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22 - 10 anni da lesbica


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
15.11.2021    |    25.924    |    29 10.0
"L’ho invitata a casa mia e lei ha subito accettato con entusiasmo..."
CAPITOLO 22

Con Ermanno ci siamo lasciati, pretendere che io scopassi con otto dei suoi amici guardoni è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Quando Carmen ha saputo che mi ero lasciata con Ermanno è tornata alla carica, lei era una mia collega che da un po’ di tempo mi faceva la corte, io non mi sono mai fatta problemi sono andata sia con uomini che con donne e forse questo era il momento di provare una relazione duratura con una donna.

Questa è una storia che è durata quasi dieci anni, vi racconto gli inizi perché poi è stata una vita normale come due persone sposate, non abbiamo avuto in coppia avventure con altre persone, una storia con alti e bassi come per tante coppie, i primi anni stavamo molto bene insieme, Carmen si era quasi trasferita a casa mia mantenendo però il suo alloggio, lavoravamo assieme, vivevamo assieme, e quando eravamo libere facevamo dei bellissimi viaggi, poi dopo circa quattro anni mi sono accorta che scopava con degli uomini, non che mi importasse molto e le considerassi corna, ma mi dava fastidio che me lo tenesse nascosto, allora l’ho mollata e ho avuto qualche avventura con uomini ma la figa mi mancava e alla fine frequentando un bar di lesbiche ho avuto una relazione solo sessuale che è durata un anno con Wilma, lei odiava gli uomini ma io ogni tanto da qualcuno a sua insaputa mi facevo scopare.

Poi con Wilma è finita perché era gelosa e possessiva, e Carmen mi ha fatto nuovamente una corte spietata ed io ho ceduto e siamo tornate nuovamente insieme ma non era più come prima a parte il primo anno. Avevo capito che lei continuava a vedere uomini e a questo punto l’ho fatto anche io per un paio di anni e alla fine abbiamo rotto definitivamente. Questo è in breve il succo del mio rapporto con Carmen, ma partiamo dall’inizio.

Era terminato da pochi mesi il mio rapporto con Ermanno ed ero in astinenza e una sera arrivo al lavoro e ci trovo anche Carmen che sostituiva la mia collega della notte, tra di me ho pensato che finalmente ce l’aveva fatta a fare la notte con me. Messi a nanna tutti i pensionati abbiamo preparato le terapie per il giorno dopo, era quasi mezzanotte quando abbiamo finito, siamo scese nel salone dove c’era il bar interno e ci siamo fatte un caffè. Eravamo tutte e due con la divisa, pantaloni e giacchetta bianca, per bere il caffè mi sono seduta su un ampio sofà, le luci erano quelle notturne, non era buio ma quasi.

Finito di bere Carmen mi si avvicina, ho pensato per prendere la tazzina, invece si è inginocchiata a cavalcioni sulle mie gambe mi ha preso il viso tra le mani ed ha incollato le labbra sulle mie infilandomi subito la lingua in bocca, io dopo il primo momento di stupore ho allargato le labbra e ho risposto al bacio che è stato lungo e molto bagnato, lei si strusciava contro di me facendomi sentire i capezzoli duri e continuando a baciarmi.
_ “E’ da tantissimo che volevo sentire il gusto della tua bocca, finalmente!”.

Devo dire che Carmen mi piaceva come donna ma non le sue battute sul sesso e su chi frequentavo, ho apprezzato molto quel bacio e non ci ho pensato due volte, avevo voglia di sesso, mi sono alzata e l’ho presa per mano e me la sono tirata dietro dicendogli:
_ “Adesso vieni con me che ti faccio sentire un altro sapore”.

Abbiamo preso l’ascensore e siamo salite al terso piano, lì c’erano due camere libere, siamo entrate nella prima ho chiuso la porta a chiave l’ho abbracciata e baciata nuovamente sulla bocca nel frattempo gli ho sbottonato la giacchetta e tolto il reggiseno, l’ho spinta sul lettino e gli sono andata sopra tutto senza staccare le mie labbra dalle sue, poi gli ho sfilato i pantaloni e le mutande, mi sono spogliata anche io e sono andata sul letto con lei, abbiamo ripreso a baciarci e con le mani ci accarezzavamo le tette e poi le fighe che erano già abbondantemente bagnate.

