trio
74 - Portogallo - La lesbica trovata in spiaggia
di stinf
27.04.2023 |
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"Mi sono alzata a malincuore sfilandomi il cazzo dalla figa, era ancora bello dritto e lucido dei miei umori, Giselle ha preso il mio posto e mentre io..."
CAPITOLO 74Volevamo organizzare un viaggio all’estero che durasse un paio di mesi e a me è venuto in mente il Portogallo, mio marito non ne era molto convinto ma io ho insistito e alla fine l’ho spuntata, siamo partiti ai primi di maggio e dopo due giorni di viaggio siamo arrivati a destinazione. Passata la frontiera pioveva a dirotto, abbiamo subito visto nei primi paesini che abbiamo incontrato una marea di camper specialmente francesi parcheggiati un po’ dappertutto, noi ci siamo fermati ad Altura in un parcheggio fronte mare, eravamo stanchi e dopo cena siamo andati subito a dormire.
Al mattino mi sono svegliata con le voglie, ho toccato il cazzo di Bruno, era abbastanza duro, sono scesa dal letto ho preso due yogurt e sono risalita a cavalcioni infilandomi il cazzo in figa, mi sono sistemata bene e poi con un cucchiaino l’ho imboccato e infine mi sono mangiata il mio, mi sono chinata su di lui e l’ho baciato sulla bocca, adesso il cazzo era bello duro, Bruno ha preso i miei capezzoli turgidi tra le dita e mi ha scopata, io sono partita quasi subito, soddisfatta mi sono alzata ed ho preparato la colazione lasciandolo lì con il cazzo duro.
Il tempo era bello anche se faceva un po’ frescolino, mi sono messa un gonnellino e un giubbotto felpato e siamo usciti, siamo andati a passeggiare sulla spiaggia immensa e deserta, ho fatto fare diverse foto a Bruno mettendomi a torso nudo e alzando il gonnellino, poi mi è venuta voglia di fare la pipì e visto che c’erano delle barche di pescatori spiaggiate mi sono avvicinata e alzandomi la gonna ho fatto la pipì mentre Bruno mi fotografava, mi sono accorta solo quando ho finito che c’era, riparata dalle barche, una donna che prendeva il sole anche lei a torso nudo, ci siamo guardate, lei mi ha sorriso e fatto l’occhiolino, non poteva vedere che facevo la pipì ma era facile da intuire, non ho detto niente a Bruno e siamo tornati verso il camper, a mezzogiorno ci siamo fatti due spaghetti ed abbiamo mangiato fuori. Ho rivisto la donna, aveva uno di quei camper furgonati piccolini ed era da sola, anche lei ha mangiato fuori e io l’ho salutata con un cenno della mano e lei prontamente mi ha risposto con un largo sorriso.
Al pomeriggio abbiamo nuovamente camminato sull’immensa spiaggia e dopo alcune centinaia di metri ho notato che la vicina di camper era davanti a noi che camminava con i piedi nell’acqua, ho detto a Bruno in poche parole l’antefatto, lei si è accorta di noi ed ha rallentato il passo in modo che noi la potessimo raggiungere, e quando le siamo stati vicino lei si è girata verso di noi e ci ha salutati, e io prontamente le ho risposto.
_ “Ciao sono Laura”.
_ “Giselle”.
Era francese e visto che io lo parlo abbastanza bene mi sono rivolta a lei nella sua lingua.
_ “Stai facendo una passeggiata?”.
_ “Sì mi piace camminare con i piedi nell’acqua, non è fredda”.
Mi sono tolta le ciabatte e sono andata a bagnarmi i piedi vicino a lei e ci siamo messe a chiacchierare mentre Bruno ci seguiva un po’ defilato. Mi ha detto che era da sola ed era la prima volta che veniva in Portogallo, ci siamo scambiate diverse informazioni su dove parcheggiare il camper e caricare l’acqua, poi un po’ maliziosamente mi ha chiesto se mio marito faceva il fotografo, non me l’aspettavo quella domanda un po’ maliziosa.
