sentiero in mezzo al bosco. Dove si è messo Alberto a pescare c'era un grosso masso e di fianco una lunga spiaggetta di sabbia, io sono stata lì a guardarlo e quando il sole si è fatto caldo mi sono spogliata nuda per abbronzarmi mentre lui prendeva un pesce dopo l'altro, alle 11 morivo dal caldo e sono andata in acqua. Alberto ha ritirato l'attrezzatura da pesca e si è messo in costume ed è venuto in acqua con me, da lì si vedeva bene tutta la riva del fiume e più a monte c'erano altri pescatori, poi siamo tornati sulla spiaggetta, ho fatto togliere il costume ad Alberto e ci siamo messi vicini a prendere il sole.

Ogni tanto gli accarezzavo il cazzo per mantenerglielo bello duro, dopo un po' che eravamo lì e proprio nel momento che avevo il cazzo in mano è passato molto lentamente uno, che senz'altro era gay, perché non ha mai smesso di guardare il grosso cazzo duro che io tenevo in mano, ma se ne è andato. A mezzogiorno abbiamo mangiato e poi visto che il sole scottava troppo Alberto ha aperto l'ombrellone, io speravo che ci fossero dei guardoni invece lui aveva pensato a un posto per pescare, avevo voglia e per stuzzicarlo un po' mi sono girata verso di lui e gli ho preso il cazzo in bocca leccandolo per bene.

Mi sono girata con la schiena verso il fiume e ho intravisto nel boschetto dietro a degli alberi almeno 2 persone che ci spiavano, io mi sono appoggiata sui gomiti e li ho guardati sempre tenendo il cazzo in bocca, ogni tanto a turno uscivano allo scoperto e mi facevano vedere i cazzi che non erano niente male, la mia voglia aumentava sempre di più. Faceva caldo e con Alberto siamo tornati in acqua, abbiamo giocato spruzzandoci poi ci siamo abbracciati e baciati, mentre tornavamo a riva sulla spiaggetta è arrivato uno con una bicicletta l'ha appoggiata a un albero si è spogliato nudo ed ha fatto il bagno passandoci vicino salutandoci, il cazzo era molle ma si vedeva che era grosso in circonferenza. Ci siamo nuovamente stesi sotto l'ombrellone e io mi sono appiccicata a lui abbracciandolo e toccandogli il cazzo, Ad Alberto è venuta voglia e non ha più resistito, mi è venuto sopra, il cazzo puntava contro la mia pancia, allora ho allargato le gambe e l'ho aiutato a entrarmi in figa, ho allargato bene le gambe e le ho passate attorno ai suoi fianchi e lui si è messo a scoparmi molto lentamente e io dopo una decina dei suoi delicati ma profondi affondi sono partita rumorosamente, un po’ anche per la platea. I due che erano dietro agli alberi sono usciti del tutto allo scoperto e si sono avvicinati di alcuni metri, anche l'ultimo arrivato è uscito dall'acqua ed è venuto molto vicino a noi.

Ho spinto via Alberto, l'ho fatto sdraiare, gli sono andata sopra infilandomi nuovamente il cazzo in figa, l'ho sentito arrivare fino in fondo, messa così potevo vedere meglio chi ci guardava. Il ciclista che era vicino a me adesso aveva il cazzo duro e devo dire che aveva una bella circonferenza, erano in tre lì vicino con il cazzo duro in mano, io li ho ignorati e ho appoggiato le mani sullo stomaco di Alberto mentre lui da sotto mi scopava con poderosi affondi, poi i guardoni sono venuti tutti vicino le loro mani si sono avventate sul mio corpo come i tentacoli di una piovra, c'era chi mi toccava il culo e chi le tette, uno ha avvicinato il cazzo al mio volto ed io nonostante avesse un forte odore di pipì l’ho preso in bocca con piacere e mi sono messa a leccarlo, Alberto continuava a scoparmi ed io ho raggiunto nuovamente l'orgasmo urlando tutto il mio piacere, sono scesa dal cazzo e mi sono coricata vicino a lui.

_ "Perché non ti fai scopare da tutti e tre" mi ha detto Alberto.
_ “Adesso ti piace fare il guardone?”.
_ “Sarebbe un bel spettacolo, dai fatti scopare che poi io alla fine io te lo metto in culo”.
Mi sono scostata un po’ da lui e ho preso in mano il cazzo di uno di quelli che mi avevano guardata da dietro la siepe, l’altro si è inginocchiato tra le mie gambe e si è messo a leccarmi la figa, devo dire abbastanza disordinatamente, mentre il ciclista mi fregava la cappella su un capezzolo, ero eccitatissima e avevo voglia di cazzo e di sperma, quello che mi leccava la figa si è alzato restando inginocchiato tra le mie gambe, il cazzo era bello duro, io mi sono coricata del tutto, ho allargato bene le gambe e lui mi ha penetrata, mentre io tenevo stretti tra le mani i cazzi degli altri due, la scopata è stata breve ma io ho raggiunto l’orgasmo mentre il guardone eiaculava sulla mia pancia.

