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Sex Positive
di LucasFromParis
08.01.2025 |
2.847 |
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"E’ un movimento giovane, composto principalmente da giovani..."
Da molto tempo esploro il sesso in tutte le sue dimensioni. Da molto traccio il mio sentiero in questa foresta misteriosa e affascinante. Ho avuto la fortuna di incontrare molte persone con cui mi sono confrontato e che mi hanno insegnato molto. Anzi, da ogni incontro ho imparato una parte piccola o grande della mia Verità. Le riflessioni che porto non sono che il frutto e la somma di tutto quel che ho vissuto, delle mie scoperte e dei mie errori. Ero e sono destinato a percorrere questi sentieri finché ne avrò la forza e la voglia.Attraverso i miei modesti racconti cerco di portare ai lettori la mia visione sperando che sia di stimolo. Porto queste riflessioni ma, siamo pur sempre in ambito erotico!, cerco anche di eccitare e divertire!
Avevo conosciuto finora due approcci al sesso non tradizionali: il mondo libertino classico degli scambisti (anche se non amo il termine) e quello del Tantra (non il massaggio, bensì la sua filosofia e pratica.) Sono due mondi che hanno alcune similitudini ma anche profonde differenze fra loro. Affermo che molti tantrici sono anche libertini, ma il contrario non vale. Ho conosciuto pochissimi scambisti che siano, consapevolmente o meno, anche tantrici.
Adesso sto iniziando a scoprire un altro modo di vivere il sesso di gruppo: la sex positivity. Si tratta di un movimento recente, almeno in Italia, che promuove la libertà sessuale in modo diverso e oso dire più evoluto rispetto al mondo libertino classico, quello dei club per capirci. E’ un movimento giovane, composto principalmente da giovani. Un movimento che porta istanze nuove: il superamento del genere binario maschio/femmina, l’accettazione (anzi la promozione) della differenza e un’attenzione speciale al tema del consenso esplicito. Un mondo che mi sembra meno superficiale e più consapevole. Il mondo dei club porta con sé inevitabilmente un retaggio di norme e rigidità perché riflette a modo suo il contesto sociale più largo.
Ho avuto modo di ascoltare e imparare questi concetti da una persona che lo conosce e lo sa spiegare bene. Mi ha aiutato a comprendere le rigidità, i limiti e il retaggio che il “nostro” mondo scambista si porta dietro, a partire dallo stigma nei confronti dell’omosessualità maschile. Forse non è un caso che gli scambisti siano generalmente maturi, mentre i ragazzi sono molto più a loro agio in questo approccio che coglie e accoglie la loro mutata sensibilità. Il punto di riferimento per il sex positive in Italia è il “Soda Party” che si tiene regolarmente. Il Soda è un party definito “esplicito”: esplicito lo è davvero! Ragazzi e ragazze ballano tutta la notte. Non troverete tacchi alti da cubista né camicie bianche da fighetto. Ma un armamentario di outfit tutti diversi, tutti stravaganti.
Belli e brutti, alti e bassi, in forma o meno in forma. Tutti insieme a condividere esperienze e gioia di vivere. Non vi esiste l’esibizionismo classico da club del tipo: “guardami come sono figa e ti faccio sbavare”. Al Soda esistono sono spazi in cui fare liberamente sesso. Il senso di libertà che vi si respira è molto diverso da quello del club. Credetemi, molto diverso.
Nel sex positive non c’è spazio per mancanze di rispetto, per commenti espliciti o per mani che vanno dove non dovrebbero senza essere invitate a farle. Il personale formato si aggira numeroso e veglia con estrema cura. Sono a disposizione di chi ne avesse bisogno, anche semplicemente per parlare con chiunque si senta a disagio per un motivo qualsiasi. Questo crea quella che viene definita una safe zone.
Libertà a braccetto con la sicurezza. Dove questa può essere intesa anche come protezione da uno sguardo o un atteggiamento inappropriato. Per certi versi la safe zone è quello che dovrebbe regnare anche nei “nostri” club, ma che sappiamo tutti non essere sempre così. Una donna matura spesso non dà peso alla maleducazione, forse purtroppo vi si è abituata. Una ragazza di oggi invece ha una tolleranza molto diversa. Vuole il rispetto nel senso più ampio del termine. Siamo sempre al tema del non-giudizio e del rispetto vero. Sempre lì siamo. Ancora lì. Purtroppo.
