Lui & Lei
5 - Il prete continua
di stinf
27.12.2020 |
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"Io con la lingua sono scesa sul suo collo e l’ho succhiato poi mi sono staccata, l’ho fissato negli occhi e ho incollato le mie labbra sulle sue, a questo..."
CAPITOLO 5Dopo aver scoperto in che parrocchia viveva il prete e dopo essere andata ad assistere una sua funzione con una mia amica, alla sera quando mi coricavo ero turbata e il mio pensiero andava al prete e a quel rapporto così trasgressivo e inaspettato, e la mano andava in mezzo alle mie gambe a massaggiarmi il clitoride. Ripensavo ai brevi momenti passati con lui in macchina e fantasticavo su cosa avrei potuto fare con lui da tranquilla in una camera da letto, e poi un prete vero al solo pensiero mi sentivo turbata dentro, era la prima volta che ho avuto un rapporto con un uomo maturo, con i miei coetanei il più delle volte non raggiungevo l’orgasmo e dovevo farmi un ditalino.
Ma il problema più grosso era rimettermi in contatto con lui, sono andata diverse volte vicino alla sua Chiesa e stazionavo nei pressi per vedere se usciva, ma niente non sono stata fortunata. Poi ho preso la mia decisione sono entrata in Chiesa ed ho letto le comunicazioni che c’erano in bacheca ed ho scoperto che il viceparroco Don Aldo confessava il venerdì mattina. Io puntuale quel venerdì alle 9,30 mi sono presentata in Chiesa, nei banchi vicino al confessionale c’erano due donne anziane in coda e io mi sono messa dopo di loro aspettando il mio turno, queste hanno fatto in fretta e dopo 10 minuti è toccato a me, mi sono inginocchiata nel confessionale.
_ “Padre sono qui perché ho peccato”.
_ “Dimmi figliola”.
_ “Padre un giorno tornavo dal lago ed ho chiesto un passaggio, un uomo si è fermato e poi io ho commesso atti impuri con lui” a queste mie parole c’è stato un lungo silenzio.
_ “Ti avevo chiesto di non rintracciarmi ma tu sei venuta a una mia funzione e adesso la confessione, cosa vuoi”.
_ “Don Aldo, la vorrei come mio tutore spirituale per discutere e risolvere questa situazione”.
_ “Se vuoi ma con discrezione ci possiamo vedere questa sera nel parcheggio di Sirmione ma solo per parlare non intendo continuare a vivere nel peccato”.
Mi ha dato la benedizione e mi ha consigliato di pregare e di redimermi, io sono uscita tutta soddisfatta, non ho pregato e sono tornata a casa, ho passato il pomeriggio a pensare come avrei potuto provocarlo e ad avere un nuovo incontro sessuale con lui senza ricattarlo. Ero coricata a letto e mi stavo eccitando, mi sono toccata in mezzo alle gambe il mio clitoride era duro allora l’ho massaggiato a dopo alcuni minuti ho raggiunto l’orgasmo pensando al prete che mi sborrava in bocca.
Per prima cosa ho pensato di non fare né la doccia né il bidet, avrei lasciato i miei umori lì dov’erano e se alla sera sia in mezzo alle gambe e sotto le ascelle sapevo un po’ di sudore forse avrebbe contribuito ad eccitare il mio Don.
Alla sera mi sono preparata, ho messo un vestitino che mi fasciava bene il corpo e sopra una giacchetta ma senza mutande e reggiseno, e per andare a Sirmione ho chiesto un passaggio a mio fratello, trovando la scusa che avrei incontrato un gruppo di amiche d che sarei tornata a casa con loro. Alle 21 sono arrivata al parcheggio, mi sono seduta su di una panchina in riva al lago ed ho aspettato. Il parcheggio era quasi completamente vuoto e dopo un po’ è arrivato il Don con la sua utilitaria, mi ha vista ed è venuto a parcheggiare vicino a me, io mi sono alzata e mi sono seduta in macchina vicino a lui.
