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Prime Esperienze

Viola per sempre


di Membro VIP di Annunci69.it Fantasieinracconti
11.01.2025    |    870    |    2 9.0
"Non sentirti in imbarazzo, se mi vuoi chiedere qualcosa chiedi pure..."
Viola e le sue avventure vi travolgeranno nella prossimi racconti, ma dovete sapere da dove la storia è iniziata:

Durante un volo per motivi di lavoro mi ritrovai in aeroporto a Dubai con un mio vecchio amico d’infanzia di nome Enrico.
La sorpresa fu davvero tanta da parte di entrambi ed il caso volle che io e lui fossimo proprio uno vicino all’altro anche durante il volo.
Ovviamente la nostra conversazione cadde sui tempi trascorsi insieme ed entrambi portammo ricordi che la memoria aveva ormai cancellato.
Furono 7 ore quasi ininterrotte di ricordi, di primi baci, di avventure di ogni tipo e durante la nostra conversazione cercavamo di ricordare tutti quegli amici che ormai si erano persi, ma soprattutto vennero ricordate tutte le nostre fidanzatine.
Poi lui se ne uscì con una frase che mi lasciò di ghiaccio:”Ti ricordi di Alessandra? Era una delle più belle ragazze della zona. Se non ricordo male era stata insieme anche a te giusto?”
“Sì, me la ricordo bene, ma non siamo stati fidanzati.”risposi io
“Ebbene la vita non è stata proprio magnanima con lei. Un marito ubriacone e stupido come quello non se lo meritava. Pensa che si è mangiato la casa al gioco d’azzardo e adesso di lei si racconta che si prostituisca qui a Milano.”
“Ma cosa stai dicendo! Povera ragazza!”
In testa iniziò da quel momento a girare il pensiero fisso di quella che avrei voluto diventasse la mia ragazza, ma nonostante le strade parevano prendere quella direzione non ci mettemmo mai insieme anche perché entrambi eravamo timidissimi e nessuno dei due ebbe il coraggio di dirlo all’altro. Ero innamorato di lei fin da allora, ma ho sempre rimandato quella chiamata per tornare a vederla.
Cosa poteva aver portato una ragazza tanto timida e tanto per bene sulla strada?
“Questa domanda mi assillerà per parecchio tempo.”pensai.
Atterrati a Malpensa salutai Enrico scambiandoci i numeri di cell con la promessa di incontrarci a bere qualcosa prima o poi.
Promessa che sapevo già che non avremmo mantenuto, ma un addio è troppo brutto come saluto.
Una volta ritirato il bagaglio mi apprestai a ritirare l’auto e mi balenò l’idea di passare in viale abruzzi e così feci.
Passai lentamente al setaccio ogni angolo, ma di Alessandra nessuna traccia.
Tornai a casa, ma sapevo che sarei tornato a cercarla ancora.
Ed infatti così feci, ma in Viale degli Abruzzi non la vidi mai.
Caricai in auto un paio di volte alcune ragazze col doppio intento di divertirmi ed anche quello di fare loro alcune domande.
Nessuna la conosceva o nessuna voleva parlarne.
Passarono settimane senza che io riuscissi a trovare alcun indizio nemmeno nei social.
L’expo era alle porte ed in quel periodo sovraccarico di lavoro non riuscivo nemmeno a tornare al mio paese e quindi non potevo cercare informazioni da amici o parenti.
Fu proprio durante un viaggio in auto che la stazione radio che ero solito ascoltare fece una sorta di intervista telefonica ad una ragazza che durante l’expo avrebbe dovuto esercitare quel tipo di professione.
In quella intervista lei cercava di spiegare come trovare facilmente donne, ma anche uomini per passare qualche notte di passione.
Iniziai così a fare ricerche varie su internet e giornaletti come descritto dalla intervistata.
Riuscii a trovare decine e decine di annunci e contatti e senza fretta iniziai a telefonare a varie ragazze.