Galatea adora i Soda Party. Una volta vi eravamo stati insieme in coppia con altri amici, ma successivamente aveva colto l’occasione di andarvi da singola, sola o con altri amici e amiche. Galatea adora i Soda Party perché li sente molto affini a lei. Per una volta può dimenticare trucco e scarpe eleganti per finire a ballare…in perizoma e scarponcini. Ha fatto molti incontri interessanti e, per i più curiosi, vi confermo che non si è limitata a scatenarsi in pista da ballo. Anzi, ha scoperto il fascino delle ammuccbiate fluide! Sempre a patto che i ragazzi siano belli, simpatici e fisicamente prestanti, va da sé. Mi parlò di Michael con grande entusiasmo dopo il suo ultimo Soda Party. Un ragazzo che, ahimè, aveva conosciuto solo a fine serata con il quale non aveva potuto divertirsi fino in fondo come avrebbe desiderato. Però era rimasta in contatto con lui, contando di rivederlo al successivo evento. Avvertivo il suo entusiasmo e la sua attrazione come raramente mi era successo quando parlava di altri suoi amici. Ero felice per lei, ma per ora era un suo contatto; non mi suscitava particolare curiosità. Faceva parte del suo spazio privato, così come io ho i miei. Fa parte del nostro accordo di relazione e del nostro equilibrio. Un equilibrio bello e delicato, che richiede una attenta e costante manutenzione ma ci rende felici.
Eravamo partiti per qualche giorno di relax, solo noi due. Io provavo il desiderio di stare fra noi e viverci come non sempre possiamo. La località dove ci trovavamo non presentava alcuna opportunità di incontri piccanti con altre coppie, a tal punto che non avevo neppure preservativi con me.
Eppure.
Michael abitava da quelle parti. Galatea aveva voglia rivederlo. Galatea aveva molta voglia di rivederlo. Si erano scritti e la mia donna stava pensando di vivere una sua esperienza fermandosi lungo la strada del ritorno per incontrare il suo amico. Me lo disse. Io non ero interessato a un triangolo, quindi l’avrei lasciata libera di vivere la sua libertà. Mi seccava? Sì, parecchio. Ero geloso? Anche. Avrei mai voluto (né potuto) limitarla? Certamente no. Poi all’improvviso uscì da parte sua una proposta diversa: “Sento se Michael ha qualche amica da coinvolgere e organizziamo un incontro piccante di gruppo. Organizziamo un’orgia”.
Non credevo alle mie orecchie. Era la prima volta che Galatea organizzava di sua iniziativa una situazione piccante e questo già mi stupiva e mi lusingava. Ma non crediate che lo facesse per me! Lo faceva anche per me, per coinvolgermi in una situazione che la eccitava moltissimo. Ma lo faceva principalmente per sé stessa, come ritengo onesto e giusto. Sia come sia, per me era una bellissima notizia. Tuttavia restavo estremamente scettico sul fatto che si potesse realizzare questa orgia. Rispetto alla mia esperienza ritenevo fosse una Mission Impossible. Pensavo: “ma figurati se questo singolo in 2 giorni trova anche solamente UNA amica. Un’amica che abbia voglia sobbarcarsi più di un’ora di viaggio per venire a giocare con una coppia sconosciuta! Non le troverà mai”. Chi di voi ha esperienza, sa quanto sia complicato coinvolgere le singole in queste esperienze, per tanti motivi.