_ “Sì è molto appassionato di fotografia e ogni tanto gli faccio da modella” così non c’erano più dubbi, poi i discorsi hanno cambiato registro ed abbiamo parlato di viaggi.
Abbiamo continuato a passeggiare e infine siamo tornati al camper, la sera sono spuntate le nuvole ed è scesa una leggera pioggerellina, abbiamo mangiato e siamo andati a letto ed abbiamo dormito. Il giorno successivo al mattino dovevo fare una piccola spesa ed ho chiesto a Giselle dove c’era un negozio e lei si è offerta di accompagnarmi. Lungo il tragitto siamo passate davanti ad un bar e l’ho invitata a prendere un caffè, ci siamo sedute ad un tavolino ed abbiamo ripreso a chiacchierare. Lei mi ha raccontato che viveva con una donna e con questa avevano deciso il viaggio in Portogallo, ma l’altra al momento di partire l’ha lasciata dopo 3 anni di convivenza, e lei comunque era partita lo stesso per il Portogallo.
Giselle era una bella donna e sentendo che era lesbica mi sono frullati in testa certi pensieri e non mi sono trattenuta di dirle che anche io avevo vissuto 10 anni con una donna.
_ “Ma adesso vivi con un uomo come mai?”
_ “Perché mi piacciono anche gli uomini, sono bisex”.
_ “A dire la verità anche io ho avuto diversi uomini” ha ammesso Giselle.
Da quel momento mi sono accorta che mi guardava diversamente, e preso il caffè simo andate in un piccolo supermercato, lì mentre cercavo i prodotti che mi servivano si è appiccicata diverse volte a me, poi fatta la spesa siamo uscite e ci siamo incamminate verso casa. Per attraversare una strada Giselle mi ha presa per mano e quando siamo state sul marciapiede opposto non me l’ha più mollata.
Siamo poi arrivate in un giardinetto completamente deserto come del resto era tutto il paese, ci siamo sedute su una panchina e Giselle ha continuato a tenere le mie mani nelle sue, ci siamo guardate e io ho letto il desiderio nei suoi occhi.
_ “Ti vedo molto interessata a me ma guarda che io ho un marito”.
_ “Lo so ma mi piaci tanto”.
_ “Anche a me tu piaci e farei volentieri sesso con te” così era tutto chiaro.
Giselle è rimasta un po’ sopra pensiero.
_ “Anche a me non dispiacciono gli uomini, ho intuito che siete abbastanza libertini”.
Si è avvicinata a me, mi ha abbracciata e baciata, io non ci ho pensato due volte ed ho risposto al suo bacio infilandogli la lingua in bocca, il bacio è stato lunghissimo e passionale, non voleva più staccarsi da me.
_ “Torniamo se no oggi non si mangia, mio marito sarà in pensiero”.
Ci siamo nuovamente prese per mano e siamo tornate al camper, Bruno ci ha viste che eravamo ancora lontane e ha subito capito la situazione.
Bruno aveva già messo a bollire la pasta ed aveva preparato il sugo all’amatriciana, il tavolo era pronto per tre e quando siamo arrivate ci siamo sedute a mangiare, penso che Giselle una pasta così non l’abbia mai mangiata, guardava me con voglia e poi scrutava Bruno, finito di mangiare l’ho invitata sul camper per farle vedere come era fatto ma appena salite ci siamo buttate le braccia al collo e ci simo baciate mentre ci spogliavamo a vicenda, rimaste nude siamo andate a letto, Giselle aveva un bel corpo e un bel culo a mandolino un po’ come il mio.