Sono poi scivolata in mezzo alle sue gambe e gli ho leccato la figa pelosissima, Carmen sussultava dal piacere e in pochissimo tempo ha raggiunto l’orgasmo ed è partita, mi sono poi coricata vicino a lei e ci siamo nuovamente baciate lei mi ha leccato le labbra per sentire il sapore della sua figa e con la sua lingua si è messa a giocare con la mia, poi con la mano è scasa tra le mie cosce mi ha massaggiato tra le grandi labbra, mi ha infilato prima uno e poi due dita in figa e mi ha chiavata mentre mi succhiava e mordeva i capezzoli e in breve ho raggiunto l’orgasmo e sono partita anche io.

Ci siamo rilassate senza smettere di accarezzarci e baciarci e quando con le dita sfioravo il suo clitoride Carmen sussultava dal piacere, e visto che avevamo ancora voglia gli ho proposto un 69, lei entusiasta mi è venuta subito sopra mi ha sbattuto la figa pelosissima in faccia, io mi sono fatta largo in mezzo a quella selva di peli e con la lingua ho raggiunto il clitoride che era grosso e turgido, lei ha avuto meno difficoltà perché la mia era completamente rasata ci siamo leccate a lungo risucchiando gli umori che uscivano abbondanti, Carmen mentre mi leccava mi ha infilato in figa nuovamente due dita, mentre io avevo le mani sulle sue chiappe sode, con le dita ho stuzzicato il suo sfintere che si contraeva dal piacere, poi ho infilato un dito nella figa bagnandolo bene, sono tornata sullo sfintere ed ho spinto, il dito ben lubrificato è entrato facilmente, ho sentito il calore del suo intestino e lo sfintere che si contraeva, l’ho inculata lentamente senza spingere il dito in profondità, siamo andate avanti così per un bel po’ godendo tantissimo, poi la frenesia del piacere è aumentata, lei con le dita mi penetrava con forza, io con il dito andavo sempre più in profondità nel suo ano e alla fine abbiamo raggiunto un bellissimo orgasmo.

_ “Sono felice, lo desideravo da tanto tempo fare sesso con te” mi ha detto Carmen.
_ “Anche a me è piaciuto, sono contenta anche io che sia successo”.
_ “Stai con qualcuno o qualcuna?”
_ “No sono libera”.

Ci siamo rivestite ed abbiamo proseguito il nostro lavoro, al mattino ci siamo salutate e siamo andate a riposarci. La sera dopo e per tutta la settimana è tornata la mia solita collega e quando è iniziata la settimana di riposo Carmen mi ha telefonato e abbiamo deciso di vederci il giorno dopo.
L’appuntamento era in centro per un aperitivo, ci siamo trovate il mattino alle 10 e abbiamo passeggiato mano nella mano poi alle 11,30 abbiamo preso il pullman e siamo andate al solito bar dove io vado sovente, ci siamo fatte l’aperitivo con due portate di stuzzichini e così la fame è passata. L’ho invitata a casa mia e lei ha subito accettato con entusiasmo. Arrivate a casa Carmen si è subito messa comoda togliendosi le scarpe e i pantaloni rimanendo in mutandine e poi si è seduta sul sofà, io ho preparato il caffè, l’abbiamo bevuto, sono andata in bagno mi sono tolta le scarpe, e le mutandine e sono rimasta con indosso solo il vestitino.

Mi sono seduta accanto a lei e Carmen mi ha subito buttato le braccia al collo incollando le labbra sulle mie, ci siamo scambiate un lungo e umido bacio, le sue mani sono andate subito sotto al mio vestito a torturarmi i capezzoli, ma eravamo scomode l’ho presa per mano e siamo andate a letto, ci siamo spogliate completamente nude e poi è stato un crescendo di effusioni, palpeggiamenti, baci e alla fine ci siamo fatte un bel 69, lei sembra il maschio dominante e mi è venuta sopra, mi sono trovata la sua figa sulla bocca ma questa volta con molti meno peli, le ho allargato le labbra ed ho assaggiato i suoi umori mentre lei faceva altrettanto con me.

Con la punta della lingua stuzzicavo il clitoride turgido, poi leccavo le labbra della vagina. Siamo andate avanti così per un po’ di tempo stuzzicandoci e ritardando l’orgasmo, io godevo tantissimo, solo una donna lecca così, e ad un certo punto non ce lo più fatta con le labbra ho risucchiato il clitoride nella mia bocca e con la lingua l’ho leccato dolcemente, Carmen ha fatto altrettanto e dopo una lunga leccata abbiamo raggiunto un sontuoso orgasmo.

Siamo state a letto per un bel po’ poi Carmen si è alzata ha preso la borsa e ha tirato fuori un pacchetto e me l’ha dato.
_ “Questo è un regalo per te”.
Era lungo quadrato e stretto, io l’ho aperto e mi sono trovata in mano un lungo fallo con due cappelle, mi sono messa a ridere, mi sono alzata e sono andata in bagno a lavarlo e poi sono tornata sul letto.
_ “Fammi vedere come vuoi adoperarlo”.