No, impossibile. Era un bel sogno ma non si sarebbe realizzato. Ne ero fermamente convinto e infatti non me ne stavo preoccupando. Era Galatea ad avere il contatto di Michael e i due stavano gestendo lo sviluppo di questa idea piccante. Improvvisamente venni catapultato in un gruppo whatsapp creato per l’occasione che si intitolava “NSFW Christmas Edition”. Oltre a Galatea, il suo amico e il sottoscritto ne facevano parte un altro ragazzo e ben tre, dicesi TRE rappresentanti del gentil sesso! Senza troppi preamboli il nostro eroe propose subito di “trovarci per giocare”. Per non lasciar alcun dubbio sul tipo di gioco, inviò una sua foto nudo! Tutti erano da subito gentilissimi e cordiali, senza quella diffidenza che tante volte ho riscontrato nel mondo libertino classico. Si presentò subito, anche lei in modo suggestivo, Livia e subito dopo Laura. Mi stupii nel constatare che le ragazze non si conoscessero fra loro, benché ovviamente entrambe conoscessero più che bene Michael. Gli altri due membri del gruppo spiegarono subito con educazione che non avrebbero potuto partecipare. Che meraviglia questa semplicità e spontaneità! Ero già incantato. Evidentemente l’amico di Galatea emanava una bellissima energia positiva, generava empatia e calore immediato fra tutti. Spesso quello è il mio ruolo e fui ben felice per una volta di non essere il catalizzatore. In pochissimi scambi tutto venne concordato: avremmo ricevuto il simpatico terzetto da noi.
L’impossibile si stava concretizzando sotto i miei occhi: potere del sex positive!
Quel mattino Galatea e io allestimmo al meglio lo spazio per giocare. Dovevamo improvvisare e portammo semplicemente il nostro materasso in un angolo della sala, circondato dai divani e di fronte al caminetto che avremmo certamente acceso. Verificammo che la temperatura fosse gradevole e uscimmo a prendere succhi di frutta, mandarini, ananas e… i famosi preservativi di cui ero sprovvisto!! Finalmente li vedemmo avanzare spensierati lungo la strada mentre andavamo loro incontro. Camminavano sorridenti e rilassati, come se tutti si conoscessero fra loro da tempo. Il tempo di salutarci e ci rintanammo al caldo a fare conoscenza davanti a un caffè. Fu lì che imparai quel poco che so e che ho raccontato sul movimento sex positive di cui Michael è un esperto che promuove attivamente. Il suo sorriso e la sua allegria erano contagiose e compresi perché a Galatea fosse rimasto impresso. Le due ragazze mi incantarono subito. Esattamente come nella chat, mi catturava la loro semplice spontaneità. Livia, la mora, aveva uno sguardo assassino, da cui trasparivano prepotenti sensualità ed energia. Laura, la bionda, era più angelica, insospettabile. Eravamo tutti vestiti in modo semplice, nessuna ragazza aveva più di un filo di trucco sul viso. Nessuno avrebbe immaginato, guardandoci, quello che avevamo programmato di fare. Cinque amici che chiacchierano un freddo e grigio pomeriggio di ferie. Solo questo.
Ma quella calma era solo apparente; l’incendio della passione stava per divampare violento e improvviso.
Ci eravamo appena trasferiti sui divani quando scesi in cantina per la legna necessaria ad accendere il caminetto. Mi assentai forse due minuti ma l’energia che avvertii al rientro era completamente diversa. Quel quadro, quella foto mi restano impresse nel cervello. Era arrivato il famoso momento, quello in cui tutto inizia. Quel momento che mi fa impazzire. Su un divano Michael e Livia si baciavano appassionatamente. La maglia della ragazza era già sparita… sull’altro invece le protagoniste erano Galatea e Laura. La bionda riservata, non era poi così riservata dopotutto! Le due ragazze erano anche loro in reggiseno, si baciavano e accarezzavano coccolandosi con dolcezza. Rimasi per un istante immobile…rapito dalla visione. Nel tempo necessario ad accendere il fuoco tutti si erano spostati sul materasso.
Gli ultimi vestiti vennero tolti e mi ritrovai in un abbraccio di corpi nudi. Non c’era più bisogno di parlare; fu stupefacente la naturalezza con cui passione, desiderio, eccitazione e gioco ci facevano muovere in una danza magica. Eravamo tutti nella bolla di energia creata dai nostri desideri, ciascuno nella sua individualità eppure fusi fra noi. Nessuno escluso. Non c’era nulla da dire. Non c’era nulla da fare. Bisognava solo mollare il controllo, il maledetto controllo che è l’ostacolo più grande al godimento. Mollare il controllo, entrare nel flusso di energia e seguirlo. Erano i nostri corpi a dirci cosa fare. Il miracolo fu che tutti riuscirono a sintonizzarsi per vibrare assieme. Nonostante abbia partecipato a numerose situazioni di sesso di gruppo, solo nel Tantra avevo sperimentato questo livello di fusione. Eravamo più della somma delle nostre parti, eravamo un unico organismo che respirava assieme. Ero entrato assieme alla mia donna in un misterioso universo parallelo in cui non vi è neppure nulla da “trasgredire”. Il nostro universo, fatto di libertà, di apertura e rispetto.