Le nostre lingue hanno continuato ad intrecciarsi ed i baci sono diventati molto umidi con abbondanti scambi di saliva, la mia eccitazione era tantissima, Giselle mi è venuta sopra e mi ha leccato il volto, poi le orecchie ed il collo facendomi venire i brividi in tutto il corpo, infine è scesa sui miei capezzoli che erano diventati lunghi e duri, me li ha leccati e mordicchiati, sentivo la vagina bagnata e avevo voglia di godere, l’ho rovesciata e sono andata sopra di lei, le ho azzannato i capezzoli e lei si è lasciata scappare dei gridolini di piacere. Mi sono girata per fare un 69, anche lei aveva la figa rasata come la mia, le ho allargato le gambe e la mia lingua è andata sulle sue labbra carnose e umide, i suoi umori erano dolci e la mia lingua ha raccolto tutto. Anche Giselle ha tirato il mio bacino sulla sua bocca e si è messa a leccarmi, era molto brava e mi leccava divinamente bene, poi le nostre labbra sono andate sui clitoridi turgidi e le nostre lingue si sono date da fare prima lentamente e poi mentre il piacere aumentava ci siamo leccate con foga fino a raggiungere un lungo e soddisfacente orgasmo, abbiamo ancora raccolto i nostri umori e poi siamo tornate a baciarci sulla bocca, Giselle mentre mi baciava mi ha messo due dita in figa e mi ha scopata ed in poco tempo mi ha fatto raggiungere un altro orgasmo facendomi godere tantissimo.
Appena rilassata mi sono dedicata a lei, prima con dei lunghi baci sulla bocca mentre con le dita le massaggiavo il clitoride, poi sono scesa a leccare i capezzoli e Giselle ha allargato bene le gambe, con due dita sono entrata nella sua vagina raggiungendo l’utero, lei godeva tantissimo ed in pochissimo tempo ha raggiunto l’orgasmo, mentre ancora sussultava con le dita sono andata ad accarezzare lo sfintere e visto che lei apprezzava, mi sono messa a mordicchiare i capezzoli, nel frattempo ho spinto il medio nel suo ano e l’indice nella vagina ed ho spinto dentro le dita più che potevo, sono tornata a baciarla sulla bocca e a guardarla negli occhi per vedere le sue reazioni, sembrava in estasi, allora l’ho scopata con un dito in culo e l’altro in figa, lei tremava tutta e mi incitava ad essere più violenta, poi ha raggiunto un favoloso orgasmo ed è crollata esausta, io sono rimasta con le dita dentro di lei e sentivo le contrazioni dello sfintere e della vagina, in quel momento ho desiderato il cazzo di Bruno nel mio culo.
Abbiamo continuato a baciarci e a stuzzicare i nostri genitali per un po’, poi ci siamo alzate e rivestite e siamo scese dal camper, Bruno non c’era, Giselle è andata a prendere delle birre e ci siamo sedute al sole, abbiamo commentato quello che era successo tra di noi, eravamo state brave tutte e due ed eravamo soddisfatte, io ho apprezzato l’assenza di Bruno e anche Giselle ha avuto parole di ammirazione per il suo comportamento.
_ “Ho visto che ti piace essere sodomizzata, dovresti provare il cazzo di Bruno nel culo, è fantastico ed è molto resistente, con sorpresa finale” Giselle ha voluto sapere quale era la sorpresa finale ma io non ho ceduto.
Bruno è tornato, era andato in giro a fare foto e a comprare dei calamari, ha invitato Giselle a cena e poi si è messo a cucinare all’aperto attirando la curiosità di diversi camperisti che avevano già ammirato la spaghettata di mezzogiorno. Abbiamo mangiato i calamari in umido con le cipolle annaffiati da un buon prosecco, poi un amaro e una lunga chiacchierata, pensavo che Giselle tornasse al suo camper invece alle 22 ha preso Bruno per mano ed è salita sul nostro camper, io ho messo via il tavolo e le sedie e sono salita anche io.