Molte di loro avevano l’accento straniero, ma tante erano italiane.
Durante le ricerche mi imbattei nella voce che avevo sentito alla radio.
Era chiaramente lei, stesso timbro e stesso accento.
Glielo chiesi e lei confermò che era proprio lei.
Le chiesi un appuntamento.
Era una donna attraente, ma c’era qualcosa di più. Era colta intelligente e non sembrava affatto essere una escort.
Il suo nome era Viola.
Da lei riuscii anche ad ottenere informazioni ed altri contatti per proseguire la ricerca.
Poi un giorno successe l’impensabile:
Uno due tre squilli “pronto?”
Il cuore iniziò a battermi forte. Era lei.
Avrei riconosciuto la sua voce tra mille.
Potevo chiederle se era Alessandra, ma avrei rischiato di avere come risposta “no ha sbagliato numero”
“Pronto, ciao volevo un appuntamento………”
45 minuti dopo avevo fatto la doccia, mi ero sbarbato depilato e profumato, mi ero vestito elegante ero passato dal fiorista ed ero davanti alla porta di casa sua.
Suonai il campanello e con il cuore accelerato aspettai che lei aprisse la porta.
Lei si irrigidì alla mia vista, ma io con grande savoir-faire la tranquillizzai allungandole il mazzo di rose.
Restammo qualche minuto a parlare ed io le spiegai cosa mi avevano riferito e disse tutto il tempo che avevo speso per cercarla.
Una volta che l’imbarazzo dei primi istanti lascio spazio a discorsi più sereni le chiesi:”Ti andrebbe di venire a cena con me. Conosco un paio di ristorantini proprio qui vicino.”
“Io veramente non so se”
“Vedi tu. Ti ho cercata per Mari e per Monti, una cena è il minimo che tu possa concedere ad un vecchio amico.”
“D’accordo! Mi preparo.”
Quando fu pronta uscì in soggiorno ed io rimasi a guardarla come un pirla prima di complimentarmi con lei.
“Sei bellissima!”
“Grazie! Vogliamo andare?”
Quando raggiungemmo il ristorante il proprietario venne ad accoglierci personalmente.
“Giulio carissimo! Che piacere averti qui. E questa splendida signora?”
Disse Pino allungando una mano verso di lei
“Lei è Alessandra, una mia cara vecchia amica”
“Tanto piacere Alessandra. Prego vi faccio strada.”
Ci fece accomodare, ci portò il menù e la lista dei vini.
“Ma come fai ad essere così conosciuto?” Chiese Alessandra.
Spiegai lei che il mio mestiere consisteva nella ricerca e nella rivendita di vini pregiati e Pino era un nostro cliente.
“Praticamente con questo ti ho già spiegato il 99%della mia noiosa vita.”
“Ma dai chissà quante persone interessanti conoscerai con questo lavoro?”
“Abbastanza, ma molti sono noiosissimi milionari che di bello hanno solo i soldi ed a volte ti trattano come se tu fossi il tappeto di casa”
Dopo aver trascorso i primi dieci minuti parlando di me e sorseggiando un buon Sauvignon neozelandese (generalmente quando vado nei locali prediligo assaggiare vini della concorrenza per aumentare la mia conoscenza, ma quella volta ho preferito andare sul sicuro) l’atmosfera si fece più rilassata e più interessante ed anche Alessandra iniziò a parlarmi di lei.
“Sono stata sposata ad un uomo che definire uomo è un eufemismo e poi mi sono ritrovata senza marito e senza casa. Ero disperata ed andai ad abitare presso una amica che aveva bisogno di una coinquilina per sbarcare il lunario.
