Gay & Bisex
La scommessa persa ed anche…. Storia vera
di Fantasieinracconti
27.03.2024 |
19.059 |
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"Fu Gino a chiedere all’amico di fargli una sega..."
Erano da poco passate le tre del primo gennaio 1995. Assieme alla compagnia, Luca e la sua fidanzata, avevano affittato una casa in collina per festeggiare assieme capodanno.
Ubriachi e stanchissimi le quattro coppie e l’unico single si erano portati nelle rispettive camere per dormire.
Le camere da letto erano due più un divano letto nel salone che era occupato da Gianni.
In una camera dormivano Oreste e Sonia con l’altra coppia Paola e Gianluca.
Anche la camera dove dormivano Luca e Silvia era occupata da un’altra coppia.
Nel letto matrimoniale vi erano Silvia e Luca mentre nel letto ad una piazza Marta e Gino.
Le due coppie stavano chiacchierando nella stanza buia. Mentre chiacchieravano Silvia aveva raggiunto il membro di Luca con la mano e lo carezzava per stimolarlo.
Lei sapeva benissimo che questi giochi piacevano molto al suo fidanzato. Sentiva già la verga crescergli tra le mani.
Luca faceva fatica a mantenere la concentrazione mentre lei agiva in quel modo sul suo membro.
Si scusò con la coppia dicendo di essere stanchissimo ed un po ubriaco. Detto questo smise la conversazione e fece finta di addormentarsi.
Passarono una ventina di minuti ed il silenzio in camera dava la percezione che una delle due coppie si fosse addormentata, ma Luca e Silvia erano estremamente svegli e spaventosamente eccitati.
Silvia lasciò passare ancora una decina di minuti per avere la certezza che dormissero.
Poi scese sotto le coperte e con la
bocca raggiunse il cazzo di Luca che era durissimo.
Aveva iniziato a leccare l’asta prestando attenzione a non fare il minimo rumore, poi aveva aperto le sue giovani labbra carnose per fare entrare la verga.
Luca era in visibilio, alzò la mano e la portò sulla testa di lei accompagnando il movimento.
Sopra le coperte si iniziava a sentire un leggero rumore di risucchio e Luca era tremendamente eccitato dal fatto che la coppia a lato potesse accorgersi di quello che stava accadendo. Anzi nel suo inconscio sperava proprio che succedesse e con la mano induceva Silvia ad accelerare le pompate.
Quando era vicino all’orgasmo alzò testa di lei che si fermò si avvicinò all’orecchio e chiese:” non vuoi venire?” Poi ridiscese ed iniziò a pompare aumentando il ritmo ed anche il rumore. Luca fece di tutto per resistere il più possibile, ma ad un certo punto esplose tutto il suo sperma nella bocca di Silvia che da vera porca ingoiò fino all’ultima goccia e poi sali a baciare Luca.
Un bacio al sapore di sperma.
Il giorno dopo tutti si alzarono disintegrati dalla serata prima.
Fecero colazione tutti assieme e poi quasi tutti tornarono a casa.
Nell’abitazione erano rimasti solo Luca, Silvia,Marta e Gino.
Dopo aver sistemato casa decisero di uscire a fare un giro in paese.
Aveva iniziato a nevicare piuttosto copiosamente e a terra si era già formato un bello strato di neve.
Marta e Gino dovevano anch’essi tornare a casa, ma visto il tempo preferirono fermarsi a pranzo.
La sera prima avevano cucinato in abbondanza e con gli avanzi potevano fermarsi una settimana.
Dopo aver consumato il pasto Marta e Silvia avevano iniziato a giocare a briscola, mentre Luca e Gino si coricarono su uno dei letti.
Iniziarono a parlare di calcio e formula uno.
Poi Gino improvvisamente disse:”vi ho sentiti ieri sera sai?”
“ Ma dai!?” Rispose Luca
“Beh! Non è che abbiate fatto molta attenzione, anzi a me dava l’impressione che voleste farvi sentire.”