Erano già tutti e due nudi Giselle era avvinghiata a lui e lo baciava sulla bocca e sul collo, mi sono spogliata anche io e mi sono unita a loro in un bacio a tre bocche che è stato fantastico, poi mentre loro continuavano a baciarsi io mi sono chinata per prendere il cazzo di Bruno in bocca e quando è stato vicino al mio naso ho sentito che puzzava un pochino, ho subito capito che non aveva previsto le manovre di Giselle e quegli odorini erano riservati a me, non l’ho preso in bocca e mi sono rialzata, ho fatto coricare Bruno sul letto e noi ci siamo inginocchiate una da una parte e l’altra dall’altra, ho incollato le mie labbra a quelle di Giselle e continuando a baciarla ci siamo avvicinate al cazzo, prima di infilarlo tra le nostre bocche ho avvicinato la cappella sotto i nostri nasi, volevo vedere la reazione di Giselle ma lei non ha fatto una piega, allora ho fregato la cappella attorno alle nostre bocche per spargere bene l’odore, non ho fatto in tempo a prenderlo in bocca che Giselle mi ha preceduta, c’è stata una schermaglia per averlo in bocca poi ci siamo messe a leccarlo una da una parte a l’altra dall’altra e imboccandolo una per volta mentre l’altra gli leccava i testicoli mentre Bruno se la godeva.
Ci siamo staccate dal cazzo ormai pulito e ci siamo annusate dove avevo fregato la cappella e ci siamo leccate la bocca a vicenda.
_ “Sei proprio una porca” ho detto a Giselle.
Mi sono coricata e lei è venuta sopra di me per fare un 69, Bruno si è fatto da parte e noi ci siamo leccate le fighe raccogliendo gli abbondanti umori, poi le lingue si sono soffermate sui clitoridi ed è stato un turbinio di piacere fino a raggiungere un bellissimo orgasmo. Abbiamo ripreso a leccarci le vagine per raccogliere i nostri umori, Giselle era sempre inginocchiata con la vagina sul mio volto, Bruno le è andato dietro si è chinato e l’ha penetrata in figa ho sentito dalla sua bocca che era sempre sulla mia figa che apprezzava e godeva di quella penetrazione, Bruno prima lentamente e poi con più vigore si è messo a scoparla mentre io gli leccavo i testicoli, Giselle lentamente ha raggiunto l’orgasmo ma ha incitato Bruno a continuare e lui l’ha scopata fino a fargli raggiungere un altro orgasmo.
Non si è tolto dalla sua figa ma io mi sono sfilata da sotto, Bruno è stato dentro di lei con il cazzo duro fino a che lei non ha smesso di sussultare dal piace, l’ha fatta scendere dal letto e appoggiare la pancia sulla sponda e con il culo in fuori, le ha allargato le gambe e l’ha nuovamente penetrata alla pecorina, lei ha ripreso a godere mentre io mi sono seduta a terra ed ho infilato la testa tra le loro gambe e da sotto mi sono messa a leccare il clitoride, Giselle ha ripreso a godere, quando è stata su di giri Bruno ha sfilato il cazzo dalla figa ed ha strusciato la cappella sullo sfintere, ha ripetuto l’operazione un paio di volte e poi è entrato nel suo ano, Giselle si è irrigidita per un attimo ma poi si è rilassata e Bruno è affondato dentro di lei fino ai testicoli e poi ha iniziato una lunga e interminabile inculata, sotto i colpi della mia lingua sul clitoride e gli affondi lenti nel suo culo Giselle lentamente ha raggiunto un orgasmo lunghissimo.
Bruno si è fermato e io mi sono sfilata da sotto e mi sono coricata sul letto con il volto vicino a quello di Giselle.
_ “Hai goduto?”.
_ “E’ stato fantastico, avrei voluto che non finisse”.
_ “Non è finito hai ancora il cazzo duro dentro di te, puoi ancora godere”.
Abbiamo unito le nostre bocche in un lungo bacio mentre Bruno ha ripreso a incularla, questa volta con un altro ritmo e con poderosi colpi, Giselle mi ha abbracciata e dopo un po’ ha ripreso a godere mentre Bruno adesso la inculava come se volesse sfondarla e lei lentamente ha nuovamente raggiunto l’orgasmo e infine Bruno gli ha riempito l’intestino di sperma.