Non so perché, ma ho pensato spesso a te in quel periodo, ma ti sapevo sposato e non ti ho voluto contattare”
“Ed hai fatto molto male. Sposato? Vero. Una vera signora alla quale interessava talmente l’amore che quando ha conosciuto un mio cliente molto ricco ha pensato bene di andarsene con lui. Se tu mi avessi telefonato ti sarei venuta a prendere di corsa”
“La vita è così, è fatta di bivi e di scelte che ti portano dove vuole lei e a volte siamo spettatori inermi di fronte al suo potere.” Disse poi lei
“Alla vita che a volte ti regala l’inaspettato” dissi alludendo al nostro incontro ed alzando il calice verso lei.
“Alla vita che trova sempre la maniera di stupirti”
“E poi come hai preso questa decisione?”
“La mia coinquilina ha iniziato a tirare di coca e per pagarsela ha iniziato a farsi pagare. Non me lo ha detto subito, ma poi io ho visto che era in possesso di troppo denaro.
Un giorno mi disse che le serviva l’appartamento libero perché aveva iniziato la professione. Fu uno schiaffo per me. Non sapevo dove andare e cosa fare. Avevo un lavoretto part-time che mi permetteva appena di mangiare e pagare la quota di subaffitto.
Le chiesi per favore di farmi restare e promisi che sarei stata una tomba.
Da lì iniziò un calvario in cui io ero costretta a ritirarmi in camera e sentire tutti i porci comodi che facevano con lei.
Iniziai a vedere che lei aveva a disposizione un sacco di soldi ed iniziai a pensare che anch’io avrei potuto fare una vita migliore. Purtroppo la storia della coca che io seppi molto più avanti portò la mia amica in clinica ed in un centro di recupero.
L’appartamento passò a me ed una volta suonarono alla porta chiedendo di lei.
Era un signore distinto ed anche in bella forma.
Mi disse:”Beh, visto che sono qui potresti sostituirla tu. Sei molto più bella di lei. Posso pagarti bene. Molto bene”
Ero sul punto di mandarlo a fare in culo quando estrasse una mazzetta di banconote. Ad occhio e croce erano molto più di 1000 euro.
Avevo bisogno di soldi così lo feci entrare.
Fu dolce e deciso.
Da quel momenti non ebbi più problemi di soldi. Tutto qua!”
Ne parlò come se fosse la cosa più normale del mondo.
Avrei voluto dirle che mi dispiaceva per lei, ma Alessandra sembrava tutto fuorché dispiaciuta e quindi le feci un bel sorriso dicendo:”Che fantastica storia è la vita”
“Posso farti una confessione?”
“Non dire fesserie!” Rispose lei
“Credo che tu sia l’unica donna che abbia mai amato”
“Ti avevo detto niente fesserie!” Ribatté lei con un sorriso
Scoppiammo a ridere.
“Ma perché non ci siamo mai messi insieme io e te?”
“Non lo so. Quando sembrava che le cose andassero in quella direzione succedeva sempre qualcosa. Non era destino”
“Ti va se dopo andiamo a casa mia?” Chiesi ad Alessandra.
“Perché no.” Rispose lei
Pagai il conto e salutai Gianni

Durante il percorso mi sentivo come se fossi tornato indietro nel tempo a quando lei ragazzina mi faceva battere forte il cuore mentre la radio suonava le nostre musiche preferite.

“Posso chiederti se non sono troppo indiscreto se hai un compagno in questo momento?” Chiesi con un certo imbarazzo
“Attualmente no, ma c’è stato qualcuno. Non sentirti in imbarazzo, se mi vuoi chiedere qualcosa chiedi pure.”
“Non sai quante domande ho per te, ma abbiamo bisogno di una vita se vuoi rispondere a tutte, ma visto che non ho avuto mai il coraggio di chiedertelo 20 anni fa la cosa che più vorrei chiederti è se ti piacerebbe uscire con me.”
“Stai scherzando vero?”
“Mai stato così serio”
“Davvero?”
“Davvero!”
“Ma tu ti rendi conto chi sono io?”
“Beh sì. Sei Alessandra e ti conosco da tutta la vita”
“Non sono più quella di allora”
“Nemmeno io sono più quello di allora.”
