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Il culetto di Marco parte 2
di Fantasieinracconti
04.01.2025 |
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"“Oddio così mi fate morire!” Disse Marco con una voce nuova..."
Il giorno dopo io e Sergio eravamo in spiaggia quando arrivò il nostro “amico” Marco.Oggi era in una versione più maschile rispetto a come me lo aveva descritto Sergio e non indossava lo stesso perizoma del giorno prima.
Ebbi modo così di constatare che il suo culetto non era male, ma accidenti che cavolo di pezzo d’uomo era!
Era alto circa 185 cm con un fisico veramente scolpito.
Moro, capelli mossi e due occhi che ti folgoravano.
Ci guardammo e ci scambiammo il buongiorno.
Mentre ci si spalmava la crema Sergio colse l’occasione per un primo approccio:
“Ora che abbiamo finito di spalmarci la crema è quasi ora di tornare a casa” disse guardando Marco negli occhi.
Marco sorrise e rispose:”In effetti è una bella scocciatura. Poi voi siete in due e vi aiutate, io invece devo fare manovre da contorsionista per arrivare in tutti i punti e a sera c’è sempre un punto ustionato perché non ho spalmato bene la crema.
“Accidenti averlo saputo sarei arrivata prima a darti una mano” sbottai ridendo.
“Grazie!” Disse lui. “Domattina siete prenotati.” Continuò ridendo.
Lui poi si alzò e si venne a presentare ”Comunque io sono Marco, Piacere” “io Elisa,piacere ” “ed io Sergio,tanto piacere”
Iniziammo così una piacevole conversazione che ci portò a conoscere meglio il nostro amico Marco.
Era di Reggio Emilia e gestiva un bar in società con sua sorella.
“Come mai sei in vacanza da solo?”
“In realtà non dovevo essere qui solo, ma il mio compagno ha deciso di lasciarmi pochi mesi fa, inoltre gestendo una attività come la mia quando stacchi hai proprio la volontà di restare solo.”
“Scusa, non volevo metterti in imbarazzo.”
“Tranquilla, acqua passata ormai. Si chiude una porta e si apre un portone”
“Esatto! E poi tu sei un bellissimo ragazzo e non avrai difficoltà a trovare qualcuno più adatto a te.”
“Dai andiamo a farci un tuffo in acqua. Marco vieni anche tu?” disse Sergio.
“Ok! Prendo la palla.”
Il sole il caldo il mare la bellezza di essere quasi nudi era una sensazione che ci stava da Dio e l’empatia che si era creata nei confronti di Marco ci portò a ridere e scherzare come se fossimo amici da sempre.
Io lo guardavo con sguardo interessato e la cosa non deve essere sfuggita né a Sergio né a Marco.
Poi mentre eravamo in acqua ci raggiunse una sua amica che si presentò ed iniziò a giocare con noi.
Iniziarono a prendersi in giro con una ironia davvero intelligente.
Noi ridevamo a crepapelle delle loro battute.
Poi ad un certo punto lei un po stizzita disse “basta! Con te non ci parlo più.” Poi scoppiarono entrambi in una risata.
“Scusate!” Disse Silvia “Noi ci conosciamo da una vita e siamo abituati a prenderci in giro così.
Marco è una persona anzi è due persone meravigliose. Siamo stati fidanzati e poi siamo diventati superamici”
“Cosa intendi per due persone?”
“Lascia perdere!”ci interruppe Marco sempre col sorriso.
“Dai andiamo a prenderci un caffè” propose Sergio
Salimmo e ci asciugammo.
Dal caffè passammo all’aperitivo e quasi al pranzo in compagnia dei nostri nuovi amici.
Mentre ero un po’ su di giri dopo aver bevuto due spritz rifeci la proposta di raccontarci il perché di due persone.
“Storia lunga e anche un po’ malinconica,ma se la volete sentire vi accontento:
Eravamo tre gemelli e purtroppo durante la gravidanza uno si staccò. Io e mia sorella siamo venuti al mondo sapendo che eravamo in tre e fin da piccoli giocavamo ad imitare il nostro fratello o sorella. Per lei era un fratello e per me una sorella.
Poi però quando sono cresciuto o meglio siamo cresciuti ci siamo resi conto che questa doppia personalità era parte di noi ed entrambi ci siamo scoperti bisex. Così a volte mi piace dare sfogo alla libertà della mia anima femminile e così mi comporto.
