lesbo
67 - Un lungo weekend lesbo
di stinf
18.02.2023 |
12.373 |
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"Poi pigramente ci siamo coricate una di fianco all’altra, siamo rimaste a letto a coccolarci ancora per un’ora poi Anne ha proposto di andare alle terme e..."
CAPITOLO 67Ai primi di settembre siamo tornati a Monetier-les-Bains, ma questa volta vicino ai due laghetti smeraldo ci siamo fermati solo una notte e il giorno dopo abbiamo proseguito e dopo pochi chilometri siamo arrivati al Col du Lautaret, qui c’è un parcheggio libero per camper. Il colle è un grosso pianoro con tante sorgenti e un minuscolo laghetto, abbiamo fatto una lunga camminata e preso il sole, e verso sera siamo tornati al camper, vicino a noi c’era un camper con la targa di Parma, io ho subito pensato che alla sera avremmo avuto qualcuno con cui chiacchierare.
A Briancon avevamo comprato della carne e delle salsicce da fare alla brace, Bruno ha sistemato il barbecue e l’ha acceso, dopo un po’ abbiamo visto arrivare una coppia molto elegante e distinta, ci hanno salutato e sono saliti sul camper vicino al nostro. Bruno ha una vasta cultura e una bella parlantina e sa tener testa con le chiacchiere a tutti. L’emiliano è sceso dal camper e si è messo a chiacchierare con lui, i discorsi sono stati subito impegnativi non come con gli altri camperisti che si parla solo di camper, lui si chiamava Walter ed era un ricercatore del CNR, anche lei si è presentata si chiamava Paola, era una professoressa ma attualmente era sindaca di un comune con 4 mila abitanti.
Io mi sono subito sentita un po’ a disagio con quei due che si erano presentati in quel modo, non sono ignorante anzi Bruno mi fa sempre i complimenti perché io sono una persona che legge molto e anche io ho una buona cultura, ma Bruno con il lavoro che faceva era abituato ad avere a che fare con personaggi molto importanti dell’imprenditoria e giornalisti di fama internazionale, e con la lingua che si ritrova sa colloquiare con tutti. Ma sapeva anche mettere a suo agio tutti, e per non tagliarmi fuori ha riportato i discorsi sul mangiare, e visto che avevamo tanta carne abbiamo invitato Paola e Walter a cenare con noi, loro entusiasti hanno tirato fuori le loro scorte ed abbiamo organizzato una bella cenetta facendo morire d’invidia i francesi che ci guardavano.
Dopo cena Walter ha tirato fuori una bottiglia molto pregiata di whisky che aveva comprato in Scozia ed ha offerto un sigaro a Bruno, poi seduti sulle sdraio uno di fronte all’altro si sono messi a conversare. Paola mi ha dato una mano a riordinare, poi lentamente è diventato buio e Bruno ha acceso la luce sotto la veranda, Paola si è munita di una torcia elettrica e di una copertina, mi ha presa per mano e ci siamo inoltrate sul pianoro del colle, a 2000 m non ci sono più piante, facendoci chiaro con la torcia siamo arrivate a una panchina dove di giorno si ammirava un bel panorama, e ci siamo sedute, Paola continuava a tenermi per mano e ci siamo messe a parlare, lei mi ha raccontato del loro viaggio in Francia e Inghilterra, e adesso stavano ritornando a casa.
Continuava a parlare e mi teneva sempre per mano e ogni tanto me l’accarezzava, io mi sono chiesta cosa volesse da me, mi sembrava che cercasse un approccio ma non ne ero del tutto sicura, non si incontra una persona e dopo due ore gli si fa il filo, questo lo può fare un uomo con una donna, ma tra due donne è un’altra cosa, o forse io ho scritto sulla fronte che mi piacciono le donne. Comunque l’ho lasciata fare e gli ho dato anche spago accarezzandole anche io le mani, poi è uscita con alcune espressioni come:
_ “Peccato che quando trovo una persona interessante, questa abita molto distante da me”.
_ “Davvero, anche tu mi piaci molto, è un vero peccato la distanza” ho rilanciato io con l’intenzione di farla sbottonare.
_ “Non venite mai dalle nostre parti con il camper, noi viviamo in una cascina sulle colline vicino a Parma”.
Poi dopo un po’ abbracciandomi e stringendosi a me mi ha detto:
_ “Non trovi che adesso fa un po’ fresco?”.
