orge
29 - Monte dei Cappuccini
di stinf
03.01.2022 |
8.819 |
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"Enrico, un po’ timidamente, ha allungato la mano e me ne ha accarezzato uno..."
CAPITOLO 29Come già diverse volte era successo una sera mentre tornavo dalla collina, dove avevo passato la serata con i soliti amici sono nuovamente passata dal Valentino, erano un paio di mesi che non facevo sesso e avevo una voglia tremenda di cazzo, ho fatto un giro con la macchina attorno al parco del Valentino e mi sono fermata nel solito piazzale vicino alla caserma dei vigili, ho visto che c’erano diverse auto, mi sono fermata un po’ appartata al buio. Mi sono tolta i pantaloni e le mutandine e mi sono messa un gonnellino, sono rimasta lì ad aspettare guardando cosa succedeva. Nell’attesa mi sono infilata una mano tra le gambe, il cuore mi batteva forte e l’adrenalina aumentava, mi stavo eccitando, si è fermata un’auto ma era una coppia che tenendosi per mano si sono inoltrati nel parco.
Dopo un po’ che ero lì mi si è avvicinato uno che conoscevo da tempo, si chiamava Enrico ed era un guardone incallito, sono scesa dalla macchina e ci siamo salutati ed abbiamo parlato di quando frequentavo quei luoghi con il mio fidanzato. Vedevo che mi guardava con voglia, la mia camicetta aveva diversi bottoni slacciati e si vedeva bene il mio seno. Enrico, un po’ timidamente, ha allungato la mano e me ne ha accarezzato uno.
_ “Hai veramente un bel seno e che capezzoli duri”.
Io l’ho lasciato fare, mi ha stuzzicato i capezzoli e poi, visto che lo lasciavo fare, ha messo l’altra mano sotto la mia gonna toccandomi la figa, io ero appoggiata alla mia auto e ho allargato le gambe per facilitarlo e lui mi ha infilato un dito tra le grandi labbra.
Sapevo che non era molto dotato e per accontentarlo ho infilato la mano nella patta dei suoi pantaloni che era aperta e gli ho preso il cazzo in mano, era duro ma piccolino, l’ho masturbato un po’ mentre lui si strusciava contro di me e continuava a toccarmi i capezzoli e andare su e giù con il dito tra le labbra della mia figa, poi mi ha fatto una proposta:
_ “Cosa ne dici se andiamo da qualche parte a scopare”
Io avevo in mano il suo cazzo e pensavo che non mi sarebbe bastato, ma non volevo offenderlo.
_ “Questa sera ho tanta voglia e ne vorrei almeno due, che ne dici” gli ho risposto.
_ “Se vuoi ti presento due che stasera sono in giro, io li conosco e sono ben forniti in mezzo alle gambe”.
Ho fatto finta di pensarci su mentre la voglia e l’adrenalina aumentavano, e poi gli ho detto di sì se lui garantiva per loro, ed Enrico mi ha rassicurata. Ha chiamato i due che erano dietro un cespuglio che guardavano una coppietta che pomiciava, quando sono arrivati me li ha presentati, erano giovani e carini, abbiamo chiacchierato un po’ poi uno di questi mi ha proposto di appartarci, ed io ho accettato.
Sono salita sulla loro macchina sul sedile dietro accanto a uno di loro mentre Enrico era davanti, appena seduta quello vicino a me ha subito allungato le mani accarezzandomi una tetta, poi ha slacciato del tutto la camicetta e si è tuffato con la testa in mezzo alle mie tette, mi ha fatta coricare sul sedile e mi ha leccato i capezzoli e infilato una mano in mezzo alle gambe scoprendo che ero senza mutante e tutta bagnata, allora preso dalla foga mi ha infilato un dito dentro, e per fortuna io ero già bagnata se no mi avrebbe fatto male, la cosa non mi è piaciuta per niente ma oramai ero in ballo.
Enrico era girato e ci guardava mentre si menava il cazzo, l’altro era anche lui girato a guardare, ha allungato la mano e mi ha preso un capezzolo tra le dita e si è messo a strizzarmelo, poi si è girato ha avviato la macchina ed è partito, il tragitto da lì ai Monti dei Cappuccini è molto breve, quando siamo arrivati l’autista è sceso dalla macchina ha aperto la porta posteriore, io ero sdraiata sul sedile con la bocca dell’altro tra le mie tette, mi ha preso la testa tra le mani e mi ha infilato il cazzo in bocca, mentre il suo amico si è spostato verso il basso e si è messo a leccarmi il clitoride, mentre teneva sempre un dito nella mia vagina e mi scopava. Il cazzo che avevo in bocca quasi mi soffocava talmente me lo spingeva il gola, poi me l’ha sfilato e mi ha ordinato di leccargli i coglioni, si è quasi seduto sulla mia bocca mentre io passavo la lingua sui suoi testicoli pelosi e avevo il naso tra le sue natiche, ho preso in mano il grosso cazzo e l’ho segato mentre lui si è ancora spostato in avanti ed io mi sono trovata con la lingua sul suo ano e non ho potuto fare altro che leccarlo, questo essere un po’ maltrattata ha aumentato le mie voglie di essere scopata.