Avevamo ancora tutte e due le fighe molto bagnate dei nostri umori, Carmen è venuta davanti a me e mi ha fatta coricare, mi ha allargato le labbra della figa, ha leccato e bagnato con la saliva il fallo e mi ha infilato una delle due cappelle dentro, cappelle che non erano tanto piccole, poi si è seduta davanti a me accavallando le sue gambe una sopra e l’altra sotto le mie e si è infilata in figa l’altra cappella, ci siamo avvicinate quasi a toccarci con le fighe facendoci entrare il cazzo tutto dentro, le due cappelle sono entrate in profondità arrivando fino all’utero, ci siamo mosse come per sfregarci le fighe una contro l’altra, la cappella che avevo dentro mi batteva contro l’utero e il resto del cazzo mi riempiva la figa, abbiamo cercato disordinatamente il piacere, ci siamo scopate raggiungendo in breve l’orgasmo. A me è piaciuto abbastanza ma mi è mancato un po’ il contatto fisico, ho pensato che si poteva migliorare.

Ci siamo spostate in cucina, ho invitato Carmen a fermarsi per cena e lei mi ha detto che avrebbe mangiato volentieri una pizza, io sono trasalita non volevo farmi portare la pizza da Aldo, per fortuna avevo una torta salata in frigo e con la scusa che diventava vecchia ho evitato la pizza.
Dopo cena abbiamo parlato a lungo e lei mi ha detto che voleva stare con me, che mi voleva bene, che mi desiderava, che non poteva fare a meno di me, che era innamorata di me da tanto tempo. A me lei piaceva a letto anche perché come collega ogni tanto era un po’ fastidiosa e sempre con la battuta pronta, però mi piaceva stare con una donna e dentro di me ho deciso che sarebbe stato bello avere una relazione stabile con lei, e l’ho invitata a rimanere a dormire con me.

Siamo andate a letto tardi ma non riuscivamo a dormire eravamo tutte e due eccitate per questa nuova esperienza e abbiamo deciso di fare nuovamente sesso, gli ho messo una mano in mezzo alle gambe e l’ho sentita bagnata, ho preso il cazzo finto e l’ho infilato nella sua figa poi gli sono andata sopra e con difficoltà sono riuscita a infilarmi dentro l’altra cappella, mi sono coricata su di lei e ci siamo mosse cercando di scoparci ma il cazzo finto ogni tanto usciva, Carmen si è inginocchiata alla pecorina e le cose sono andate molto meglio io l’ho scopata e nel frattempo mi scopavo da sola era una sensazione bella a parte la scomodità e la fatica, Carmen è partita godendo tantissimo. Io che ero chinata dietro di lei non ho raggiunto l’orgasmo, ho sfilato il cazzo dalla figa di Carmen e tenendo l’altra parte dentro di me mi sono sdraiata, ero lì distesa sul letto con le gambe larghe con mezzo cazzo che mi usciva dalla figa, Carmen mi ha guardata e si è messa a ridere.
_ “Sembri un uomo con quel cazzo che ti esce”.
_ “Ti prego fammi godere”.

Carmen si è sdraiata vicino a me ha preso il cazzo in mano ed ha iniziato a scoparmi, poi si è chinata su una mia tetta ed ha preso un capezzolo tra i denti. Sentivo il cazzo andare su e giù dentro di me, ogni tanto lo tirava fuori tutto e poi me lo infilava di brutto, i suoi denti stringevano sempre di più il mio capezzolo che incominciava a farmi male, poi ha accelerato la scopata con il cazzo finto, io tra il dolore e il piacere ho raggiunto l’orgasmo urlando.

Carmen è rimasta a casa mia per tutta la settimana, ci siamo divertite un sacco ed abbiamo anche imparato a scoparci con il cazzo finto, un pomeriggio a letto dopo esserci fatte un 69 mi ha fatto inginocchiare alla pecorina con le gambe larghe e mi ha infilato il cazzo finto in figa e con la lingua è andata a leccarmi lo sfintere, con il cazzo mi scopava e con la lingua mi leccava lo sfintere, io godevo rilassata e lei riusciva a infilare la lingua appuntita un pochino nel mio ano. Poi ha tolto la cappella dalla mia figa l’ha unta con un po’ di vaselina, non sapeva che io lo prendevo da anni in culo, l’ha appoggiata contro il mio sfintere e me l’ha spinta dentro, era grossa ma è entrata facilmente, ha spinto il lungo cazzo una decina di centimetri dentro di me poi si è alzata ed è venuta dietro di me e si è infilata l’altra cappella in figa e mi ha inculata scopandosi, il cazzo era lungo una trentina di centimetri e non so dire quanto ne sia entrato nel mio ano, lei con una mano se lo teneva piantato in figa e chinata su di me mi inculava, lo tirava fuori quasi tutto e poi venendo con il bacino verso di me il cazzo gli entrava tutto in figa e nel mio culo, lei godeva e io mi sentivo squarciare, con una mano mi sono massaggiata il clitoride e dopo una bella cavalcata siamo partite. A Carmen piaceva fare l’uomo e sodomizzarmi e quella settimana mi ha inculata ancora un paio di volte, a me piaceva ma quello non era un cazzo vero e a lungo andare il culo mi faceva male e bruciava.