“Ti stava facendo un pompino vero?”
Un mezzo sorriso da parte di Luca fece intendere che era proprio così.
“Mia moglie non mi ha mai fatto un pompino.” disse poi Gino.
Luca strabuzzò gli occhi stupito “Ma davvero?!” Esclamò.
“Davvero! Dice che gli fa schifo.”
I due si guardarono e ognuno di essi sapeva a cosa pensava l’altro:
Quando i due avevano circa 16 anni avevano deciso di andare a fare un pick nick con due loro amiche ed il fratello di una di loro.
Il giorno della partenza il fratello della ragazza si sentì male e dovettero ricoverarlo d’urgenza.
Appendicite acuta.
La sorella non poté venire, di conseguenza anche l’amica gli diede buca.
I due che ormai avevano preparato il pranzo al sacco decisero di andare ugualmente.
Presero le vespe e raggiunsero la località in questione.
Un posto in campagna dove uno zio di Luca possedeva un vecchia azienda agricola in cui vi era un piccolo laghetto che in realtà era una riserva di acqua per irrigazione.
Lo zio teneva particolarmente a quel posto è lo manteneva in ordine e col prato sempre tagliato.
Sembrava quasi il giardino di una villa.
Passarono la mattinata in riva al laghetto giocando a frisbee, mangiando ed ascoltando la radio. Poi al pomeriggio si sdraiarono sui lettini al sole in costume.
Una giornata molto diversa da quella che si erano immaginati, tuttavia una bella giornata.
Luca si allontanò un attimo e tornò con dei giornaletti porno che aveva rubato allo zio e li aveva nascosto in un luogo li vicino.
Lui aveva ormai 17 anni di li a poco e Gino ne aveva poco più di 16.
A quell’età il cazzo è una bomba ad orologeria ed ovviamente guardando quei giornaletti i due avevano iniziato a toccarsi.
Dapprima sopra il costume, ma poi siccome non potevamo essere disturbati tirarono fuori i loro giovani cazzi per masturbarsi.
Non era certo la prima volta che si segavano in compagnia, anzi qualche volta si erano masturbati a vicenda.
Fu Gino a chiedere all’amico di fargli una sega.
Luca da prima rifiutò, ma lui insistette dicendo che avrebbe ricambiato il favore.
Luca allora si avvicinò e prese in mano il cazzo dell’amico.
Era decisamente ben dotato, anche se non era la prima volta quella volta si trovò più in imbarazzo perché le altre volte erano fianco a fianco su un divano li invece lui era sdraiato e poteva guardare bene il cazzo scorrere tra le sue mani.
Gino dava le indicazioni sulla velocità e sul movimento.
Ad un certo punto Gino disse:”chissà come deve essere bello quando ti fanno un pompino.”
“Deve essere bellissimo” rispose Luca.
Gino allora propose:
“Facciamo così, io chiudo gli occhi apro la bocca e tu me lo metti in bocca e poi ci scambiamo”
“Ma sei scemo?” rispose Luca
Ne nacque una breve discussione con Gino che cercava di convincere Luca.
“Ma lo faresti davvero?” chiese poi Luca.
“Certo!anzi io li chiudo poi decidi tu quando vuoi. Io resto ad attendere con la bocca aperta.
Gino fece come aveva detto: chiuse gli occhi e spalancò la bocca.
Luca non era ancora convinto, ma sopratutto nella sua testa gli gironzolava l’idea che Gino lo stesse prendendo in giro.
Passarono almeno due minuti buoni e Gino era lì con la bocca aperta
Il cazzo di Luca era di marmo.
Si avvicinò e mise il cazzo vicino alla bocca di Gino.
Luca vide sparire il cazzo nella bocca di lui. La scena gli sembrava surreale, come se stesse vedendola dall’esterno, come se il cazzo che era nella bocca di Gino non fosse il suo.