_ “Sì hai ragione fa fresco, ma è bello stare qui e guardare le stelle” e stata la mia risposta e mi sono stretta di più a lei anche se non faceva per niente freddo.
Nell’abbraccio nostri volti erano vicini.
_ “La tua pelle ha un buon profumo, mi piace” mi ha detto lei.
Paola era una bella donna e mi piaceva, mi sono eccitata, a questo punto ho preso le redini in mano io e ho voluto vedere la sua reazione, i nostri volti erano vicini e le nostre bocche erano a pochi centimetri, mi sono ancora avvicinata a lei, adesso le nostre labbra quasi si sfioravano, ormai era chiara l’attrazione sessuale e tra di me mi sono chiesta chi avrebbe fatto il primo passo. Il primo passo l’ha fatto Paola, mi ha passato una mano dietro alla nuca e ha incollato le labbra aperte sulle mie, io di rimando gli ho subito infilato la lingua in bocca, il bacio è stato lunghissimo lei fremeva e mi stringeva sempre più forte, poi una sua mano si è posata su una mia tetta, infine per respirare ci siamo staccate e guardate negli occhi.
_ “Le approcci sempre così le donne?” gli ho chiesto.
_ “Non so cosa mi sia successo ma appena ti ho vista ti ho desiderata”.
_ “Come hai fatto a intuire che io ci sarei stata”.
_ “Da come mi hai guardata io sono brava a valutare le persone”.
Poi mi ha abbracciata e mi ha infilato nuovamente la lingua in bocca e ci siamo date un altro lungo bacio, questa volta molto umido, l’ho presa io per mano e ci siamo spostate di una decina di metri dietro a dei massi, l’erbetta era bassa, abbiamo steso la copertina e mi sono tolta le gonna e aperta la maglia sul davanti, non portando l’intimo ero nuda, anche Paola si è tolta i pantaloncini e le mutande e sfilato il maglione, ci siamo coricate sulla copertina e ci siamo nuovamente abbracciate e baciate, questa volta con le mani ci siamo toccate e accarezzate, io le ho infilate in mezzo alle sue gambe, aveva la figa molto bagnata l’ho accarezzata un po’ e poi le ho infilato due dita dentro, andando sopra di lei gli ho preso un capezzolo in bocca e l’ho leccato, succhiato e mordicchiato.
Con le dita la scopavo e Paola godeva rumorosamente, con i denti ho stretto il capezzolo che avevo in bocca e lei mi ha incitata a stringere di più, io l’ho morsicata a sangue e lei ha raggiunto l’orgasmo tremando tutta, ho lenito con la lingua il capezzolo e sono stata ferma con le dita, sentivo la vagina contrarsi poi lentamente si è calmata e rilassata.
Nel frattempo faceva capolino una piccola fetta di luna e così ci siamo guardate negli occhi.
_ “Grazie sei stata favolosa”.
Io non gli ho risposto ma gli sono andata a cavalcioni per fare un 69, lei mi ha preso per le natiche e si è tirata la mia figa sulla bocca leccando i miei abbondanti umori, io ho fatto altrettanto e ho raccolto i suoi, abbiamo iniziato una schermaglia con le lingue che leccavano il clitoride fino a farci quasi raggiungere l’orgasmo, ma poi per prolungare il piacere tornavano a leccare la vagina, siamo andate avanti così per un bel po’ poi non abbiamo più resistito e abbiamo stimolato il clitoride fino a raggiungere un favoloso orgasmo.
Dopo aver raccolto con le lingue i nostri umori, a malincuore ci siamo rivestite e siamo tornate sulla panchina, Paola mi ha chiesto di non dire niente di quello che era successo perché Walter era all’oscuro di questa sua passione per le donne, poi mi ha dato il suo numero di telefono pregandomi di chiamarla se passavamo da Parma, lei l’avrebbe fatto con me e con Bruno, poi lentamente siamo tornate ai camper, siamo stati fuori a prendere il fresco e bere whisky fino a tardi poi ci siamo salutati, loro sarebbero ripartiti l’indomani mattina.