Gli occhi della mia compagna brillavano di eccitazione e di piacere. La vedevo felice di condividere con me quel pomeriggio indimenticabile. A ogni istante la mia pelle era a contatto con la pelle degli altri, senza che alcuna barriera fisica né mentale ci separasse. Ricordo perfettamente l’intensità dei baci. Quelli di Galatea, che ben conoscevo. Quelli di Livia intensi come li avevo immaginato. Quelli di Laura, che mi colpirono per la vorace passione che la ragazza poneva. Le sue labbra erano carnose e avide. Le ragazze erano completamente diverse nella loro fisicità e si armonizzavano meravigliosamente fra loro. Tre diversi modi essere donne, di essere femmine libere. Michael si muoveva perfettamente e ammiravo la fluidità con la quale passava da un corpo all’altro, da una bocca all’altra. A un certo punto mi trovai di fronte a Laura, la accarezzavo e la baciavo dappertutto. Fino a giungere alle sue cosce; volevo quello, volevo assaggiarla, volevo leccarla, volevo sentirla godere. La ragazza oscillava deliziosamente i fianchi via via che il piacere cresceva in lei. I suoi gemiti si mescolavano a quelli degli altri finché venne intensamente. Non potevo più resistere e le entrai dentro, lentamente come faccio in genere, perché voglio assaporare ogni istante e ogni millimetro. Ma la bellissima bionda mi incoraggiò ben presto a movimenti più decisi. Chiedeva di essere scopata. Mi chiedeva di essere scopata. Mi chiedeva di essere scopata forte. Sempre più forte.
Al nostro fianco, se i miei ricordi non sono confusi, Michael aveva una ragazza sulla bocca e una che si muoveva sul suo cazzo. Ho già raccontato che nei rituali orgiastici più riusciti non mi rimane mai impressa una “cronaca” precisa, proprio perché l’Ego si dissolve e per un istante non esiste più. Un istante di estasi.
Oltre alle emozioni mi restano tante immagini scolpite.
Immagini di bocche su di me che leccano, assaporano. Rimane il mio cazzo costantemente teso e duro che scorre fra labbra diverse. Mi resta la voce di Laura che sfrontatamente afferma di “volere un cazzo duro dentro”. Mi resta la luce nello sguardi di Livia, che adesso brillava di perversione. Avverto ancora la stretta delle sue mani sul mio collo, quando la invitai a farlo e il suo lato più kinky che si incastrava perfettamente con il mio. Il suo seno era imperiale di fronte a me; me ne riempio le mani che non bastano a contenerlo, lo lecco con passione e delicatezza mentre qualcun altro, uomo o donna, esegue la stessa carezza bagnata all’altro capezzolo. Mi rivedo ancora e ancora dentro le bellissime donne. Mi rivedo muovermi e guardarle godere di volta in volta. Erano tutte caldissime, insaziabili e volevano godere, godere ancora e ancora. Ammirai Galatea che faceva l’amore con Michael: erano bellissimi assieme. I loro corpi alla luce delle fiamme che danzavano guizzavano armoniosi, muscoli e passione, sudore e piacere. E nella posizione che la mia donna adora, quando sale sul maschio, lo ingloba in sé e si muove nel suo modo speciale, da gatta selvatica fino a squirtare senza ritegno.
Quel rito sacro e pagano durò a lungo, tutto il pomeriggio. Non so quante volte feci l’amore con ciascuna ragazza in ogni posizione. Diedi loro tutta la mia inesausta passione e conclusi con Laura. La meravigliosa ragazza mi sorprese ancora una volta quando le chiesi dove potessi schizzare. “Qui!” disse, indicandosi il volto con il dito. Urlai forte quando infine esplosi e la coprii di sperma che sparì rapidamente in altre bocche golose. Avrei voluto all’infinito il benessere che provavo e che va ben oltre il semplice atto fisico di scopare.
Io credo che quel pomeriggio abbiamo davvero fatto l’amore tutti assieme.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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