Tornò alla realtà quando Gino disse:
”visto! Te lo avevo detto che lo avrei fatto. Ora fallo anche tu” impose all’amico.
Luca non avrebbe voluto, ma era stato lui ad infilare il cazzo nella bocca aperta di Gino, nessuno lo aveva costretto. Era quindi in una sorta di debito. Si coricò quindi come aveva fatto Gino poc’anzi, chiuse gli occhi aspettando che Gino facesse la sua mossa.
Non dovette attendere molto per sentire il grosso cazzo di Gino tra le labbra. Dovette aprire la bocca più di quello che pensava.
Il cazzo sprofondò nella sua bocca, aveva un odore piuttosto disgustoso.
Gino si mosse avanti ed indietro due o tre volte prima che Luca togliesse il cazzo dalla sua bocca.
Dopo quella volta vi furono altre volte in cui i due si spompinarono a vicenda.
Una sera in cui erano in casa soli si mangiarono tre pizze in due e bevvero un paio di birre. Dopo alcuni minuti iniziarono a parlare di controllo dell’orgasmo. Erano già diversi mesi che non giocavano ai
loro giochi proibiti.
Luca, che voleva trovare il modo di giocare, sosteneva che con un pompino prolungato Gino non avrebbe saputo resistere.
Gino invece sosteneva il contrario.
Intanto le birre erano diventate tre e poi quattro.
La testa non era più tanto lucida.
“Scommettiamo?!” Sbottò Gino.
Luca sicuro del contrario allungò la mano e la strinse.
“Facciamo così, se io vengo e tu non vieni me lo metti dietro. Al contrario sarò io a metterlo a te” propose Gino.
Luca stava tirando via la mano ma Gino gliela trattenne ”paura?”
Luca pieno di orgoglio e sicuro del fatto suo accettò la scommessa.
Stabilirono un tempo massimo di 5 minuti.
Iniziò Luca. Gianni rimase in piedi, Luca gli si inginocchiò davanti ed iniziò a spompinarlo.
Dopo alcuni secondi il cazzo di Gianni era durissimo nella bocca di Luca.
Luca che ormai aveva un po’ più di esperienza iniziò a muovere la bocca per far venire l’amico.
Il primo minuto passò e Luca cominciava ad avere dei dubbi.
Accelerò le pompate cercando di far perdere il controllo a Gino.
Dopo circa tre minuti il ritmo del suo movimento stava calando notevolmente.
Decise allora di provare ad usare la lingua per far perdere la testa a Gino.
Iniziò a martellare e poi a leccare.
Niente.
Iniziò a pensare di essere stato fregato dall’amico. Probabilmente si era masturbato pochi minuti prima e di conseguenza la durata era maggiore.
Nel frattempo però iniziava davvero a prenderci gusto nel fare un pompino.
Gli ultimi secondi li usò per godersi il cazzo in bocca e quando Gino gli fece notare che il tempo era scaduto continuò lo stesso a spompinare l’amico.
Prima di staccarsi diede due o tre colpi di lingua sul cazzo.
Ora toccava a Gino provare a far venire Luca.
Luca si sedette sul letto e Gino dovette mettersi in ginocchio per prendere in bocca il cazzo di Luca.
Quando iniziò a pompare, a Luca fu subito chiaro che a differenza dell’amico non sarebbe stato in grado di resistere.
Oltre a non essersi masturbato dal giorno prima ,Gino rispetto a lui sembrava un professionista. Usava la lingua e succhiava il cazzo mentre scendeva e saliva.
Dopo poco aumentò il ritmo e Luca le provava tutte, cercava di pensare ad altro, ma nulla. Ormai era sul punto di venire.
“Che bastardo!” gli venne da dire.
Gino si accorse che Luca stava per venire e aumentò il ritmo al massimo del suo potenziale.
“Vengoooo!” Urlò.