Saliti sul camper Bruno mi ha guardato con un’aria interrogativa e io gli ho raccontato tutto, lui mi ha lanciato uno sguardo contrariato poi mi ha fatta spogliare nuda e coricare per terra, mi ha calpestata dandomi della puttana e io gli ho preso i piedi in mano e li ho leccati sottomettendomi a lui, ho visto che aveva il cazzo duro allora l’ho pregato di scoparmi ma lui continuava a torturarmi con i piedi, si è poi chinato su di me e mi ha messo lo sfintere sulla bocca, io l’ho leccato con ingordigia e gli ho fatto un bel bidet con la lingua. Mi ha tirata su e mi ha fatta coricare sulla sponda del letto, mi ha sculacciata forte facendomi arrossire le natiche, avevo voglia di cazzo e con le mani mi sono allargata le natiche pregandolo di scoparmi, lui mi ha accontentata e mi ha penetrata brutalmente in figa, la scopata è stata brutale, affondava dentro di me in modo violento e la sua cappella sbatteva forte contro il mio utero, mi faceva male ma io lo incitavo a sfondarmi.
Mi ha bloccato le mani sulla schiena e quando vedeva che stavo per raggiungere l’orgasmo rallentava il ritmo e si fermava, mi sentivo frustrata per non poter raggiungere l’orgasmo e cercavo di liberarmi.
_ “Se non mi fai godere tu, lasciami le mani che mi faccio un ditalino”.
_ “Tu hai già goduto, adesso mi diverto io” e quando sentiva che le contrazioni della mia vagina diminuivano riprendeva a scoparmi con violenza.
Mi ha torturata un bel po’, in quella posizione la sua cappella sbatteva contro il mio utero che adesso era indolenzito. Poi finalmente non si è più fermato e io ho raggiunto l’orgasmo urlando, ho sussultato a lungo per gli spasimi del piacere che mi facevano contrarre i muscoli della vagina, poi lentamente mi sono calmata, ma lui non era partito ed era ancora dentro di me con il cazzo duro.
_ “Allargati le natiche con le mani e non muoverti” mi ha intimato perentoriamente.
Io ho ubbidito, lui ha puntato la cappella sullo sfintere ed è entrato dentro di me, anche se il cazzo era umido dei miei umori ho sentito l’ano bruciare ma sono rimasta immobile come mi aveva ordinato, è iniziata una lunga e lenta cavalcata nel mio culo, io sentivo molto piacere ma non riuscivo a raggiungere l’orgasmo, avrei voluto massaggiarmi il clitoride ma lui mi aveva ordinato di non muovermi e io non volevo disubbidire. Si è fermato, io credevo che eiaculasse invece si è concentrato e mi ha fatto un po’ di pipì nel culo, è stato a lungo fermo poi ha ripreso a stantuffare nel mio intestino, mi inculava sempre lentamente, il mio godimento è aumentato mentre sentivo il piscio che mi gorgogliava in pancia, sentivo qualche goccia di liquido colarmi lungo le cosce, il piacere era molto e avrei voluto essere sbattuta con più violenza.
Stavo quasi raggiungendo l’orgasmo ma Bruno si è nuovamente fermato e mi ha nuovamente pisciato nell’intestino, adesso ero proprio piena di piscio, il mio culo era dilatato e per non farmi colare fuori il liquido stringevo forte i muscoli dell’ano, lentamente il piscio è risalito nel mio intestino, poi Bruno ha ripreso a incularmi, ma questa volta mi sbatteva come si deve, il mio piacere è subito aumentato a dismisura ed ho avuto un lungo orgasmo mentre Bruno depositava lo sperma dentro di me. Io non mi sono mossa, aspettavo i suoi ordini, lui aveva il cazzo ancora duro, il liquido che avevo dentro mi stimolava e avevo voglia di andare in bagno ed ho iniziato a pregarlo di togliersi.
Bruno ha aperto un cassetto dove tenevamo alcuni cazzi finti, ne ha preso uno nero molto morbido e con una grossa circonferenza, ha sfilato il suo cazzo e l’ha sostituito nel mio culo con quello finto, mi ha ordinato di non muovermi ed è andato in bagno a lavarsi. Io sono rimasta coricata sulla sponda del letto tenendomi le natiche larghe e quel grosso cazzo nel culo, avevo voglia di andare in bagno e per non far uscire il piscio contraevo forte lo sfintere, quel movimento e l’obbligo di stare in quella posizione mi hanno nuovamente eccitata, tornato Bruno ha steso un asciugamano sotto ai miei piedi, ha preso in mano il grosso fallo che avevo in culo e mi ha pompata e io come una vacca in calore ho ripreso a godere, sentivo il liquido che mi usciva fuori ma quel grosso cazzo mi ha portata nuovamente all’orgasmo, quando mi sono calmata Bruno mi ha mandata in bagno. Tornata a letto l’ho abbracciato e ringraziato poi abbiamo dormito.