Ci siamo guardati rimanendo in silenzio, Don Aldo era imbarazzato e si guardava intorno, io visto che non c’era proprio nessuno gli ho buttato le braccia al collo e l’ho stretto forte rimanendo avvinghiata a lui, Don Aldo è rimasto immobile e io sono scivolata ancora più vicino a lui premendo il mio corpo contro il suo, io non mollavo la presa attorno al collo e il mio respiro è diventato più affannoso per l’eccitamento che provavo, le mie ascelle emanavano un leggero odore di sudore e l’atmosfera in macchina si stava surriscaldando. Il Don ha alzato un braccio e mi ha appoggiato la mano su un fianco, non so se per stringermi o spingermi via, io avendo il suo orecchio vicino alle labbra gli ho mordicchiato il lobo e poi gli ho infilato la lingua dentro, ho sentito che rabbrividiva e a questo punto la sua mano mi ha stretta a lui.
Io con la lingua sono scesa sul suo collo e l’ho succhiato poi mi sono staccata, l’ho fissato negli occhi e ho incollato le mie labbra sulle sue, a questo punto lui le ha aperte leggermente e io gli ho infilato la lingua dentro cercando la sua, lui era un po’ impacciato ma ha risposto al mio bacio che io ho abbondantemente inumidito di saliva, è stato un lungo bacio che è durato almeno cinque minuti, poi ci siamo staccati e lui ha continuato a darmi bacetti mentre io con la mano sono scesa per constatare la durezza del cazzo, duro era duro sembrava di marmo.
_ “Non possiamo rimanere qui” mi ha detto il Don.
_ “Portami in canonica facciamo piano e andiamo nella tua stanza” gli ho proposto io.
_ “No, no non si può nella stanza vicino a me dorme il parroco, possiamo andare dove siamo andati l’altra volta, ho portato con me una coperta”.
Siamo partiti per raggiungere il posto e io nel frattempo che il Don guidava gli ho slacciato i pantaloni e tirato fuori il cazzo e l’ho accarezzato per tutto il tragitto. Arrivati sul posto ci siamo spogliati tutti e due completamente nudi, il Don ha aperto il baule e ha tirato fuori un plaid, io ho visto che c’era anche una sedia da campeggio e l’ho tirata fuori, poi ci siamo coricati sul plaid e ci siamo abbracciati e nuovamente limonati a lungo, il Don si è poi inginocchiato al mio fianco ha appoggiato una mano sul mio pube e si è messo a succhiarmi e mordere i capezzoli, io l’ho lasciato sfogare e lui per un bel quarto d’ora ha continuato con le mie tette.
La mia eccitazione era giunta al limite l’ho fatto coricare e mi sono messa a 69 su di lui, il suo cazzo era bello pulito e profumato, mentre la mia figa piena di umori di tutta la giornata sapeva un po’ di stantio, ho roteato con il bacino sulla sua faccia impiastricciandola dei miei umori, lui ha tirato fuori la lingua e ha leccato tutto, io nel frattempo ho iniziato un bel pompino e visto che il Don continuava a leccarmi solo il buco della figa mi sono spostata leggermente facendo in modo che mi leccasse il clitoride. Sono bastati due minuti e sono partita rilasciando altri umori nella bocca del Don, poi mi sono dedicata al suo cazzo pompandolo con foga e stuzzicandogli lo sfintere con un dito, e lui ha raggiunto l’orgasmo inarcando il bacino e sparandomi in bocca la sua sborra che io ho bevuto con gusto.
Siamo rimasti così così per alcuni minuti poi io mi sono coricata di fianco a lui, avevo ancora della sborra in bocca allora ho incollato le mie labbra sulle sue e ci siamo baciati a lungo scambiandoci la saliva, allungando la mano sono andata a cercargli il suo cazzo per vedere se era duro, ed era duro come il marmo mi sono chinata e gli do succhiato le ultime gocce di sperma.
Mi sono alzata ed ho preso la sedia e l’ho messa in modo che fosse stabile e gli ho detto di sedersi, il Don si è alzato e si è spostato un po’ per fare la pipi ma io glie l’ho impedito e l’ho fatto sedere, poi sono andata a cavalcioni su di lui gli ho preso il cazzo in mano e me lo sono infilato in figa, il piacere che ho provato sentendolo entrare è stato grande, mi sono accomodata su di lui roteando il bacino in modo che il cazzo fosse tutto dentro.