Gino fece appena in tempo a spostarsi che Luca esplose tutto lo sperma facendo un disastro sulle coperte e sul pavimento.
I due ripulirono al meglio che poterono e poi Gino disse:
“Mi sa che adesso devi pagare pegno”
Luca che era appena venuto e gli ormoni gli si erano abbassati disse:
“Tu sei matto!”
Gino allora si alteró scherzosamente
“no, tu hai perso e tu devi pagare”
Cominciarono una discussione scherzosa, ma abbastanza seria in cui uno diceva che non lo avrebbe mai fatto e l’altro dava
dell’insolvente all’amico.
Si rivestirono e scesero al piano terra dove vi era la cucina. Si misero a guardare un programma in tv.
Dopo aver tagliato alcune fette di salame e del formaggio stapparono una bottiglia di barbera.
Durante tutto il tempo Gino continuava a pretendere il pagamento della scommessa e Luca continuava a rifiutare.
“Non sei affidabile per niente!” gli diceva Gino.
Durante un programma televisivo c’era una bellissima donna come valletta.
Gino disse “Per questa qui farei pazzie”
Luca che era estremamente convinto di essere un figo della madonna disse:” ma vaaa!! Una così io la conquisterei tranquillamente”
“Ohhh! Si, certo! Ma va a quel paese. Va va!”
“Scommett” tentò di dire Luca mordendosi la lingua
“Si certo! Scommettiamo e quanto scommettiamo?” Replicò Gino in tono ironico.
“Tanto tu le scommesse non le paghi! Ricordi? Buffone!”
Luca che si sentiva punto nell’orgoglio disse: “eh va bene! Pagherò questa scommessa! Contento?”
“Dai andiamo!” Continuó forse preso da un attimo di follia o forse era ubriaco.
Fatto sta che i due salirono in camera di nuovo.
Luca ,convinto di essere uno che paga i suoi debiti, abbassò i pantaloni e le mutande. Si chinò sul letto e girò la schiena all’amico.
Gino allora, capì che Luca lo avrebbe fatto davvero.
Si spogliò ed estrasse il cazzo che ancora non era duro.
Chiese allora a Luca di pomparlo un po’ con la bocca.
Dopo essersi girato Luca avvicinò la bocca al cazzo di Gino e con grande maestria lo leccò e lo pompò fino a farlo diventare duro.
“Adesso girati” chiese Gino
Luca tornò in posizione attendendo la sua sorte.
Gino provò ad infilare il cazzo, ma non riusciva perché era troppo asciutto.
Prese allora nel cassetto del comodino una crema mani.
La spalmò sul buco di Luca e anche sul suo pene
Appoggió allora il cazzo al buco e provò a spingere.
Il cazzo iniziò a scivolare dentro al culo di Luca.
Luca non diceva niente e non si capiva se gli faceva male o se stava godendo.
Intanto il cazzo era quasi entrato tutto.
Gino iniziò ad andare avanti ed indietro molto lentamente muovendosi di pochi millimetri cercando ad ogni affondò di entrare di più.
Dopo alcuni colpetti il culo di Luca aveva accolto completamente i suoi 17 cm di cazzo.
Luca intanto aveva cominciato a masturbarsi mentre veniva penetrato.
Il dolore che aveva provato nei primi secondi aveva lasciato spazio al godimento amplificato dalla masturbazione che stava mettendo in atto.
Gino intanto aveva preso un ritmo lento ma costante.
Lui stava iniziando a provare un piacere incredibile nel fottere l’amico.
Sentiva che presto avrebbe potuto raggiungere l’orgasmo.
Aumentò così il ritmo mentre Luca stava masturbandosi sempre più velocemente per soffrire sempre meno, ma ormai anche lui stava solo godendo.
Mentre Gino aumentava il ritmo lui aumentava il ritmo della masturbazione.
Senti che era prossimo a venire.
Questa volta i ragazzi avevano appoggiato un asciugamano sulle coperte.