Il giorno dopo al mattino ci siamo alzati tardi, i parmensi erano già partiti, noi abbiamo fatto una lunga passeggiata, Bruno ha trovato dei funghi bianchi e rotondi molto grossi e quando siamo tornati li abbiamo mangiati fritti, dopo pranzo io ero stanca e mi sono coricata in costume su una sdraio sotto il tendalino, lui ha preso la macchina fotografica con l’obiettivo macro ed è andato al giardino botanico a fare foto. Alle 17 vedo arrivare un fuoristrada che si ferma vicino a me e scendono Bruno e Anne, lei mi è venuta incontro e mi ha abbracciata e baciata sulla bocca fregandosene della gente che guardava, dopo le effusioni l’abbiamo invitata a fermarsi per cena, Bruno ha preparato un fantastico risotto e abbiamo bevuto una bottiglia di vino.
_ “Venite a trovarmi domani pomeriggio a casa mia così ci divertiamo un po’”.
_ “Perché non ti fermi adesso qui con noi” gli ho proposto io.
_ “Mi fermerei volentieri ma dovrei farmi una doccia”.
_ “Se è per questo e a te va bene nemmeno io faccio la doccia”.
Mi ha sorriso e siamo salite in camper mentre Bruno è rimasto ancora un po’ fuori a bere un grappino, e lasciarci un po’ sole. Io e Anne ci siamo spogliate nude e ci siamo coricate sul grosso letto.
_ “Ti ho pensata molto e mi sono masturbata diverse volte pensando a te” mi ha sussurrato Anne.
_ “Anche io mi sono masturbata pensandoti e non vedevo l’ora di rivederti”.
_ “Perché Bruno non viene”.
_ “Vorrà lasciarci sole per un po’”.
Ci siamo date un lungo bacio, mentre le nostre mani correvano sui punti sensibili del nostro corpo, poi Anne è venuta sopra di me e ci siamo fatte un 69 le nostre lingue hanno indugiato attorno alla vagina, il mio naso sentiva odore di sudore e la lingua leccava il suo inguine salato, anche la vagina aveva un punta di stantio, in me l’eccitazione è cresciuta a dismisura e ho tuffato la mia bocca nella vagina umida di umori ed ho leccato tutto quello che c’era da leccare mentre Anne faceva altrettanto, poi ci siamo dedicate ai clitoridi ed abbiamo raggiunto un fantastico orgasmo.
Ci siamo rilassate abbracciandoci e baciandoci sulla bocca, io ho poi tirato fuori le mutande con due cazzi le ho fatte indossare ad Anne infilandogli il cazzo interno in figa e stringendo bene le cinghie, mi sono coricata sul letto a gambe larghe e lei è venuta sopra di me e mi ha penetrata, è stata una scopata fantastica, io godevo tantissimo e lei ad ogni affondo dentro di me mandava un gridolino di piacere, infine lei è partita e poi sono partita anche io, quando ci siamo rilassate l’ho aiutata a togliersi le mutande e me le sono infilate io, mi sono coricata sul letto e lei è venuta su di me infilandosi il grosso cazzo in figa, si è chinata su di me e ci siamo baciate mentre lei si muoveva lentamente godendosi il grosso cazzo e spingendo quello interno dentro di me.
Bruno è salito e si è spogliato, si è inginocchiato vicino alle nostre teste con il cazzo duro, mi è giunto l’odore di pipì, poi ha infilato il cazzo tra le nostre bocche, noi abbiamo continuato a baciarci e a leccare il cazzo che si era intrufolato, l’abbiamo leccato per bene poi lui si è alzato ed è andato dietro ad Anne, si è chinato e con un po’ di difficoltà, visto il grosso cazzo che aveva in figa, l’ha penetrata stando fermo dentro di lei. Anne si è messa ad ansimare e muoversi per cercare il piacere, ma sia io che Bruno stavamo fermi, lei sbavava dalla voglia, poi Bruno si è mosso e lei si è messa ad urlare talmente era intenso il piacere. Bruno l’ha inculata a lungo e lei ha avuto un multi orgasmo incredibile, anche io di sotto sono partita, poi Bruno gli ha inondato l’intestino di sperma e lei si è accasciata su di me esausta. Bruno è sparito in bagno e io sono rotolata su di lei e ci siamo scopate ed è stato bellissimo e tutte e due abbiamo nuovamente raggiunto un favoloso orgasmo, siamo rimaste a lungo una dentro l’altra e poi siamo andate in bagno.