E’ passata una settimana di lavoro e poi sono stata a casa una settimana, Carmen lavorando di giorno non aveva la settimana di riposo, ma lavorava dalle 7 alle 14 e poi veniva da me. Passavamo tutti i pomeriggi in giro, a camminare nei parchi a visitare mostre e musei e alla sera dopo cena era sesso sfrenato. L’inizio era sempre un bel 69, con lunghe leccate facendo in modo di ritardare il più possibile il momento del culmine del piacere e poi ci sbizzarrivamo con il cazzo finto. Tutte le volte che ci facevamo il 69 io ero sempre sotto, mi inumidivo bene il dito e poi lentamente la inculavo e un po’ per volta l’ho portata a sentire piacere anche lì.

Il cazzo a due punte era sempre un po’ scomodo e un pomeriggio siamo andate in un sexy shop, entrate c’era una signora alla cassa che si è alzata ed è venuta a chiederci quello che volevamo, nel locale c’erano anche 3 clienti uomini che non finivano più di guardarci, noi ce ne siamo fregate e ci siamo comprate uno strapon e un vibratore piccolino e molto morbido, e un paio di butt plug.

Dopo cena siamo andate a letto ansiose e mentre facevamo il solito 69 ho infilato in culo a Carmen il solito dito e poi il piccolo vibratore, lei ha gradito molto e io ho acceso la vibrazione facendolo andare su e giù nel suo ano, mi sono poi chinata tra le sue gambe prendendogli il clitoride in bocca e Carmen è partita quasi subito contorcendosi dal piacere. Ci siamo poi coricate una di fianco all’altra, io gli ho preso un capezzolo in bocca e mi sono messa a succhiarlo e leccarlo, lei aveva sempre il piccolo vibratore acceso nell’ano, io l’ho preso nuovamente con la mano e lentamente sono andata su e giù nel suo ano, Carmen ha nuovamente iniziato a godere e mentre io la inculavo lei si è fatta un ditalino ed è nuovamente partita.

Ci siamo riposate un po’ poi Carmen ha indossato lo strapon si è inginocchiata tra le mie gambe e mi ha penetrata in figa, il fallo era bello grosso e lei me lo ha infilato tutto dentro, io l’ho cinta con le gambe attorno ai fianchi aprendomi bene, i nostri capezzoli turgidi si sfioravano ed aumentavano il nostro eccitamento, lei mi ha scopata e io ho avuto un bellissimo e interminabile orgasmo, poi esauste ci siamo addormentate.

Il giorno dopo Carmen è arrivata alle 15, io mi ero preparata per uscire ma lei aveva altre intenzioni, mi ha abbracciata e baciata e mi ha spinta nella camera da letto.
_ “Lo voglio anche io nel culo, voglio godere come te”.
Ci siamo spogliate e siamo andate a letto, io credevo di iniziare con un 69 ma Carmen era impaziente, gli ho messo una mano tra le gambe e l’ho sentita già bagnata, allora ho indossato lo strapon l’ho fatta coricare sulla sponda del letto, gli ho fatto divaricare bene le gambe e le sono andata dietro, ho inserito il grosso fallo in figa e l’ho scopata, lei ha goduto tantissimo e in breve tempo ha raggiunto l’orgasmo, io sono rimasta dentro di lei fino a che non ha smesso di sussultare.
_ “Adesso inculami, lo voglio”.