Fine della spiegazione applausi per lo spettacolo ringraziamento al pubblico ed inchino” finì il racconto inchinandosi come se stesse ringraziando il pubblico davvero.
Ci strappò un sorriso in una storia tristemente allegra.
Ci fu un attimo di imbarazzo e poi Sergio alzò il calice e disse ”allora brindiamo al nostro nuovo amico Marco e alle nostre nuove amiche Silvia e?”
“E martina.” rispose Marco.
Alzammo i calici e brindammo alla nostra amicizia.
Tornammo poi ai nostri ombrelloni a prendere la nostra roba e prima di congedarci invitammo a cena i nostri nuovi amici ed essi accettarono molto volentieri.
Quando rientrammo in albergo io e Sergio ci interrogavamo su questa sorta di doppia personalità di Marco e non dico che la cosa ci preoccupava, ma di sicuro ci incuriosiva.
Sergio infatti lo aveva visto il giorno prima in versione femminile ed io in maschile.
La sera ci raggiunsero nel ristorante che avevamo scelto, Sergio era vestito in maniera elegante e non dava proprio l’impressione di essere bisex.
Silvia invece era vestita in modo molto sexy con un abitino intero, ma molto corto e siccome si sedette al mio fianco spesso il mio sguardo cadeva sulle sue gambe e mi stavo davvero eccitando.
Avrei voluto mettere una mano tra le sue gambe, ma sopratutto avrei desiderato mettere una mano nella mia fica ormai bagnatissima.
Dopo aver mangiato e bevuto mi scappava la pipì mi alzai dicendo: “scusate, ma devo andare in bagno.”
“Ti accompagno”disse Silvia in modo fulmineo.
Quando varcammo la porta dell’antibagno non avevo neanche avuto il tempo di capire se il bagno fosse occupato che Silvia si avventò su di me come se fossi sua preda.
Mi ritrovai la sua lingua in bocca e la sua mano tra le gambe.
Risposi al bacio con molto calore e allungai anch’io la mano tra le sue gambe. La sentii gemere ed ansimare in maniera esagerata, tant’è che fui costretta a fermarmi perché avevo paura che potessero sentirci.
Mi staccai da lei scusandomi, ma la pipì era impellente e riuscii a malapena a raggiungere il water prima di farmela addosso.
Quando uscii lei era ancora li che mi guardava e mettendosi un dito davanti alla bocca in segno di silenzio mi fece cenno al bagno dei maschi. C’era qualcuno dentro e probabilmente aveva sentito tutto e non voleva uscire per l’imbarazzo.
Uscimmo di corsa dal bagno sghignazzando come due ragazzine.
Ci sedemmo al tavolo aspettando che il nostro amico uscisse dal bagno.
Quando uscì io e Silvia ci guardammo sorridendo, Sergio e Marco ci guardavano incuriositi, ma non osarono chiedere.
Quando fu il momento di pagare il conto pensavo che la serata fosse finita lì ed invece Marco aveva pensato qualcosa di diverso.
“Cosa dite se raggiungiamo il nostro stabilimento balneare e ci facciamo un bel bagno?” disse stupendoci un po’ a tutti.
“Ma come facciamo ad asciugarci?” risposi io.
“Tranquilli ragazzi io sono di casa li e posso trovare tutto l’occorrente.
Acconsentimmo eccitati dalla trasgressione che stavamo andando a mettere in atto.
Quando fummo allo stabilimento balneare c’era il cancello chiuso a chiave ed io sapevo che l’unico modo per raggiungere la spiaggia era passando per la piccola strettoia che si sporgeva verso il mare e già di giorno era complicato passarvi, figuriamoci al buio di notte.
Invece Marco sapeva esattamente dove trovare la chiave.
“Visto! Ve l’ho detto che sono di casa”
Entrammo e Marco richiuse il cancello a chiave.
“Aspettate che mando un messaggio a Michela, non vorrei che vedendo qualcuno dalle videocamere ci mandasse un controllo”
Ci spiegò poi che non era la prima volta che lo faceva e spesso anche Michela che era la proprietaria del bagno lo accompagnava quando c’era la luna piena per un bagno in notturna.
Non ci avevo fatto caso, ma quella notte la luna era magnificamente splendente ed era proprio piena.