_ “Ti fermi a dormire con noi?”.
_ “Se non disturbo con piacere”.
Abbiamo dormito sull’enorme letto e al mattino mi sono svegliata perché sentivo dei movimenti, ho socchiuso gli occhi ed ho visto Anne che strusciava il culo contro l’inguine di Bruno, ho aperto del tutto gli occhi e lei si è messa a ridere.
_ “Scusami ma Bruno aveva il cazzo duro e io ci ho appoggiato la figa sopra e il cazzo mi è entrato dentro, spero non ti dispiaccia”.
_ “Hai fatto bene, lui al mattino ha sempre il cazzo duro e io ne approfitto sovente”.
Bruno si è messo a scoparla sul serio e lei è quasi subito partita.
Ci siamo alzati ed abbiamo fatto colazione, poi Anne se ne è andata dandoci appuntamento per il pomeriggio, noi siamo stati sul colle fin dopo pranzo poi siamo scesi a Monetier-les-Bains e ci siamo parcheggiati, Bruno ha preso il costume e l’asciugamano ed è andato alle terme e io a casa di Anne. Mi è dispiaciuto che lui non sia venuto con me anche se quando faccio sesso con una donna preferisco che non ci siano uomini, ma con Bruno è un’altra cosa.
Sono arrivata da Anne e lei era già nuda, aveva veramente un bel fisico, mi sono spogliata anche io lei mi ha preso per mano e siamo subito andate a letto, è stato un pomeriggio fantastico, pieno di baci e di carezze. Ci siamo baciate a lungo sulla bocca, sentivo che Anne non lo faceva solo per fare sesso ma lo faceva con trasporto, vorrei dire quasi con sentimento, nonostante la differenza di età, lei giovanissima e io già un po’ stagionata, mi sono sentita attratta da lei e la baciavo con tenerezza. Poi i giochi si sono fatti spinti, mi sono inginocchiata vicino a lei e le ho preso i piedi tra le mani, li ho baciati e leccati mentre Anne sussultava di piacere, l’ho fatta girare a pancia molle e la mia lingua è risalita lungo i polpacci e l’incavo delle ginocchia, lì mi sono soffermata a lungo mordicchiando e succhiando, poi la mia lingua ha proseguito arrivando sulle natiche, le ho baciate e mordicchiate poi le ho allargate e la mia lingua è finita sullo sfintere, l’ho leccato a lungo poi ho cercato di penetrarlo, volevo farla godere con la lingua, lei si è rilassata ed io sono riuscita ad entrare un po’ dentro di lei, Anne sussultava godendo tantissimo.
_ “Infilami le dita”.
L’ho fatta girare e l’ho baciata sulla bocca mentre il mio dito medio lentamente gli entrava nell’ano, lo sentivo caldo, si contraeva mentre il nostro bacio è diventato umido con abbondanti scambi di saliva, lei godeva tantissimo e il mio indice è entrato nella vagina, continuando a baciarla l’ho scopata in figa e in culo e lei urlando ha raggiunto l’orgasmo.
Si è inginocchiata davanti a me mettendosi le mie gambe sulle spalle, io ero lì con la figa aperta e lei mi ha infilato due dita dentro, ero bagnatissima e sono entrate dentro di me facilmente, mi ha scopata e io sono partita quasi subito, si è chinata tenendomi larga la vagina e con la lingua ha leccato i miei umori. Si è coricata sopra di me ed abbiamo ripreso a baciarci poi non abbiamo più resistito ci siamo girate e ci siamo fatte un fantastico 69, le nostre lingue frugavano ogni anfratto delle vagine, il piacere era tantissimo sentivo Anne tremare sopra di me, gli umori continuavano a colate e le nostre lingue li raccoglievano, io non ce la facevo più, ho risucchiato tra le mie labbra il clitoride e con la lingua delicatamente l’ho stuzzicato, anche Anna ha leccato il mio, godendo tantissimo abbiamo raggiunto l’orgasmo, siamo rimaste ferme una sopra l’altra con le bocche incollate alle vagine, nessuna delle due aveva voglia di staccarsi. Poi pigramente ci siamo coricate una di fianco all’altra, siamo rimaste a letto a coccolarci ancora per un’ora poi Anne ha proposto di andare alle terme e raggiungere Bruno.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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