Le mie tette erano al livello della sua bocca allora il Don mi ha abbracciata forte e si è messo a succhiarmi i capezzoli, il mio eccitamento è andato alle stelle mi sono messa a roteare il bacino sul suo cazzo e sono partita urlando tutto il mio piacere, sono poi rimasta lì su di lui mentre cercavo di riprendermi. Il Don mi ha poi chiesto di alzarmi perché gli pesavo sulla vescica e lui aveva bisogno di fare pipì. Io ho alleggerito la pressione sul suo inguine e gli ho detto di farla dov’era che io non avevo nessuna intenzione di togliermi il cazzo dalla figa.
Don Aldo ha cercato la posizione giusta e poi io ho sentito il calore del piscio nella mia figa, ne faceva un po’ e poi smetteva e io tutte le volte sussultavo dal piacere fin quando si è scaricato del tutto, ci siamo alzati perché la sedia che era di materiale plastico aveva trattenuto tutto il liquido, non avevamo niente per asciugarci e Don Aldo era lì in piedi con il cazzo duro e si vedeva che aveva ancora una voglia pazza, l’ho preso per mano e siamo andati davanti alla macchina mi sono coricata con la pancia sul cofano ho divaricato bene le gambe e con le mani mi sono aperta le cosce ancora tutte bagnate di piscio che mi colava lungo le gambe, Don Aldo si è posizionato dietro di me e mi ha infilato il cazzo in figa. E’ entrato bene dentro fino in fondo e si è messo a stantuffarmi e nella posizione in cui ero il suo cazzo arrivava al mio utero dandomi dei bei colpi e facendomi sussultare di piacere ad ogni affondo.
Io fino ad allora avevo scopato solo con dei miei coetanei che il più delle volte ti lasciavano insoddisfatta e non l’avevo mai fatto con un uomo maturo come Don Aldo. Questi era dietro di me mi aveva afferrato bene i fianchi e mi stantuffava come un forsennato e io dopo alcuni minuti sono nuovamente partita. Ma il Don ha continuato a stantuffarmi sembrava che non la smettesse più, ed io ho scoperto di essere multi orgasmica, difatti dopo che sono partita non ho più smesso di partire e il culmine è arrivato nuovamente distruggendomi. Ho poi sentito che Don Aldo stava per raggiungere anche lui l’orgasmo, io ho aspettato il momento giusto e quando stava per partire l’ho spinto via, mi sono inginocchiata davanti a lui e gli ho preso il cazzo in bocca, lui mi ha preso la testa tra le mani e me lo ha spinto in gola e lì ha scaricato tutta la sua sperma. Non finiva più di eiaculare e io con la sua cappella in gola trattenevo i comati di vomito mentre cercavo di ingoiare il suo sperma, ho dovuto poi spingerlo via di brutto.
Io ancora tutta nuda mi sono seduta in macchina sul sedile del passeggero con le gambe a terra, Don Aldo non sapeva che fare io l’ho attirato a me e lui si è accovacciato ai miei piedi ed ha appoggiato la testa sulle mie gambe e io l’ho accarezzato, poi si è inginocchiato ed ha messo il viso tra i miei seni e io con la mano sono andata a toccargli il cazzo che era molle, allora gli ho preso i testicoli pelosi in mano e li ho strizzati ben bene ma il cazzo non si è più rizzato, peccato.
Ci siamo rivestiti in silenzio e seduti in macchina.
_ “Adesso come la mettiamo Don Aldo ti confesso io o mi confessi tu”.
_ “Non scherzare ragazzina io sono molto turbato e non so più cosa fare”.
_ “Non fare il furbo, non mi pianterai mica in asso, io ho voglia di rivederti con te scopo che è una meraviglia mentre con i miei coetanei non riesco a raggiungere il piacere che provo con te”.
_ “Ma non possiamo rivederci, fra un po’ è autunno e la sera fa freddo, io non posso sempre trovare delle scuse per uscire, dobbiamo smetterla”.
_ “Neanche per sogno caro Don io voglio ancora il tuo cazzo e venerdì vengo a confessarmi e tu trova una soluzione, io non ti mollo”.
Chiarita per me la situazione, ma non per lui, ha messo in moto la macchina e mi ha riportata a casa.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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