Poi i due sono scesi dalla macchina invitandomi a uscire, io non avevo più la camicetta e quando sono scesa mi hanno tolto anche la gonna così sono rimasta nuda in mezzo alla strada. Per fortuna che alle 2 di notte a Torino per le strade non trovi più nessuno.
Credevo di scopare dentro alla macchina ma quello che mi ha fatto leccare il culo mi ha portata davanti all’auto, mi ha fatto appoggiare il culo sul cofano poi mi si è inginocchiato davanti mettendosi una mia gamba sulla spalla mi ha aperto la figa e si è messo a leccarmela, prima la sua lingua ha indugiato sul buco della vagina cercando anche di infilarmi la lingua dentro, poi è passato al clitoride, l’ha leccato e mordicchiato, io ero un po’ frastornata e spaventata nel farlo in mezzo alla strada ma nonostante tutto ero eccitata ed ho iniziato a godere ed ho avuto un orgasmo. Dopo una bella leccata si è rialzato, mi ha tenuto la gamba alzata con una mano in modo che avessi la figa ben aperta e mi ha infilato di brutto il cazzo dentro cominciando a scoparmi. Gli altri due si sono avvicinati con il cazzo in mano e si sono messi di lato a succhiarmi i capezzoli e a pizzicarmeli con le dita.
Mentre mi scopava mi guardavo intorno, la situazione era imbarazzante eravamo parcheggiati davanti a delle ville in un viale alberato e dall’altra parte della strada c’era il monastero, eravamo sotto ad un lampione che ci illuminava, ero un po’ preoccupata. Tra i due che mi succhiavano, pizzicavano e mordevano i capezzoli e quello che mi scopava con foga mi è aumentata l’adrenalina ed in pochissimo tempo ho raggiunto un nuovo orgasmo e sono partita. Quello che mi scopava aveva un bel cazzo e in quella posizione la cappella mi sbatteva forte contro l’utero e io dopo che sono partita, essendo multi orgasmica, ho continuato a godere ed ho nuovamente raggiunto il culmine dell’orgasmo più volte.
Il ragazzo che mi scopava vedendomi godere ha continuato a fottermi con irruenza, mentre Enrico oltre che succhiarmi i capezzoli con una mano si è messo a toccarmi lo sfintere, lì c’era tutto un impiastro di saliva e dei miei umori che lui ha adoperato per lubrificare il dito, poi senza esitare e individuato il buco dell’ano mi ha penetrata, essendo quasi inginocchiato gli è stato facile infilarmelo tutto, io non smettevo più di godere e tra quella penetrazione anale e quello che mi scopava io non capivo più niente, poi è partito tirando fuori il cazzo all’ultimo momento riversandomi lo sperma sulla pancia e sulle cosce, lo sperma era tanto e mi è colato lungo le gambe.
Ero esausta, partire tutte quelle volte di seguito così, in quella situazione ero frastornata, ma non mi ero ancora ripresa che l’altro mi ha fatto girare con la pancia sul cofano, mi ha fatto divaricare le gambe e mi ha penetrata in figa, il cazzo non era molto lungo ma abbastanza grosso, mi ha preso per le spalle e mi ha dato dei colpi tremendi, per fortuna non è durato molto, si è tolto dalla mia figa mi ha fatto inginocchiare poi mi ha presa per i capelli e mi ha infilato il grosso cazzo in bocca, io ho cercato di fargli un pompino ma lui me lo ha spinto in gola, mi ha tenuta ferma e stretta in modo che io non potessi muovermi e mi ha fatto una copiosa sborrata direttamente in gola, io ho dovuto deglutirla per non dover soffocare, poi si è tolto e io gli ho pulito le ultime gocce che gli uscivano.
Ero ancora lì chinata e appoggiata con la schiena alla macchina tutta impiastrata di sperma, il primo che mi aveva scopata si è parato davanti a me con il cazzo molle in mano, credevo che volesse farselo succhiare ma lui mi ha detto:
_ “Stai lì chinata che ti faccio una bella doccia visto che sei tutta sporca di sborra”.
E così dicendo si è messo a pisciarmi addosso dirigendo lo zampillo sulle mie tette e sul ventre, anche l’altro si è avvicinato con il cazzo in mano e mi ha pisciato addosso, la cosa in un’altra situazione l’avrei molto gradita, ma lì in mezzo alla strada e con niente per asciugarmi mi ha fatto incazzare e mi sono alzata mandandoli a cagare.
Loro per tutta risposta si sono messi a ridere, poi si sono tirati su i pantaloni e sono saliti in macchina, mi hanno buttato i vestiti per terra e se ne sono andati. Anche se tutta bagnata mi sono rimessa la gonna e la camicetta mentre Enrico tutto mortificato non sapeva più come chiedermi scusa, poi ci siamo incamminati a piedi verso le nostre macchine, per fortuna non erano molto lontane e arrivati sul piazzale dove avevo la macchina Enrico indicandomi una Golf mi ha detto.
_ “Sono ancora qui”.
Porto sempre nella borsetta uno di quei coltellini svizzeri affilatissimi, l’ho preso e con l’aiuto di Enrico abbiamo tagliato le valvole di tutte e quattro le gomme e poi ce ne siamo andati ognuno per la sua strada.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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