Mi è tornato in mente quando Pippo mi aveva fatto il culo la prima volta, ma quello era un cazzo di carne, questo anche se morbido era di lattice ed era grosso. Ho preso la vaselina e ne ho messa in abbondanza sullo sfintere, ho ripreso a scoparla con movimenti lenti, mentre con il pollice facevo entrare il lubrificante nell’ano. Carmen godeva e muoveva il bacino, mi ha nuovamente chiesto di incularla, era impaziente, ho sfilato il cazzo dalla figa e l’ho puntato sullo sfintere, lei con le mani si è allargata le natiche e io ho iniziato a spingere facendo in modo che la cappella la dilatasse un po’ per volta senza entrare del tutto dentro, e quando la cappella è penetrata tutta mi sono fermata in modo che lo sfintere si dilatasse bene, poi ho spinto e sono entrata ancora un po’ e mi sono nuovamente fermata, lei ha lasciato le chiappe e si è passata una mano in mezzo alle gambe stuzzicandosi il clitoride. Io sono nuovamente uscita con il dildo dal culo e visto che lo sfintere rimaneva dilatato l’ho nuovamente inserito e quando la cappella è stata dentro lentamente sono entrata tutta dentro, Carmen urlava, ansimava e muoveva il bacino io sono stata un po’ ferma in profondità dentro di lei e poi mi sono messa a incularla, prima lentamente, e poi visto che lei continuava a dirmi:
_ “Si, si dai inculami, fammi godere, dai più forte, sfondami”.

Ho capito che come me anche lei lo aveva preso in culo diverse volte allora non ho più avuto ritegno l’ho inculata come gli uomini facevano con me con colpi lunghi e profondi, Carmen urlava incitandomi e poi ha raggiunto l’orgasmo ed è crollata esausta e io mi sono fermata e lentamente mi sono sfilata dal suo intestino, mi sono tolta lo strapon e ci siamo coricate sul letto, lei aveva gli occhi rossi e umidi, non gli ho chiesto niente ma con la mano sono andata a toccargli lo sfintere e le ho infilato due dita dentro ben unte di vaselina, era ben dilatata, l’ho massaggiata sia dentro che fuori per lenire un po’ il bruciore.

_ “Stasera te lo sfondo anche io il culo”.
_ “Il mio è già sfondato, ti ho fatto molto male?”
_ “Sì mi hai fatto male ma ho goduto molto, mi è piaciuto”.

Il giorno dopo quando è tornata a casa gli ho fatto mettere una gonna poi senza inumidirlo le ho infilato nel culo un butt plug, l’altro era già nel mio culo, e siamo uscite senza mutande. Abbiamo preso il pullman che era abbastanza affollato, Carmen strusciava il culo sul mio ventre e mi provocava e mi eccitava, arrivate in centro siamo entrate in diversi negozi a provare capi di abbigliamento e alle 19 siamo andate a mangiare una pizza prima di rientrare a casa. Andare in giro senza mutande per me non era una novità ma con il culo pieno è stato un susseguirsi di adrenalina e godimento anche per Carmen. In un camerino mentre provavamo un vestito ci siamo toccate le fighe che erano bagnatissime e ci siamo fatte un bel ditalino, mentre fuori c’erano due signore anziane che aspettavano il loro turno.

Le uscite con il butt plug nel culo sono diventate frequenti, una sera siamo andate a vedere “Ultimo tango a Parigi”, lo proiettavano in una sala di periferia, la galleria era poco frequentata, un paio di coppie anziane e 5 o 6 uomini anche loro di una certa età. Già il sederci sulle poltrone con quel coso nel culo ci eccitava, inoltre eravamo senza mutande e con dei gonnellini corti. Un signore anziano e abbastanza distinto è venuto e sedersi a due poltrone dalla mia, e quando la sala è stata ben buia Carmen mi ha infilato una mano sotto la gonna, io sono scivolata un po’ in avanti e lei con le dita si è intrufolata tra le labbra della mia vagina massaggiandomi il clitoride, mi ha accarezzata a lungo mentre anche io avevo infilato le dita nella sua.

Ci siamo accarezzate a lungo ricomponendoci alla fine del primo tempo, il signore anziano mi ha guardata per tutto il tempo che le luci sono state accese, ripreso il film noi ci siamo nuovamente infilate le mani tra le labbra delle fighe bagnate dai nostri umori. Carmen ha aumentato la pressione sul mio clitoride, il signore vicino a me ogni tanto mi guardava e in me cresceva l’adrenalina e il piacere poi mordendomi le labbra ho raggiunto l’orgasmo. Quando mi sono ripresa ho aumentato la pressione sul clitoride di Carmen che non è riuscita a godere in silenzio, il vecchietto si è girato verso di me e io gli ho sorriso, in mezzo alle gambe avevo un lago sentivo i miei umori colare lungo le cosce, poi ci siamo ricomposte.

Il rapporto con una donna è molto appagante, dopo un periodo di sesso sfrenato ci siamo calmate ed il nostro rapporto è continuato su binari più normali, non posso dire che mi sono innamorata di Carmen ma senz’altro gli ho voluto bene.
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