Marco aprì poi un armadietto e ne estrasse 4 teli mare.
Raggiungemmo la spiaggia ed in men che non si dica Marco si tuffò in acqua completamente nudo seguito da Silvia che lo imitò.
Io e Sergio ci guardammo e facemmo altrettanto.
L’acqua era caldissima e la sensazione di un bagno in notturna era ringiovanente.
Dapprima ognuno faceva il bagno in solitaria, ma poi la voglia di toccarci giocando prese il sopravvento.
Fu così che presto ci ritrovammo a fare giochi scemi solo per sfiorarci o toccarci.
Più volte Silvia mi palpò le tette ed anch’io feci altrettanto e qualche volta allungavo la mano anche in mezzo alle gambe di Marco, fingendo un movimento casuale, prendendo in mano quel bendidio che si ritrovava.
Ad un certo punto Silvia mi avvolse con le gambe e con le braccia e me la trovai viso a viso.
Iniziammo a baciarci con ardore stupendo i nostri compagni che si eccitarono in botto, i nostri seni si schiacciavano uno contro l’altro.
Sentivo la figa bagnata e non era l’acqua del mare.
“Oddio così mi fate morire!” Disse Marco con una voce nuova.
Probabilmente Marta aveva preso possesso del nostro amico.
Prese fiato e si immerse sott’acqua.
Spari per un tempo infinito, ma a guardare il viso di Sergio si poteva intuire dove fosse.
Risalì a respirare e disse sempre con voce femminile: “Ma che bella fauna che c’è in questo mare!” e si tuffò di nuovo.
Vidi Sergio che muoveva le braccia sulla testa di Marco e il suo volto assumeva sempre più i contorni del godimento.
“Noi saliamo sui lettini” disse Silvia.
Stavo per asciugarmi col telo mare quando Silvia mi disse di non farlo perché adorava leccare il corpo salato.
La sua frase mi scaldò talmente tanto che anche se ci fossero stati 10 gradi non avrei avuto bisogno di coprirmi.
Non appena mi sdraiai la sua lingua iniziò a leccare ogni centimetro del mio corpo.
Si soffermò a lungo sui capezzoli e poi iniziò a scendere più in basso fino ad entrare dentro di me con movimenti lenti e profondi.
Nella mia lunga esperienza sessuale sono stata leccata da decine di lingue sia maschili che femminili, ma lei toccava punti che fino a quel momento mi sembravano inesplorati.
“Mamma mia che brava che sei!” Le dissi con voce suadente.
“Lo so. Me lo dicono tutte. E non hai ancora sentito quello che ti andrò a fare ora. Non trattenerti! Voglio tutto il tuo seme.”
Disse mentre saliva a baciarmi di nuovo.
Poi si girò e mi mise la fica davanti alla bocca invitandomi a leccargliela.
Con la coda dell’occhio vidi che Marco e Sergio stavano risalendo e si misero su un lettino poco distante.
Iniziai allora a leccare la sua figa cercando di imitare i movimenti che aveva fatto lei poc’anzi.
La sentii gemere in modo esagerato come nel bagno, ma questa volta non la fermai. Era tremendamente eccitante sentire che godeva ad ogni mio colpo di lingua.
Quando la sua bocca si posò di nuovo sulla mia figa sentii di nuovo quel piacere immenso, ad un certo punto infilò due dita per ogni mano ed allargandomi la fica si immerse di nuovo con la bocca dentro di me.
Iniziai da subito a sentire una sensazione esageratamente strana ed in poco tempo la situazione si fece incontenibile.
Mi ricordai delle parole che mi aveva detto “non trattenerti!”. Mi asciai quindi andare ed iniziai ad urlare mentre dalla mia fica iniziò ad uscire ogni sorta di liquido.
Raggiunsi un orgasmo potentissimo urlandolo al cielo.
La mia amica succhiava avida tutto ciò che fuoriusciva mentre urlava”si porca pisciami tutto in bocca siiiiiii”
Sentii il suo corpo contrarsi mentre le titillavo il clitoride e la sentii scoppiare in un intenso orgasmo.
Ci abbracciammo sfinite mentre le nostre lingue si scambiavano gli umori appena leccati.
Nel frattempo Marco e Sergio …………, ma questa è un’altra storia che vi racconterà lui.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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