Giselle era distrutta e sudata ma Bruno era ancora con il cazzo duro nel suo intestino, ad un certo punto lei ha mandato un urletto e poi un altro ancora, ho capito che Bruno gli pisciava in culo, lei ha fatto passare un mano tra le gambe e si è masturbata con una foga incredibile ed in breve ha raggiunto un altro orgasmo mentre Bruno continuava a pisciargli in culo. Sono stai fermi ancora un po’ poi io ho preso delle salviette e mentre Bruno usciva dal suo ano l’ho tamponata ed è andata in bagno.
Quella notte ha dormito con noi poi il giorno dopo siamo partiti per Olhao ci siamo fermati in un parcheggio vicino al porto dove c’erano altri camper, ci siamo fatti una bella passeggiata per la cittadina e siamo andati al mercato del pesce, Bruno ha comprato i pesci per fare la “cataplana” un tipico piatto portoghese e delle uova di pesce che abbiamo mangiato fritte a mezzogiorno assieme a Giselle, nel pomeriggio Bruno ha cucinato il pesce e io e Giselle ci siamo coricate nel letto ed abbiamo fatto sesso leccandoci a vicenda come due cagne e alla fine ci siamo fatte un magnifico 69.
Abbiamo cenato mangiando la “cataplana” e poi siamo usciti naturalmente io e Giselle senza mutande, sul lungomare non c’era nessuno e noi siamo entrati in una bar, siamo stati un po’ lì ma non c’era nessuno di interessante ci siamo stufati e siamo nuovamente usciti, abbiamo raggiunto un giardinetto in riva al mare, ci siamo appoggiate ad una balaustra ed abbiamo guardato il mare buio, si vedevano solo delle luci provenire da un paesino nella laguna, Giselle mi ha abbracciata, si è strusciata contro di me piena di voglie, mi ha baciata mentre Bruno seduto su una panchina ci guardava, è passata una coppia di anziani che parlava francese, forse due camperisti, ma Giselle non si è staccata da me, era ormai tardi ed era buio pesto, io avevo voglia di farlo lì nel giardino.
Mi sono avvicinata a Bruno, gli ho slacciato i pantaloni tirandogli fuori il cazzo duro, gli sono andata sopra infilando i piedi tra il sedile e lo schienale, mi sono chinata infilandomi il cazzo in figa, Giselle si è seduta acconto a noi e mentre mi sbattevo sul cazzo io e lei ci baciavamo sulla bocca, e stata una scopata piena di adrenalina ed ho goduto tantissimo e quando ho raggiunto l’orgasmo ho urlato tutto il mio piacere.
_ “Se tuo marito non è partito vorrei scopare anche io”.
Mi sono alzata a malincuore sfilandomi il cazzo dalla figa, era ancora bello dritto e lucido dei miei umori, Giselle ha preso il mio posto e mentre io guardavo che non arrivasse nessuno lei si è sbattuta con foga sul cazzo raggiungendo anche lei velocemente l’orgasmo, poi è crollata esausta esausta.
Quando si è alzata il cazzo di Bruno era ancora bello dritto, ha preso Giselle per mano e l’ha fatta appoggiare con lo stomaco sulla ringhiera, è andato dietro di lei, le ha alzato la gonna mentre lei si allargava le natiche e l’ha inculata, io ho provato una punta di invidia e poi mi sono messa a guardare, mio marito la inculava con violenza e lei si masturbava, Giselle ha raggiunto l’orgasmo mentre Bruno gli riempiva l’intestino di sperma, sono stati un attimo fermi, mentre io prendevo dei fazzolettini, si sono puliti appena in tempo perché stavano arrivando alcune coppie.
Siamo ancora stati con Giselle un paio di giorni, Bruno ci ha un po’ trascurate e noi abbiamo passato dei pomeriggi fantastici a letto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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