Ha subito preso il suo posto l’altro e anche lui non è durato molto lasciandomi un po’ insoddisfatta, nel frattempo il ciclista era pronto a venire tra le mie gambe, ma io l’ho bloccato, l’ho fatto sdraiare e sono andata a cavalcioni su di lui, il cazzo aveva una notevole circonferenza e io ho goduto molto mentre me lo infilavo dentro, mi sono sistemata bene sopra facendolo entrare tutto. Mi sono girata verso Alberto e lui era lì che mi guardava con il cazzo in mano.
_ "Leccami il culo".
Mentre il ciclista iniziava a muoversi dentro di me Alberto si è messo a leccarmi lo sfintere, il cazzo che avevo in figa si muoveva lentamente e mi faceva godere tantissimo, avevo i brividi in tutto il corpo, poi Alberto si è chinato dietro di me ed ha puntato la cappella sul mio sfintere, il cuore mi batteva forte e l’adrenalina aumentava sempre di più al pensiero di prendere quei due grossi calibri dentro di me. Alberto mi è entrato in culo con prepotenza io ho urlato di dolore e di piacere ed ho iniziato ad avere un multi orgasmo infinito, i due mi sbattevano con foga e io mi sentivo squarciare, ero in preda alla loro furia, dovevo avere la vescica piena di pipì perché con i colpi che mi dava da sotto il ciclista io non riuscivo a trattenerla, con gli affondi più forti me ne scappava un po’, poi non sono più riuscita a trattenerla e mi sono lasciata andare allagando la pancia del ciclista, non ho avuto la percezione di quanto sia durato ma so che non smettevo di godere.

Ad un certo punto il ciclista che era sotto di me ha alzato il bacino e ha eiaculato, riempiendomi di sperma la figa, Alberto ha continuato a incularmi mentre l’altro cazzo lentamente perdeva consistenza e lo sperma che avevo nella vagina gli colava sulla pancia, poi anche lui con due tremendi affondi nel mio ano mi ha riempita di sperma ed è crollato sulla mia schiena, avevo ancora il cazzo del ciclista che aveva ripreso vigore in figa, siamo rimasti così per un po’ poi si sono tolti, peccato sarei rimasta in quella posizione all’infinito con i due cazzi dentro di me. Mi sono accorta che la platea era aumentata e c’erano altri due guardoni con il cazzo bello duro in mano, mi è dispiaciuto per loro ma ero distrutta.

Lentamente mi sono rimessa in piedi e sono andata in acqua a sciacquarmi, mi sono asciugata e infilato il leggero vestitino, Alberto ha raccolto le nostre cose e ci siamo avviati verso la macchina, i due guardoni che erano arrivati per ultimi e non mi avevano scopata ci hanno seguiti, erano molto giovani e anche carini ma io ero soddisfatta e non avevo più voglia. Il tam tam del bosco aveva fatto girare la voce tra i guardoni, che di domenica sono sempre numerosi, e altri 2 me li sono trovati lì vicino alla macchina con il cazzo in mano, già una volta per far piacere al mio fidanzato ne avevo presi 8 uno dietro l'altro ma oggi non mi sembrava il caso, ne avevo già soddisfatti 3 e con che cazzi, belli tosti, più quello di Alberto nel culo.

Alberto ha lasciato che si avvicinassero voleva vedere come reagivo.
_ "No ragazzi non scopo più con nessuno ho il ventre che mi fa male, se volete vi faccio una sega".
_ “Mi hai detto che volevi qualcosa di sensazionale, che ti mancava l’adrenalina, adesso dopo essertene fatti 3 eccone qui altri 4 a tua disposizione”.
_ “Sono tutta indolenzita al basso ventre” gli ho risposto.
Avevo chiesto ad Alberto qualcosa di più che mi desse adrenalina e adesso mi rifiutavo davanti a questi 4, rassegnata ma non troppo sono rientrata nel bosco dove c’era un albero a terra, i quattro mi hanno seguita in mezzo agli alberi, mi sono tolta nuovamente il vestitino e nuda come un verme mi sono appoggiata al tronco ho aspettato che si avvicinassero mentre Alberto in disparte mi guardava.

Si sono avvicinati in tre, le loro mani scorrevano sul mio corpo, sulle tette e sui capezzoli, tra le natiche e sulla figa, mentre io ho preso due cazzi in mano e li ho masturbati, un dito mi è entrato nell’ano e un altro in figa mentre una bocca mi succhiava un capezzolo, sembravo una bambola sballottata tra di loro. Uno mi ha chiesto se glie lo prendevo in bocca perché stava per eiaculare, io mi sono seduta sul tronco e gli ho preso il cazzo in mano, gli ho strizzato i testicoli, l’ho scappellato per prenderlo in bocca ma lui ha eiaculato ed io ho diretto lo schizzo di sperma sulle tette poi mi sono spalmata lo sperma sui capezzoli.