“Ma tu sai a quello a cui mi riferisco”
“Ma secondo te io ti sono venuto a cercare perché volevo farmi una scopata con te? Ale, io non ti ho mai dimenticata e per quanto tu possa essere cambiata tu sei Alessandra, e sei quella che sei sempre stata. Per lavoro sei un’altra persona, come lo sono io.
Hai presente quando un attore interpreta un ruolo e diventa quella persona lì. Tu sei la stessa cosa.
Possiamo creare il tuo personaggio come io ho creato il mio.
Sai la maggior parte dei clienti oltre al vino cosa vuole? Sesso.
E molti per sesso vogliono me. Sia donne che uomini.
Quando mi calo nel ruolo sono come un attore che recita la sua parte e mi esterno.
Come vedi non siamo tanto diversi.
Io da Giulio divento Valentino.
E tu?
Per esempio possiamo chiamarti Viola.
Viola esisterà finché vorrai tu, ma fuori dal lavoro sei Alessandra.”
Fermai l’auto per baciarla.
“Ora sai tutto di me.
Non accetto un no, ma capirei se tu lo facessi. Allora?”
“Beh se la metti così allora si. Si!”

Arrivati a casa mia,per creare più atmosfera, accesi il camino e spensi la luce.
Versai del Martini nei bicchieri ed aggiunsi il ghiaccio.
Ci coccolammo e ci baciammo a lungo prima che io mi decidessi ad allungare una mano sul suo prosperoso seno.
Sollevai la maglia e la sfilai, poi dopo averle tolto le scarpe sfilai i jeans lasciandola in intimo.
Anche lei iniziò a sganciarmi la camicia lasciandomi a petto nudo.
Il fuoco ardeva ed illuminava i nostri corpi ormai nudi.
Mi staccai dalle sue labbra per stenderla sul divano.
Presi un cubetto di ghiaccio e lo feci scivolare sul suo corpo partendo dal collo per poi passare al seno e dopo averlo passato sui capezzoli lo feci scivolare fino all’ombelico.
Lo ripresi con la bocca e poi iniziai a leccare ogni punto dove ero passato col ghiaccio.
Mi soffermai a lungo sui capezzoli,
Il suo viso illuminato dalla fiamma del camino era veramente sensuale.
Scesi di nuovo con la lingua verso il basso senza mai staccare lo sguardo dal suo viso.
Quando arrivai all’ombelico lei aprì le gambe ed io scesi a leccare dapprima con colpi leggeri e alternati per poi spingere la lingua più in profondità e con più costanza.
La sentii gemere e quando infilai due dita la sentii vibrare di piacere.
Poi lei mi stacco e mi riportò in piedi.
Si mise in ginocchio e mi prese il cazzo tra le mani. Lo masturbò con maestria fino a quando non fu abbastanza duro per prenderlo in bocca.
Mentre mi stava spompinando la guardavo e mi sentivo come un bambino che aveva un giocattolo che aveva sempre desiderato.
La sollevai e la baciai.
La stesi di nuovo sul divano ed iniziai la penetrazione. Sembrava incredibile, ma la sua figa era meravigliosamente stretta.
Iniziai a pomparla con ritmo calmo e con colpi profondi.
Iniziavo a vedere il godimento scolpito sul suo volto.
La scopai più forte sollevandole le gambe sopra alle mie spalle.
Aumentai di nuovo il ritmo.
Uscii da lei e tornai a leccargliela cercando di toccarla in tutti i punti più sensibili.
Ad un certo punto sentii che mi stringeva la testa con le gambe ed iniziò ad avere impulsi orgasmici.
Mentre godeva sembrava piangere.
Fu un momento fantastico che da solo valeva più di tutte le scopate che avevo fatto fino ad allora.
Fu una smnitte meravigliosa in cui gli orgasmo non si contarono.
Viola era entrata nella mia vita, ma non sapevo ancora quanto l’avrebbe cambiata, ma lo saprete presto anche voi con le avventure di Viola.
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