Il cazzo di Luca esplose di nuovo e come prima la voglia sparì all’improvviso.
“Fermati che sono venuto” disse.
Gino che era ormai vicino all’orgasmo non aveva nessuna intenzione di fermarsi.
“Ancora un attimo , ti prego, sto per venire”
Con grande forza trattenne il corpo di Luca che si lamentava e voleva liberarsi, ma Gino era molto più forte di lui e lo costrinse a stare fermo.
Luca si arrese e lasciò che il suo amico finisse il lavoro.
Lo scopò sempre più veloce fino a quando non sentì salire lo sperma e disse “vengoooo!!”
Estrasse il cazzo e sborró sulla schiena di Luca.
I due rimasero qualche minuto in silenzio con il senso di colpa del post orgasmo. Poi si pulirono e si rivestirono.
Dopo quella volta seguirono altre volte in cui ci fu lo scambio dei ruoli, ma quella volta rimase indelebile nei loro ricordi.
Questo stavano pensando quando Gino disse:”a dire la verità nemmeno la mia fidanzata precedente mi aveva mai fatto un pompino. Quindi…”
“Quindi cosa?” Chiese Luca
Quindi gli unici pompini me li hai fatti tu.” disse mentre faceva l’occhiolino.
Luca era in imbarazzo perché da quel momento non avevano più parlato dell’accaduto.
“Hai mai più fatto qualcosa di simile?” Chiese Gino
“Assolutamente no, a volte mi chiedo come sia stato possibile che ciò sia successo” rispose Luca
“Beh, credo che la colpa sia più la mia. Io comunque non me ne sono pentito e a quell’età lo rifarei di sicuro. Anzi lo rifarei meglio”disse Gino
“Ti sei mai segato ripensando a quell’episodio?”Continuò poi.
Luca chiese: “ perché tu si?”
“Certo! Più di una volta e tu”
Luca avrebbe voluto rispondere di no, ma preferì dire la verità.
In momenti di perversione aveva ripensato a quell’episodio e si era segato con piacere.
“Si! Anch’io”. Ammise
Gino allora gli chiese:”scommetto che ti piacerebbe farmi un pompino adesso?”
“Ma sei scemo?” disse Luca”con le ragazze di la?”.
Si accorse allora che aveva ammesso in qualche modo che gli sarebbe piaciuto.
Gianni estrasse il cazzo e gli disse “ ti prego, fammelo come favore in onore alla nostra amicizia”
Luca allora si abbassò ed iniziò a fare un pompino all’amico.
La sua bocca ora era molto più esperta e sapeva come muoversi.
Sentiva chiaramente le ragazze che giocavano a briscola ed era tranquillo che non li avrebbero disturbati.
Le sue labbra salivano e scendevano all’esterno dell’asta.
Quando s esce in basso succhiò avidamente i testicoli Gino a fargli male.
Poi salì verso il glande e poi giù a scorrere di uovo lungo l’asta mantenendo il prepuzio abbassato per farlo godere di più.
Poi inghiotti l’asta ed iniziò a succhiare e velocizzare i movimenti.
Il disgustoso sapore che una volta non avrebbe apprezzato ora lo deliziava.
Con la lingua andò a stimolare il foro dell’uretra e poi di nuovo portò le labbra verso l’esterno facendole scendere su e giù velocemente. Troppo velocemente per Gino che stava capitolando.
Luca capì che l’amico stava per venire, ma quella volta non avrebbe lasciato cadere nemmeno una goccia.
Fece sparire in bocca tutto il cazzo mentre Gianni veniva copiosamente in bocca a Luca.
Inghiottì tutto e poi si alzò e guardando l’amico gli fece l’occhiolino.
Sapeva che ora la scommessa l’aveva vinta lui e indicò col dito Gino e poi il suo cazzo per far capire che ora toccava a lui restituire il favore in onore di amicizia.
Che bella l’amicizia!
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