Anche il secondo era pronto ad eiaculare, ho preso il cazzo in mano e con l’altra mano sono andata a stuzzicargli lo sfintere e anche lui mi ha eiaculato sulle tette, il terzo non l’ho nemmeno toccato e anche lui mi ha eiaculato addosso. Mi sono alzata in piedi ed avevo lo sperma di tre uomini che mi colava lungo la pancia, avevo i capezzoli tutti imbrattati.

Il quarto era uno anziano doveva avere più di 60 anni, si è avvicinato, mi ha toccato la figa e mi ha chiesto:
_ “Me lo prendi in bocca?”
_ “No ma se vuoi ti faccio una sega come ho fatto ai tuoi amici”.
_ “Allora fammela leccare”.
_ “Va bene ma prima mi lecchi un po’ il culo”.

Avevo ancora lo sperma di Alberto nel mio intestino e lo sfintere mi bruciava un po', allora mi sono girata ho appoggiato le mani sul tronco ed ho sporto il culo verso di lui, ho guardato in giro e ho visto Alberto con il cazzo duro in mano. Il vecchietto nel frattempo si era chinato dietro di me, con le mani mi ha allargato le natiche e si è messo a leccarmi lo sfintere che era ancora un po’ dilatato, la sua saliva mi ha lenito un po’ il bruciore, mi leccava molto bene e mi faceva piacere, mi ha eccitato molto la lingua che riusciva a penetrarmi leggermente.
_ “Infilamela di più dentro”.
Io ho rilassato più che potevo i muscoli dello sfintere e lui ha spinto la lingua dentro più che poteva, mi sono sentita rovistare abbastanza in profondità e sono stata lì a godermi quel sottile piacere per alcuni minuti. Soddisfatta mi sono girata e mi sono seduta sul tronco lui mi è venuto davanti si è preso il cazzo in mano e quasi subito ha eiaculato.

Il suo sperma si è aggiunto a quello degli altri tre, mi stava colando sul ventre, il vecchietto era sempre lì davanti a me con il cazzo in mano che ormai era diventato moscio.
_ “La figa però non me l’hai fatta leccare?”.
_ “Il culo me lo hai leccato bene e mi hai soddisfatta”.
_ “Dai fammela leccare”.
_ “Sono stanca”.
_ “Mentre te la lecco mi pisci in bocca”.

Ero ancora eccitata e la proposta mi ha stuzzicata, mi sono spostata un po’ dove il tronco era più alto e mi sono appoggiata con le gambe larghe, quattro uomini erano davanti a me con il cazzo duro in mano che mi guardavano e si masturbavano, il vecchietto si è precipitato tra le mie cosce e si è messo a leccarmela, stento anche io a crederci ma la situazione ha aumentato il mio eccitamento e quando la sua lingua ha stuzzicato il clitoride mi ha eccitata talmente tanto che ho avuto l’ennesimo orgasmo, era molto bravo nel leccarmi, ha subito lasciato il clitoride troppo sensibile e con la lingua è sceso tra le grandi labbra a leccare i miei umori. Mi sono concentrata e mentre lui mi teneva le labbra della vagina aperta e leccava come un forsennato io ho lasciato partire un piccolo gettito di pipì, lui non ha smesso di leccare, allora ho cercato di farla uscire lentamente, il piscio usciva e colava tra le labbra della mia vagina e la sua lingua, lui leccava e beveva. Alberto e gli altri tre si sono avvicinati ulteriormente per vedere meglio la scena, io non ce l’ho più fatta e ho lasciato uscire la pipì senza trattenerla, il vecchietto ha aperto la bocca ed ha cercato di berne più che poteva e quando ho finito con la lingua ha raccolto tutte le gocce che mi colavano partendo dal culo e finendo sul clitoride, non finiva più di leccarmi e io continuavo ad essere eccitata e a sentire piacere.

Erano ancora tutti lì che guardavano, Alberto è venuto davanti a me con il cazzo in mano e mi ha pisciato addosso dirigendo il liquido sulle mie tette e sul ventre facendomi colare via gran parte dello sperma. Mi ha passato un telo da mare e io mi sono pulita ed asciugata sotto lo sguardo ancora eccitato dei 4 guardoni. Mi sono rivestita, siamo saliti in macchina e siamo tornati a casa.

_ "Dove andiamo questa sera" mi ha chiesto Alberto.
_ "A dormire, dove vuoi andare".
_ "Mi sono informato sui posti dove le coppie si fanno guardare se vuoi andiamo".
Mi sono messa a ridere e non gli ho risposto che per oggi ne avevo abbastanza.

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